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Lui & Lei

Il contratto


di Erosplatinum
11.10.2023    |    5.397    |    3 9.4
"Ogni pulsazione erano litri di liquido seminale, torrenti di seme caldo che riempirono di gioia le due amiche..."
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti od a persone reali è da ritenersi del tutto casuale.

Autunno: una stagione così strana, sempre bistrattata, quasi sempre ignorata da tutti con piogge, foglie che cadono, cielo grigio, periodo di duro lavoro in attesa delle future e tanto attese vacanze invernali.
Marco invece non la pensava così: rappresentava l'inizio del periodo di buone caldarroste, davanti ad un prezioso calice di vino novello, le serate davanti alla sua serie televisiva preferita accoccolato sul divano in mezzo a morbidi cuscini sgranocchiando un po' di frutta secca accompagnata da un buon liquore.
Quel giorno di metà novembre si svegliò un po’ assonnato ma di buon umore: era finalmente il giorno della firma di un contratto importante su cui lavorava da mesi. Doveva farsi trovare al massimo. Quindi si alzò volentieri, percependo l’aria frizzante della giornata autunnale. Primo passaggio in bagno per rinvigorirsi ed attivarsi. Si vedeva vincente allo specchio. Il suo fisico gli sembrava più vigoroso, intravide un’erezione importante che volle assecondare sotto la doccia ma senza arrivare al finale, non voleva perdere subito le energie per quel giorno così importante. Gli piaceva vedere il suo cazzo bello duro e gonfio, lo faceva sentire dominante. Quindi decise di fare colazione ancora nudo e mezzo bagnato, a gambe aperte, con quella pertica che penzolava dalla sedia, quasi gocciolante di seme, ma si ricompose e si vestì lasciando rientrare nei ranghi il suo fidato amico di giochi. Decise di mettersi una bella camicia bianca con jeans blu quasi attillati e giacca in spaccato. Era perfetto.
Solito traffico noioso di mattina, ma aveva la sua compilation adrenalinica preferita che non esitò ad ascoltare ad alto volume. In ufficio salutò brevemente i colleghi, doveva preparare tutti i documenti, non dovevano esserci intoppi per l’appuntamento. La collega di fianco a lui lo guardava facendogli i complimenti e lui gongolava: prima o poi, se avrebbe insistito, le avrebbe fatto una proposta, d’altronde era una bella ragazza con un bel fisico su cui molti fantasticavano scene di sesso selvaggio. In effetti l’idea di averla era stuzzicante, Marco ogni tanto ci pensava e non era raro che gli si gonfiassero i pantaloni, ma poi eclissava su quelle fantasie al solo pensiero che era una pettegola guastafeste ed anche molto arrivista: era già capitato che con le sue moine avesse rovinato mesi di lavoro ad altri colleghi prendendosi meriti che non aveva.
Ore 11:00. Era il momento di andare dal cliente.
Un ultimo dettaglio: "Pronto, Giulio?... Sono Marco, ciao! … Sto per partire, ci vediamo là … Senti, lo sai che oltre al lavoro siamo anche amici: se dovessi andare in difficoltà oggi, per cortesia aiutami a non fare brutta figura! Ma non con le tue solite battutine spiritose! … Ok, grazie, a tra poco!"
Giulio era il consulente esterno della società con cui Marco stava per concludere quell importante contratto, ma era anche il suo migliore amico. Si aiutavano sempre, quando non litigavano per alcuni clienti comuni.
In auto ancora musica a palla, ma anche coi finestrini chiusi si sentiva tutto da fuori, come i ragazzini che vanno in discoteca. In mezz'ora arrivò a destinazione, era emozionato.
Giulio era già al tavolo delle trattative, assieme alla presidente Claudia e l’assistente amministrativa Stefania.
Nella sala i condizionatori erano stati accesi da poco ed andavano piano, l’aria era ancora fresca. Meglio per Marco, non avrebbe voluto far vedere le goccioline di sudore che gli colavano dalla fronte. Le trattative durarono a lungo, era giunta la pausa pranzo, lo stabile si svuotava, i dipendenti andavano a godersi l'ora di pausa.
