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Lui & Lei

Cala Coticcio


di Membro VIP di Annunci69.it dreamofthebluturtles
23.09.2020    |    443    |    1 9.3
"“Ettore, come ti va quella cosa tra uomo e donna? Come si chiama?…ah convivenza..."
Questa è la storia di un uomo. Lui è Ettore. 39 anni. Un uomo, non un Santo. Una metà della propria vita dedicata allo studio della patata (l’altra a sfanculare chi gli chiedesse se avesse visto Achille di recente). Ma non del tubero, bensì di quell’altra essenza che fa perdere la testa a moltissimi uomini.

E per studiarla in tutti questi anni dovette cercare un campione che fosse il più ampio possibile. Fin quando anche lui venne fulminato lungo la via di Damasco da quel culetto sincero, quelle tette intriganti, quel tacco malandrino. Insomma si innamorò della sua mente.

E anche lui nella classica partita del venerdì sera finì per passare dalla squadra degli scapoli a quella degli accalappiati.

“Ettore, come ti va quella cosa tra uomo e donna? Come si chiama?…ah convivenza." Mi chiese quel simpatico di un piddino del mio collega.

Nel mentre un tuono risuonò nell’aria.

“E che cazz dillo sottovoce, o usa un sinonimo. Lo sai che anche lui è sensibile all’argomento.”

“Comunque niente, Valeria insiste. Vuole che la porti per forza giù a Cala Coticcio, mi sta facendo mobbing e mi ricatta. Cazzo ogni volta per fare sesso è un dramma. Lui scalpita perché è come una Ferrari tirata al massimo in terza. Ogni tanto là sotto si alza, la notte mi sveglio e lo vedo stagliarsi nel buio sembra un alabarda poi sospiro e penso: ah sei tu…non si può andare avanti in questo modo”

“Uh…stai messo così male?”

“Non so cosa dirti, io le ho anche spiegato che l’hanno chiusa al pubblico, c’è un'ordinanza del Parco, forestali piazzati all'ingresso del sentiero, un sentiero di m…a tra le altre cose, che se lo percorri rotolando arrivi più facilmente in fondo, ma niente. Solo pompini e pure rari”

“Caro collega, hai mai pensato a bakekaincontri in questo periodo? (i suggerimenti degli amici, quelli buoni. Secondi soli a quelli della nonna NDR)

“In realtà no, sono contrario per principio, e poi nella riunione di condominio là sotto mi ha imposto due diktat, niente seghe e niente prostitute. Io l’ho insultato, anche perché se vuole fare a modo suo si cerchi un altro coinquilino."
"Pensa che ci siamo guardati, io ho avuto un fremito pensando a Sabrina Salerno e lui subito ha reagito contrario. Ma niente, non lo smuovi. Mi ha tolto anche il piacere di Pornhub. 127 pornostar 47 mistress e 515 video preferiti salvati inutilmente.”

“Amico mio parla con Valeria. Sono certo che troverete un compromesso.” Un amico è tale e lo vedi nel momento del bisogno. (No. Non nel senso di quando sei in bagno seduto a pensare all’infinito…bensì nel senso di quando sei in difficoltà.)

“Ok. Stanotte le parlerò”
Rientrato a casa Ettore prese il coraggio a due mani: “Valeria…”

“Se non mi porti a Cala Coticcio non ti succhio più il pisello”

“…Valeria domani mattina scendiamo a Cala Coticcio, ricorda scarpe da tennis” Fine della trattativa.
Lui là sotto lo osservava, con lo sguardo di colui che se avesse avuto le mani gli avrebbe fatto un applauso. “La fai facile tu. Io l’ho fatto per noi. Che cazzo vuoi?”

Lui con quella espressione amorfa da testa di cazzo, stizzito andò a riposo.

Il mattino presto si prepararono e partirono in macchina. Lei tutina aderente e top sportivo quel culetto che lo guardi e ti rimette il buon umore, ma contemporaneamente ti deprime perché lo vedi con un lucchetto.
“San Crispino da sta parte, me l’hai data figa e ti ringrazio.”

Istantaneamente lui era già in tiro, ci mancava solo il ruggito del leone in stile Metro Goldwin Meyer a mostrare tutta la sua esuberanza e contentezza. Una manata partì d’istinto sulla coscia, immediatamente spostata.

“E che cazz. Ti sto portando o no?”

“Tempo al tempo” rispose Valeria.

“Va bene, aspetto amore” Rispose con un sorriso sardonico di quelli falsi, mentre allargava le cosce per far spazio a quelle che da due noci erano ormai diventate due meloni.

Comunque con grande intuito, genio e sregolatezza si presentarono a Caprera nello spiazzo da cui si parte per il sentiero di Cala Coticcio che, gli isolani noti per la loro umiltà soprannominano “Tahiti”, alle 8 in punto. Giusto in tempo per vedere la Jeep dei forestali muoversi dalla postazione per andare a fare colazione.

“Sempre detto, l’italia è un grande paese amò. Scendiamo” Le disse strizzando l'occhio

“Vai avanti amore?”

“No mettiti tu avanti io ti controllo da dietro. Tranquilla.” “Azzo che culetto, con tutta questa astinenza e una figliola così andrò: o in Paradiso o nel girone dei segaioli Ah no, le seghe me le ha bandite lui. Aff..."

Il sentiero è complicato, una prima parte difficile fino ad arrivare ad una finale, decisamente fastidiosa.
La Cala vale la faticaccia, e per Ettore non solo quella…ehm. Arrivati in prossimità della cisterna, l’ultimo punto pessimo prima della scalinata che ti porta sulla spiaggia Ettore sussurrò all'orecchio della compagna…”amore che dici se…” non finì la frase e sentì il naso della donna a contatto con le noci di cocco-meloni, ancora chiusi nei pantaloncini.

Lei si rialzò, lui camminando a gambe un pochetto larghe riuscì a fare qualche passo nella vegetazione, trovarono un albero e vegetazione sufficientemente alti da nasconderli.
Lei in ginocchio, lui appoggiato al tronco come un povero peone pronto a cadere in avanti, due occhi sbarrati “umpf, umpf, umpf” rumori sordi che si mescolavano nell’etere insieme all'inno alla gioia suonato in stereofonia lungo le vie dell'isola. Un pompino d’annata. Ettore strinse i rami, le chiappe e tutto ciò che lo potesse portare a non sbragare in 30 secondi.

Provò anche con la distrazione mentale canticchiando il Te Deum in versione Eurovisione.

“Fofa Fanfi?” "N…ulla amo…re. Nulla."

Dal sentiero si udirono rumori confusi, due o tre imprecazioni in tedesco.

“Fofa è ftato?” "gnn nulla…nulla. Il solito...rompicoglioni tedesco…sceso…in sandali…e calze. Azzi suoi…con…tinua per l’amor di Dio”

Ogni affondo Ettore guardava lo zenith con il volto con cui i fedeli ogni anno guardano la liquefazione del sangue di San Gennaro, la succhiata di meloni giunta all'improvviso fu un colpo basso scorretto, le dimensioni impedirono di prenderne una per intero in bocca ma il gaudio fu identico.

Lui La accompagnò con la bocca sempre più verso la pancia. “Urca, ma non vedo più lui…ma…” la donna lo cercò con gli occhi e vide il suo tronco con le braccia protese in alto verso i rami in una versione moderna di Croce di Sant’andrea.

”Mmmmm Fofi amore mio” "Eh?" Vabbè...fa nulla...me...lo traduci dopo."

Lui con la faccia mista tra la visione mistica e la sofferenza di un monaco in piena sessione di flagellazione, riuscì a rimetterla a fuoco e e staccarla dalla zona rossa ormai in post lockdown…la alzò con irruenza, gli si pose dietro e abbassando i pantaloni (le mutande non furono pervenute durante la rapida svestizione) al grido di: “Bambino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore” tirò il rigore con un colpo secco a centro porta, spiazzando il portiere proteso sulla destra.

"Maronn che chiappe" Esclamò l'uomo. "Amore è bello averti potuto scegliere per il tuo romanticismo"

Tre uccelli si alzarono immediatamente in volo a sorvolare la zona come una sorta di contraerei, il resto della natura si fermò, in rigoroso silenzio e rispetto. Uh, Uhh, uhhh, uhhhh, Uhhhhh…cinque ancate e la diga si ruppe, appena in tempo per consentirgli di uscire tracimando l’intera riserva idrica sulla schiena della donna.

“Ettore, era tanto che lo desideravi vero?”

Lui non rispose e fece vedere solo le bucce dei meloni rimaste sul campo. Preso fiato finirono la discesa mano a mano.

Tutto è bene ciò che finisce bene. Arrivati alla spiaggia, (uno dei posti più suggestivi del Mediterraneo. Bene fanno gli isolani a prenderla alta) mano nella mano, videro la guida ambientale del parco intenta a fasciare la caviglia di un distratto turista tedesco sceso genialmente con il sandalo e calzino che tanto fa sognar donne di ogni età.

“E voi da dove arrivate? Chi vi ha autorizzato a scendere?”

“I forestali ovvio” fu la pronta risposta di Valeria. “Ma ora risaliamo non ti preoccupare, abbiamo altro da fare. La prima non l’ho neppure sentita”

“Ma che cazz…” Trasecolò l'uomo voltandosi.

“La prima discesa amore…”

E ripresero la via della risalita.
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