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Lo vedrete, chi comanda


di 1homme
15.05.2024    |    9.891    |    6 9.6
"Decisi fra me e me che me ne sarei liberata non appena fuori dal locale ma fino a che eravamo in quel luogo “protetto”, potevo rischiare..."
Una moglie dovrebbe stare tranquilla, pensare alla casa, al futuro, al marito.

Ma io avevo sposato il maritino perché era un porco, per nulla noioso, interessato ai giochetti erotici, provocante.

Solo che questo era il maritino quando ancora eravamo fidanzati. E adesso?

Possibile mai che da quando ci eravamo sposati tutto l’eros fosse svanito come nebbia?

Per me non era certamente così. Non potevo lasciarmi morire di noia perché lui non pareva avesse più voglia di giocare con me. Potevo proporgli anche le cose che un tempo lo avrebbero fatto drizzare come un grillo infoiato, e.. niente..

Come diceva Sandra..”Che noia, che barba, che barba, che noia..”

Fu proprio per noia che cominciai a entrare in una chat erotica. Che di erotico non aveva poi nulla. Solo mille nerd segaioli e arrapati il tempo del loro orgasmo..due secondi.

Stavo per mollare definitivamente quel sito ma mi colpì un messaggio:

“Annoiata?”. Veniva da un certo “1homme”.

“Si, stavo per uscire”

“Non farlo..”

Cominciò così una chat dove ci stuzzicammo un po’ e finimmo per salutarci ridendo. Il giorno dopo mi fece una proposta “strana”:

“Ci stai se ci raccontiamo esattamente tutto quello che ci passa par la testa.. senza taboo?”

Attimo di panico.

Sono timida e riservata, nessuno conosceva a fondo i miei desideri segreti, le mie voglie. Nemmeno mio marito alla fine, aveva saputo tirar fuori dal mio pozzo privato, tutti i desideri che lo abitavano..1 Homme Era garbato, sconosciuto e sembrava essere stuzzicante.

Perché no, mi dissi, che cosa avevo da perdere?

Così entrai in questo mondo, e poi su A69, di scoperta in scoperta. Senza mai trasgredire al mio comandamento di fedeltà al maritino, inconsapevole e disinteressato..

Beh, fedelissima nei fatti, certo, ma quanto godevo mentre mi accarezzavo con gusto a chattare con i porcelli che mi abbordavano in tutti i modi possibili. Mi lusingava trovare decine e decine di messaggi, molti spazzatura, certo, ma potevo scegliere. E nel parterre non c’era più un solo uomo..lui era semplicemente stato la porta per il mio piacere.

Godere, volevo soltanto godermela e divertirmi un po’..Incontrare, non me la sentivo.

Così passò un mese..Eccitante, per me.

Finalmente qualcosa di nuovo nella mia vita monotona, e tutti quei cazzi che mi volevano, che mi chiedevano di scopare..mm

Ero spesso eccitata e mi masturbavo come una matta

Ma un pomeriggio in cui stavo prendendo il sole, ricevetti un messaggio proprio da 1homme..

Gli scrissi che ero sul balcone di casa, con indosso solo un piccolo tanga..

“Vuoi sapere una cosa..per lavoro sono proprio dalle tue parti..”

Panico.

Non ci eravamo mai visti di persona. Prima che mi fermassi, scrissi direttamente l’indirizzo di un bar che conoscevo. A dieci minuti da casa e che sapevo essere deserto a quell’ora.

Mi buttai sotto la doccia. Fredda. I miei capezzoli si indurirono e presi a stuzzicarli..Sarei rimasta a fantasticare sino a godere ma..decisi di darmi una mossa.

Abito scollato, morbido, gonna lunga e lingerie di pizzo coordinata. Me l’aveva spedita lui con un pacco, il porco.. Tacco dodici ovviamente, sandaletti con plateau coordinate alla lingerie.

Bisogna sempre vestirsi come se si scopasse, soprattutto quando si ha solo voglia di stuzzicare.

Per la verità, come sempre quando prendevo il sole col rischio di esser vista da qualche vicino porco, ero eccitata ancor prima di ricevere il messaggio.

Non dovevo fermarmi a pensare, altrimenti avrei mandato tutto a puttane..

Invece volevo giocare a farla io la puttanella, stavolta.

Via, si parte.

***

Il bar era deserto, proprio come avevo sperato. Proprio sopra il lago, invisibile dalla strada, secondo me era nato proprio per gli incontri clandestini. Era pieno di angoletti riservati L’avevo scoperto grazie ad una mia collega che lavorava per una ditta nostra partner. Dovevamo parlare di lavoro e finì per confessarmi che ci andava per incontrarsi con un mio collega con cui scopava. Era una bella figa e sospettavo che se la intendesse con questo tipo.. era un bel fusto e me lo sarei fatto anche io..

Quando me lo raccontò glielo dissi, ma questa è un’altra storia.. Solo a ripensarci mi si bagnò la fichetta.

“ma buonasera”

Era lui. Giacca aperta, camicia di lino immacolata, calzoni in tinta, scarpe inglesi.