Invece l’impegno di Marco era al massimo, non gli sfuggiva alcun dettaglio. Non gli sfuggirono i comportamenti di tutti i presenti, i loro atteggiamenti, la posizione sulla sedia, gli sguardi, i modi con cui sfogliavano i contratti. Notò nella presidente una sorta di insoddisfazione che lo metteva sull’attenti. Anche l’assistente sembrava essere zelante e precisa in ogni dettaglio, quasi con aria di superiorità. Giulio invece sembrava sereno e quando parlava era molto positivo e rassicurante.
Alla fine, dopo quasi 2 ore di confronti, giunse la decisione tanto aspettata: parere positivo! Marco era stato convincente ed il traguardo raggiunto. Il suo volto cambiò ed i suoi lineamenti si rilassarono. Fino a quel momento non se n’era accorto, ma avvertì un brivido di freddo lungo la schiena. In effetti quei condizionatori funzionavano molto poco e l’aria era diventata quasi gelante.
Anche la presidente notò il clima rigido ed accese i condizionatori alla massima potenza. Fu a quel punto che Giulio uscì con una frase di simpatia, come per voler sciogliere la tensione che si percepiva nell’aria: “Finora non ci abbiamo fatto caso, ma con questo freddo chissà se i condizionatori saranno sufficienti a riscaldarci!”. Ed ecco comparire dei sorrisi sui volti di tutti. Per fortuna Giulio era un grande simpaticone, delle volte anche goliardico.
“Giulio, sai sempre trovare un modo per rompere il ghiaccio! Questa tua positività è sempre piacevole e trainante” disse la presidente Claudia.
“Oserei dire anche intrigante…” aggiunse Stefania con un sorriso ammiccante.
Marco si rilassò appoggiandosi sullo schienale della sedia: “In fondo non siamo macchine ma esseri umani, è normale che dopo tanto lavoro ed impegno ci concediamo un momento di frivolezze, no?!”
La presidente lo guardò con occhi sgranati, fissi su di lui e Stefania fece lo stesso. Gelo. Marco rimase bloccato nella sua posizione. Pensava di aggiungersi al momento di ilarità, invece aveva combinato un disastro. Non era bravo come Giulio nelle battute di simpatia.
"Scusate un attimo" disse la presidente "Stefania vieni con me". Si alzarono ed uscirono chiudendosi la porta dietro.
Gelo totale, Marco si sentiva in Antartide.
"Giulio, ma ho detto qualcosa di sbagliato? Sono preoccupato, non vorrei aver combinato un casino"
"Marco, non so nemmeno io cosa sia successo, stai sereno che non hai offeso nessuno, sentiamole quando rientrano e vediamo di affrontare la situazione"
Dopo 1 minuto Claudia e Stefania rientrarono. Stefania chiuse la porta a chiave.
Mentre Claudia si accingeva a sedersi, Stefania sussurrò all'orecchio di Marco con voce sensuale ma decisa: "L'emozione fa brutti scherzi a volte, ma a giudicare dai tuoi pantaloni stavolta non è uno scherzo…"
Adesso fu Marco a sgranare gli occhi, rimase immobile. Non aveva capito nulla, non sapeva come reagire.
Guardò Giulio con aria esterrefatta. Giulio lo guardò con aria curiosa, non sapeva cosa gli avesse sussurrato.
Prese parola la presidente: "Ascoltatemi bene voi due: sono mesi che ci state dietro per questa operazione, ci avete chiamate agli orari più impensabili, siete venuti qui a parlare centinaia di volte, quasi al limite dello stalking, ci avete invitate a cene aziendali, ci avete vezzeggiate per imporre il vostro contratto e raggiungere il vostro obiettivo. Adesso dopo tutto questo corteggiamento siamo noi ad imporvi le nostre condizioni. Per mesi abbiamo fantasticato su di voi, ci siamo toccate alla sola idea di vedervi. Quindi se non vi concederete a noi adesso, non firmerò un bel niente"
Il messaggio era chiaro. Né Marco né Giulio si erano mai accorti di nulla, ma adesso la realtà gli appariva chiara davanti agli occhi. In effetti avevano solleticato in tutti i modi Claudia e Stefania per chiudere il contratto, per mesi le avevano corteggiate quasi come fossero amanti. Solo adesso, in quella stanza, davanti a quel grande tavolo delle trattative, si rendevano conto di averle ammaliate, sedotte, eccitate.
