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PACCHETTO PERSONALIZZATO.


di LuciferRM
15.12.2022    |    6.110    |    3 9.6
"Fu così e allo spegnersi delle lampade UV usciì e mi rivestiì concentrato sul non lasciarmi trasportare dal fascino di Giada, nel saldare il conto di quel..."
PACCHETTO PERSONALIZZATO

Viviamo ormai nell’era dei Social, quella che personalmente definisco una enorme vetrina che permette di soddisfare qualsiasi nostro gusto o esigenza.
Capita però, non di rado, che cercando qualcosa se ne trovi inaspettatamente un’altra…
L’estate era ormai alle porte, ed il tempo di concedermi le prime giornate di mare o a bordo piscina in qualche club naturista, almeno nei week end, si avvicinava velocemente.
Arrivarci con un colorito presentabile, è fondamentale per uno che come me, ha fatto del proprio “status single” una vera e propria filosofia di vita.
Quando hai la fortuna di essere ancora un uomo appetibile, i dettagli giocano un ruolo importantissimo ed una pelle poco abbronzata viene difficilmente vista come fonte di attrazione.
Pregustavo già le prime intense scopate al fresco di un condizionatore e perché no, in qualche serata all’aperto con una bella lei che immaginavo emettere bollenti sospiri nella penombra, mentre il suo compagno ed io le dedicavamo le meritate attenzioni.
Non molto distante dal mio ufficio avevano da qualche tempo aperto un centro estetico e gli inviti a cliccare like alla pagina non avevano certo tardato.
Le lunghe ricerche non hanno mai fatto al caso mio ed in più, proponevano un forte sconto sulla prima ed un vantaggioso pacchetto da sei… E doccia solare sia!
La voce femminile al telefono aveva un non so che di magnetico e nonostante fossi consapevole che gentilezza e disponibilità facessero parte della solita retorica commerciale, pensai che non mi sarebbe affatto dispiaciuto essere accolto da una bella ventenne con due tette di marmo, aspetto non raro in questi posti.
- “Con chi ho parlato?”…
- “Con Giada, la titolare!”, rispose con prontezza ed inamovibile garbo.
- “Grazie Giada, a domani!”.
- “A domani”.
La giornata al lavoro fu abbastanza tranquilla e terminato il mio orario, mi recai al centro estetico per il mio appuntamento…
Ad accogliermi all’ingresso c’era lei… Giada!
Altro che ventenne con un bel seno, Giada nonostante fosse poco sotto la quarantina era bella tutta!
Una affascinante ed attraente donna dai capelli castani, scuri e lisci come la seta, che le scendevano fino alle spalle somigliando nella forma, ad un sobrio strascico di un abito nuziale.
Il viso dai lineamenti armonici e marcatamente mediterranei, faceva da letto a due splendidi occhi perfettamente intonati ai capelli ed alla carnagione lievemente olivastra e, generavano uno sguardo talmente penetrante da mozzare il fiato anche ad un maratoneta professionista.
Il suo collo era l’avamposto alla appena accennata scollatura della t-shirt da lavoro, che copriva un proporzionato e tonico seno.
Scrutare più in basso i fianchi e le gambe, fu come ascoltare un capolavoro sinfonico dei più grandi autori della storia.
Cercai di mantenere un cavalleresco distacco nel fornirle i miei dati, che per fortuna trascrisse con professionale velocità, grazie anche, probabilmente, alla dettagliata ed accurata documentazione fornita on line in fase di “pre tesseramento”, compresa quella sanitaria completa di esami ematochimici.
La scia del profumo fruttato e deciso che emanava facendomi strada nel corridoio fece il resto… L’eccitazione mi pulsava nei pantaloni con irruenza, ben oltre ciò che poteva essere ragionevolmente contenuto, ma cercai di coprirla incrociando in basso le mani che tenevano la brochure illustrativa del salone.
Arrivati nella stanza della doccia, finsi di aver capito le istruzioni che mi stava dando, mentre in realtà non vedevo l’ora che uscisse prima che perdessi definitivamente il controllo.
Chiuse la porta dietro di se uscendo e fulmineamente girai il chiavistello per poi potermi finalmente spogliare.
Un sollievo indescrivibile nello sbottonarmi i pantaloni, il cazzo mi stava letteralmente scoppiando e una volta nudo lo presi in mano tentato di farmi una sega pur di calmarmi e calmarlo…
“Ma guarda questa come me lo ha fatto diventare duro”, pensai tra me e me.
Dio come la avrei scopata volentieri!
Cercai di spazzare via ogni velleitario pensiero libidinoso ed entrai nella cabina certo che in quei dieci minuti mi sarei calmato.
Fu così e allo spegnersi delle lampade UV usciì e mi rivestiì concentrato sul non lasciarmi trasportare dal fascino di Giada, nel saldare il conto di quel primo appuntamento.
Cercai di fare tutto il più rapidamente possibile e quasi senza rendermene conto mi ritrovai in macchina, sulla strada verso casa, ripensando all’effetto che mi aveva provocato, in maniera comica.
Dopo cena, mentre ero sul divano, ripensavo a lei e decisi che era il caso di saperne di più.
Dalla pagina del centro benessere non fu difficile risalire al suo profilo… 38 anni molto ben portati, fisico che metteva in bella mostra ma mai in modo volgare e… Cazzo! Sposata e con due figli piccoli…
“Imprenditrice, madre e moglie a tempo pieno”, recitava la sua biografia.
Le altre foto in stile famiglia del Mulino Bianco, che la ritraevano felice insieme al marito e che pure appariva come un gran bell’uomo, spensero ben presto qualsiasi ambizione. Chiusi tutte le applicazioni sul telefono posandolo accanto me e rivolsi le mie attenzioni alla TV, alla ricerca di un film o di un programma degno di interesse.
Durò pochi istanti però… Un inaspettato suono sul telefono sanciva l’arrivo di un messaggio whatsapp che dall’anteprima era il seguente:
“Buona sera, tutto bene? Come ti sei trovato?”…
Era lei, Giada!
Prima di rispondere cercai di chiedermi inutilmente, il perché di quella domanda…

+ “Ciao! Tutto bene, perché?”
^ “Sei andato via quasi scappando, sembravi terrorizzato…”
+ “Effettivamente qualcosa che mi ha un pò turbato c’è stato…”
^ “Cosa???”
+ “Non saprei precisamente… Sentivo come una presenza”
^ “???”
+ “Ma praticavano riti esoterici in quel posto?”
^ “Oddio… Non lo so, non credo!”
+ “Sembrava come se uno spirito inquieto volesse impossessarsi di me”
^ “Oh mio Dio!”
+ “Ahahah, sto scherzando. Avevo una commissione urgente da fare della quale mi ero completamente dimenticato”.
^ “Che matto! Ahahah… Hai rischiato di non farmi chiudere occhio”.
+ “Perché?”…
^ “Perché mi fanno paura queste cose, figurati che non guardo mai neanche i film horror”.
+ “Mi dispiace, non volevo spaventarti…”
^ “Ma no, figurati. L’importante è che ti sei trovato bene”.
+ “Benissimo. A parte il tuo fascino, non mi ha turbato nulla”.
^ “Buona serata”.
+ “Grazie, anche a te”.

Bella figura di merda! Ma come cazzo mi è venuto in mente di fare un apprezzamento, seppure elegante, ad una donna che so essere sposata ma che di fatto non conosco?
Praticamente mi sono sparato nei coglioni!
Ormai era andata, l’autogol era fatto e l’arbitro aveva inesorabilmente convalidato.
I pochi giorni che mi separavano dal secondo appuntamento, passarono nella classica e frenetica monotonia infrasettimanale, quella che atrofizza qualsiasi riflessione al di fuori del perimetro schematico ed iconico di una comfort zone noiosa ma solida di certezze, fino ad arrivare a quel venerdì pomeriggio…
Non avevo ovviamente considerato l’imbarazzo che mi avrebbe assalito già nel parcheggiare fuori dal centro benessere.
Non mi restava che fare finta di niente e subire una Giada severamente distaccata, che marcasse bene il limite della confidenza e che lanciasse il chiaro messaggio “il fatto che sia gentile con i clienti non implica il potersi prendere libertà inopportune”… Così credevo.
Invece…
Appena entrato, vidi in attesa un paio di appariscenti e curate signore intorno ai cinquanta mentre Giada dava indicazioni ad una sua dipendente.
Appena si girò e mi vide, mi venne incontro sorridente, esclamando un “ciao” affettuoso mentre accennava un abbraccio amichevole baciandomi sulle guance.
“Ecco il mio mattacchione! Vieni, ti accompagno!”…
Il copione si ripeteva! La sua voce, il suo profumo, il suo corpo che camminava sinuoso davanti a me in quel corridoio…
E il cazzo che mi stava nuovamente scoppiando di desiderio!
Questa volta ero talmente spiazzato che non me ne resi conto se non quando salutandomi sulla soglia della porta, vidi il suo sguardo rivolto per un istante sulla mia protuberanza. Fece finta di niente ed elegantemente tornò al suo lavoro.
Che pezzo di fica!!!
Il mio bastone stavolta non voleva saperne di calmarsi e cominciai a pensare che forse era meglio non tornare più dopo quella volta.
O la scopavo o sarei impazzito!… E la seconda mi sembrava oggettivamente di gran lunga più probabile.
La sera avevo in programma una cena fuori con alcuni amici e le emozioni tornarono ben presto nel range del quotidiano controllo.
Chiacchiere e risate accompagnavano un variegato e gustoso antipasto. Si, un paio delle mogli della comitiva le avrei scopate volentieri, ma il contesto non consentiva il benché minimo spazio a fantasie che mi stimolassero al punto tale da fregarsene dei rischi.
Ed ecco un altro inaspettato whatsapp!…

^ “Oggi spero non ti abbia inquietato nulla…”
+ “Ti sono sembrato inquieto?”
^ “No… Però neanche completamente rilassato…”
+ “Magari continuo a subire la tua bellezza…”
^ “Ahahah… Ma che dici?”
+ “La verità… Oppure non si può dire ad una donna sposata?”
^ “E tu che ne sai che sono sposata?”
+ “Lo so… Me lo ha detto un uccellino!”
^ “Ah si? E quindi non sarà che fai il provolone con tutte perché sei single?”
+ “E tu che ne sai che sono single?”
^ “Me lo ha detto un uccellino… Ahahah…”

Aveva spiato anche lei il mio profilo?
E perché?
Che interesse potevo averle suscitato?
E questi messaggini premurosi? Una strategia di marketing?
L’ultima foto che la immortalava felice insieme al marito ed i figli era di poche ore prima. Di certo dai social non traspariva nessuna crisi coniugale, nessun problema…
Il rituale continuò fino al quarto dei sei appuntamenti previsti e nel frattempo avevo avuto occasione di distrarmi e divertirmi nel mondo libertino che di tanto in tanto adoro frequentare.
Un paio di serate a bordo piscina erano andate ben oltre le mie aspettative, una in particolare con una bella coppia in trasferta.
Una elegante signora della mia età, bionda e statuaria, ricambiò magistralmente le generose attenzioni che le avevo dedicato ed il piacere che le avevo provocato con la complicità del marito, sotto i cui occhi mi deliziò con una conclusiva fellatio priva di qualsiasi inibizione.
Il penultimo appuntamento era fissato per un caldo mercoledì pomeriggio di inizio luglio.
In giro c’era ormai pochissima gente e trovare la sala d’attesa completamente vuota mentre Giada con l’ormai consueto atteggiamento confidenziale, mi salutava con i due soliti bacetti amichevoli, non mi stupì affatto.
A stupirmi invece, tanto per cambiare era Giada stessa!… Vestita con un camice estivo di colore scuro che seppure aveva in bella vista il logo del salone sul petto e sulla schiena, richiamava per eleganza un abito da sera.
La scarpa dal tacco appena accennato era in perfetta simbiosi con il suo portamento sensuale ed era la ciliegina sulla torta alla pelle delle sue splendide gambe, già in movimento come fosse un felino per farmi strada in quel corridoio ancora una volta, inebriato dal suo profumo fino a quell’ultima porta a sinistra… Pochi metri, sufficienti a travolgere i miei sensi e a farmelo diventare duro come il marmo.
Entrai… Giada rimase pochi istanti sulla soglia.
“I risultati si vedono dai…”, riferendosi alla mia abbronzatura.
“Si, sono soddisfatto”…
Rimase lì… Decisi così di iniziare a sbottonare la mia camicia… Guardò per qualche secondo il mio addome e disse:
“Eh si, si vedono” prima di re incamminarsi verso l’ingresso e concludere con un
“A dopo!”.
Chiusi la porta e continuai a spogliarmi.
Mentre entravo nella doccia solare, mi chiedevo se ero più eccitato per il suo magnetismo fisico oppure per la sua personalità… O per tutte e due!
Domande che trovavano come unica risposta il pensare a lei facendomelo restare duro… Meglio pensare a prati verdi ed animali al pascolo, pulire la sborra dalle lampade non deve essere facile!
Il timer segnava circa un minuto alla fine ed intanto, anche se non del tutto, mi ero decisamente calmato.
Sentii il rumore del chiavistello aprirsi e quello della porta che scorreva… Stava entrando qualcuno…
“Sono io tranquillo, devo controllare una cosa…”
La voce di Giada! Si, quel giorno era decisamente strana… Abbigliamento ai limiti del provocante, prima era rimasta sulla porta e adesso era addirittura entrata. E se fossi stato nudo in procinto di rivestirmi?? Mah!…
“Fai pure, non c’è problema” risposi…
Di sicuro andando via le avrei chiesto se fosse tutto ok.
Pochi secondi alla fine, mentre potevo sentire nuovamente la porta della stanza scorrere per richiudersi. Non sentii il chiavistello ma almeno non correvo il rischio di ritrovarmi completamente nudo davanti a qualcuno!
Pochi attimi di attesa oltre il segnale acustico e uscii, rivolgendomi verso la porta scorrevole per girare il chiavistello…
“Nel salone non c’è nessuno bel mattacchione, oggi abbiamo chiuso in anticipo!”…
Giada!!!…
Ma che cazzo ci faceva ancora lì? E perché aveva chiuso la porta?
“Credevo fossi uscita”, risposi rivolgendole ancora le spalle…
“Mmm no!… Sono ancora qui” replicò con tono palesemente provocante.
L’uccello mi si era già impennato con irruenza… Se voleva verificare l’effetto che mi faceva tanto valeva accontentarla… E mi voltai, con il cazzo duro e fiero come un gladiatore.
La trovai a un paio di metri da me, con le braccia conserte e lo sguardo di chi si stava gustando uno spettacolo interessante.
Intensificò il sorriso e si avvicinò con un passo lento senza mai distogliere lo sguardo dal mio, fino a prendermi il cazzo tra le mani e accarezzandolo delicatamente, mentre portava le sue labbra contro le mie.
Assecondai quel bacio portando le mie mani sui suoi fianchi, mentre le sue massaggiavano sapientemente il mio membro su e giù in tutta la sua estensione fino alle palle, per poi risalire e ricominciare.
Il desiderio ardeva in un crescendo di emozioni ed eccitazione e le nostre lingue si toccavano in una turbinosa danza melodica mista ad una foga che veniva denotata dai nostri respiri divenuti ormai piacevolmente affannosi.
Le strappai di dosso il camice quasi con violenza e in un attimo rimase anche lei completamente nuda.
Un corpo che andava ben oltre ogni velleitaria aspettativa creata dalla più ottimistica immaginazione e, una pelle che solo a sfiorarla trasmetteva una piacevole sensazione di raffinatezza.
Le mie mani danzavano fameliche su di lei fino a girarla come una bambola con la schiena rivolta verso di me, così da poterla baciare sul collo e poter esplorare il suo ventre e i suoi seni, salendo con una mano verso la sua bocca, mentre con l’altra scesi verso la sua fica calda e già bagnata per donarle un primo assaggio di più intenso piacere.
Alternavo piccole carezze al clitoride a lente e stuzzicanti penetrazioni con due dita, per le quali esprimeva gradimento emettendo caldi gemiti che soffocava leccando e succhiando le dita dell’altra mia mano.
Una delle sue mani invece, era sollevata all’indietro, affaccendata a carezzarmi la nuca ricavandone sostegno, equilibrio, mentre con l’altra andava a cercare ancora il mio cazzo che intanto premeva tra le sue natiche e la sua schiena.
Si girò quasi ribellandosi, rivolgendomi uno sguardo di chi è soddisfatto di come procede, smorzato per un attimo da un bacio che racchiudeva tutto il vorace istinto di chi freme per tuffarsi in un incondizionato e libidinoso piacere.
