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La mia prima volta con una coppia che nn erano coppia


di regina11
28.01.2023    |    9.979    |    26 9.9
"Confido nella tua riservatezza, sia nei confronti di mia figlia, che di mia moglie, perché, se saprai esser discreta, questo di oggi, sarà solo la prima..."


Lavoro ormai da anni in questo bar e di gente interessante ne è passata davvero tanta, ma nonostante le mie esperienze già vissute, c’è una coppia che mi intriga tantissimo. In effetti non sono una coppia, perché all’apparenza arrivano sempre separatamente e sembra che si incontrino casualmente nel bar. Lui è Roberto, un bell’esemplare di maschio di 53 anni, portati in maniera eccellente. Alto, fisico atletico, con qualche filo bianco sulle tempie, che lo rendono così attraente da suscitare l’interesse di tutte le femmine che lo vedono. Nella lista ci sono inclusa anch’io, soprattutto perché lui è anche il padre di Federica, la mia collega. Quando l’ho visto la prima volta, entrare nel bar e abbracciare calorosamente la mia collega, per un attimo ho immaginato che fosse il suo amante, ma quando ho scoperto che invece era suo padre, ho cercato di carpire da lei ogni informazione utile per cercare di sedurre quel maschio stupendo. Ho scoperto che era molto innamorato della madre della mia collega, ma, nonostante tutto, dentro di me è maturata la fantasia di finire fra le braccia di quel maschio, così intrigante. Personalmente mi reputo una bella ragazza, di media statura, con i capelli castano chiaro lunghi, un seno molto prosperoso, una 5ª abbondante, che non passa certo inosservata, e che attira molto gli sguardi interessati di tutti i maschi che mi osservano. Ho anche un bel fisico snello, con un bel culo a mandolino e due cosce lunghe e ben modellate, che fanno di me una figura che, seppur dietro il banco di mescita, suscita molto interesse in tutti, tranne che in lui. Mi son sentita molto frustrata da questa sua garbata indifferenza. È stato proprio questo suo rifiuto alle mie avances a farmi riflettere sul fatto che un maschio così bello non poteva esser solo di una donna e, soprattutto, ho scoperto, tramite la mia amica e collega, che non faceva molto sesso con la madre, quindi sono giunta alla conclusione che ci doveva essere un’altra persona con cui lui sfogava la sua libidine. All’inizio è stato abbastanza difficile capire chi potesse essere la candidata a finire nel letto di quel maschio così affascinante. Troppe donne, lo salutavano affettuosamente e lo guardavano con occhi carichi di ammirazione e, per questo motivo, all’inizio, è stato veramente molto difficile intuire chi potesse essere. Nello stesso tempo, ero così concentrata a far di tutto per portarmi a letto quel maschio, che non mi son accorta di esser proprio io oggetto del desiderio di una splendida donna. Marta, questo il suo nome, ha cominciato in qualche modo a provocarmi con sguardi intriganti e frasi sussurrate, quasi a mezza voce. È una bella donna, di cui si è sparsa voce sia piuttosto trasgressiva. Ha un seno notevole anche lei, forse anche un po’ più grande del mio e son giunta alla conclusione che ha delle tendenze bisex, cosa che poi ho potuto io stessa appurare. Con me è sempre molto gentile, garbata e prodiga di consigli.
“Dovresti valorizzare di più i tuoi occhi, con un trucco un po’ più appropriato. Anche l’abbigliamento dovrebbe esser un pochino più osé, ma non volgare, perché capisco che indossare la gonna attillata e la maglietta come livrea del bar, attira lo sguardo dei clienti, ma non rende merito al tu sex-appeal.”
Mi parla sempre con tono dolce e sensuale. La scorsa settimana, poi, è venuta a consumare il suo solito cornetto alla panna con cappuccino, dopo avermi guardato attentamente negli occhi, mentre le davo scontrino e resto del danaro pagato per la consumazione, mi ha rivolto una particolare richiesta.
“Mi domandavo, se una bella ragazza come te, fosse disposta ad uscire, una di queste sere con me.”