Giulio, che dal canto suo era il più vivace e non si tirava mai indietro davanti a proposte indecenti, sortì un gran sorriso di compiacenza e soddisfazione.
Marco, invece un po’ timido, si rese conto di aver fatto breccia in quello che credeva un muro invalicabile: durante questo tempo aveva più volte fatto sogni ad occhi aperti, pensieri eccitanti di poterle possedere entrambe, masturbazioni da solo in casa all’idea di toccare i loro corpi. Fantasie nascoste, mai effettivamente ammesse, anche a sé stesso.
Queste parole fecero aumentare la sua respirazione, l’adrenalina ed il testosterone stavano salendo, il flusso sanguigno aumentò esponenzialmente facendo rigonfiare a dismisura quei pantaloni attillati da cui era impossibile nascondere la sua grande voglia.
“Beh, vedo che il messaggio è stato recepito ed accolto bene…” disse Stefania senza togliere gli occhi dai pantaloni di Marco.
“Credo che finalmente oggi raggiungeremo anche noi il nostro obiettivo” aggiunse Claudia, guardando le mani di Giulio che stimolavano il suo pacco ormai ben visibile.
Stefania fece il primo passo: andò verso Marco, lentamente. Si fermò sopra di lui, con le gambe aperte sopra la sua zip, che stava quasi per rompersi. Si alzò lentamente la gonna, mostrando le sue gambe lisce, fino ad arrivare al pube. Fu allora che Marco constatò che Stefania era già pronta a tutto, non aveva le mutandine. Le dita di Stefania strusciavano il clitoride, già bagnato. Marco non poté fare a meno di prendere le natiche di Stefania e spingerla verso il suo viso per leccargliela con golosità.
Claudia guardava Giulio con fare altezzoso, come per fargli capire che voleva sentirsi posseduta. Giulio non esitò a sbottonarsi i pantaloni e ne uscì un cannone enorme, ritto e duro. Lo sguardo di Claudia divenne affamato e si avventò immediatamente su quell’arnese ingoiandolo con la bocca fino alle palle, sotto lo sguardo incredulo di Giulio, che non aveva mai visto sparire i suoi 22 cm così in fretta.
La saliva di Claudia era abbondante, gocciolava dalle sue labbra carnose. Giulio poteva ammirare anche i suoi bei seni che dirompevano dal reggiseno ben visibile dalla maglietta attillata.
Stefania gemeva per ogni movimento della lingua di Marco, era un abile leccatore. Improvvisamente si staccò da lui con sguardo felino, gli si inginocchiò davanti e pretese con forza il suo membro enorme, gocciolante anch’esso di voglia. Ammirò estasiata i 24 cm di piacere davanti ai suoi occhi: finora li aveva solo sognati e immaginati. Claudia le diceva invece di avere troppa fantasia e tendeva a raffreddarla
Ma adesso che aveva ragione, stava finalmente riempiendo la sua gola con quel missile, assaporandone l’odore di sesso.
In un attimo di foga, Giulio si era alzato di scatto, aveva tirato su la minigonna di Claudia e quasi strappato la maglietta per far uscire quel seno così abbondante. “Vediamo chi comanda adesso!” disse con enorme eccitazione. La sollevò sul tavolo, le aprì le gambe, prese le forbici sul tavolo e tagliò con velocità e fermezza i suoi slip già fradici di umore. “Prendimi!” ansimò Claudia.
“Ora sei mia!” rispose con fermezza Giulio, mostrando tutta la sua virilità sotto gli occhi avidi di Claudia che aveva le labbra già completamente aperte.
