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Una gita molto particolare


di PattyeFranco
23.05.2015    |    24.270    |    16 9.7
"Una volta scesa, guardo in viso l’autista, che diventa tutto rosso, poi lo saluto e mi allontano..."
Galeotta sempre la Liguria, io e mio marito eravamo andati a Menton per una settimana di vacanza, ci eravamo presi una settimana per scaricarci da un periodo molto sfibrante di lavoro.
Il primo giorno, facciamo il giro per salutare un po’ di amici vari, era quasi una consuetudine.
Passiamo anche a salutare Fabio, che in quel periodo si era appena lasciato dalla moglie, era parecchio giù, e aveva sempre piacere ad incontrarci.
Mentre parlavamo del più e del meno, se ne uscì dicendoci, che c’era una gita a Saint Tropez, e che sarebbe stata l’ideale per me e mio marito per passare un paio di giorni, in assoluta serenità, viaggio in pullman, due pernottamenti, cena all’arrivo e visite a piacere,
L’idea non era male, ma eravamo ancora in tempo per iscriverci?
Fabio ci assicurò che c’erano ancora alcuni posti liberi.
Ci pensammo un attimo, poi si decise di andare, ma a patto che sarebbe venuto anche Fabio, ne aveva bisogno anche lui. Non voleva, ma riuscimmo a convincerlo, quindi chiamò l’organizzatore e gli confermò tre posti. Subito un piccolo problema, non c’erano camere singole disponibili, ma una matrimoniale con un terzo letto, Fabio non voleva più venire per non essere di troppo, ma mio marito insistette, che non c’erano problemi. Alla fine accettò, e il giorno dopo si partì, era un venerdì mattina. La partenza da Ventimiglia, andammo tutti e tre a sederci in fondo al pullman, c’erano parecchi posti liberi dietro, cosi avremmo potuto parlare tranquilli delle nostre cose senza il problema di qualcuno ci stesse ad ascoltare.
Il viaggio fu su strada normale, cosi da poterci godere anche i bei paesaggi.
Si approfittò anche per parlare dei bei tempi, tra noi c’era anche parecchio affetto, la nostra amicizia era molto stretta, si arrivò pure a parlare dei problemi che lo avevano portato a lasciarsi con la moglie.
Come mio solito, pur nella tristezza cercai di portarlo a scherzare e a non pensarci, quindi non riuscii a farne a meno di abbracciarlo per confortarlo. Mio marito che in queste situazioni non era molto di parole, se ne andò a sedersi vicino all’autista dove c’era ancora un posto libero, così da parlare d’altro.
Riuscii in qualche a risollevarlo, la prima tappa fu al Massiccio dell’Esterel, tutti scendemmo, per sgranchirci le gambe e per vedere la maestosa bellezza della natura.
Una volta risaliti sul pullman andammo a rimetterci ognuno al proprio posto, mio marito rimase seduto davanti, io e Fabio dietro. Ridendo e scherzando tornammo come ai vecchi tempi, affiatamento, sintonia e complicità, bastava un’occhiata tornammo per capirci.
E a me cominciarono a tornare alla mente certe nostre avventure, non che erano passati troppi anni, ma erano ricordi veramente piacevoli.
Mi ritrovai in uno stato di eccitazione tale che non riuscii a farne a meno di provocarlo, avendo un vestitino a mini di quelli con la parte di gonna a campana, bastava accavallare le gambe per far scivolare la gonna e mettere in mostra le cosce. Normale poi, che a lui l’occhio cadesse spesso e volentieri li. Ormai ero partita, la voglia di giocare con lui si era insinuata in me, i continui abbracci e baci d’amicizia avevano consolidato quella nostra complicità, finché non ci scappò il bacio sulle labbra.
Ad un certo punto mio maritò tornò, e vide che Fabio era sicuramente più sollevato e tranquillo, infatti gli disse: “Meno male ti vedo sorridere, vuol dire la gita sta portando i suoi frutti”.
