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Noi due e il parigino


di Membro VIP di Annunci69.it PinkyePingu
11.02.2024    |    5.428    |    6 9.9
"Noi lo avremmo raggiunto lì, come concordato, in serata..."
Non stavamo nella pelle: fra meno di 24 ore avremmo conosciuto il nostro primo singolo che ci avrebbe introdotto ai piaceri del trio. Sara aveva abilmente giocato con me e l'altro per diverse settimane, riempiendo la nostra chat a tre di messaggi a volte molto maliziosi ed a volte pieni di promesse. Qualche volta ci aveva anche fatto delle ramanzine perchè la nostra eccitazione ci aveva portato a sbilanciarci in commenti molto spinti, tipici tra due maschi, ma non molto graditi di solito dal gentil sesso.
Lui sarebbe arrivato in città con il volo del primo pomeriggio e si sarebbe diretto alla casa che avevamo prenotato per l'occasione: un bel loft, arredato elegantemente, con una bellissima vasca idromassaggio, un grande divano ed un lettone king size. Noi lo avremmo raggiunto lì, come concordato, in serata. Avremmo ordinato una cena gourmet a casa e avremmo provato a vedere dove ci avrebbero portato le emozioni compresse da diversi mesi.
Alle cinque del pomeriggio ricevetti il messaggio che lui era nell'appartamento e scrisse nella chat comune che sarebbe entrato in doccia. Ci diceva che era eccitatissimo e che si tratteneva a fatica dal segarsi pensando a quello che sarebbe successo da lì a poco. Ci mandò, comunque, un filmato in cui si maneggiava l'uccello turgido sotto l'acqua della doccia.
Anche io non stavo nella pelle: ci eravamo scambiati delle foto e ci eravamo tutti reciprocamente piaciuti, ma si sa, poi la realtà a volte non è fedele alle immagini riprodotte. Pertanto, temevo che quella magia alimentata da mesi si sarebbe infranta nel momento in cui saremmo entrati nell'appartamento. In effetti le variabili erano tante: ad uno dei tre sarebbe potuto non piacere uno degli altri due; le aspettative esagerate si sarebbero potute infrangere con la realtà fisica dell'incontro di persona; il fatto che Sara ed io fossimo alla nostra prima esperienza avrebbe potuto imbarazzarci e bloccarci; viceversa l'esperienza navigata da libertino di lui avrebbe potuto metterci in soggezione.
Suonammo il citofono dell'appartamento e il portone si apri senza che potessimo sentire la sua voce, che immaginavamo sarebbe stata il primo segno tangibile della sua presenza al di fuori delle chat infuocate che ci eravamo scambiati. Entrammo nell'ascensore e salimmo al quarto piano. Nello specchio dell'ascensore mi scoprii a guardare di sottecchi Sara. Era stupenda: aveva un soprabito leggero e un vestitino molto trendy con una gonnellino svolazzante e una scollatura ampia che faceva intravedere le curve dei seni. Mentre la guardavo, lei si curvò e fece una cosa che mi fece perdere la testa e capire che la nottata sarebbe stata infuocata e indimenticabile. Guardandomi fisso negli occhi si sfilò le mutandine e le mise in borsa. Sorrise.
Arrivammo alla porta dell'appartamento e suonammo il campanello. La porta si aprì immediatamente come se lui fosse in attesa fremente del nostro arrivo. Era davvero un bell'uomo, anche meglio di quello che ci era sembrato in foto. Vestiva dei pantaloni casual blu ed una camicia bianca con dei righini. Era alto, forse appena meno di me, fisicamente ben messo e sorridente. Ci saluto: "Buonasera Sara e Marco! Finalmente ci incontriamo. Entrate.".