L’ho guardata un po’ incuriosita e lei mi ha detto che in questo periodo si sentiva un po’ sola e le avrebbe fatto piacere cambiar compagnia: al posto di quelle solite avrebbe preferito una persona come me. Ho accettato volentieri. La sera dopo siamo andate in un discobar e ci siamo messe a parlare un po’ della nostra vita. Lei era molto elegante, indossava una gonna sottile, aderente e attillata che delineava il suo splendido culetto, una camicetta bianca, sotto cui si intravedeva il reggiseno che modellava il suo seno in maniera davvero stupenda. Io indossavo un tubino color salmone, che mi arrivava a metà coscia ed ho notato con quanto interesse lei ha continuamente sbirciato fra le mie gambe. Ho scoperto che non era sposata, che amava la vita trasgressiva e non disdegnava far sesso, indifferentemente, con maschi e femmine.
“Spero di non averti scandalizzato. Tu mi sembri una ragazza molto sveglia, dalla mentalità aperta, ed è per questo che volevo chiederti se mi aiutassi in un piccolo progetto che sto cercando di realizzare per una persona, cui tengo moltissimo: vorrei fargli una piccola sorpresa, un gioco a tre.”
L’ho guardata un attimo stupita e lei, dopo avermi sorriso, ha proseguito:
“Lui è un maschio speciale, uno di quelli che se ne trovano molto raramente. È molto dotato e ti assicuro che, quando lo senti dentro, non te lo scordi più. È anche molto resistente, anzi direi infaticabile, nel fare sesso. A volte mi scopa per ore e poi ho come l’impressione che non gli sia bastato; per questo vorrei organizzare un gioco con un’altra donna, che sia mia complice e che mi aiuti a renderlo finalmente appagato da un convegno amoroso. Ti assicuro che è una persona che conosci e che ho la netta impressione, susciti anche la tua ammirazione.”
Ero fortemente incuriosita e, dopo avergli dato la mia totale disponibilità, ho chiesto solo di sapere di chi si trattava. Quando ho scoperto che era Roberto, il padre della mia amica, ho sentito un brivido percorrere tutta la mia spina dorsale, per focalizzarsi fra le mie cosce e farmi inumidire le mutandine. A quel punto lei mi ha raccontato che erano amanti da tempo e che aveva paura di perderlo, perché era convinta di non essere in grado di soddisfarlo appieno, essendo lui un maschio con un notevole appetito sessuale. Questa rivelazione mi ha ancor più stimolata nei confronti di quel maschio, ma, nello stesso tempo, ho avvertito qualche preoccupazione se fossi riuscita ad essere all’altezza della situazione.
“Ammetto di aver scopato con diversi maschi, ma quello che mi proponi tu non l’ho mai fatto. Spero di esser all’altezza della situazione, perché il gioco mi intriga moltissimo, senza omettere che considero Roberto un maschio davvero speciale, anche se non mi degna di nessuna attenzione, tranne lo stretto necessario, quando si serve del mio lavoro.”
Lei mi ha sorriso e mi ha precisato che non vi erano particolari problemi nel gioco che mi stava proponendo.
“Roberto è un maschio speciale, che ama le donne troie e, più lo sono, più è contento. Probabilmente non ti degna di nota, perché sei una collega della figlia, lavori con lei, e sicuramente non vuol rischiare che sua moglie possa scoprire quanto lui si diverta al di fuori della sfera matrimoniale.”
Dopo aver consumato i nostri drink, lei mi ha proposto se volevo passare con lei il resto della serata ed io ho accettato volentieri. Marta mi ha fatto salire sulla sua auto e siamo andate insieme a casa sua. Appena entrata, lei, da dietro, mi ha toccato il culo. Mi son girata e l’ho guardata alquanto stupita, anche se un po’ me l'aspettavo. Lei ho sorriso.
“Ma sai che hai un culetto veramente sodo? Posso toccarlo ancora una volta? Ti prego, mi piace troppo!”
Non ho fatto in tempo a rispondere, che ho sentito due mani tastarmi il sedere con grande risolutezza e poi mi ha fatto voltare completamente verso di lei e guardandomi mi ha detto:
“Hai un culo troppo bello, per non palpartelo! È una cosa che volevo fare dalla prima volta che ti ho vista nel bar.”