Guardandomi dritto negli occhi capì subito cosa mi stava frullando nella testa, quindi prima di tornarsene davanti, mi strizzo l’occhio sorridendo, dicendomi: “vi lascio al vostro confessionale”, aveva capito tutto.
Ricordando che eravamo su un pullman con altre persone non è che si poteva fare chissà cosa, ma tanto bastava per divertirsi… tanto tutti guardavano avanti o di fianco.
Presa da un attimo di felicità, mi girai guardando dritto negli occhi Fabio, gli misi una mano dietro la testa e me lo tirai vicino baciandolo con dolcezza e piacere, lui collaborò e subito le lingue cominciarono ad intrecciarsi, un dolce accarezzamento tra lingue, sembrava proprio che le nostre lingue si stessero accarezzando.
Entrambi ci gustammo quel bacio, ma dovevamo pur stare attenti, anche se nessuno ci conosceva, non dovevamo per forza dare spettacolo.
Non appena staccati da quel bacio, Fabio si lasciò andare, appoggiando la testa al sedile con fare di piacevole rilassamento, poi guardandoci scoppiammo in una risata.
Entrambi eravamo ormai piacevolmente eccitati, ma che fare? Era troppo forte quella voglia di sentirsi vicini, dopo un attimo di pausa, Fabio non poté resistere ed allungò la sua mano sulla coscia scoperta e si mise ad accarezzarmela.
“Ma nooooo, non si può, se mi lascio andare, diventa un guaio” pensai. Ma ero troppo presa da Fabio in questo momento, quindi lentamente lasciai che le mie gambe si aprissero leggermente, per permettere a Fabio di avvicinarsi sempre di più al frutto del peccato. Non ci mise molto ad arrivare proprio lì, ma cavoli come si può così? su un pullman con altre persone, so che se mi lascio andare, poi non mi rendo conto più di niente; infatti dopo pochi attimi che Fabio mi accarezzava dolcemente la passera scostando gli slip, presa dal piacere e dal “non resisto”, mi sfilai con decisione gli slip, infilandoli subito nella borsa.
Fabio mi guardò con sorpresa, e sottovoce mi disse: “Ma sei tutta matta tu” e sorrise, al che io gli risposi semplicemente: “Tanto lo sappiamo solo tu ed io”. Lui riallungò la mano e continuò semplicemente ad accarezzarmela, non andava oltre l’accarezzamento, ma era tanto piacevole. Avrei voluto che andasse oltre, ma non era il caso, anche se dopo un po’ a lui venne l’istinto di infilare un dito, che subito con dispiacere fermai, ero già troppo al limite.
Ma era il caso di ricambiare il favore, cosi che gli abbassai la cerniera e infilai la mano, cavoli aveva il passero come il marmo, vibrava da far paura, e al suo contatto fu come darmi una scossa, quasi la voglia di cavalcarmelo, li per li. Restai buona e mi limitai ad accarezzarglielo, ma era troppo eccitato tanto da bloccarmi spesso la mano, infatti dopo l’ennesimo stop della mia mano, mi sussurrò: “Ti prego fermati, se continui così vengo, sono al limite, è troppo tempo che non sente un tocco così piacevole, ti prego fermati”, decisi allora di fermarmi veramente, ma col botto finale, infatti con uno scatto fulmineo, glielo tirai fuori dalla cerniera mettendolo in bella mostra e mi abbassai dandogli una leccata e un bacio, diciamo furtivo, poi glielo rimisi apposto, ma non senza darci un’altra volta un bacio, con un dolce accarezzamento di lingue, rilassandoci poi decisamente sui sedili.
Eravamo quasi arrivati, Franco tornò dietro, informandoci che eravamo già a Saint Tropez, e in 10 minuti saremmo arrivati all’albergo, quasi sapesse.
