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Lui & Lei

Noi due ventenni


di Membro VIP di Annunci69.it GiocoConTeXXX
25.03.2024    |    4.517    |    14 9.1
"Guardo verso i ragazzi cogliendoli in flagrante mentre ci osservano avvinghiati a loro volta..."
Quando arrivo al parco, tutta sudata, sei già lì.
"Porca miseria, ora mi vede conciata così, neanche il tempo di darmi una sistemata" penso.
Fa caldissimo in questa bella mattina di luglio e la pedalata sotto il sole, seppur breve, non mi ha certo aiutata. O forse è quella leggera adrenalina che mi percorrere la schiena ad avermi fatto sudare ancora di più.
Scendo dalla bici un po' tremante ed emozionata, mi avvicino e con fare fintamente disinvolto lego la catena. Mi prendi in giro per quel ferrovecchio ancora prima di salutarmi. Per la nostra terza uscita ho scelto il parco, non quello della prima volta. Ne ho scelto un altro, altrettanto piacevole ma più tranquillo.
Ci scambiamo un bacio, che abbiamo aspettato per una settimana o forse anche più, e ci incamminiamo per il vialetto ombroso. L'area dedicata ai bambini con gli scivoli e le altalene è praticamente deserta così come l'intero parco, da quel che posso intuire dopo un rapido sguardo. Era proprio ciò che desideravo: il silenzio, l'ombra degli alberi, la pace di una mattina infrasettimanale mentre tutti lavorano. Lascio il vialetto asfaltato e mi segui mentre supero delle alte siepi, raggiungendo un bel prato, che digrada dolcemente verso il piccolo stagno assolato. Nessun passante, nessuno che corre a piedi o in bicicletta, solo pace intorno a noi.
Dallo zaino tiro fuori un telo e lo stendo a terra sotto l'ombra di alti pini marittimi, che ogni tanto lasciano cadere su di noi i loro aghi punzecchiandoci impercettibilmente.
Chiacchieriamo un po', ci baciamo, chiacchieriamo un po', ci abbracciamo, chiacchieriamo un po', ci baciamo di nuovo. È bello stringerti, averti a fianco a me, intrecciare le mani e prenderci in giro guardandoci negli occhi. Sono ore preziose, incastrate tra mille impegni, desiderate in ogni minuto che è trascorso dall'ultima volta.
Il caldo ora si fa sentire più intensamente e senza esitare apro la birra fresca che ho portato appositamente per tenere a bada la sete. Non so se è colpa sua o se è la voglia di noi, ma i nostri sguardi cambiano dopo qualche sorso. Mi osservi malizioso, mi passi un dito sulle labbra e nei tuoi occhi leggo un istinto profondo farsi strada. Ho un fremito e una scarica di emozioni miste mi attraversa. Sei lì, davanti a me e ti desidero almeno quanto mi vuoi tu. Socchiudo le labbra, chiudo gli occhi e le nostre bocche bollenti si incontrano a metà strada. Le lingue giocano, ti succhio il labbro inferiore e nel mio corpo il sangue ribolle.
Voci inaspettate alle nostre spalle, non troppo lontane, ci riportano alla realtà. Quasi con pudore ci stacchiamo da questo bacio appassionato, mentre osservi la situazione oltre le mie spalle.
"Tranquilla, solo due ragazzi" mi rassicuri.
Sono una coppietta di giovanissimi, avranno una ventina d'anni, che come noi hanno oltrepassato la siepe per raggiungere questo tratto di prato, tenendosi per mano. Ci guardano, non sembrano delusi dal vederci lì e dall'aver rubato loro, probabilmente, questo angolino più appartato. In cuor nostro speriamo che decidano di proseguire e cercarsi un altro posto, già ci immaginiamo la nostra quiete disturbata da video di TikTok o musica a tutto volume. Li osserviamo di sottecchi con sguardo scoraggiante, ma -beata gioventù- non esitano a stendere a loro volta un telo e sedersi. Ci sorridono, noi abbozziamo. La loro presenza ci scoccia un po', ci sentiamo invasi nella nostra intimità, ma ci rassegnamo e finiamo le nostre birre, distogliendo l'attenzione da loro.
Ci scambiamo dei baci innocui e qualche carezza, ma pian piano ci lasciamo di nuovo trasportare. Nei brevi momenti in cui le nostre bocche non sono incollate, buttiamo a turno un rapido sguardo nella direzione della coppietta per capire se si curano di noi.
"Secondo te si staranno dicendo che siamo troppo vecchi per fare queste cose?" ti dico scherzando.
"Probabile, ma io ti bacio lo stesso" mi rispondi prima di accompagnare la mia nuca verso il tuo viso e infilarmi la lingua in bocca con foga. Ti stringo la coscia e la accarezzo maliziosamente e forse in quel momento siamo un po' fieri di avere sulle spalle anni, consapevolezze ed esperienze in più.
Le tue dita mi massaggiano la nuca, mi passi la mano tra i capelli e io socchiudo gli occhi mentre spingo la testa contro la tua mano. Sospiro e un piccolo gemito ti confessa quanto quel gesto mi accenda. Ad occhi chiusi percepisco il tuo sguardo su di me che scruta la mia smorfia di piacere e la tue dita mi stringono con più vigore i capelli, per vedermi reclinare ancora di più la testa e abbandonarmi a questo sensuale massaggio.
Riapro gli occhi, le parole non servono. In un attimo spingi il tuo corpo contro il mio, costringendomi a sdraiarmi sulla schiena, senza staccare lo sguardo dal mio. Sei sopra di me ma adagiato un po' di lato, per non essere troppo espliciti.
Guardiamo in direzione dei due ragazzi senza farci notare, vogliamo essere sicuri di non dare spettacolo. Con piacere ci rendiamo conto che anche loro cercano un momento tranquillo in cui amoreggiare, si sorridono, si sbaciucchiano e non sembrano per nulla intenzionati a rompere questa magia. Sembra che assaporino quel momento tanto quanto noi, che lo desideravamo da giorni.
Senza più remore ti prendo il viso tra le mani e ti tiro a me, ci baciamo con passione e le lingue giocano per interminabili minuti. Istintivamente guidata dal piacere mi avvicino con il bacino al tuo, mi appoggio per un istante per sentire la tua reazione. Mi spingi la lingua con forza in bocca e sento la tua erezione farsi strada sotto il tessuto leggero dei pantaloni corti. Vorrei appoggiarci sopra una mano, ma davanti a quei ragazzi non me la sento perciò preferisco pormi anche io leggermente su un fianco dando loro la schiena e premere ancora di più il mio bacino contro di te, per strusciarmi languidamente. Mi accarezzi la nuca e lungo la colonna vertebrale e ad ogni mio minuscolo ondeggio ci desideriamo sempre di più. La tua mano sinistra poi all'improvviso scende e, birichina, mi agguanta il culo stringendolo forte. Mi sfugge un gemito e percepisco il mio e il tuo corpo bruciare in una scarica di eros.
I tuoi occhi rivelano la voglia che hai di scoparmi, ma non ti impediscono di buttare ogni tanto un rapidissimo e vigile sguardo ai nostri vicini di smancerie e tutto intorno a noi. Quando poi torni a concentrarti su di me capisco che non ho motivo di stare in pensiero e mi rilasso, dimentico tutto e mi lascio trasportare dal momento.
Per riportare anche te nel qui ed ora, ti mordo il collo e lo bacio risalendo verso la tua bocca percorrendo il mento con le labbra. La tua mano torna a stringermi il culo con lo stesso vigore di prima e fremo. Sento una vampata bollente tra le gambe e inizio ad essere liquida e accogliente, non resisto e ti avvolgo il fianco con una gamba, appiccicandomi alla tua erezione che ora è intensa e vigorosa.
Ci gustiamo per un secondo il momento ma poi mi apostrofi.
"No, così è troppo esplicito" e mi accompagni dolcemente giù la gamba. Sospiro, so che hai ragione, ma mi sento quasi respinta. Per un attimo penso di staccarmi completamente e ricomporci, è una sofferenza dover soffocare gli istinti e a quel punto preferisco non fare nulla. Mentre penso tutto questo vedo nei tuoi occhi una scintilla divertita e il tuo sguardo è oltre la mia spalla, in direzione della coppietta.
"Cosa c'è?" ti chiedo a metà tra la delusione e la curiosità.
"Ci guardano"
Ho un brivido lungo la schiena, l'idea mi stuzzica e so che anche a te non dispiace affatto.
Senza tanta discrezione mi giro a guardarli e vedo lei seduta leggermente sopra di lui, con le mani di lui che vagano sulla parte bassa della sua schiena, sul confine dello slip per poi sparire all'interno con un movimento rapido. Sorrido, mi piace l'atmosfera di sensualità e passione immersa nella natura e nella quiete del parco.
Torno a guardare te, mi leggi in faccia la malizia delle fantasie che mi passano per la testa e torno ad appoggiarmi di schiena sul telo, portandoti stavolta con me.
Un'altra tua rapida occhiata verso di loro, sorridi e stavolta ti comporti un po' meno da sergente, accettando di restare sopra di me. Ci baciamo avidamente, ci succhiamo le lingue e sospiro sollevando leggermente il bacino per regalarci ancora una carezza tra le nostri parti intime. Scoppiamo entrambi di voglia e di caldo, non solo per la temperatura rovente di luglio. Guardo verso i ragazzi cogliendoli in flagrante mentre ci osservano avvinghiati a loro volta.
Riporti a terra il mio bacino facendo forza con il tuo e spingendomi in basso, adesso sei tu che vieni a cercarmi con uno sguardo animale ed eccitato.
"Come mai sei così rossa in viso?" hai anche il coraggio di chiedere sfottendomi.
Ti zittisco infilandoti la lingua in bocca e ti accarezzo con le mani il fondoschiena, puntando leggermente le unghie come una gatta. Ti stacchi dal bacio con gli occhi ancora chiusi, allontani il bacino, sospiri e in quel respiro pesante percepisco lo sforzo per dominare gli istinti. Siamo stravolti dalla voglia di averci lì, ora, senza alcun limite.
"Porta in su il ginocchio" ti sussurro.
Piano piano muovi la gamba verso di me fino a che il tuo ginocchio si incastra perfettamente tra le mie coscie. Immediatamente lo intrappolo, stringo i muscoli e strusciandomi ti rendi conto che riesci a darmi piacere anche in quel modo.
"Guardala. Lei ti sta guardando. Le piace."
Con il viso arrossato e mordendomi le labbra, assecondo la tua strana richiesta in questo momento così intimo.
Ruoto il viso verso destra e tra i fili d'erba la vedo lì, distesa come me con lui sopra che mi fissa intensamente, senza alcuna vergogna o imbarazzo. L'eros vibra nell'aria e anche se siamo all'aperto è densa, incandescente, satura di affanno e passione. Il piacere di guardare e farsi guardare accomuna tutti e quattro e, nonostante la giovane età, sono perfettamente a loro agio in questa situazione, anzi, sembrano quasi fomentarci con quella naturale voglia di trasgredire tipica dei vent'anni. Ci lasciamo coinvolgere e trasportare.
La fisso ancora senza mai staccare gli occhi mentre mi coglie un gemito di piacere, non un vero orgasmo ma qualcosa che ci si avvicina molto.
Sorride maliziosa, è affannata anche lei e non smettiamo di guardarci.

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