Racconti Erotici > trio > Il sacro o il profano (parte 3)
trio

Il sacro o il profano (parte 3)


di iltopolino
23.05.2022    |    3.272    |    2 9.0
"Lei si mise seduta sul letto di lato, all'altezza delle sue caviglie..."
Mi posi di fronte al grande specchio sopra il doppio lavandino del bagno. Cercai di vedermi con i loro occhi. Elisa mi aveva stregato con i suoi modi gentili, stuzzicanti e diretti. In qualche modo era riuscita a stabilire un collegamento con me e avvertivo forte la sua presenza fuori da quella porta.
Ero visibilmente eccitato e nella mia testa si susseguivano immagini di loro due sul letto nudi.
Iniziai a toccarmi attraverso i jeans, e osservavo la mia mano muoversi sulla superficie prominente della zip. Lo afferrai attraverso il tessuto e con pollice e indice strinsi la punta del mio pene facendolo scivolare attraverso la pelle madida di piacere.
Sentivo i miei slip bagnarsi. Il desiderio di esplodere cresceva ad ogni pressione.
Ero arrivato decisamente al limite ed ebbi un orgasmo mentale al pensiero che da li a qualche minuto avrei potuto osservare Elisa trasformarsi in volto e godere.
Per un attimo focalizzai l'assurdita' della situazione pensando che solo qualche ora prima fossi nella grande piazza concentrato sulla bellezza di due emicicli di colonne ed ora in un bagno di un casale sperduto nelle campagne di un piccolo paesino intento a masturbarmi.
L'attesa doveva terminare qui. Ero pronto.
Feci girare la chiave nella serratura e aprii la porta del bagno.
Poco piu' avanti sulla destra sentii i loro passi attraverso una porta che dava luce sul corridoio buio.
Entrai e vidi Fabio, senza la camicia intento a posizionare una sedia ai piedi del letto, a circa due metri di distanza, vicino ad un grande armadio.
Elisa mi guardo' e sorrise, Fabio si rivolse a me chiedendomi se volessi sedermi. Ovviamente lo feci volentieri.
Lei era in piedi ancora vestita esattamente come la avevo lasciata, era in piedi davanti al letto in attesa di Fabio.
Lui si accosto' a lei e la bacio' cingendola con le braccia e facendo scivolare le mani sul suo culo.
Lui era di spalle e io vedevo Elisa. Il suo sguardo era gia' diverso. Era piu' seria e si stava lasciando andare dolcemente senza opporre alcuna resistenza, lui scese con la bocca sul suo collo e lei tiro' all'indietro la testa per farsi preda di un suo avido morso .
In quel momento lei aprii gli occhi e mi guardo'.
Io sentii un fuoco divampare nel mio petto e salire sul mio viso. Avrei voluto essere la bocca di Fabio in quel momento ed essere un tutt'uno con la sua pelle.
Mi guardava e accarezzava la schiena di lui ansimando, socchiudeva gli occhi e riaprendoli mi cercava.

Di colpo lui si fece da parte si spoglio' completamente. Mentre si muoveva guardai il suo cazzo dondolare gia' gonfio ma non ancora duro. Si mise sul letto sdraiato in evidente spasimante attesa di Elisa ingannando quegli attimi accarezzandosi.
Lei si giro' dandomi la schiena questa volta, sfilo' la cinta e tiro' su il vestito fino alla vita mostrandomi le anche larghe e i suoi figli fianchi meravigliosamente sinceri, poi incrocio' le braccia e e alzandole fin sopra la testa fini' di levarsi il vestito, scoprendo per pochi attimi la schiena, finche' i suoi capelli corvini e mossi non ricaddero folti.