Ci fece strada nell'appartamento davvero molto elegante che aveva imparato a conoscere nelle ultime tre ore e si diresse nel soggiorno. Ci togliemmo i soprabiti e ci accomodammo sul grande divano al centro della stanza. La tensione era palpabile e faceva quasi male allo stomaco. Mi chiedevo come si sarebbero evolute le cose e come sarebbero iniziati i giochi. Iniziammo a parlare del più e del meno, ma si capiva che a nessuno di noi interessasse fare conversazione. Lui ci versò del franciacorta alla temperatura ideale in calici che erano lì pronti per noi. Brindammo a quell'incontro e notai che lui guardava in maniera rapace Sara. Lo sguardo era insistente e quasi disturbante, ma Sara reggeva lo sguardo e sorrideva per rassicurarmi. Ci spostammo al tavolo da pranzo dove poco prima era stata sistemata da lui la cena consegnata dallo chef a domicilio. Era una cena leggera, ma sostanziosa, scelta personalmente da Sara. Lui era molto gioviale e ci intratteneva con una discussione sulla sua vita a Parigi dove si era trasferito qualche anno prima per lavoro. Io interagivo sia con lui che con Sara in modo da tenere teso quel filo che ci univa. Sara, a sua volta, raccontava delle sue esperienze a Parigi e di come sarebbe voluta tornare al più presto a visitarla. La cena era quasi al termine, come la seconda bottiglia di franciacorta.
Tornammo sul divano e volutamente Sara si sedette tra noi due. Il suo profumo era inebriante ed ero sicuro che avrebbe avuto un effetto su di lui ancora più devastante. Infatti, vedevo chiaramente che la sua vicinanza a lei era aumentata: oramai eravamo in uno spazio di un metro e mezzo, vicini l'uno all'altro con le gambe che si sfioravano. Eppure nessuno dei tre faceva la prima mossa o, almeno, era quello che pensavo nell'esatto momento in cui Sara mise le sue mani sulle nostre gambe in contemporanea. Quello era il segnale che tutto poteva cominciare e che lei ci avrebbe guidato attraverso le sue fantasie.
Vidi il corpo di lui tendersi come si era teso il mio. Lui mi guardò e capii che aspettava fossi io il primo a baciare Sara. Non mi tirai indietro e baciai appassionatamente la mia donna ricambiando il suo tocco sulla mia gamba con le mia che sfiorava le sue cosce nude. Le nostre lingue si intrecciarono e l'idea di avere un altro uomo a un metro dalle nostre bocche mi fece venire un cazzo durissimo. Sentivo il profumo di Sara, ma anche quello di lui, più maschile, probabilmente a base di oud. Sentii l'energia che sprigionava dal corpo di Sara, ma anche quella che sprigionava dal corpo dell'altro, teso come una balestra.
La mia mano salii sempre più lungo la coscia di Sara fino a raggiungere la sua patatina che colava già dei suoi umori. Anche la mano di Sara accarezzava il mio cazzo sotto la stoffa dei pantaloni. Mi resi conto che lui si era ulteriormente avvicinato e percepii che anche la seconda mano di Sara era in movimento. Immaginai che lei stesse accarezzando per la prima volta nella sua vita i cazzi di due uomini in contemporanea.
Stavo impazzendo dall'eccitazione, ma era chiaro che fosse Sara a guidare tempi e modi del gioco. Lei si staccò dalla mia bocca e mi guardò intensamente come a cercare il mio assenso. Poi si girò e bacio lui. Il bacio fu appassionato quanto quello che aveva dato a me e quel punto ebbi la conferma che lei stava effettivamente maneggiando il cazzo di lui mentre baciava me. Anzi, gli aveva anche cominciato a sbottonare la patta dei pantaloni sotto cui premeva un arnese di notevole dimensioni.
Io continuai a sditalinare Sara mentre loro due si baciavano e, ad un certo punto, lei mi tolse la mano dai pantaloni e mi spinse ad accovacciarmi davanti a lei. Aprì le gambe e mi offrì la sua figa odorosa. Io immersi la mia bocca dentro di lei e bevvi i suoi umori stupendi di cui conoscevo perfettamente il sapore. Mentre le sfioravo le grandi labbra e il clitoride vidi che lei aveva finalmente scoperto il cazzo di lui che svettava ora a meno di un metro dalla mia faccia. Era un cazzo notevole, durissimo e con una cappella umida di umori.
Sara aveva cominciato a gemere mentre lui le aveva scoperto i capezzoli enormi e glieli accarezzava dolcemente. Sara si stacco dal bacio di lui e si inchinò per prendergli il cazzo in bocca. Iniziò a spompinarlo come lei sapeva fare magistralmente, giocando con una mano e con la lingua. Era un'immagine stupenda: io dedicato alla figa di Sara, mentre lei era dedicata al cazzo di lui. Il perfetto inizio del gioco come ce l'eravamo immaginato.