Arrivati all’albergo, tutti scesero lentamente dal pullman, gli ultimi come normale eravamo noi, essendo in fondo, a questo punto accadde la scena che molti maschietti si aspettano, l’autista era posizionato giù dal pullman aiutando signore ed anziani a scendere, ecco il mio turno, io mi ero dimenticata di infilarmi gli slip, quindi con quel tipo di gonna, mentre scendo gli alti scalini, ecco il panorama, me ne rendo conto dallo sguardo dell’autista, ma né Fabio, né mio marito se ne accorgono, erano di spalle.
Stranamente non reagii cercando di nascondere, ma feci finta di niente, anzi visto lo sguardo felice dell’autista e quel po’ di esibizionismo che si insinuò in me in questa situazione, mi tocco i capelli e fingo di aver perso il mollettone sul pullman, quindi invito Fabio e Franco di avviarsi e salgo su, ovviamente già salendo il panorama in bellavista era nuovamente d’obbligo. Una volta salita, noto che l’autista mi stava seguendo con lo sguardo, salendo pure i due scalini seminascosto dal sedile, osservandomi mentre andavo verso il retro, a questo punto con un filo di eccitazione per quello spiarmi, fingo proprio di cercare il mollettone, piegandomi per cercare in terra e sotto i sedili, mostrando così proprio tutto e bene.
Mi immaginavo l’autista. Poi avendo il mollettone nella borsa, mi allungo sul sedile dietro e fingo di averlo trovato, poi mentre mi avvio a scendere, vedo l’autista che di scatto scende e si rimette al posto di prima, aspettando proprio di nuovo la discesa dalle scale, scendo molto lentamente, cosi da dargli più tempo per osservare bene la mia passera già bella inumidita.
Una volta scesa, guardo in viso l’autista, che diventa tutto rosso, poi lo saluto e mi allontano.
Devo dire comunque che era anche un bel tipo, e anche abbastanza giovane, forse solo un paio di anni o tre più di me.
Porca miseria, tutto questo mi aveva eccitata, questo esibirmi sfacciatamente all’autista non era proprio mia abitudine, forse era l’eccitazione cominciata e interrotta con Fabio.
Una volta arrivata in camera, vista una momentanea assenza di Fabio, come mia abitudine, racconto tutto a mio marito, tralasciando involontariamente solo il piccolo gioco con Fabio, infatti mi risponde: “ma scusa come mai eri senza slip? Non avrai fatto tutto il viaggio senza…”, così gli raccontai anche quello. Con mio marito non avevo problema raccontargli di Fabio, sapevo come la pensava. Anche la piccola esibizione con l’autista, non era un problema, quindi mi risponde chiaramente: “Ho già capito come andrà a finire questo weekend, ma non voglio sapere ne come ne con chi” e si fece una bella risata.
Era già ora di cena, quindi decisi di cambiarmi, mi infilai una camicetta rossa e gonna corta a campana nera, il tutto somigliante all’abito che avevo in precedenza, mi infilai pure gli slip.
Feci appena in tempo a cambiarmi che arrivò Fabio, dicendoci che al ristorante sotto era già tutto pronto,
quindi ci avviammo per la cena. Prima di uscire dalla porta della camera ne approfittai per dare un bel bacio prima a mio marito e poi a Fabio, senza tanti problemi. Con Fabio c’era tanto feeling e intimità, visto anche un certo precedente, quindi era quasi normale un comportamento così tra noi.
Entrammo nel ristorante, i posti erano già assegnati, in tavoli rotondi da 5 o 6 posti, ci accomodammo al nostro aspettando gli altri che dovevano arrivare, io come sempre mi metto tra mio marito e Fabio, ma sorpresa delle sorprese, chi arriva al nostro tavolo? Il tanto imbarazzato autista e una signora sulla quarantina, credevamo fosse un’amica dell’autista, invece era venuta in gita sola, il marito non era potuto venire per motivi di lavoro. Lei si sedette vicino a mio marito e l’autista di fronte a me, presentandosi con un certo rossore in viso: “Piacere Luigi”.
Cominciammo così la cena, che era già a menu prestabilito, tutto buono e buona anche la compagnia, specialmente per Franco che aveva ben iniziato con la signora, ma anche Luigi, l’autista che non finiva di togliermi gli occhi di dosso.
Non è possibile una situazione del genere già la prima sera, ma come si fa? Fabio era eccitato dalla situazione sul pullman, l’autista sicuramente, e lo si vedeva, per lo spettacolo all’arrivo, e stranamente mio marito che si era perso con la signora.
La situazione era parecchio intrigante, perché anch’io ero ancora eccitata, anzi mi immaginavo pure Franco con la signora, ma anch’io un po’ con Fabio e un po’ con Luigi. Fortuna che mangiando si parlava di tutto tranne certi discorsi, altrimenti guai.
Mi alzai ad un certo punto per andare in bagno, dove con celerità e a sorpresa mi seguì Franco.
Appena dentro il bagno, mi si attacca baciandomi con tanta smania e impazienza, poi mi dice: “Patty mi sa che con la signora stasera si fa festa, ma vorrei essere sicuro che non ti dia fastidio, è la prima volta che mi capita un’occasione del genere, e sono parecchio attirato da questa situazione, che mi dici?”.
Io sinceramente per niente sorpresa, perché avevo visto che erano parecchio in armonia, gli risposi: “Franco, ci mancherebbe che ti negassi una situazione del genere, ma non con me in mezzo sicuramente, sai che non tendo verso un’altra donna, e se va approfittane, non credo mi possa dare fastidio, ma ci mancherebbe altro. Prova e poi vediamo, intanto divertiti”.
Al che lui preso tanto dall’emozione, mi stringe e mi bacia appassionatamente, poi mi risponde: “Patty ti amo e sai quanto, come succede con te anch’io ho le mie debolezze, comunque auguri anche a te con Fabio o Luigi, o tutti e due” e si fece una risata.
Io sinceramente non avevo proprio pensato a niente di tutto questo, forse con Fabio poteva anche succedere qualcosa, c’era già qualcosa, ma a Luigi proprio non ci avevo pensato, sebbene mi aveva eccitato la situazione del pullman, perciò gli risposi con un semplice: “Boh! vedremo” e ci ribaciammo, tornando poi al tavolo.
Ora la situazione si stava facendo intrigante, quando al termine della cena, dopo il caffè Luigi propose di andare in un locale che conosceva, dove facevano un pianobar e si poteva anche ballare, accettammo e ci avviammo a piedi nelle viuzze, non era molto lontano, infatti arrivammo subito.
Era un bel locale pianobar, c’era un duo e si poteva anche ballare, ma era tutta musica soft, intima, di quella che quando balli ti stringi parecchio. Ci accomodammo e subito ordinammo birra, dopo un po’, mio marito si alzò e si mise subito a ballare con la signora, io invece mi ritrovai sola con Fabio e Luigi, restammo e chiacchierammo un po’, la musica non era forte quindi si poteva parlare tranquillamente, ma la situazione si stava facendo sempre più strana, perché vedevo che Fabio era trepidante, ma anche Luigi era parecchio teso. Nessuno dei due si decideva ad invitarmi a ballare, perciò dissi: “Ragazzi, chi mi fa ballare?”, Fabio mi sorrise e mi fece cenno di far ballare Luigi, che senza pensamenti si alzò invitandomi a ballare. Mentre ballavamo, mi aspettavo qualche avances o qualche toccata, dopo quello che aveva visto, magari si sentiva di rischiare, invece mi strinse solo ballando, questo gli fece onore e mi lusingò, sembrava felice anche solo di starmi vicino.
Poi fu il turno di Fabio, anche lui solo ballare stretti, ma dopo un po’ tornandomi in mente quel suo toccarmi sul pullman, tornò ad assalirmi quella voglia di baciarlo, non volevo che Luigi mi vedesse, infatti ballando e sparendo un attimo dalla sua visuale, mi lasciai andare e durante quel fantastico lento, lo guardai negli occhi e lo baciai; non si trattenne di certo, anzi si lasciò andare baciandomi appassionatamente, era talmente piacevole quel bacio che non riuscivamo più a fermarci, lasciandoci trasportare dal piacere. Solo alla fine della canzone ci fermammo, e proprio in quell’attimo ci rendemmo conto entrambi che mio marito e la signora erano spariti, per un attimo ebbi come una sensazione di fastidio, ma subito mi passò e andammo a sederci di nuovo sul divanetto con Luigi. Ordinammo un’altra birra ciascuno. Dopo qualche sorso di birra, Luigi mi invitò di nuovo a ballare, ma questa volta sentii che il suo passero era in eccitazione, lo sentivo duro appoggiarsi a me, quel coso duro mi stava provocando una piacevole sensazione, ma non osavo, poi ad un certo punto lui, si lasciò andare e con un po’ di imbarazzo, mi disse: “Scusa ma non sono riuscito a trattenermi, dopo oggi non vedo altro e standoti così vicino, mi sono eccitato…”, lo interruppi e gli dissi: “non preoccuparti, credo che sia normale, credo che chiunque abbia reagito nello stesso modo”, e cominciò così un scambio di parole ribadendo che tanto per cambiare, c’era stato anche il caso di trovarsi allo stesso tavolo a cena, e che pur facendo finta di niente era molto imbarazzante.
Sentivo sempre di più il suo passero sfregarsi sulla mia passera, che cominciava proprio ad eccitarmi, fortuna che quel ballo finì, così ne approfittai, per allontanarmi un attimo, prendere fiato e mettere assieme un po’ le idee, avevo voglia di Fabio, ma ora anche Luigi mi stava intrigando. Andai in bagno pensando e ripensando, non sapevo che fare, poi ritornai per sedermi, ma Fabio non mi diede il tempo di farlo e mi portò di nuovo in pista a ballare e senza proprio darmi respiro, appena fuori dalla visuale di Luigi, mi baciò nuovamente con tanta passione, quel bacio fu una scossa, mi lasciai decisamente trascinare che non pensai proprio al fatto che Luigi ci potesse vedere.
La mia eccitazione cominciava a salire e non appena Fabio si fermava con il bacio, io mi riattaccavo subito, non riuscivo a resistere, ad un certo punto addirittura mi scappò una mano sul suo passero che era in piena eccitazione pure lui.
A questo punto ero piena di brividi e cominciarono a passarmi per la testa mille immagini, non appena finì il ballo, volli sedermi per forza, ero più o meno in una specie di stato confusionale. Luigi accennò ad invitarmi a ballare, gli risposi che volevo riposarmi un attimo, ma guardandolo vedi in lui una specie di dispiacere, probabilmente non vedeva l’ora di stringersi di nuovo, ma io ero impacciata in questa situazione, non sapevo proprio che fare, mi resi conto che mancava mio marito a reggermi il gioco. Ma presa dal quel volto rammaricato, decisi di farlo ballare, ma appena in pista sentii di nuovo il suo passero che si strusciava, facendomi venire pure lui dei brividi, quindi chiusi gli occhi e mi lasciai andare, mi avvicinai con la bocca e lo baciai, lui rimase una attimo sorpreso, poi vista la mia insistenza si lasciò andare pure lui, a questo punto ero fuori di me e piena di eccitazione, lasciai scendere la mano per sentire decisamente quel suo passero duro. Anche questa volta ebbe un attimo di sorpresa, ma questa volta, mi disse: “guarda che non volevo arrivare a questo, poi c’è Fabio e tuo marito da qualche parte, non vorrei che si creasse qualche problema”, io gli risposi semplicemente: “non c’è nessun problema”, poi ricominciai a baciarlo di nuovo, sapeva baciare in maniera veramente piacevole ed era difficile resistere.
Non sapevo proprio più che fare, come comportarmi, non sapevo come Fabio avrebbe reagito alla situazione, e lo stesso per Luigi, ma io ero eccitata da entrambi. Finito il ballo presi una decisione, avvicinati al divanetto, dissi ad entrambi che ero stanca di stare in quel locale e che avevo voglia di fare una passeggiata, naturalmente entrambi si proposero di accompagnarmi.