Fin troppo elegante.

“non ci speravo.. volevo solo provocarti e invece.. ”

“Eccomi”

Subito scoppiammo a ridere per il doppio senso

“Ti ho portato un regalino, ma non lo aprire ancora.. prima parliamo un po’..”

Ci sedemmo appartati ad un tavolinetto dietro una palma. Poco distante solo una coppia di svizzeri, evidentemente amanti. Riuscivo a vederli tra le foglie senza che potessero minimamente vederci.

Ordinò un cartizze ben ghiacciato. Conosceva i miei gusti

Dopo un po’ di convenevoli per rompere il ghiaccio, mi sentii sfiorare la coscia da sotto il tavolo. Era già qualche minuto che con nonchalance avevo appoggiato il mio sandaletto sul lato del suo piede.

“Che lingerie hai messo..?”

“La tua , ovviamente”

“A-ha..brava bambina”- sorridemmo entrambi. La sua mano risalì tirandosi dietro il vestito e io bevvi un sorso di Cartizze ghiacciato.

“Vuoi controllare?”

“Non di persona..”

“che hai in mente, porco?”- sussurrai, eccitata di poterglielo dire di persona e a un centimetro dalla sua bocca.

“Vai in bagno, apri il regalino e sostituiscilo con ..beh capirai..non voglio rovinarti la sorpresa.”

I due amanti svizzeri stavano limonando. Bevvi un altro sorso di bollicine e lo guardai con aria di sfida, alzandomi e dirigendomi verso la toilette. La fica mi pulsava. Passai accanto agli svizzeri sfiorando la spalla di lei appositamente. Mi voltai e vidi che mi guardava complice.

Decisamente troietta..e io non volevo essere da meno.

Entrai in bagno e scartai il pacchetto seduta sulla toilette. Molto chic e minuto.. poteva contenere..

Due pinzette per capezzoli legate insieme da una catenella.

Sbarrai gli occhi. Ne avevamo parlato ma..

Tornai al tavolo due minuti più tardi, dopo essermela accarezzata davanti allo specchio del bagno delle signore sollevando il vestito.

Il mio reggiseno a balconcino nella mia pochette e le pinze ai loro posti.

Dolorose, bastarde, eccitanti pinzette sui miei capezzoli durissimi.

Me le misi e me le rimisi più volte. Mi piaceva la sensazione e mi eccitava farlo aspettare.

Reindossai il vestito e stetti un po’ davanti allo specchio della toilette delle donne.

Non c’era nessuno, se ci fosse stato qualcuno in più nel locale non avrei mai osato ma a quel punto. Tirai la catenella prendendola dalla scollatura. Si, decisi, potrebbe sembrare una finitura del vestito, un po’ fetish forse ma chissenefrega.

I capezzoli invece si vedevano bene, soprattutto perché non indossavo più il reggiseno.

Decisi fra me e me che me ne sarei liberata non appena fuori dal locale ma fino a che eravamo in quel luogo “protetto”, potevo rischiare.

Aprii la porta e mi trovai di fronte la Lady svizzera che con le guance già rosse aveva deciso di rinfrescarsi il viso .. o la patatina, chissà.

Lei guardava in basso e mi venne praticamente fra le braccia. Misi la mano avanti e le sue tette mi finirono fra le dita. Feci in tempo a stringerle, quasi un riflesso. Belle sode e coi i capezzoli più dritti dei miei.

Si fermò un secondo di troppo con un mugolio di piacere.

“pardon..merci” – i suoi occhi brillavano. Decisamente era la giornata della trasgressione.

Tornai al tavolo. Mi sedetti e iniziò a fissarmi negli occhi. A pochi centimetri da me, le sue mani afferrarono la catenella e presero a titillarla con piccolissime scosse.

“Così avevi detto che non avresti mai incontrato..”

“Questo non è quel tipo di incontro..”

“Perfettamente vero..” – disse, tirando la catenella e strappandomi un gemito. – “è molto meglio..Scopare in fondo.. è quello che fai con tuo marito..Questo è solo giocare..”

“Si..” – dovevo avere le guance in fiamme. La Svizzera mi passò accanto Sentii il suo profumo intenso di agrumi, rose e figa..e il fruscio del suo vestito che svolazzava. Non portava più le mutandine, notai.

“Bella figa, la signora, mm?”

“Non ho occhi che per te - rispose sorridendomi sornione – ma se ti piacesse mai giocare anche con le donne, sai già quanto mi piacerebbe”

“Forse..”

“Ho un’altra sorpresa per te.. sai?”

Presa dalla voglia sorseggiai un altro po’ di Cartizze mentre appoggiai la mano sinistra proprio sul suo cazzo, ancora chiuso tra i calzoni. Sobbalzò appena, divaricando subito le cosce.

“Puttanella, vedo che ti interessa più il cazzo, ora..”

