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Lui & Lei

Ti perdo e ti ritrovo


di Membro VIP di Annunci69.it dreamofthebluturtles
23.09.2020    |    2.499    |    2 6.4
"La maschera si alzò e l'inseguimento riprese..."
L'Agosto isolano è musica e festa. Per 9 mesi l'anno si vive assopita, ma Giugno, Luglio e Agosto si trasforma trovandovi in quest'ultimo mese l'apoteosi del delirio. (Quando ci si poteva assembrare NDR).

Due sere di questo mese sono dedicate ad una particolare iniziativa: il Carnevale estivo. Festa dove la dissolutezza se fosse ancora possibile supera la soglia ordinaria di per sé già in assoluto non banale. Serate dove gente del posto e turisti si mascherano nei più disparati modi affollando i vicoli del centro storico e lasciandosi andare ad ogni tipo di divertimento.

Vi racconto di un giovane, un tipo non troppo propenso a mascheramenti non lo è mai stato e difficilmente lo sarà successivamente. Un giovane uomo sui 35 anni, che incarnava la assoluta mancanza di qualsiasi issimo al di fuori del normalissimo e che, nella prima delle due serate previste nell'Agosto di 4 anni fa non aveva grande voglia di uscire, ma alla fine il caldo prevalse insieme alla voglia di sorseggiare un freschissimo mojito.

Si mosse a piedi e arrivò nel corso si e no verso le dieci trovandolo già gremito di persone, alcune con evidenti segni di alterazione alcolica. Non ci diede particolare peso essendo stato anche lui in annate pregresse fervido frequentatore di tale "Parrocchia".

Puntò un locale nel quale sapeva di andare sul sicuro conoscendo il barman e consapevole che non avrebbe ricevuto un finto mojito come da altre parti.

Si fermò all'ingresso sorseggiando e osservando il panorama della gente sfilare. Che dire.. Agosto porta sull'isola una quantità di donne che metterebbero buon umore a chiunque...e quella sera tra di loro sembrò scorrere silenzioso un tacito accordo per portare alla follia le centinaia di maschietti etero sparsi in quella bolgia...fu un scintillio di costumi, musica e colori. Le donne ebbero buon gusto, i maschietti bisogna dire un po' meno. Lui ovviamente era NC ma tra un sorso e un po' di buona musica vide passare innanzi Lei...quanti anni avesse non era dato saperlo, a spanne 28-30 non di più. Certamente una turista in vacanza, bionda, alta, senz'altro più di lui, un corpo non particolarmente formoso ma molto bello, quelle gambe lunghe e ambrate che danzavano sul lastricato del corso e che ancora emanava il calore assorbito durante la soleggiata giornata erano un argomento di per sé già molto convincente. Non aveva un particolare costume, era vestita da sera, ma portava sul volto una maschera dorata che le copriva gli occhi e che teneva con la mano.

Gli sfilò innanzi e gli sguardi si incrociarono, lui che solitamente prima di prendere una iniziativa aspetta decenni, le sorrise istintivamente, mentre lei nel suo incedere alzò poco poco la maschera e osservandolo ricambiò proseguendo il suo cammino.

Questione di attimi e le sue gambe si misero in moto, decisero loro per lui, e iniziò ad andargli dietro per il corso affollato di gente di tutti i tipi....sarebbe stato delittuoso perderla di vista, lei quasi certamente volutamente si rese conto di averlo alle calcagna e non si fermò, accelerando il passo nonostante il binomio tacchi-lastricato.

Un paio di volte si girò verso di lui e sorridendo proseguì il suo cammino, dal corso si spostarono alla piazza del Comando affacciata sul Porto, stracolma di gente, buona parte già brilla e danzante sotto le note provenienti dai locali.

La perse di vista e si fermò cercando di scrutare le varie direzioni ma niente...il non vederla gli provocava frustrazione e quel tremore che sale dallo stomaco quando viene a mancare un qualcosa a cui si tiene fortemente.
Si ritrovò ad essere l'unico fermo in una piazza di 500 metri quadrati di gente festante...alzò lo sguardo verso una gradinata e si rincuorò, era là ferma che lo osservava, una ventina di metri da lui.