Poi si è stretta a me e le sue mani, dalla schiena, sono scese nuovamente sui miei glutei e quando l’ho guardata, lei mi ha dato un bacio in bocca, molto appassionato ed io non ho opposto alcuna resistenza, anzi ho cominciato a slinguarla alla grande, poi le ho succhiato la lingua, come se stessi facendo un pompino: è stato un momento veramente bello. Ero eccitata per quel che stavo facendo, ma la cosa che mi piaceva di più era che mi sentivo la fica sbrodolare, come mai mi era successo fino a quel giorno. Abbiamo continuato a baciarci con grande ardore per almeno cinque minuti ed entrambe, adesso, ci palpavamo senza freni. Ho sentito, ad un tratto, le dita di Marta frugarmi tra le grandi labbra e lei che mi sussurrava all'orecchio:
“Sei bagnata e più di una troia in calore!”
All'udire quelle parole, ho sentito la fica pulsare e letteralmente spruzzare, avevo avuto un orgasmo. In quell’istante ero presa da una forte eccitazione ed ho infilato il dito medio tutto nel culo di Marta, che ha atteso che finissi di godere, per dirmi:
“Non mi dispiace prenderlo in culo, ma mettici almeno un po' di saliva, che scorre meglio!”
A questo punto, ho preso Marta, l’ho fatta girare verso il divano e l’ho fatta piegare a 90°; le ho alzato la gonna, ho abbassato il suo perizoma fino a sfilarglielo completamente, le ho preso le mani facendole capire di allargarsi i glutei e poi ci ho infilato la lingua. È stata una sensazione incredibile. Il suo buco era dolcissimo, lo sentivo spingere come per aprirsi il più possibile per essere penetrato dalla mia lingua. Cercavo anche di raggiungere con la lingua la sua figa grondante e, quando ci riuscivo Marta, reagiva con dei fremiti di piacere. Dopo alcuni minuti impegnata in quell'operazione, ormai riuscivo a spingerle quasi tutta la lingua nel culo e lei, nel frattempo, si era infilata due dita in fica ed è stato in quel momento che una voce ci ha riportato alla realtà. Era Roberto che era entrato silenziosamente in casa e noi, prese dal gioco, non ne avevamo avvertito la presenza. Roberto ci stava guardando, godendosi lo spettacolo già da qualche minuto, le sue parole sono state le seguenti:
“Posso aiutarvi? Anche se la reputo troppo giovane, ho deciso che mi voglio fidare del tuo giudizio e vedere quanto è troia questa puttanella.”
Entrambe, nell'udire quelle parole, ci siamo bloccate, ma solo per qualche istante, e, girate, ci siamo trovate di fronte Roberto con il suo cazzone lungo ben oltre i 20 cm e dalla grossa circonferenza, duro e gonfio, già fuori dai pantaloni. Alla vista del cazzo di Roberto, gli occhi di Marta sono diventati enormi e, giratasi verso di me, mi ha proposto di andare tutti in camera per star più comodi. Appena dentro, insieme abbiamo spogliato quel maschio che rivelava avere un corpo veramente superbo: sembrava la statua di un dio greco e, soprattutto, era impressionante la sua verga, grossa e dura. Lo abbiamo fatto sdraiare sul letto supino e, insieme, ci siamo messe a fargli un pompino a due bocche, facendolo gemere. Lui non è rimasto passivo, anzi, ha allungato le mani ed ha infilato le dita fra le nostre cosce, dentro le nostre ostriche già belle fradicie. Sentire la sua mano che mi masturbava, mi ha eccitato ancor di più e ho cercato di infilare in gola il più possibile di quel palo di carne dura e bollente.
“E brava, la puttanella! Riesce quasi a prenderne la metà in bocca! Questa zoccoletta deve averne fatti davvero tanti di pompini!”
Marta mi ha guardato soddisfatta ed io mi sentivo orgogliosa di aver avuto il suo apprezzamento. Nello stesso tempo, sentivo la mia fica riempita da tre dita, che scorrevano liberamente ben lubrificate dai miei stessi fluidi, che sgorgavano abbondanti.
Ho lasciato il cazzo alla bocca di Marta ed io son scivolata lungo quell’asta sempre più in basso, fino a raggiungere quelle due grosse palle appese a quella verga, che, di certo, erano piene di crema prelibata. Le ho prese in bocca una per volta e le ho leccate, e poi ho continuato a leccare ancora più in basso, fino a raggiungere la sua rosellina e, quando lui ha sentito la mia lingua indugiare sul suo buchetto, si è subito complimentato.
“Caspita! Questa troia sa proprio leccare molto bene! Mi sta leccando il culo in una maniera che meglio non si può!”
Soddisfatta del risultato, ho continuato a risalire lentamente lungo l’asta e l’ho ripresa di nuovo in bocca il più possibile, mentre Marta aveva risalito il corpo di Roberto e, dopo avergli succhiato i capezzoli, lo stava baciando in maniera forte e passionale. L’ho sentito gemere a bocca piena e poi lei è di nuovo tornata ad occuparsi con me di quella grossa verga, che sembrava esser lievitata. È stato lui che, a quel punto, appoggiandomi una mano sulla testa, mi ha tirato a sé e le nostre bocche si sono unite in un bacio vigoroso e passionale. La sua lingua si è insinuata nella mia bocca ed ha intrecciato con la mia una danza erotica che mi ha fatto bagnare ancor di più. Ho sentito in lui il maschio alfa, dominante, forte, quello cui avevo sempre aspirato di sentire tutto dentro di me, fino in fondo. È stato in quel momento che Marta si è tirata di lato e, guardando lui, gli ha sorriso, poi lui si è rivolto a me e mi ha invitato a cavalcare il suo palo.
“Dai, adorabile troietta, fatti sverginare!”
Ho guardato Marta con occhi un po’ increduli, lei, sorridendo, mi ha dato una ulteriore spiegazione.
“Non importa quanti cazzi hai già preso, quando questa verga ti entrerà dentro, avrai come la sensazione di esser di nuovo sverginata.”
Mentre lei parlava, io mi stavo inginocchiando, ho afferrato quella grossa verga e ne ho appoggiato la punta fra le labbra della mia fica e subito ho sentito la pressione della cappella che iniziava a farsi strada dentro di me. È stata una sensazione bellissima! Mi sentivo aprire, dilatare le pareti della vagina e, nello stesso tempo, sentivo quell’enorme palo duro e bollente che scivolava lentamente dentro di me, fino a raggiungere il fondo e, quando la punta vi ha sbattuto con forza, ho avvertito una scarica elettrica che dalla testa è scivolata lungo il corpo e mi ha fatto letteralmente impazzire e godere all’istante.
“ODDIO! ODDIO VENGO!”
Non ho avuto modo di aggiungere altro, perché il mio corpo ha preso a tremare e la voce mi si è strozzata in gola. Lui è rimasto per un lungo istante immobile, poi mi ha afferrato, mi ha girato e messa sotto di sé, facendomi innalzare le gambe per appoggiarle dietro le sue spalle. Ha sfilato metà della verga da dentro di me e poi è di nuovo affondato tutto con il suo peso. Ho sentito di nuovo sbattere con forza la punta contro il fondo della mia fica, e nuovamente un’altra ondata di piacere ha sconvolto il mio corpo. Ha ripetuto alcune volte quest’operazione, fin quando ho sentito il suo corpo aderire al mio e, solo allora, mi son resa conto che lo tenevo tutto dentro! Lui ha sollevato le braccia e, giratosi verso Marta, l’ha invitata a farsi leccare la fica da me, cosa che lei ha fatto, mettendosi seduta sul mio volto e, mentre limonavano con lui, io mi sono ritrovata la sua vagina direttamente sulla bocca. Ho leccato mentre godevo tutto quel piacere che sgorgava, mentre lei lo incitava a sfondarmi ancor di più.”
“Dai, amore! Sfonda questa puttanella! Te l’avevo detto che questa zoccoletta era perfetta per i nostri giochi! Dai, spaccala per bene, che poi me la voglio godere un po’ anch’io.”
Leccavo e godevo contemporaneamente; il mio corpo era in preda ad un vero delirio erotico, mentre lui mi pompava con un ritmo sempre più veloce.
Il mio è stato un orgasmo continuo, senza soluzione di continuità, ed io, stordita dal piacere provato, ho impiegato qualche istante quando lui si è sfilato da me, perché ero ancora travolta dal piacere, quando lei mi ha fatto girare, ho sentito la sua lingua che mi ha dato un paio di leccate e poi, mentre io lo segavo un po', mi ha sussurrato all'orecchio:
“Sei pronta per farti rompere il culo?”
L’ho guardata ancora un po’ incredula, mentre lei, senza attendere la mia risposta, ha preso le mie mani e le ha appoggiate alle mie chiappe, facendomele allargare per bene in modo da esporre il buco del culo; poi ha appoggiato il bel cazzone di Roberto sul buchetto, intimandogli di aspettare a penetrarlo. Si è alzata e si è messa dietro Roberto, ha allungato le mani fino ad aggrapparsi ai miei fianchi, riuscendo così a dare un colpo decisamente potente a Roberto, che ha piantato il suo cazzone, tutto in un sol colpo, nel mio culetto.