Giulio affondò con estrema decisione e velocità. Il suo enorme cazzo si infilò senza alcuna difficoltà quasi fino in fondo. Claudia restò senza respiro, a bocca aperta, sentiva l’utero sobbalzare fino in gola, la vagina completamente dilatata, una forte ondata di calore che la fece gemere come non aveva fatto mai fin’ora. Vedeva tutto, quel grande palo da tempo desiderato stantuffarla come un pistone. Un sogno che diventava realtà. Il tavolo era bagnato dei loro umori, Giulio la spostava avanti e indietro per ottenere la più profonda penetrazione.
“Basta, basta! Ora tu sei mio!” disse Stefania, dopo aver visto che Claudia era già avanti coi festeggiamenti. Si alzò rapidamente lasciando a terra la gonna lunga ed in un attimo si sedette sopra l’enorme membro di Marco che le entrò dentro senza quasi rendersene conto. “Oooooooooohhhhhhhhhhh!!!” la soddisfazione di Stefania era all’apice. La sua figa era stretta ma riusciva ugualmente a contenere quel pisello enorme che aderiva completamente alle labbra allargandole a dismisura. Aveva il clitoride molto eretto: Marco se ne accorse e cominciò a stimolarlo. Lui spingeva forte quando lei si abbassava per fare entrare la cappella fin dentro l’utero. Ciò nonostante il suo cazzo era troppo grande, restava sempre fuori una parte che lui avrebbe voluto fare entrare. “Mi fai impazzire per quanto sei stretta, ma voglio riempirti tutta, fino all’ultimo centimetro” le sussurrò all’orecchio. Stefania si eccitò così tanto che gemette e bagnò Marco e la sedia con litri di piacere. “Fammi godere ancora!” gli disse eccitata. “Adesso no, prima ti voglio impalare fino in findo…”. Stefania ebbe un momento di indecisione, ma Marco la sollevò, la mise sul tavolo accanto a Claudia, pancia in giù, le appoggiò il cazzo sulle natiche e disse a Claudia: “Guarda cosa succede a chi ha troppa voglia!”.
Con un movimento deciso, appoggiò la cappella all’ingresso del culo di Stefania, premendo progressivamente fino a far entrare tutto il suo cazzo, ormai completamente lubrificato. Claudia guardò allibita, vedeva benissimo l’allargamento del culo di Stefania provocato da quel trapano di dimensioni sovrumane e si eccitò ancora di più. Stefania accennò a chiedere un momento di pausa, ma Marco le tirò i capelli indietro dicendo a tutti “Ormai non si torna indietro!”. In men che non si dica il cazzo di Marco era completamente sparito nel ventre di Stefania. Non era la prima volta che lo prendeva nel culo, ma Marco la stava allargando tantissimo, come nelle sue fantasie.
“Vedo che ti eccita… vediamo come sei messa, anche tu!” disse Giulio a Claudia. Lei lo guardò quasi preoccupata: “Ecco… per me… io non sono molto abituata come Stefania…”. Musica per le orecchie di Giulio! Marco sorrideva, sapendo che adesso Giulio avrebbe avuto la diabolica idea di massacrarla. E così fu: Giulio si fermò, estrasse il suo pene estremamente turgido e umido, spostò Claudia, pancia sul tavolo, accanto a Stefania. “Marco, adesso guarda qui!” e con forza entrò nel culo di Claudia, senza tante gentilezze, con ruvidità. Il fare di Claudia altezzoso aveva fatto scattare la scintilla di dominio in Giulio, come a volersi vendicare dei mesi passati a corteggiarla. "Giulio mi fai bruciare il culo così!"
"È quello che ti meriti, ti svergino una volta per tutte!"
Così Claudia ansimò in una libido mai provata prima, potendo anche vedere la sua amica Stefania che stava per avere un orgasmo anale, mentre Marco contemplava quasi con stupore le natiche di Claudia che si aprivano visibilmente con l'ingresso sfondante di Giulio.