Tra le punte di quella selva infilo' le dita alla ricerca del gancetto del reggiseno aprendolo. Nel momento in cui questo avveni' il tessuto divenne lasco, liberando le sue forme. Vedevo sporgere i suoi seni oltre la linea dorsale e istintivamente portai una mano tra le gambe come per contenere la piena del desiderio che saliva.
Percepii di essermi bagnato ulteriormente ad ogni pulsazione sentivo con la punta del mio cazzo il tessuto scivolarmi sopra impregnato e lubrificato.
Lei si mise seduta sul letto di lato, all'altezza delle sue caviglie. Vidi perfettamente il suo grande seno e i suoi capezzoli duri e scuri erigersi sopra la pelle bianca e morbida. Impazzivo.
Mi guardo' e infilo' i pollici tra il filo del suo intimo spingendolo verso le ginocchia e costringendolo con un movimento della gamba a calare sul suo piede. Alzo' la gamba per avvicinare il suo perizoma. Lo afferro', mi guardo'. sorrise e lo lancio' verso di me.
Poi si giro' verso Fabio, seduta, rivolse il petto sulle sue gambe ed il suo viso all'altezza del suo sesso, prendendolo in bocca.
Fabio, sdraiato, ansimava tenendole una mano sulla testa,passandole ora le dita a pettine e stringendo il pugno per afferrarla e non lasciarle scampo. Sembrava guidarla per poi tenerla in basso perche' il suo cazzo le entrasse completamente in bocca. Si contraeva e ansimava godendo.
Io mi sporsi verso il perizoma di Elisa che era caduto un metro dai miei piedi. Lo presi e lo guardai da vicino. Bianco e morbido, trasparente sui bordi e sul triangolo che il tessuto ricamava sul retro. Bianco candido tranne dove la sua vagina aveva scambiato il piacere bagnato della sua eccitazione. Lo portai al viso per sentire il suo odore. Era forte e intenso e attraverso i miei sensi permeo' la mia carne. Sentivo l'odore del suo sesso ed ero come un animale affamato e delirante. Inspiravo l'acre odore della sua vagina e ad ogni inalazione il desiderio montava piu' forte.
Vedevo la sua schiena e le natiche socchiuse in posa casta e il movimento della sua testa era morbido e regolare... Il corpo di lui era coperto alla mia vista da quello di lei ma riuscivo ad immaginare ogni particolare.
Lei poi si tirò su e con un movimento della testa buttò indietro i capelli girandosi verso di me.
Mi sorprese con il suo dono tra le mani ed una evidente voglia di masturbarmi in volto. Le mie narici sembravano essere conficcate nel suo sesso. La guardavo e la sentivo.
- "Ti puoi spogliare se vuoi" mi disse Elisa e questa volta la vedevo bene. I suoi seni dondolavano mentre impugnava il cazzo di Fabio, sostituendo al movimento della sua bocca quello della mano per il tempo necessario ad invitarmi a farmi vedere nudo da lei.
Accolsi l'invito, mi alzai e obbedii. Mi spogliai in modo meccanico e rigido come per entrare in doccia e la vidi sorridere forse divertita dal mio fare un po' impacciato. Il suo sguardo dopo aver incrociato il mio scese più giù.

Fabio si tirò su dal letto. In piedi si pose davanti a lei che ancora sedeva di lato rispetto a me..

Lei sapeva cosa doveva fare e lo riprese in bocca facendomi avvertire questa volta la calda sensazione che le sue labbra fossero su di me.
Mentre le faceva scorrere dalla punta alla base del suo cazzo, io facevo andare su e giù la mia mano scandendo il suo ritmo.
Qualche attimo ancora e sarei venuto, quindi lo lasciai, godendo e ansimando ma smisi di sollecitare la mia cappella per non esplodere.

Lei mi guardò e si girò dando la schiena al suo scudiero chiedendo senza proferire verbo di essere cavalcata a dovere.. allargò le gambe e prina di accostò col petto al letto.
Lui prese in mano la sua spada e le diede qualche colpo ben assestato facendola sbattere sul suo culo aperto e facendola risuonare nella stanza come qualche breve applauso di incitamento. Lei attendeva impaziente poi lo sentì entrare piano ma deciso. Le sfuggi un gemito cercando di rivolgere lo sguardo verso lui e desistendo subito dopo.

Io ripresi in mano il mio cazzo e continuai a masturbarmi mentre dei colpi ben assestati questa volta suonavano decisi e puntuali come quelli di un metronomo. Lei alternava gemiti a versi di godimento ed era in estasi.
Fabio accelerò fino quasi a non lasciarle fiato tra un colpo e l'altro poi d'improvviso si staccò.
-Aspetta! Aspetta.... Piano ...sto venendo"
Lei si girò mettendosi supina sul letto e aprendo le gambe verso di lui.
Sospiro' e con un gesto delle mani lo invitò a sdraiarsi sopra di lei.
"Aspetta" fece lui e rivolgendosi a me disse,
"Avvicinati mettiti qui"
Mi indicò di sdraiarmi a fianco a lei, lui fece lo stesso dall'altro lato.
Lei si voltò verso di lui come spiazzata dalla sua richiesta. Poi mi sentì vicino e senza guardarmi, mi cercò con la mano.
Sentivo che con l'altra aveva ripreso ad accarezzare Fabio e di contro, lui, allungandosi le mise la sua mano tra le gambe.
Lei non mi guardava e vedevo le sue dita appoggiarsi alla cieca sulla mia gamba. Poi salire. Appoggiando solo la punta delle unghie andò a cercare il centro delle mie gambe ed io sentendole salire ebbi un fremito.

Trovò infine il mio pene iniziando ad accarezzarlo piano, sfiorando i miei punti sensibili tra lo scroto e l'apice della cappella, girandoci intorno come se disegnasse dei piccoli cerchi.

Sentivo che masturbava Fabio con più decisione, accarezzando invece me.
Per un attimo pensai che quella donna dovesse avere due cervelli per gestire due stati d'animo così contrastanti e coordinarsi per soddisfare entrambi con attenzioni completamente differenti.
Le sue dita tra le cosce la facevano sussultare e presto ebbe voglia di afferrarlo in pugno e sentirmi duro.

