Il commercialista

Ciao da Sonia, questa e una storia realmente accaduta un mese fa. Io lavoro per uno studio di un commercialista e li c'è il mio capo, nome di fantasia Gianni. Lui un uomo sulla quarantina portati bene e sposato da cinque anni mentre io singola da due anni e mezzo. Gianni lo conobbi in un bar del paese, per caso, mi fu presentato da un'amica e li parlando del più e del meno mi disse che cercava una segretaria. A quel punto non persi l’occasione di propormi e lui , senza indugiare si appuntò il mio numero. Nemmeno un ora dopo mi chiamò e disse se ero disponibile ad andare nel suo ufficio in quanto voleva parlami. Subito tornai a casa mi cambiai, mi misi un vestitino bianco, poi tacchi e sotto un perizoma, molto striminzito. Guardai l'orologio e il momento era arrivato andai fin lì, in quella via tirai un sospiro e poi citofonai, mi rispose subito in quanto mi aveva vista dalla finestra, sali al primo piano ci salutammo. In quel momento parlammo del più e del meno il colloquio durò venti minuti poi decidemmo che il giorno dopo avrei dovuto iniziare. Finito il tutto mi alzai per andare via ma scorsi che lui iniziò a guardarmi da dietro, lo intravidi dalla specchiera che era sulla mia destra, feci finta di niente e con un saluto andai via. Tornata a casa andai in camera mia a specchiarmi e lì vidi che da vicino si intravedeva qualcosa sotto il vestito. La mattina seguente iniziò la mia avventura da segretaria lui da allora non staccava più lo sguardo dal mio sedere e a volte lo beccavo a guardarmi. Dopo qualche mese di continuo ammiccamento dei suoi occhi sul mio sedere, iniziai a provocarlo senza far capire che lo facessi di proposito, iniziai a mettere leggins sottilissimi o vestitini corti con maglie scollate che mettevano in risalto la mia quarta misura. Lui non mollava mai lo sguardo e a volte mentre camminavo gli sculettavo davanti al viso senza mai fargli capire che lo facessi a posta. Dopo mesi di questa tortura, ovviamente per lui, ancora oggi metto solo tacchi 14 in ufficio, nel periodo natalizio un giorno trovai sulla mia scrivania un pacco dono. Andai nella sua stanza per ringraziarlo, ma lui, dopo aver fatto una telefonata per assicurarsi che nessuno ci infastidisse in ufficio, in primis la moglie, mi ordinò di andare in bagno ed indossare quello che avrei trovato all’interno del pacco. Non sarebbe stato il solo pacco che avrei ricevuto quel giorno. Entrata in bagno, apri il mio dono, all’interno c'era un paio di scarpe con tacco 14 poi un completo intimo tutto ricamato con un perizoma trasparente oltre che calze a rete. Li indossai e mi guardai allo specchio, mi sali un brivido di eccitazione, dopo essermi riguardata andai di nuovo da lui, che appena mi vide, dopo avermi riempita di complimenti, cominciò mi girò per ammirare il mio sedere che tanto bramava, cominciò con il massaggiarmi la schiena, ma poi scese sul mio sedere, lo palpava, inizio a baciarmi sul collo e poco dopo eccitata anche io iniziai a denudarlo. Ci baciammo e io con le mani gli sbottonai pantaloni, mentre lui mi perlustrava da per tutto. Dopo un po' mi trovai senza rendermene conto inginocchiata e avevo difronte il suo arnese duro e lungo e largo che iniziai a massaggiare dopo di che lo presi in bocca e gli feci un pompino da maestra, lo sentivo ansimare, mi spingeva sempre più la testa in fondo , tanto che ebbi quasi un conato di vomito, per quanto me la spingeva. Mi prese e mi distese sulla scrivania, mi apri le gambe e inizio a leccarmela. Ci sapeva fare il porco con la lingua che man mano sentivo entrare dentro di me, venni due, tre volte, non ricordo poi lui poi si rialzò e con la bocca mi inizio a leccare e mordere i miei capezzoli turgidi e gonfi. Ero al massimo dell’ eccitazione e non capivo più nulla a un tratto senti scivolare il suo pene nella mia vagina, una sensazione da brividi, iniziò a spingere sempre più forte io godevo tanto , troppo. Ad un tratto si stacco e andò a sedersi sul divano lo raggiunsi e mi accomodai sopra lui , mi sposto il filettino del perizoma fece scivolare nuovamente il suo cazzo , ma. questa volta ero io che comandavo il gioco e quindi cavalcavo come una matta oltre a godere nuovamente vedevo lui che iniziava a mancare ma lo cavalcavo sempre di più intanto il dott. Gianni mi strizzava le tette con le mani, leccava e mordeva i capezzoli, dopo mi fece scendere e mi mise a pecorina e da dietro lui prima continuò a leccarmi tutta, ero un fiume in piena, poi mi mise il suo pene dentro la vagina e iniziò lentamente a penetrarmi poi con colpi sempre più forti, devo ammettere che anche io andavo contro di lui e me lo sentivo fin nelle ovaie mi inizio a dire sei una porca non credevo che eri cosi e continuava dopo un po senti dei gemiti e un rigonfiamento, stava per venire, mi fece girare e glielo presi in bocca ,lo leccai e massaggiai, Venne copiosamente tanto che mi trovai tutta piena di crema calda e densa che mi fini anche. sui capelli. Ripulì tuttoe mi ripulì anche anche io, mi disse non mi credevo cosi brava anche su questo ramo, gli feci un occhiolino e gli dissi : “E’ una dote di natura”. Andai in bagno e mi ricambiai poi ci sistemammo al meglio. Dopo un po’ arrivo la moglie che mi chiese: “come mai sei tutta scompiglita, Non e da te!” E con una scusa le dissi che avevo fatto tardi e non ero riuscita a sistemarmi come sempre.