Uscendo dal locale, Luigi era rimasto un attimo indietro, quindi dissi a Fabio della mia difficoltà in questa situazione. Lui già aveva capito, e mi rispose a chiare lettere: “Patty non sono io quello che ti può dire cosa fare, io posso solo dirti fai quello che ti senti, so come la pensa tuo marito e anche in questa situazione, non credo che avrebbe da ridire, ormai anche con Luigi in tutta la serata si è creato una certo feeling, quindi sta a te decidere, sinceramente posso solo dirti se ti va lasciati andare come sai, io non me ne dispiaccio certo, anzi…”, poi arrivando Luigi smise di parlare, ma guardandoci negli occhi, ci capimmo subito.
Quindi iniziò la passeggiata, e dopo una lunga camminata, arrivammo in una parco abbastanza appartato e isolato dal casino con delle panchine, mi fermai e mi sedetti su una panchina isolata e un po’ nascosta, non troppo illuminata, ma abbastanza per vederci bene tra noi.
Ero troppo eccitata e sebbene la situazione era abbastanza strana, non riuscivo più a resistere, dopo qualche attimo di titubanza e aver capito che non c’era gente nei dintorni, mi lasciai andare e abbracciando Luigi, mi misi a baciarlo intensamente. Fabio mi conosceva bene, di conseguenza lo lasciai libero a prendere iniziative, infatti durante quell’intenso bacio, sentii le sue mani accarezzarmi le gambe, si era messo come in ginocchio di fronte a me, sentivo le sue mani salire sempre di più, fino a sfiorarmi le labbra della mia passera, spostò gli slip e continuò accarezzandomela dolcemente.
Intanto Luigi preso da quella situazione inaspettata, si lasciò andare pure lui con le mani, arrivando ad accarezzarmi il seno, da prima sopra la camicetta per poi slacciare qualche bottone ed intrufolarsi sotto, sollevandomi pure il reggiseno, più il contatto con il mio seno aumentava più sentivo la sua eccitazione aumentare nel suo baciare, sempre più intensamente e con maggiore passione.
Anche Fabio era ormai andato oltre allo scostarmi lo slip, anche lui tremendamente preso, me li sfilò per poi metterseli in tasca, poi allargandomi le gambe si avvicinò con il viso, fino ad insinuarsi nella mia passera con tanto di lingua.
Ero tremendamente immersa da questa situazione, ero tanto eccitata e loro stavano facendo di tutto per farmi godere, Fabio con la sua lingua e le dita stava facendo un operazione straordinariamente egregia, la sua lingua che mi leccava con gran vigore, infilandosi in modo sempre piacevole tra le mie labbra, sapeva come farmi godere.
Luigi stava prendendo sempre più confidenza con la situazione, mi aveva letteralmente aperto la camicetta e sollevato il reggiseno, baciandomi il seno e stuzzicandomi il capezzolo, leccandolo circolarmente e poi succhiarmelo, prima uno e poi l’altro, per poi tornare a baciarmi, ero piena di piacere.
Su quella panchina stava succedendo qualcosa di estremamente piacevole, la lingua e le dita di Fabio erano arrivate al punto di farmi letteralmente godere, stavo avendo un forte orgasmo, e proprio mentre cominciavo ad ansimare ed avere qualche gemito di piacere, Luigi cominciò a baciarmi ancora con più intensità, questo aumentò il mio piacere, stavo veramente godendo, eravamo veramente molto in sintonia. Più godevo e più loro insistevano, Fabio con la lingua che sbatteva piacevolmente sul clitoride e due dita che mi penetravano con movimento circolare e dentro e fuori, Luigi sempre più preso col suo bacio intenso e le mani che mi stringevano e accarezzavano il seno, sempre stuzzicando anche i capezzoli, finché alla fine mi lascio andare stravolta da questo sovrabbondante orgasmo.
Anche loro si rilassarono un attimo, Fabio venne a sedersi di fianco accarezzandomi le cosce, mentre Luigi si appoggiò sulla mia spalla baciandomi ogni tanto sul collo.
Tutto questo rilassamento durò poco, perché Luigi non vedeva l’ora di mettere mano sulla passera che nel pomeriggio aveva casualmente tanto ammirato e di conseguenza tanto desiderato. Infatti allungò la mano sulla passera ancora tutta bagnata e fradicia dei miei umori, e timidamente cominciò ad accarezzarla molto lentamente, sentivo la sua mano che accarezzava e poi si fermava sulle labbra, fino a che sempre più lentamente cominciò a farmi sentire anche le dita, quindi allargai un pò le gambe per agevolarlo, ma anche lui non si accontentò della mano. Mi fa mettere sdraiata sulla panchina con la mia testa sulle gambe di Fabio ed estremamente deciso ed eccitato, si mette di fronte e mi alza bene la gonna fino a scoprirmi letteralmente, si ferma per un attimo ad osservarla, e dice: “ora la voglio proprio vedere con una visuale migliore”, poi ricomincia con le dita, osservandola sempre con piacere, mentre io comincio di nuovo a sentirmi pronta ad un altro gradevole orgasmo. Fu a questo punto che con le dita mi aprì le labbra e si avvicinò con la lingua dandogli delle decise leccate, fino a penetrarmi con la stessa, che piacevole sensazione.
Fabio nel frattempo mi aveva letteralmente tolto la camicetta e il reggiseno, così da potermelo vedere ed accarezzare meglio, sentivo il suo passero duro sotto la testa, quindi feci una mezza torsione con il busto, slacciai i suoi pantaloni e abbassai i suoi slip facendo saltar fuori quel sensazionale e marmoreo attrezzo d’amore.
Dopo qualche carezza, riuscii a portarmelo letteralmente alla bocca e cominciai a leccarlo e baciarlo, fino poi ad infilarmelo e succhiandolo con avidità.
Che fantastiche e piacevoli sensazioni stavo provando, Luigi dopo avermi penetrato per un po’ con la lingua, si spostò sul clitoride, penetrandomi con le dita, il tutto con talmente tanta intensità che mi portò pure lui ad un sensazionale orgasmo.
Più godevo, più succhiavo il passero di Fabio, non riuscivo più a stare ferma, mi contorcevo tutta per il piacere, Il passero di Fabio in bocca, le sue mani che mi accarezzavano il seno, la lingua di Luigi che mi leccava ardentemente il clitoride e le dita che mi penetravano, come potevo a non godere ed avere un esagerato orgasmo? Gemevo esageratamente pur avendo il passero in bocca, ma ad un tratto nel pieno orgasmo, non sentii più la lingua di Luigi che mi leccava come pure le dita nella passera, Ma sentii qualcosa di enorme penetrarmi, una cosa impressionante, lo infilò molto lentamente e fortuna che ero estremamente bagnata dei miei umori, mi senti sfondare letteralmente, una penetrazione interminabile, non urlai perché ero piena del cazzo Fabio in bocca.
Quindi Luigi cominciò lentamente a muoversi avanti e indietro, ma ogni volta che infilava era un estremo piacere, mi sentivo veramente riempire, tanto che mi staccai dal passero di Fabio e dissi: “ma che cavolo di cazzo hai? Mi stai sfondando, mi stai facendo morire” e ansimavo e gemevo e mi contorcevo sempre di più.
Mi ripresi di nuovo il cazzo di Fabio in bocca e ricominciai a succhiarlo sempre con più intensità, ma anche i colpi di Luigi erano sempre più intensi, lo sentivo vibrare dentro di me oltre che muoversi, così che scoppiai in un nuovo e ancora più esagerato orgasmo, non riuscivo a trattenermi e mi misi a muovermi anch’io mantenendo il ritmo di Luigi mentre godevo, di più e sempre di più, fino a che al finale dell’orgasmo, appena mi rilassai un attimo, Luigi lo tirò fuori e girandosi di fianco venne evitando di venirmi addosso.