"Toccami!" Disse e capii che quella richiesta poteva essere solo per me.
Quindi, sdraiato a fianco a lei in quella posizione feci cadere il dorso della mia mano sul suo ventre andando su e giù dal seno all'ombelico. Poi girai la mano e le strinsi una mammella mentre sentivo la sua mano decisa e forte su di me.
Ero in estasi avevo un desiderio enorme di concludere esplodendo dentro la sua mano inondandola con il mio sperma caldo e sentirla gemere insieme a me sotto i colpi decisi del marito.

Fabio si tirò su, lei lasciò a presa.
In un attimo le fu sopra e la costrinse a lasciare la mia presa per cercare di ammortizzare con le braccia i suoi affondi.

Lei a gambe larghe si fece montare forte, questa volta urlando disse si.
Io ero a trenta centimetri da lei e guardandola potevo avvertire ogni cambiamento sul suo volto e la voglia dipingere i sui tratti morbidi e mediterranei di un rosso fuoco.
Ad ogni colpo di Fabio seguiva ora un "si" di Elisa.
Si girò verso di me è la guardai negli occhi.

"Si cazzo dai, dai, dai..." Sentivo il suo fiato sul mio viso e vedevo il suo volto contrarsi sempre più facendo seguire le pulsazioni del corpo alle espressioni di quell' ovale perfetto da Madonna e porca.
Fabio le esplose dentro poi si fermò qualche secondo lasciandola spegnere piano decelerando come il treno su cui viaggiavo per arrivare da loro quella mattina.

Infine si scansò e uscì dalla camera.

Elisa rimase nel letto con me, allungando le gambe. Poi fece cadere il dorso della sua mano si di me e disse.
"Tocca a te che ne dici?"
Io non risposi guardavo la sua mano salire nuovamente alla ricerca del mio cazzo trovandolo. Questa volta lo prese in mano senza perdersi in carezze. Lo strinse e poi mi disse.
"Voglio farti venire su di me, ti va di venirmi sulle tette?"
Io non desideravo altro che quello.
"Mettiti su di me in ginocchio"
Disse battendo con il palmo della mano sul lenzuolo.
Mi tirai su, sopra di lei spostato di lato all'altezza dei suoi fianchi.
Inginocchiato presi il mio cazzo in mano e iniziai a masturbarmi.
Guardavo il suo viso, quel seno enorme, stupendo ed intanto la mia mano scorreva veloce portandomi ben presto sull'orlo di un godimento mai provato.
Lei allungò la mano sotto le mie palle appoggiandola appena per sentirle muoversi a filo di pelle.. poi le afferrò e con un dito fece pressione tra i testicoli e l'ano rendendo il mio cazzo duro come l'avorio.
"Dai" la sentii dire
"Dai fammi vedere" e mi guardò con la bocca aperta.
"Eccomi" risposi .
Lasciai il mio cazzo fermo per un secondo e sentii lo sperma arrivare nel dotto e fermarsi in punta. Poi mandai in avanti la mano facendolo fuoriuscire con una prima pulsazione fortissima.
Lo sperma schizzò verso di lei, sul suo seno e sul collo.
Poi una seconda e una terza pulsazione ancora abbondanti che le inondarono nuovamente i seni e il braccio.
La quarta pulsazione meno abbondante fece schizzare il mio seme fin sul suo viso che ebbe un sussulto e una contrazione..
Continuai fino ad esaurire ogni goccia di liquido riversandola su di lei...
Mi sentivo un estraneo dentro il mio corpo. Per un attimo non capii chi fossi e cosa ci facessi li. La guardavo sotto di me ricoperta del mio sperma e mi sentivo come dentro un film.
Poi mi ripresi. Mi fermai sospirando. E ci guardammo sorridendo.
" Hai fatto un bel danno!"
"Si scusami" risposi.
"Ahhaah, non scusarti" rise mentre guadrava colare il mio seme dalla sua pelle.
Fabio entrò nella stanza qualche istante dopo dandomi dei fazzoletti sfusi.
"La devi pulire adesso" disse in tono disteso.
Presi i kleenex e passai sopra la sua pelle ancora impregnata di sesso. Lei me ne prese uno dalle mani e se lo passo' in viso.

Qualche minuto dopo ero in bagno a tentare di lavare l'odore del sesso dal mio viso e dal resto del mio corpo Sentivo ancora il suo odore forte dentro di me.

Ero disteso ed appagato.
Elisa insistette con Fabio per accompagnarmi insieme a lui alla stazione.
Ridemmo e scherzammo in tre nel breve viaggio verso il treno. Poi ci salutammo come vecchi amici.
Ripresi il treno e continuai a fare l'unica cosa che potevo. Continuare a viaggiare in seconda classe .
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il sacro o il profano (parte 3):

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni