Gay & Bisex

Al Roof


di denis777
04.04.2015    |    6.412    |    3 9.4
"Inizio la bella esplorazione dei rispettivi corpi e scoprii subito i punti deboli del partner: il collo e i capezzoli…..."
Situazioni intriganti, ma al tempo stesso tranquille ed appaganti, in un clima sereno e familiare?
Un problema per i gay, specialmente single: La soluzione non è difficile.
Un club, un cruising…una sauna dove fare due chiacchere, conoscere gente nuova, bere un drink, sentire musica … insomma relax e al tempo stesso divertimento.
Ma ci sono locali e locali…e spesso si scopre solo per caso quello davvero adatto alle proprie esigenze.
Ebbene se si cerca un locale tranquillo, dove, specialmente per chi lavora il giorno successivo, non si fa troppo tardi, se ci si vuole immergere in un’atmosfera frizzante, vi racconto la mia esperienza al Roof di Pompei.
È a una trentina di km da Napoli, ben servito dai trasporti, in un posto gradevole e ricco di fascino storico e spirituale.
Anche se di spirituale non c’è molto in un cruising…la collocazione non guasta, ma quello che non guasta è il locale stesso.
Ne ebbi conoscenza per puro caso e la prima volta vi arrivai in compagnia di un amico verso le 18 di una domenica pomeriggio del mese di gennaio.
Entrammo attraverso una porticina discreta e ci accolse un operatore sorridente gentile, che, con poche ma esaurienti parole ci spiegò la modalità di accesso.
Terminate le poche formalità di rito, ci avventurammo al di là della tendina che divideva la reception dal resto del locale.
Ed ecco in una penombra gradevolissima un’accogliente sala con comode poltrone ed arredata con gusto sobrio e piacevole.
C’erano una decina di clienti: qualcuno fumava, tre o quattro smanettavamo col cellulare, qualcun altro conversava.
In fondo c’era un piccolo atrio che dava su una stanza illuminata da una eloquente luce rossa con un lettone e, dall’altro lato, su un servizio igienico.
Anche noi ci fermammo brevemente per qualche commento positivo.
Poi ci avventurammo nel cruising vero e proprio, che si raggiunge scendendo una piccola scalinata che immetteva nel cuore del locale.
Inizialmente una bella sala video: il filmato evidenziava due stalloni si esibivano in un’interessante performance erotica.
Alle spalle delle sedie rivolte allo schermo c’era una serie di piccoli camerini messi in comunicazione tra loro da glory hole.
Nella saletta c’erano da quattro avventori, uno dei quali si massaggiava in modo provocante il basso ventre, ammiccando maliziosamente verso uno dei presenti.
Un piccolo corridoio dava nella dark-room, molto grande e progressivamente sempre più scura.
La dark aveva un primo stanzone dove si poteva contemplare abbastanza chiaramente il campionario presente, davvero notevole.
Nel primo stanzone c’erano tre camerini ed alla fine un varco dava poi in un secondo stanzone, cioè la parte della dark quasi completamente scura.
E proprio in quella semioscurità l’azione in corso era davvero notevole.
Si intravvedeva un ragazzo seminudo completamente abbassato che veniva penetrato da un uomo che doveva essere piuttosto grosso e anche un po’ materiale. Dai gemiti, però, sembrava proprio gradire la penetrazione. Innanzi a lui tre maschi che offrivano alla sua bocca le loro verghe turgide, che lui succhiava a turno.
Al buio almeno in altri due angoli dovevano esserci ugualmente situazioni analoghe, che si percepivano dai gemiti e dagli ohhhhhhhhhhh…talvolta piuttosto sonori, ma musica per le orecchie di chi entra tranquillo per poi iniziare ad eccitarsi come un porco proprio perché l’atmosfera si fa elettrizzante.
La perlustrazione era stata davvero promettente, tanto più che un avventore, con cui facemmo amicizia, ci spiegò che quell’ora aveva la presenza di molti uomini sposati i quali per motivi evidenti erano liberi nel pomeriggio ed erano anche molto concreti, nel senso che capitalizzavano con concretezza e rapidità il tempo disponibile, “quagliando” come si dice a Napoli senza troppe esitazioni.
Fatta la nostra rituale e doverosa perlustrazione, risalimmo nella sala superiore e dopo una sigaretta ed altre quattro chiacchere io e il mio amico ci separammo e riscendemmo nell’arena.