Un bacio sconcio, perverso, ingordo, che era solo la premessa ad una sorta di “adesso tocca a me” e che ben presto tradusse accovacciandosi con le gambe mantenendo i sui occhi fissi dentro i miei, chiudendoli solo per un istante una volta raggiunta la certezza che il mio membro fosse alla giusta portata.
Con un gesto repentino e preciso, lo avvolse nella sua bocca calda e morbida, aiutandosi con una mano per tenerlo alla giusta inclinazione, così da scorrere con le sue labbra avanti e indietro con decisione e delicatezza.
Con l’altra mano, prese a massaggiarmi sapientemente le palle e fu li, che aprì di nuovo gli occhi rivolgendoli verso i miei, quasi a voler essere sicura che mi stessi godendo lo spettacolo!
E non era solo uno spettacolo visivo… In quella melodia di movimenti non solo potevo vedere quel viso e quegli occhi stupendi, impegnati con un certo vigore a tenere generosamente in bocca il mio randello, ma potevo sentire quelle bollenti labbra scivolare su e giù alternando piacevoli ed eccitantissimi colpi di lingua sotto ed intorno alla mia cappella come fosse una star da coccolare.
Portai istintivamente le mie mani dietro la sua nuca, accompagnando le sue movenze mentre beneficiavo di un vero e proprio tsunami di delizia e poi, con una mano glielo tolsi dalla bocca spingendole dolcemente la testa più in basso.
Non si fece pregare e avvolse per un momento le mie palle tra le sue labbra, prima di leccarmi completamente il cazzo dallo scroto alla base della cappella per poi continuare a spompinarmi con assoluta maestria.
Le concessi poche altre succhiate, perché adesso invece, toccava a me!…
La feci “accomodare” sul divanetto vicino la parete, con le gambe ben larghe affinché inginocchiandomi potessi dedicarmi alla sua fica.
Presi a leccarla con foga, succhiandole il clitoride di tanto in tanto prima di avvolgerla nuovamente nella mia bocca e sfoderare profonde leccate che le provocavano sonori gemiti che mantenevano vigorosa la mia erezione.
“Oh si… Bravo…”, ansimava sotto le mie cure… E più ansimava, più mi divertivo a provocarle piacere.
Gliela avrei mangiata quella fica morbida, profumata, bagnata e dal piacevole sapore asprognolo del quale è impossibile saziarsi.
Feci per prendere posizione, ma mi anticipo afferrandomi il cazzo con una mano e prendendolo di nuovo in bocca, quasi a volersi assicurare che fosse ancora bello duro…
“Oh mio Dio!”, esclamai sotto i colpi sensuali della sua bocca e della sua magistrale lingua.
“Lo voglio dentro”, sussurrò con un lieve affanno… E la accontentai subito, poggiandomi con un ginocchio sul divano e allargandole le gambe, mentre facevo scorrere la mia cappella ed il resto del mio bastone in quella fica stretta ma bagnatissima e bollente!
“Ooooohhh…”, fu il suo urletto di piacere una volta che il mio palo fu ben piantato.
Iniziai a muovermi lentamente, sentendo il suo respiro che diveniva sempre più affannoso all’aumentare del mio ritmo, gustandomi le espressioni di piacere da gran porca sul suo splendido viso, che mi fomentavano ad affondare sempre di più i colpi che le infliggevo di gran carriera in quella fica caldissima.
Il rumore del mio corpo che sbatteva contro il suo era regolare ed energico ed il mio bastone la penetrava con spietata veemenza fino a sentire le pareti della sua fica stringersi all’improvviso mentre potevo vedere i suoi occh ormai chiusi in beatitudine e sentire il suo “Uuuuuuhhh” accompagnare il suo primo orgasmo.
Volevo che godesse fino all’ultimo istante e assestai altri tre o quattro colpi lenti, potenti e profondi, prima di alzarmi e accompagnarla nel girarsi…
La feci posizionare in una pecorina che sembrava meglio di un dipinto dei migliori artisti di fama mondiale e che sarei rimasto a guardare per ore ma, la famelica voglia della sua fica mi pulsava nelle vene e nelle ossa!
La penetrai ancora e presi a martellarla con un andamento da subito incalzante e tenendola ben salda per i fianchi. Sentivo la mia cappella bella gonfia, baciare la cervice del suo utero e vedevo il mio cazzo intriso dei suoi liquidi, scorrerle dentro la fica con le labbra che lo abbracciavano stretto.
La sua voce interrompeva di tanto i tanto i suoi gemiti…
“Oh cazzo come mi fai godere!… Si!… Oh… Oh… Si!…”… Frasi che infervoravano il mio desiderio animalesco di sfondarla e che me lo facevano restare duro come la roccia mentre glielo spingevo dentro fino a far infrangere le mie palle contro il suo clitoride.
Lasciai colare un pò della mia saliva tra le sue natiche e dopo un breve massaggio, le infilai un pollice nel culo, continuando a sbatterla vigorosamente.
“Si dai… Oh… Si… Fai di me la tua puttana!… Si… Oh… Oh… Oh… Ooooohhh… Mmmmmhhh…”…
Venne di nuovo e, come prima, decisi di infierire con qualche altro colpo più violento e profondo, con il suo corpo inerme e ancora tremolante per quel nuovo orgasmo.
Le concessi qualche istante per riprendersi, cambiando totalmente ritmo e facendo scorrere lentamente e delicatamente la mia mazza su e giù per la sua fica, fino ad intravedere la mia cappella per poi ricominciare.
Una sorta di sadica danza che le permettesse di affrontare presto un altro round, restando ben lubrificata.
Di lì a poco infatti fu di nuovo pronta e aumentai gradualmente l’intensità e la frequenza dei miei colpi, questa volta tenendola con una mano per i capelli.
Il timido riflesso che si creava sulla parete lucida grazie a chissà quale strano gioco di luci, delineava la sua schiena ben inarcata mentre infierivo su di lei ma soprattutto dentro di lei, che emetteva versi di straripante piacere, esplicitato dal liquido che ormai mi inondava anche le palle…
Continuai a incalzarla in maniera profonda e decisa, mentre con l’altra mano assestavo di tanto in tanto una sculacciata dal basso verso l’alto per poi afferrarle di nuovo il fianco e tenerla ferma il più possibile, con il mio cazzo che usavo ormai a mò di spietato ariete!
“Si… Si… Oh… Si… Si!… Mmmmmmhhhhh…. Mmmmrrrrrrrrhhhhh….. Rrrrmmmmmhhh…”…
Versi che esternò mordendo il cuscino mentre godeva ancora una volta, quasi disperata nell’essere travolta così intensamente da quel turbine di eccitazione e piacere, con le mie mani che la tenevano ancora per i fianchi e la costringevano a tenersi ben piantata dentro la fica, tutta la mia virilità, ancora vigorosa e ardente di desiderio.
Al cessare del tremolio del suo corpo, mollai la presa, così da poter interpretare la sua volontà… Ormai sfinita, si divincolò dal mio cazzo e si inginocchiò davanti a me guardandolo con ammirazione e un pizzico di stupore, nel vederlo ancora grosso e bello tosto!
Prese nuovamente a spompinarmi con un certo vigore, alternando sapienti leccate che questa volta rendevano ancora più godurioso il mio ansimare.
Le tolsi presto l’iniziativa, raccogliendole con le mani i capelli e tenendole ferma la testa così da scoparle la bocca con i miei movimenti.
Assecondò con altruismo questo mio desiderio, rivolgendomi uno sguardo di sottomissione finché il respiro glielo concedeva…
Dopo averla fatta rifiatare, le rivolsi la testa all’indietro e, tenendomi il cazzo con una mano, presi a sbatterglielo sulla bocca e sulla lingua quasi con fare punitivo, per poi rimetterglielo di nuovo in bocca e affondarlo ancora tra le sue generose labbra.
Ripetemmo questo giochetto due o tre volte finché notai che con una mano aveva iniziato a toccarsi la fica…
Non era ancora sazia e lungi da me dal non soddisfare quella sua fame!
Mi sedetti sul divano, incoraggiandola ad accomodarsi sopra di me e accettò volentieri quell’inaspettato invito impalandosi dolcemente con la mia mazza.
Questa volta guidava lei ma solo parzialmente, perché dopo averle massaggiato per bene quei seni sodi e turgidi, presi a leccarle i capezzoli e posizionai le mie mani sui suoi fianchi, spingendola con più forza verso il mio bastone che le affondava dentro bello duro fino a farla venire e tremare ancora una volta.
Questa volta nessuna tregua, mentre era ancora in affanno la sollevai afferrandola per i glutei e presi a scoparla in piedi con tutta la forza che avevo.
Le sue braccia erano intorno al mio collo e l’espressione del suo volto questa volta era un misto di piacere, stupore e dolore, che traduceva negli urletti divenuti ormai la sua unica esternazione vocale.
Furono sufficienti una decina di colpi per farla godere nuovamente, ma anche per farle quasi perdere i sensi in quell’ennesimo orgasmo questa volta amplificato dalla posizione, che forse più delle altre mi aveva permesso penetrarla ancora più in profondità.
La feci scendere e reggere sulle sue gambe lentamente, ancora abbracciata a me, solo al diminuire dell’intensità del suo affanno e, la accompagnai ancora sul divano facendola posizionare di nuovo alla pecorina…
“Ho la fica in fiamme”, disse quasi a voler implorare pietà…
“Non c’è problema”, risposi con le idee ben chiare…
Mi diedi infatti da fare a preparare il suo bel culetto, dapprima con la saliva e massaggiandolo con la bocca e con la lingua e poi, lavorandolo dolcemente con due dita per allargarlo al punto giusto da poter almeno tentare una prima penetrazione.
Non fu affatto dispiaciuta anzi, pareva allettata dalle mie intenzioni e mi lasciò fare lasciandosi andare a caldi sospiri di un piacevole stuzzichio.
Una volta pronta mi alzai in piedi e dopo aver bagnato la mia mano con la saliva, massaggiai per intero il mio cazzo così da bagnarlo il più possibile prima di poggiarlo su di lei…
“Piano, ti prego…”, ansimò con un velo di paura per ciò che stava per succedere…
Paura che per un istante pervase anche me, ma dopo una prima sottile fatica penetrai come una lama calda nel burro.
“Ooooooohhh…”, fu il suo urlo identico ma più vigoroso, di quando le penetrai la fica la prima volta.
Vidi la sua mano stringere uno scampolo di copri divano, mentre sentivo il mio bastone piacevolmente stretto da una calda e aderente morsa.
“Piano…” sussurrò nuovamente prima ancora che potessi accennare ad un minimo movimento…
Presi a muovermi dolcemente, sentendo i suoi gemiti misti a dolore mentre mi facevo strada dentro di lei.
Pian piano, il tono di sofferenza andò affievolendosi, lasciando spazio ai soli mugolii di selvaggia goduria…
“Mio Dio come mi scopi bene!…” esclamò ad un tratto sotto i miei colpi che nel frattempo si erano fatti più intensi e vigorosi.
“Oh si!… Si!… Si!…”… Quasi non potevo crederci… La stavo scopando anche nel culo e le piaceva tanto quanto!
Mentre ascoltavo le sue eccitanti esclamazioni di piacere, conseguenza dei colpi che le infliggevo tenendola ancora per i fianchi, speravo che questa volta venisse presto, perché sentivo che stava arrivando anche il mio momento.
“Si!… Ancora!… Oh!… Si!… Siii!… Siiiiiiiii!!!…”…
Accompagnai quell’urlo con gli ultimi colpi prima di uscire e mettermi rapidamente in piedi.
Giada mi seguì altrettanto rapidamente, inginocchiandosi in maniera decisa davanti a me e prendendomelo generosamente in bocca con fare altruistico, manifestando con il linguaggio del suo corpo, tutto il suo desiderio di volermi vedere e sentire raggiungere l’apice del piacere.
Prese ancora e per l’ultima volta, a spompinarmi con passione e maestria, fissandomi dritto negli occhi.
Bastarono pochi attimi di quelle sapienti movenze… La interruppi prendendomelo in mano così da poter mirare nella maniera più precisa possibile, mentre lei chiuse gli occhi mantenendo la bocca spalancata per accogliere il mio getto.
Mi lasciai finalmente andare ad una gargantuesca sborrata, della quale il primo intenso schizzo, le finì dritto in gola, mentre urlavo selvaggiamente per quanto godevo.
I successivi zampilli, si alternavano nel finirle sulla lingua e sul viso ma decise di sprecarne il meno possibile tornando a succhiarlo mentre ingoiava tutto golosamente e donandomi tutto il piacere possibile, fino all’ultimo istante di quella tempesta di emozioni e vibrazioni dalla quale venivo travolto.