Lui godeva del pompino di Sara e provò ad offrirle, prendendolo dalla tasca dei pantaloni, quello che era un accessorio che ci aveva scritto lo avrebbe eccitato tanto: un cappuccio nero con solo un buco per la bocca. Il messaggio era chiaro: voleva che Sara continuasse a succhiargli il cazzo tramite quel foro e sperava che poi avremmo in due approfittato del suo corpo meraviglioso senza che lei potesse vedere nulla.
Sara lo bloccò e disse: "Non se ne parla proprio. Questa prima esperienza me la voglio godere fino all'ultimo e con tutti i sensi. Col tuo cappuccio giocheremo un'altra volta". Mentre lo diceva gli stava calando i pantaloni e iniziato a sbottonare la camicia rivelando un corpo atletico e depilato. Io, nel frattempo, felice della piega che aveva preso la cosa, con Sara dominante, mi ero spogliato anche io tornando rapidamente, però, a leccarle la figa ed il buchetto del culo che penetravo occasionalmente con la lingua come piaceva a lei.
Sara si staccò da noi, si alzò e lentamente si spogliò di tutto quello che aveva addosso. Disse: "Andiamo nella vasca idromassaggio?". Si girò e si avviò in bagno senza attendere la nostra risposta. Noi la seguimmo liberandoci degli indumenti che ancora avevamo addosso. Arrivati in bagno lei iniziò a riempire la vasca di acqua calda e ci chiese di sederci di fianco sul bordo della vasca. Lei entrò nella vasca oramai mezza piena, si inginocchiò, prese i nostri due cazzi nelle mani, ci guardò con malizia e iniziò a giocare sputandoci sopra e provando a prenderli in bocca prima uno, poi l'altro, poi entrambi. Non credevo sarebbe riuscita in quella che era un'altra sua fantasia, sbocchinare due cazzi insieme, ma il mio amore lo stava davvero facendo. Sembrava assatanata mentre si infilava in fondo alla gola il cazzo di lui e poi il mio in alternanza. Mi faceva impazzire vedere il suo viso concentrato e appassionato come una vera geisha. Ad un certo punto, quando si rese conto che stavamo entrambi per sborrare si fermò, ci guardò e disse: "Devo fare pipì". Si alzò e senza che noi potessimo dire nulla, iniziò a pisciarci sui cazzi duri. Il piscio caldo colava sulle nostre pance e sui due arnesi per poi finire nell'acqua della vasca. Liberatasi la vescica si accovaccio di nuovo e ce li pulì per bene di nuovo con la bocca. Disse: "Ora siete pronti per scoparmi. Voglio venire!". Si alzò e si sedette di spalle su di me infilandosi il mio cazzo di marmo nella fighetta bollente. Mentre si impalava andando su e giù su di me chiese a lui di accovacciarsi e di leccarle la figa mentre io la penetravo. Sentii la lingua di lui che a momenti sfiorava la mia asta e la cosa mi eccitò ancora di più. Lei mi pompava con forza andando su e giù e gemendo come una porca. Evidentemente il mio cazzo che la penetrava fino alle palle e la lingua calda di lui ebbero un effetto dirompente su di lei che venne ad alta voce con un 'si' strozzato.
Pochi secondi dopo il suo orgasmo, che io percepii chiaramente sentendo la sua vagina pulsare e stringersi sul mio cazzo, Sara si alzò e si mise di spalle dicendo all'altro uomo: "Tu ora scopami di spalle nella figa mentre io faccio sborrare Marco nella mia gola". Lui non si fece pregare: non vedeva l'ora di scoparsi quella donna stupenda. La prese da dietro fottendola con forza e tenendole da dietro i seni e i capezzoli che stringeva forte. Sara, messa novanta gradi, mi spompinava meravigliosamente e sentivo la sua bocca perdere a tratti contatti col mio cazzo a causa dei colpi fortissimi che lui le dava di spalle. L'idea della mia Sara che davanti ai miei occhi veniva scopata da un altro, proprio come l'avevamo fantasticato mille volte, mi fece perdere la testa. Senza preavviso le sborrai litri di seme caldo in gola che Sara, come sempre, bevve fino all'ultima goccia. O, almeno, avevo immaginato avesse bevuto fino all'ultima goccia, perchè si alzò, si giro verso l'altro e lo bacio con la bocca ancora piena del mio sperma che colò sui loro menti e sui loro petti.