Non ancora soddisfatta, ne volevo ancora, così mi tirai su e mi misi a sedere sul passero di Fabio, anche il suo enormemente grosso e duro, me lo puntai alla passera e mi lasciai sprofondare letteralmente, non appena fu dentro tutto, iniziai a muovermi dapprima in modo rotatorio per sentirmelo piacevolmente dentro, per poi cominciare a cavalcarlo proprio, cominciando anche a baciarlo. Lo volevo, ma volevo gustarmelo per un bel po’ ancora, così mi muovevo sempre in modo lento, lo facevo scorrere per tutta la sua lunghezza, volevo sentirmi una nuova penetrazione ogni volta che rientrava. Continuai così per un po’, ma poi prese il sopravvento l’esaltazione e iniziai un nuovo orgasmo, così baciandolo sempre con piacere, cominciai anche a muovermi sempre con più intensità tanto da far godere anche Fabio.
Sentii il suo passero vibrare in modo veramente impressionante, stava per scoppiare, feci appena in tempo a farlo uscire, non riuscì proprio ad evitarlo, era proprio scoppiato appena fuori, mi inondò letteralmente mi ritrovai il suo sperma tutto addosso, sul seno, sulla pancia, sulla gonna, e qualche goccia anche sul viso e sui capelli.
Luigi, nel frattempo che io cavalcavo Fabio, era riuscito ad eccitarsi di nuovo al punto di riuscire a far diventare duro ancora il suo passero e masturbarsi mentre mi guardava cavalcare Fabio e godere. Non appena mi girai sedendomi, ancora piena dello sperma di Fabio, mi chiese se anche lui poteva riempirmi il seno del suo sperma, così appena mi si avvicinò, glielo presi in bocca, e mentre lo pompavo, riuscivo pure con una mano a masturbarlo, ma era già talmente tanto vicino al godere, che non durò molto, quindi al primo vibrare del suo passero, mi tirai indietro continuando a masturbarglielo, e non appena cominciò a godere, me lo puntai dritto sul seno, tanto da riempirmi in modo impressionante, continuai a masturbarglielo ben oltre all’ultima goccia strusciandomelo addirittura sul seno.
Pur piacevolmente stanca, li baciai ancora entrambi, e seduta sulla panchina tra loro due, mi riempirono ancora di coccole, spalmandomi addirittura tutto il loro sperma su tutto il corpo, mai mi ero ritrovata con il corpo così ricoperto e spalmato di sperma.
Fu così che dopo un attimo di rilassamento, mi presi dei fazzolettini bagnati dalla borsa e mi ripulii un po’ per poi ricompormi dei miei vestiti e dirigerci verso l’albergo, nel tragitto Fabio mi teneva per mano, in modo molto affettuoso, mentre Luigi restava un pochino in disparte, ma ogni volta che mi guardava mi sorrideva con molta tenerezza. Arrivati all’albergo, salutammo Luigi, io lo salutai con un ennesimo bacio, quindi lui rientrò nella sua camera, senza molte parole, ma solo uno sguardo intenso.
Mi dispiacque comunque per l’assenza di mio marito, ma anche lui aveva diritto al suo piacere.
Purtroppo rientrando in albergo, non sapevo se mio marito fosse in camera nostra con la signora o nella camera della signora, quindi con attenzione aprii lentamente la porta della nostra camera e non appena vidi che la camera era vuota, entrammo decisi.
Appena dentro, dovetti andare subito a farmi una doccia, ero ancora troppo piena di sperma e sentivo proprio il bisogno di lavarmi, cosa che con tanta generosità e piacere, Fabio mi aiutò a fare, entrambi nudi sotto la doccia. Poi data l’assenza di mio marito decidemmo di dormire assieme, ed entrambi nudi ci infilammo nel letto e dopo qualche coccola ci addormentammo abbracciati…
Ci fu un seguito durante quella gita?
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