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Maddalena (seconda parte)


di Autunno
13.03.2023    |    2.216    |    2 8.8
"Ama questo genere di conoscenza, Maddalena vive di sapori, di odori, di umori..."
Il corriere – Marco c’è scritto sulla targhetta, chissà se è il suo vero nome o gliene hanno affibbiato uno a caso – vince subito l’imbarazzo e con un sorriso guarda ammiccante Maddalena: “Vedo che si stava divertendo!”
Maddalena avvampa, mille pensieri le si affastellano nella testa. Vergogna, paura, tensione, il cuore le batte a mille…poi, qualcosa le scatta dentro: come un essere estraneo che prende possesso del suo corpo, delle sue emozioni, della sua voglia. Una sensazione calda e diffusa in tutto il corpo che le dice “Tranquilla, ora qui ci penso io”.
Allunga la mano verso la patta dei pantaloni del corriere, lo massaggia, e sente che la cosa gli piace: “A te non piace divertirti?”
La voce dell’uomo si fa più bassa, sensuale, afferra la mano piccola di Maddalena e inizia a sfregarsela sull’erezione prorompente: “Tu che dici?”
Lei è già in ginocchio, incredula, come fosse in un sogno. Abbassa la zip e libera quel cazzo che già sentiva duro e gonfio sotto le sue dita attraverso la stoffa. Punta all’insù, rigido; pulsa nella sua mano. La cappella completamente scoperta, lunga e ingrossata come piace a lei, di uno scarlatto intenso come frutto maturo che fa venir voglia di succhiarla immediatamente. E Maddalena non perde un secondo a farla scivolare nella sua bocca che inizia a muoversi frenetica. Guarda Marco da sotto, lo guarda godere tra le sue labbra carnose mentre lui reclina la testa in preda al piacere.
“Dio sei fantastica, se fai così rischio di venire immediatamente” ansima lui.
Maddalena libera il membro turgido dalle sue fauci golose ed inizia a leccarlo, lentamente, partendo dalle palle e salendo piano piano fino alla sua adorata cappella, per poi lasciarlo di nuovo sprofondare rigido fino alla gola. Ripete il movimento, non si sazierebbe mai di quel cazzo perfetto.
Si solleva, lo bacia con la lingua, vuole fargli sentire il suo sapore. Non deve nemmeno mettersi in punta di piedi, l’uomo la supera in altezza di pochi centimetri. Lui le fa scivolare l’accappatoio lasciandola completamente nuda, si scosta ed ammira quel corpo perfetto, abbronzato, femminile ed eccitante da morire. Stringe un seno, Maddalena emette un gemito: “Guarda che ho visto come guardavi la mia quarta abbondante!”
“Come si fa a non guardarla ed eccitarsi?” Risponde lui mentre avvicina la bocca. Succhia avido un capezzolo, irto tra i suoi denti mentre lei gli accarezza i capelli. Una mano corre a cercare la fica, bagnata e bollente – ma Marco non sa che lo era già da ore-. Inizia a masturbarla con due dita. A Maddalena non piace essere scopata con le dita ma Marco le sa muovere in maniera delicata andando a toccare i punti giusti. Lei inizia ad ansimare.
Lo spoglia rapida, sfiorando ogni centimetro del suo corpo. Non si depila, un punto a suo favore. Lo accarezza, lo annusa, lo morde. Ama questo genere di conoscenza, Maddalena vive di sapori, di odori, di umori.
Lo accompagna al divano dove lo fa sdraiare sedendosi sulla sua bocca. “Adesso mi fai vedere come sei bravo a far godere questa signorina con la bocca”. Marco non se lo fa ripetere ed inizia a suggere quel piacere copioso e bollente. La scopa con la lingua per poi tornare a succhiare. Maddalena si stringe al bracciolo del divano, inizia a strofinarsi sulle labbra dell’uomo, come ad usarle per masturbarsi, sente la barba che la pizzica e la fa godere. Si gira di scatto, dandogli la schiena, per poter scendere a succhiare di nuovo quel cazzo meraviglioso.