“Ahi, piano! Così, mi sfondi?”
Lei mi ha dato una pacca sul culo, poi lo ha incitato a pomparmi ed a farmi godere. Lui ha iniziato a sbattermi come un toro, senza darmi nemmeno un secondo per adattarmi a quella enormità di cazzo. Dalla mia bocca uscivano gemiti di dolore che, però, lentamente diventavano sempre più di godimento. Allora lei si è sdraiata sotto di me ed ha preso a leccarmi la fica, e la stessa cosa ho fatto io con lei. Mi sono ritrovata la sua fica fradicia in bocca e, da gran troia, ho cominciato a leccarla, facendola godere nella mia bocca un paio di volte. Ha urlato il suo piacere.
“Bravissima! Continua, non ti fermare! Dai, che vengo! Cazzo, mi fai venire!”
È venuta in maniera forte, intensa, e poi ha ripreso a leccarmi con una frenesia quasi bestiale, portandomi subito ad un nuovo orgasmo e, mentre sentivo quella trave che mi sfondava il culo, ora che si era ben aperto e lo riceveva in maniera molto piacevole, lei ha voluto bere anche il mio piacere. Le ho riversato in bocca una vera e propria ondata di piacere, che l’ha fatta gemere per l'abbondanza.
“Bravo, Roberto. Continua a sfondare questa troia! Questa vacca sta squirtando!”
Si è sfilata da sotto di me e, allora, anche lui si è sfilato dal mio culo ed io son crollata distesa sul letto, sfinita per il portentoso piacere provato. Mentre cercavo di riprender fiato, ho visto Marta infilarsi in gola il cazzo di Roberto e succhiarlo alla grande. Ora era giunto il suo turno di prendersi la giusta dose di cazzo. Ho fatto quello che lei aveva fatto con me. L’ho fatta mettere in ginocchio davanti a lui e, dopo essermi posizionata dietro di lui, ho dato una spinta forte affinché anche a lei, lui potesse aprire il culo in un colpo solo.
“Piano! Mi piace nel culo, ma piano, altrimenti me lo rompi.”
Lui non le ha concesso alcuna pietà e, dopo averla afferrata per i fianchi, ha preso a pomparla come un ossesso. Allora anch’io le ho ricambiato il favore e mi sono sdraiata sotto di lei ed ho preso a leccarle la fica, mentre lei cercava in qualche modo di reggere l’impatto della monta e, nel contempo, leccare anche la mia. È stato in quel momento, mentre assistevo alla messa in culo, che ho visto le grosse palle di Roberto sbattere contro le labbra della fica di Marta, ed allora ho preso a leccarle e accarezzarle e, ad un tratto, lui è esploso in un orgasmo squassante nel culo di Marta.
“SBORRO! Sto sborrando!”
È rimasto qualche istante piantato dentro di lei ed ho visto le grosse vene di quel cazzo gonfiarsi e, ad ogni contrazione, ero sicura che le stava riversando dentro un’ondata di sperma bollente. L’ho afferrato e l’ho costretto a sfilarsi e, tirandola verso il basso, mi sono presa in faccia e in bocca una delle ultime schizzate di sborra. Lui è rimasto piacevolmente sorpreso dal mio gesto.
“Accidenti, che puttana! È così assetata di cazzo che lo ha letteralmente sfilato dal culo per poterlo assaporare lei.”
Ero soddisfatta del gioco ed ho preso a succhiare quella verga che continuava ad eruttare sborra in continuazione. Marta si è sfilata dal nostro gioco e l’ho sentita scendere dal letto, convinta che stesse andando in bagno, invece, ad un tratto, mentre ero intenta a mantener duro e pulire il cazzo di Roberto, ho sentito qualcosa di grosso entrarmi nella fica. Ho girato un attimo lo sguardo e ho visto Marta che, indossato un strap-on, ha preso a scoparmi.
“Adesso ti voglio scopare anch’io puttanella!”
Dopo un attimo di smarrimento, ho sollevato le gambe e ho sentito lei che continuava a pomparmi quasi come un'ossessa. Anche lei godeva, perché come ho scoperto dopo, dall’altro lato della mutandina che indossava, vi era un cazzo piantato nella sua fica e, ad ogni affondo nella mia, le restituiva il piacere della monta. Ho avuto un altro orgasmo e lei mi ha abbracciato e sollevato e, ruotando sul letto, si è sdraiata trascinandomi su di lei. Ho preso a muovermi sopra di lei facendomi impalare su quel grosso cazzo finto, quando, improvvisamente, Roberto mi ha costretto a sdraiarmi su di lei e lui, dopo aver appoggiato la grossa cappella sulla mia rosellina ormai ridotta ad una voragine, mi è entrato in culo in un colpo solo. Ho sentito quel palo di carne entrar dentro come un treno in corsa, fino a sentire le palle sbattermi contro. Mi son sentita di nuovo, aprire in maniera totale. Ero completamente sfondata sia davanti che dietro ed ho preso ad urlare di piacere, incitandoli a spaccarmi ancor di più.
“Più forte! Sfondatemi tutta! Voglio godere! Dai, spaccami il culo! Mi fa impazzire il cazzo in culo!”
Marta era affascinata dal fatto che io li stavo incitando e, guardandomi negli occhi, dopo avermi baciato, mi ha sussurrato, mentre godeva:
“Ma tu sei proprio una gran rotta in culo o mi sbaglio? Dai, Roberto, aprila!”
Ho ripreso a godere e urlare il mio piacere e sentivo i miei umori colare dalla fica sopra il corpo di Marta e, alla fine, sfinita sono crollata su di lei. Roberto si è sfilato dal mio culo e io mi sono sdraiata di lato, osservando quanto fossero compiaciuti per quanto avevano fatto.
“Sei davvero una gran troia! Ho visto poche puttane godere come hai fatto tu! Adesso non ci deludere, aiutaci a completare il gioco.”
Ho cercato di capire quali fossero le loro intenzioni e, quando ho visto Marta sfilarsi la mutandina e offrirla a me da indossare, ho capito cosa volevano. In un attimo ero già pronta e sentirmi dentro quel piccolo cazzo finto, che era perfettamente allineato con l’altro esterno più grosso, mi ha dato subito una sensazione di piacere e, senza alcun indugio, mi sono posizionata dietro Marta e, dopo aver sputato un po' sulla punta del fallo finto, l’ho appoggiato al suo buco del culo e, con una spinta decisa, le sono entrata tutto dentro. Lei ha goduto all’istante e, anziché prendersi subito Roberto davanti, l’ha voluto sdraiato accanto a lei, mentre io le scopavo il culo, lei gli succhiava il cazzo godendo senza un minimo di ritegno. Ha avuto alcuni orgasmi e, ad un tratto, ne ha avuto uno ancora più intenso: la vacca aveva squirtato alla grande, riempiendo il lenzuolo di una grossa macchia di bagnato. Allora l’ho afferrata per i seni e l’ho tirata su di me, sdraiandomi facendola stare a gambe aperte, e Roberto, dopo essersi inginocchiato fra di esse, le ha infilato il cazzo davanti, facendola urlare ancor di più.
“Così mi uccidi! Lo sai che mi fa impazzire quando mi sento due dentro!”
Ha preso a sbatterla come una dannata, mentre lei godeva a ripetizione, senza soluzione di continuità, fin quando, stremata, lo ha supplicato di uscirsene perché voleva bere ancora il suo seme. Ci siamo sfilati e, dopo aver fatto distendere di nuovo Roberto, abbiamo iniziato un pompino a due bocche e, in meno di due minuti, ci ha spruzzato in bocca una quantità di crema esagerata, che io ed Marta, pian piano, mentre ci baciavamo in bocca, abbiamo ingoiato fino all'ultima goccia. Appena finito, lei mi ha abbracciato e baciato con passione. Poi ci siamo girati verso di lui che si è complimentato con entrambe.
“Complimenti! Sapevo che Marta era una puttana veramente fantastica, ma scoprire che anche tu sei una gran zoccola, sua degna complice, mi fa molto piacere. Confido nella tua riservatezza, sia nei confronti di mia figlia, che di mia moglie, perché, se saprai esser discreta, questo di oggi, sarà solo la prima di una lunga serie di momenti unici ed indimenticabili.”
L’ho guardato e gli ho sorriso e lui mi ha tirato a sé e ci siamo baciati in bocca e poi, quando mi sono staccata da lui, ho baciato anche Marta, insieme a lui. È così che è nata una magnifica amicizia.
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