La maschera si alzò e l'inseguimento riprese. Imboccò la gradinata e si infilarono nei vicoletti in stile vagamente genovese che caratterizzano buona parte del nucleo storico isolano pieno di deviazioni, cortili e piccole piazzette....la perse nuovamente di vista ma dopo pochi secondi riapparve appoggiata alle mura di una casa, ferma e sorridente ma immediatamente pronta a ripartire.

Girò un angolo e nuovamente non vi era più, il giovane fece qualche passo nuovamente assalito dal timore di non ritrovarla ma improvvisamente se la trovò alla sua destra a pochi metri...nell'avvicinarsi ridendo le sue parole furono: "finalmente sono riuscito a raggiungerti. volevi ti inseguissi tutta la notte?" le prese la mano e per tutta risposta lo abbracciò. Automatico fu il desiderio reciproco di baciarsi ma prima andava espletato un rito le sollevò la maschera del tutto e due occhi azzurri completarono l'opera di conquista.

Un motivo in più per baciarla, baciarla e baciarla, un sapore dolcissimo quella freschezza che provi nella bocca ma che riscalda la mente e i sensi e che solo una donna riesce a dare ad un uomo...ripresero a camminare finalmente non più uno inseguendo l'altro ma uno accanto all'altro. Le chiese il motivo del suo comportamento e la sua risposta disarmante fu " a pelle mi intrigavi ma volevo vedere cosa eri disposto a fare per riuscire a farti avanti".
(Io mi son fatto l'idea che ti avrebbe rincorsa anche a nuoto finanche in Corsica fanciulla. NDR)

Arrivarono a casa della ragazza, un piccolo appartamentino immerso nei vicoletti e finirono quasi senza parlare e senza accorgersene a fare l'amore, nel lettino posizionato in un soppalco. Mentre la guardava sopra di lui dimenarsi con garbo e leggiadria tenendo dentro di se il suo pisello, eretto come il marmo, godendosi ogni istante e sentendola godere in modo apparentemente pudico ma empaticamente lussurioso. Il suo corpo nudo era una delle cose più belle che i suoi occhi avessero nella propria vita, le luci soffuse dei faretti sul soffitto le illuminavano i capelli e il gioco di ombre portava a secondo dei movimenti del corpo, i seni e il volto un po’ alla luce un po’ immersi nella penombra.

Ma la domanda che si faceva largo tra un fremito di piacere che saliva per tutto il corpo e l’altro era: cosa avesse fatto per meritarsi una serata e una situazione magica come quella?
Non si diede mai una risposta perché quel corpo che sembrava apparso dal nulla nella sua esistenza era fatto per farlo godere e unirsi l'un l'altro in una serata senza tabù e senza esclusione di colpi cancellò ogni tipo di raziocinio.
Fecero a lungo l’amore, i freni inibitori di entrambi cedettero e alla delicatezza si sostituì la ricerca del piacere fisico più rude, due corpi sudati, le lingue che nel silenzio rotto solo dai sospiri cercavano ogni angolo più sensibile dei rispettivi corpi, due esseri che si annusavano per mantenere nelle narici e nelle menti il profumo di una nottata che entrambi avrebbero voluto fosse interminabile.
Ma all'improvviso..si sentì chiamare con uno strattone al braccio.
"Ehi! ehi! Stefano"

lo scossone lo fece sobbalzare e i suoi occhi si aprirono. Era il fratello e lo aveva trovato seduto sui gradini del sagrato della Chiesa che dava il nome alla centralissima piazzetta.
"Cosa fai qua?" Gli chiese.
"Cosa fai tu qua e lei dov'è?" gli rispose.
"Lei chi?" fu la stralunata risposta sua.
"Lei santo Dio..."
"Ha un nome questa ragazza?"...qualche secondo di silenzio:
"Non lo so come si chiama ma so solo che era con me..."

Si guardò intorno e Lei non c'era. Per la miseria dove era??? Era stato solo un sogno? No non può essere...in un angolo della Piazza però vide qualcosa brillare. Una maschera dorata...per la miseria, era lei, sempre sorridente.

"Brother ora lasciami, ho da fare." E rialzatosi di scatto l'inseguimento ripartì...:-)))).
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