E’ un essere di pura voglia, si muove disinibita sul corpo di Marco come se lo conoscesse da sempre. Lui succhiandole il clitoride le infila un dito in culo, Maddalena freme (Oh mio Dio, questo sa precisamente cosa voglio) un brivido le percorre la schiena e rilascia nella bocca di Marco un lungo orgasmo caldo.
Marco la beve, spingendo più a fondo il dito mentre Maddalena gode. “Non mi dica che le piace l’anale, signorina?!?” bisbiglia lui.
Lei, senza smettere di strofinare la fica sulla sua bocca e menandogli il cazzo: “Ma l’hai visto il video che stavo guardando?”
Marco è preso dalla passione, dalla foga, dalla voglia. La scosta e la gira. Vuole incularla, ma prima vuole sentire com’è calda la sua fica dopo l’orgasmo. La penetra di colpo, da dietro, mentre lei è sdraiata a gambe strette – altra cosa che fa impazzire Maddalena ed è come se lui lo sapesse- Spinge secco strizzandole il seno, mentre la fica di lei ancora pulsante stringe il suo cazzo a ritmo regolare; poi le afferra i capelli e le gira la testa verso di sé: “E allora dimmelo cosa vuoi, dimmi cosa vuole questa troia bollente!”
“Inculami cazzo! Sfondami il culo con quel tuo cazzo stupendo! Scopami il culo…e sì, sono una troia!” Maddalena urla in preda alla voglia, Marco la trascina per i capelli alla finestra; la spinge violento, finché lei non appoggia le mani al vetro coperto dalle tende e gli offre il culo.
Lui lo massaggia allargandolo con gli umori della fica colante di lei. Il suo cazzo è pronto, Maddalena lo sente spingere fino ad inghiottirlo dentro di sé; urla mentre lui comincia a pompare. Maddalena è un fuoco, le sue urla sono incessanti; lui le tappa la bocca con una mano, lei la morde forte, fino a farlo sanguinare. “Inculami! Più forte! Sono la tua troia!”
Marco spinge, con tutta la sua forza, il culo stretto di Maddalena lo avvolge e lo stringe.
Maddalena inizia a sfiorarsi il clitoride mentre sente quel cazzo riempirla e completarla, voglioso e bramoso del suo piacere. Il clitoride è duro e le pulsa, al ritmo di quel cazzo che le affondain culo. Lo sfrega forte con le dita e viene di nuovo. Un orgasmo lento, lungo e prolungato ulteriormente dal piacere che sta provando dietro.
Dalla feritoia della tenda Maddalena nota una macchina che parcheggia. Suo marito. “Che cazzo avrà dimenticato quello stordito?” pensa.
L’essere che la governa le proietta nella mente l’immagine di Marco che la incula mentre lei lo succhia ad Antonio, e Maddalena sospetta che potrebbe pure piacergli. Ma no, questo non lo vuole appurare.
“Arrivano intrusi, vienimi in culo, ORA!” Ordina.
Marco non aspettava altro e la riempie immediatamente con un fiotto di orra densa che sembra non finire mai graffiandole la schiena ed aggrappandosi per spingere più a fondo che può.
Maddalena si crogiola ancora per un istante nel piacere di quel cazzo dentro, quel cazzo che tanto l’ha fatta godere.
“Rivestiti, veloce! Ed esci se non vuoi essere coinvolto in una tragedia da film!”
Marco obbedisce e se ne va: “Cercherò di farmi assegnare più spesso questa zona, buona giornata e non si preoccupi per la firma, la farò da me!”
Antonio è già a metà del viale, tempo di vedere i due uomini incrociarsi e scambiarsi un cenno di saluto che Maddalena vola in camera a infilarsi qualcosa a caso.
Non si pulisce però. Vuole la sborra di Marco in culo ancora per un po’. E mentre berrà il caffè con Antonio, ogni tanto, si sfiorerà l’ano con un dito per raccoglierne una gocciolina e passarsela sulle labbra.
Sì, in fin dei conti berrà la sborra di un altro uomo davanti a suo marito.
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