Claudia e Stefania erano amiche di lunga data, sin dai tempi delle scuole medie. Pur trovandosi a lavorare insieme in posizioni gerarchicamente differenti, avevano condiviso varie esperienze insieme, anche e soprattutto a letto. Si conoscevano bene l'un l'altra, e Claudia sapeva che Stefania avrebbe voluto completare i suoi sogni quel giorno. Così, dopo aver provato il suo primo vero orgasmo anale, magistralmente provocato da Giulio, prese l'iniziativa: “Stefania… realizziamo i tuoi desideri nascosti: fatti prendere da tutti e due!”
Marco e Giulio si fermarono e si guardarono negli occhi, un po’ stupiti, come se cercassero una conferma l’uno dall’altro. Come lo sguardo di un bambino che attende la fatidica risposta dopo aver chiesto di comprargli il giocattolo che preferisce. L’intesa avvenne subito, dopo il sorriso complice che nacque sul loro volto.
Liberarono i buchi Claudia e Stefania, compiacendosi del diametro ottenuto.
“Oooooooohhhhhhhhh…” ansimarono entrambe, prendendo fiato dal ritmo incessante di Marco e Giulio.
Claudia e Stefania si guardarono sorridendo, soddisfatte per quanto stava accadendo. Stefania mirò Claudia con aria di ringraziamento: sapeva che la sua amica le aveva dato una grande opportunità.
Stefania si alzò, rivolgendosi a Marco e baciandolo in bocca. L’amore avvinghiava le loro lingue. Giulio contemplava, contento per il suo amico. Claudia guardava il corpo della sua amica sapendo che sarebbe stato soddisfatto.
Marco sollevò Stefania prendendola in braccio e lei strinse con le gambe il suo bacino.
Claudia si spostò in ginocchio per accogliere il cazzo enorme di Marco nella sua bocca piena di saliva. Alcune gocce uscivano dai lati delle sue labbra: aveva un cazzo ancor più grosso del suo amico Giulio, ma ciò nonostante era un’artista del deepthroat e Giulio rimase ancora una volta stupito vedendo di nuovo la sua performance.
Quindi si staccò, un po’ malvolentieri, da quel palo e con le mani lo infilò sicura nella fica di Stefania, che quasi ebbe un orgasmo, sentendosi riempita nuovamente fino all’utero.
Giulio si accostò a Claudia, ancora in ginocchio. Senza dir nulla, le avvicinò il suo cazzo alla bocca ed affondò vari colpi scopandole la gola quasi a volerla soffocare.
Il cazzo di Giulio ormai era completamente umido e pronto: Claudia lo avvicinò dolcemente al culo di Stefania facendo entrare con facilità la cappella turgida.
Giulio quindi spinse deciso fino in fondo e, come d’incanto, Stefania visse la doppia penetrazione che aspettava da tempo. Riempita completamente da due cazzi mostruosi, completamente bagnata, ansimava e godeva: “Scopatemi, riempitemi!”
L'eccitazione era al culmine, Marco e Giulio avevano un'ottima intesa, i loro colpi decisi e penetranti fecero raggiungere un intenso orgasmo a Stefania che si liberò di un gemito primordiale. Claudia da sotto vedeva il suo umore fluire, ma vide anche i due membri indurirsi e gonfiarsi sempre più.
"Ci siamo, ti riempio!" disse Marco
"Prendi tutto!" aggiunse Giulio
Pulsazioni costanti e continue, il perineo di Stefania che si dilatava. Il suo utero venne inondato di caldo sperma, il retto riempito del sesso di Giulio. Gli scroti che si contraevano per liberare lo sperma.
Claudia si godeva questo spettacolo.
Marco e Giulio si staccarono e si sedettero in terra, Stefania tremava ancora, le gambe non la reggevano, mentre ondate di sperma continuavano a fluire dai suoi buchi, prontamente ripulite dall'avida lingua di Claudia.
Marco e Giulio si guardarono compiaciuti, guardando ognuno il pene dell'altro e congratulandosi del risultato.
"Non penserete mica di averci accontentate?!" disse Stefania. Sapeva in cuor suo che anche la sua amica anelava lo stesso trattamento.
Claudia non ci pensò due volte: si avventò sul pene di Marco ancora gocciolante di sperma ma turgido, facendolo sparire nella sua gola profonda. Marco era incredulo: aveva capito che l'aspettava un'altra grande soddisfazione.