Scelsi direttamente la dark più scura che raggiunsi trame un corridoio laterale semiscuro e che baipassava la prima stanza.
La situazione non era mutata…individuai almeno tre gruppetti intenti all’opera.
Mi appoggiai al muro e dopo qualche minuto qualcuno accanto a me iniziò a toccarmi in modo delicato e sensuale. Lo attirai a me e ci abbracciammo.
Aveva la camicia sbottonata e sotto era a petto nudo.
Al tatto percepivo una pelle liscia, un corpo tonico, ma soprattutto una persona tenera.
Di qui a poco un bacio dolce e sensuale, con quel contatto di labbra e lingue che fa ribollire il sangue nelle vene.
Inizio la bella esplorazione dei rispettivi corpi e scoprii subito i punti deboli del partner: il collo e i capezzoli….bastava sfiorargli per strappargli gemiti e sentirlo spasimare di piacere.
Ma proprio durante uno di quei baci intensi, che fanno volare, qualcun altro dovette unirsi a noi … in modo meno tenero ma ugualmente gradito.
Fu sbrigativo. Sentii, infatti, slacciarmi i jeans e lasciai fare.
Subito dopo una bocca calda avvolgeva il mio membro, che era diventato turgido.
Il nuovo partner si era inginocchiato e succhiava con maestria … quasi come se volesse aspirarmi l’anima da quel pezzo di carne durissima che ormai era tutto suo.
Continuavo a baciare sempre più con passione il primo partner mentre godevo per il pompino magistrale che mi stava donando il secondo ed agguerrito partner ...
Il primo mi sussurrò all’orecchio: “Ti va di farti succhiare un po’ anche da me?”
Come negarglielo?
E il mio uccello passo così da una bocca all’altra … e, in preda a spasimi di intenso piacere, sentii il desiderio insopprimibile e potente di affondare il membro uno di quei culi vogliosi con una goduriosa penetrazione.
Prevenendo il mio desiderio non so chi dei due mi infilò senza fatica un profilattico, dopodiché iniziai a penetrare il ragazzo con cui mi ero appassionatamente baciato.
Si era lubrificato con la sua stessa saliva … il membro entrò senza difficoltà … sentii il suo corpo spasimare … percepii i brividi di piacere … e iniziai infoiato a stantuffarlo in modo sempre più forte.
Nel penetrarlo lo abbracciavo fortemente … con le dita stuzzicavo i suoi capezzoli e quasi non mi accorsi che qualcuno giocava col mio petto denudato e col resto del mio corpo … mentre ero ben conscio che l’altro ragazzo, lo spompinatore iniziale, mi baciava sulla bocca appassionatamente.
Il gioco durò parecchio ed al culmine estrassi il pene, mi tolsi il profilattico e mi trovai non una ma due bocche avide del nettare che di lì a poco sarebbe uscito dallo strumento di piacere.
Erano inginocchiati e mi spompinavano a turno.
Non so in quale bocca venni … la vista quasi mi si annebbiò … raggiunsi un orgasmo intensissimo e lungo … li inondai …
Quando tutto finì i due si erano ricomposti e dopo un bacetto di saluto si spostarono.
Anche io mi ricomposi e, quasi sbandando, guadagnai la luce, salii sopra e dopo essermi ripulito e rinfrescato mi adagiai mollemente su una delle comodissime poltrone disponibili per recuperare le forze.
Ero soddisfatto, appagato, rilassato.
Improvvisamente ricomparve il mio amico.
“Tutto a posto” - mormorò al mio orecchio, facendomi sobbalzare.
“Certo” - risposi sorridente- “Meglio di così…non potrebbe essere”
“Si…ho visto”….
“Hai visto?” - chiesi meravigliato.
“Certo” - e aggiunse: “Ma come non hai visto, proprio accanto a te, alle prese con un affascinante maturo”.
Entrambi avevamo inaugurato proprio bene la visita, a eravamo incuriositi di vedere l’utenza serale perché ci avevano detto che dopo le 21 sarebbe cambiata.
A questo punto decidemmo di uscire dal locale, il che è permesso tranquillamente, per prendere una boccata d’aria e per poi rientrare dopo un po’ di distrazione.
La strada fuori al Roof è tranquilla ed il fondo c’è un bar.
Prendemmo un caffè e un dolcetto … senza poter far a meno di notare un ragazzo sulla trentina che era venuto anche lui per un caffè … ma il nostro radar ci diceva qualcosa … forse un gay che probabilmente sarebbe entrato nel locale.