Cessata la mia eiaculazione, continuò dolcemente, mentre nel frattempo aveva riaperto gli occhi per gustarsi con soddisfazione le mie espressioni di goduria.
Glielo tolsi dalla bocca, per guidare all’interno di essa con la cappella, i residui di sperma che le macchiavano il viso in prossimità delle labbra e delle guance.
Condivise di gusto quella mia iniziativa, ingoiando fino all’ultima goccia con calde e succulente succhiate del mio cazzo che andava finalmente rilassandosi.
Non disse una parola, mi sorrise soltanto e si allontanò per qualche minuto per andare in bagno a ricomporsi.
Io feci altrettanto nel bagno che era a disposizione nella stanza della doccia solare.
Tornò ancora completamente nuda, mentre io ero intento a riabbottonarmi la camicia…
“Mio Dio che scopata!”, esclamò sorridendomi soddisfatta…
“Credevo fossi sposata…”, risposi istintivamente ed impacciato…
“E lo sono infatti…” rispose con una malizia che mi suggeriva di non fare ulteriori domande e seppellire l’argomento.
Uscimmo dal retro del salone e ci salutammo come due amici qualunque, tornando entrambi alle nostre vite.
La sera mentre ero sul divano stanco ma abbondantemente appagato, mi arrivarono dal numero di Giada una mezza dozzina di foto che ci ritraevano in diversi momenti della nostra performance pomeridiana e che erano chiaramente estrapolate da un filmato, seguite da un messaggio…
^ “Ti piacciono”?
+ “Ma sei pazza?!??”
^ “Tranquillo, non le vedrà mai nessuno…”
+ “Ma perché?!??…”
^ “Perché cosa?…”
+ “Perché lo hai fatto?”
^ “Perché dentro di me sentivo che con te sarebbe stata una scopata memorabile!”
+ “Solo per questo?”
^ “Certo! Così se anche dovesse essere l’ultima, almeno avrò un bel souvenir…”
+ “E hai registrato tutto???”
^ “Certo!”
+ “E se lo vedesse tuo marito?!??”
Non ricevetti risposta e iniziai a preoccuparmi che il marito potesse averla sorpresa nel bel mezzo della nostra conversazione.
Pochi istanti dopo, ad alimentare la mia preoccupazione fu il ricevere una sua videochiamata.
Non rispondere sarebbe stato da vigliacchi, quindi accettai e mi ritrovai davanti ad un’immagine che fu a dir poco spiazzante… Giada con un cazzo in bocca, affaccendata a spompinarlo, che si ferma un attimo per guardare il telefono e salutarmi in maniera provocatoria, mentre in sottofondo c’era una spensierata risata.
L’inquadratura si spostò velocemente, ritraendo il marito dall’alto sorridente, che mi salutò con un cenno della mano, seduto anche lui sul suo divano mentre lei continuava a sollazzarlo con il suo servizietto.
Pensai “Ma che cazzo, questi due sono completamente fuori di testa”…
“Tranquillo so tutto e ho già visto tutto…”, mi disse lui come se fosse tutto normale.
… “Grazie per aver fatto stare bene la mia signora e per avermi suggerito più di un modo per farla godere come si deve!
Stasera per colpa tua non potrò scoparla, ma vederla godere in quel modo mi ha eccitato troppo!
Spero che diventeremo ottimi amici, così magari qualche volta la facciamo godere insieme!… Ahahahah…”.
Ero stato l’oggetto di un perverso gioco, ma la cosa non mi dispiaceva affatto visto come era andato il pomeriggio.
Nei giorni seguenti mi accompagnò una certa paura per la mia reputazione ma ben presto invece, nacque una splendida amicizia, basata sulla riservatezza e sul rispetto e che durò diverso tempo, durante il quale ci incontravamo in occasioni normali che quando consentito, sfociavano in splendidi threesome dove la cosa che per prima ci donava emozioni era la felicità di Giada, che ci premuravano di trattare come una regina.
… E sapere che quando erano soli, il pensare a me e a come la scopavo, accendesse una fiamma in più nel loro rapporto, è per me ancora oggi fonte di orgoglio.









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