Divenne quasi subito rigido e Claudia lo avvertì chiaramente in gola. Senza esitare, gli salì sopra senza lasciarlo muovere da terra e dandogli le spalle gli si sedette sopra, lasciandosi penetrare nel culo fino in fondo. La gioia di entrambi era immensa: Marco stava impalando la presidente, Claudia si faceva allargare ancor di più le natiche da quell'enorme cazzo.
Stefania intanto seguiva le orme di Claudia spompinando Giulio, che nel frattempo si gustava la sua calda bocca eccitandosi nuovamente.
"Ora sì che mi fai godere!" esclamò Claudia soddisfatta del calibro ricevuto.
"Aspetta e vedrai!" corresse prontamente Giulio. Davanti a lui la visione era troppo invitante: Marco che riempiva il culo di Claudia, lei a gambe aperte che mostrava una vagina dilatata e pronta ad essere riempita.
Stefania capì che era il momento clou di Claudia: lasciò uscire quel manganello dalla sua gola e lo spinse a penetrare quel buco di Claudia rimasto insoddisfatto.
Così anche Claudia fu presa dalla foga dei due tori insieme, che la scopavano con forza maggiore rispetto a Stefania. Due grandi pistoni a velocità da Formula 1 che spingevano con forza. Claudia era al settimo cielo, cominciò a tremare e dopo poco il suo fiume di orgasmo inondò l'amplesso dei tre.
Stefania si masturbava vedendo i due cazzi che martellavano ripetutamente la sua amica, con quel tipico suono della pelle che sbatte, ripensando di essere ancora in mezzo a loro due.
Claudia emise un grido di soddisfazione, che decretò il successo della doppia penetrazione.
Sul pavimento c'era un bagno di umori vaginali.
Per un attimo Marco e Giulio si erano soffermati a contemplare quegli schizzi che pulsavano come geyser.
Claudia e Stefania intuirono il momento giusto: Claudia si divincolò, Stefania si buttò addosso a Marco senza lasciarlo alzare.
Le loro bocche avevano sete di seme maschile, entrambe presero di diritto quei mastodontici peni addentrandoli nelle loro salivose gole.
Sentirono chiaramente che si indurivano, le cappelle diventare più grosse, gli affondi più decisi, le dimensioni aumentare, l'inizio di alcune pulsazioni.
Marco esplose nella bocca di Stefania e Giulio nella gola di Claudia, ma inaspettatamente stavolta avevano una carica maggiore: le guance di Stefania si riempirono visibilmente dello sperma di Marco, Claudia restò quasi soffocata dall'abbondanza di Giulio. Ogni pulsazione erano litri di liquido seminale, torrenti di seme caldo che riempirono di gioia le due amiche. Si gustarono la loro pausa pranzo, evitando di non disperdere una sola goccia di quel prezioso tesoro, guardando con occhi soddisfatti le venute abbondanti di Marco e Giulio ed i loro volti ansimanti.
Erano tutti spossati adesso, ma inebriati dal pensiero di aver soddisfatto i desideri tenuti nascosti per così tanto tempo.
Si erano sempre visti, avevano parlato, a volte anche ammiccato, ma il dovere, il pudore, i freni inibitori avevano bloccato quei sentimenti, quelle voglie, quelle curiosità a tal punto da nasconderle sotto il velo dell'ipocrisia e della falsità.
Mesi persi a negare a se stessi di desiderare invece tutti la stessa cosa.
Meglio tardi che mai. Ora si guardavano con la serena malizia di potersi ripetere altre volte.
"Visto Marco? Alla fine te la sei cavata benissimo anche senza il mio aiuto!" disse Giulio con il suo solito sarcasmo. Marco lo guardava, con un sottofondo di malinconia, ma gongolando: "Quindi firmiamo il contratto?!"
Claudia e Stefania fissarono il suo membro, ancora lungo sulla coscia ma bello da vedersi e già foriero di altre fantasie.
E Claudia rispose: "Oggi firmiamo questo. Ma ce ne sono molti altri ancora da firmare!"
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