“A-ha – feci, con un sorriso goloso mentre tirava ancora la catenella..- ma parlami della tua sorpresina” – intanto glielo stavo accarezzando sotto la tavola. Lo vedevo bene che l’amante della svizzera intanto gliela stava toccando e questo giochetto mi piaceva, e parecchio. Dovevo stare attenta altrimenti i miei buoni propositi si trasformavano in una bella scopata..
Aveva un bel cazzo duro, tenerlo stretto mi dava una sensazione di potere, di vibrazione che mi arrivava in ogni parte del corpo. Si, ero sposata con un altro e stavo tenendo il cazzo di un porco in mano.

“Quanto ti piace il cazzo..mm?”

“A me un casino, ma non quello di tutti..e a te, porco?” – rise, guardando il tavolo degli svizzeri che ricambiarono l’occhiata. Doveva aver scostato la tovaglia e la mia mano chiara, spiccava sicuramente sui suoi calzoni.

Sorrisero.

“A me piace tantissimo. La figa..” – adoravo giocare con le parole, il suo cervello entrava in risonanza col mio sprizzando scintille di eccitazione. Sapeva come accendermi e trasformarmi in una porca senza tabù, ma solo in fantasia, sino a quel momento.

Credo sapesse bene quanto ero bagnata, in quel preciso momento. Mi ero depilata accuratamente il giorno prima di venire all’appuntamento e questo solo fatto mi aveva fatto bagnare. La sera stessa avevo inutilmente cercato di scoparmi il maritino, troppo stanco. Me lo aveva chiesto lui naturalmente, senza aver accennato alla possibilità di incontrarmi.


Pensavo a questi particolari mentre notavo che lui, appositamente non mi stava toccando la figa, limitandosi a tirare e rilasciare la catenella che metteva in trazione le pinzette sui miei capezzoli. Faceva male, cazzo, ma era erotismo allo stato puro.

Gli strinsi forte il cazzo e in tutta risposta tirò la catenella. Una bella lotta, occhi negli occhi.

“Ho voglia del tuo cazzo.“ – tirò la catenella mentre mi mordevo le labbra, costringendomi ad avvicinarsi

“A-ha..in questo momento è tutto nelle tue mani..” – sussurrò. - Temo dovrai ritornare alla toilette.. devi scartare questo pacchetto.. e darmi qualcosa in cambio..naturalmente”

“Mmm..mi stai comprando come una sgualdrina..” – presi il pacchettino e mi avviai non appena mi lasciò libera dalla catenella.

Col cuore in gola tornai in bagno ma ero troppo eccitata così feci a meno di chiudermi in bagno. Volevo proprio vedere cosa diavolo aveva escogitato il porco..

Ed eccomi accontentata.

Guardavo il pacchettino elegante, ormai sventrato con mille domande perplesse e molta eccitazione.

“oh la -la..” – la voce della svizzera mi fece sobbalzare.

“Pardon..” – stavo per coprire il pacchetto con l’involto in modo piuttosto frettoloso ma mi fermò le mani.

“Est ce que vous savez comment il marche ce truc la?”

“Ehm..”

La svizzera molto disinvolta aprì l’orlo della sua gonna e mi mostrò un piccolo cazzetto viola che usciva dalla figa. Niente mutandine, come avevo immaginato..

Il porco mi aveva comprato un ovetto vibrante e la svizzera ne aveva un modello esattamente uguale.

Mentre restavo di sasso, l’aggeggio cominciò a vibrare nella sua fighetta perfetta.

Si dovette appoggiare al bordo del lavandino per l’intensità della sensazione. Non era lei a guidare il gioco.

Capii che era il suo amante..a manovrarlo e capii all’istante cosa voleva facessi il porco. Si, dovevano essere pure d’accordo..intendo il porco e i due svizzeri. Ma a quel punto poco me ne importava. Stavo giocando, eccitata come mai nella vita, e volevo andare almeno fino a vedere l’ultima carta del mazzo..

Pulii l’apparecchietto con acqua e sapone e mi sfilai le mutandine, sotto lo sguardo compiaciuto della porcella elvetica, paralizzata dalle sue vibrazioni.

Me lo infilai in fica senza alcun bisogno di lubrificante, immaginate perché. Ma l’operazione mi strappò un gemito. La svizzera tirò fuori la lingua e si leccò le labbra molto lentamente , senza smettere di guardarmi.

Lasciai scendere il mio vestito a coprire il tutto ma ero come ipnotizzata dalla bocca sensuale della svizzera. Bionda, bellissime tette rifatte, gambe chilometriche su tacco 12. Presi le sue tette fra le mani. Non ne avevo mai toccate di rifatte.. perché non approfittare.

Non mi piacque ma i suoi capezzoli, li avrei presi a morsi.

Le detti un bacio profondo e infinito con la lingua, lasciandola definitivamente senza fiato.

Ero decisamente padrona del gioco, questo non se lo aspettavano. E nemmeno io..

Uscii dalla toilette e mi andai a sedere davanti al porco, con lo sguardo sornione dello svizzero che ancora smanettava sul cellulare, per far godere la sua amante puttanella.

Lo vedrete, chi comanda..pensai fra me e me.
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