Quando dopo un’oretta (erano quasi le 21) rientrammo facemmo amicizia col gestore…persona squisita che ha il carisma di mettere tutti a proprio agio e ritornammo dentro nella sala.
E qui la sorpresa: il ragazzo visto al bar era lì. Il radar non ci aveva ingannato!
Mentre il mio amico ridiscese alla ricerca di nuove avventure, io mi accesi un bel sigaro e il ragazzo del bar si avvicinò a me e mi chiese l’accendino per fumare una sigaretta.
Forse non era che un pretesto per poterci conoscere, ma la cosa non mi dispiacque.
Non era del posto, ma di Salerno. Ci sedemmo vicini ed incominciammo a parlare del più e del meno, ivi compreso del nostro incontro al bar.
Anche lui ammise che aveva intuito qualcosa.
Nel conversare iniziò il gioco del contatto fisico…dapprima discreto, poi sempre più evidente e ci trovammo abbracciati mentre ancora stavamo sul divano comodamente seduti.
Dopo qualche minuto fu lui a sussurrarmi: “Scendiamo?”
Ci dirigemmo direttamente in uno dei tre camerini del primo stanzone della dark, che aveva una sorta di poltroncina che si rivelò molto, ma molto comoda.
Faceva ancora freddo - era gennaio - ma la voglia era tanta e decidemmo di spogliarci completamente.
Lui non era alto … era esile, ma ben definito. Pochissimi peli, una bocca dolcissima ed un culetto sodo e liscio.
Ci fu subito un’intesa notevole.
Abbracciati ancora in piedi ci baciammo teneramente poi completamente nudi iniziavamo ad esplorare i nostri corpi. Dapprima con le mani poi con la lingua.
Restammo nel camerino certamente molto molto tempo.
Ormai eccitatissimi ci succhiammo a lungo a vicenda.
Sentivo pulsare il suo membro avvolto nella mia bocca … e quando fu lui a succhiarmelo sentii un piacere intenso quasi da impazzire.
Era come se il mondo si fosse fermato … se il tempo non scorresse più … come se ogni pensiero ed ogni preoccupazione si fossero dissolti nel nulla.
Mi disse che voleva sentirmi dentro … si abbassò … mi tuffai su di lui e con la punta della lingua stimolai quel buchetto rugiadoso che non aspettava altro … mentre lui si toccava fremendo e gemendo sempre di più.
“Prendimi” - mi disse - “ma voglio guardarti negli occhi … voglio contemplarti mentre godi”.
Ci staccammo per un attimo … assunsi una posizione semisdraiata sulla poltroncina e lui si sedette su di me e mi cavalcò volgendomi lo sguardo.
Quel che ne seguì fu favoloso.
Mi cavalcò a lungo, a tratti lentamente, a tratti in modo irruento, mostrando tutto il suo piacere, che era pari al mio e di tanto in tanto baciandomi con intensità.
Mentre lo penetravo si masturbava vogliosamente … era mio ed io ero suo in un incanto fatto di piacere e goduria…
Cambiammo posizione … lo penetrai anche in modo tradizionale, ma alla fine ci ritrovammo nella posizione iniziale.
Non resisteva più: mi inondò sulla pancia, dopodiché estrassi il membro, ormai pronto ad eruttare, e lui si inginocchiò avanti a me con la bocca aperta e la lingua voluttuosamente penzolante per raccoglier il nettare.
Gli schizzi furono violenti e lo colpirono sul petto e in faccia e lui maliziosamente non si sottrasse … anzi volle gustare il nettare e si adagiò su di me col membro in bocca, senza perdere neppure uno goccia.
Esausti ci sdraiammo alla meglio continuando a stare abbracciati.
Il tempo, vero tiranno, però passava inesorabile ed era ormai ora di chiusura.
Risalimmo insieme, ci lavammo abbondantemente e prima di separarci scambiammo il numero di cellulare.
Anche lui era venuto al Roof con un suo amico che lo stava aspettando … mi dette un ultimo bacio tenerissimo sulla bocca e se ne andò.
Il mio amico, che aveva concluso le sue cose con uguale soddisfazione mi stava aspettando e degli avventori non ne rimanevano che 2 o 3, che peraltro stavano preparandosi per andarsene.
Ricomposti del tutto salutammo ed io quasi automaticamente dissi al gestore: “Ci vediamo la prossima settimana”.
E fu così.





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