Lui avrebbe voluto a questo punto svuotarsi in Sara riempiendola di sperma in tutti i suoi buchetti, ma Sara disse: "Ora ci laviamo e andiamo sul letto dove saremo più comodi per fare quello che voglio di più". Prese il tubo dell'acqua e ci ripulì con cura con acqua e bagnoschiuma. Poi si lavò lei davanti a noi che la guardavamo ipnotizzati. I suoi capezzoli brillavano ed erano diventati appuntiti e ancora più enormi.
Uscimmo dal bagno e ci dirigemmo sul lettone. Disse: "Amore siediti su quella poltrona a recuperare le forze, mentre continuo a godermi il cazzo del nostro amico.". Si mise a quattro zampe e chiese a lui di continuare a scoparla da dietro, mentre lei rivolgeva il viso verso di me seduto su una poltrona ai piedi del letto. Il tizio la pompava forte e io vedevo i suoi seni ballonzolare nell'aria ed il suo viso da tuoi a che a tratti mi sorrideva e a tratti si mordeva il labbro in preda alla goduria di quel corpo che la stava possedendo.
Vedere Sara che godeva di nuovo scopata da un altro ad un metro da me mi diede una botta di adrenalina ed il mio cazzo riprese a gonfiarsi. Sara si distese di spalle sul letto e allargò più che potè le gambe. Lui si sistemò sopra di lei e continuò a penetrarla con forza mentre le leccava un piedino curato. Io ero di nuovo in tiro ed iniziai a leccarle l'altro piede lasciato libero da lui.
Sentivo Sara gemere come una cagna anche perchè lui le affondava il cazzo di 20 centimetri fin quasi alle palle. Lei gemette di nuovo ed ebbe un secondo orgasmo, il primo in assoluto mentre veniva scopata da un altro uomo. Il mio cazzo era pronto di nuovo ad esplodere.
Sara mi chiese di stendermi di spalle sul letto. Lei si stese di spalle su di me come fossi un tappetino e diresse la mia mazza nel buco del suo culo che aveva inumidito dagli umori della sua vagina. Spinse verso il basso e, un pò alla volta, ottenne che io vincessi la ritrosia del suo sfintere. A questo punto con me fermo dentro il suo culo fece avvicinare lui che le puntò la figa e la penetrò deciso. Non appena lui la penetrò col suo cazzo enorme il mio stava quasi per uscire dal culo a causa della pressione dell'altro. Lei se lo bloccò, però, prontamente con la mano in modo da non farlo uscire e disse: "Ora scopatemi come due porci e sborratemi dentro quando ve lo dirò io.". Iniziai muovermi io, ma la sincronizzazione con l'altro era complicata. Dopo qualche secondo di incertezza, però, riuscimmo a trovare un buon ritmo e ce ne accorgemmo perchè Sara iniziò a mugolare sempre più forte. "SI sfondatemi, vi prego! Voglio sentire i vostri corpi fusi col mio. Scopatemi forte.". Lui la scopava e mi guardava sotto di lei. Si era creata un'intesa fortissima: due uomini al servizio della stessa donna.
Anche l'ano di Sara si era rilassato ed ora anche io riuscivo a pomparla con una certa convinzione. Era stupendo, sentivo l'odore di Sara eccitata ed anche un odore nuovo che era quello di lui. Sembravamo tre bestie, effettivamente fuse in un'unica entità. Sentivo gli umori di Sara che colavano dalla figa fin sopra di me. Ero in estasi. La cosa si stava rivelando molto più bella ed eccitante di qualsiasi nostra fantasia.
A quel punto Sara disse: "Al mio cinque vi prego, venite entrambe dentro di me. Uno, due, tre...". Noi aumentammo il ritmo dei nostri colpi. Lui si svuotò dentro di lei al quattro, visto che si tratteneva da oltre mezz'ora. Fece un ringhio animalesco e sentii fiotti della sua sborra colarmi addosso. Il caldo del suo sperma fece venire anche me nel culo di Sara che sentendosi piena di sperma godette anche lei stringendosi al corpo di lui.
Rimanemmo così, abbracciati, sfiniti, per qualche minuto. Sara si stese tra noi due e ci chiese di stringerci a lei. Disse: "Ora dormiamo un poco, ma vorrei che il primo che si sveglia mi cominci a stuzzicare perché voglio essere scopata di nuovo dopo essere stata svegliata nel pieno della notte".
Spense la luce ed il buio ci avvolse, ma sapevamo tutti e tre che ben presto ci saremmo risvegliati.


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