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Come ho iniziato a "bere"


di bogol
20.12.2023    |    9.588    |    12 9.8
"Quando suonò il citofono gli aprii, quindi mi piazzai in ginocchio dietro la porta, nudo come richiesto..."
Sono passati ormai tanti anni, ero molto più giovane, ma decisamente deciso nelle mie avventure sessuali. All’epoca ero un vero travestito e già mi piaceva giocare ad essere particolarmente sottomesso, non semplicemente passivo ma essere trattato da oggetto sessuale. Questo mi eccitava molto.
Tra gli altri incontri che facevo, iniziai a frequentarmi con un anziano porco, molto maturo e soprattutto molto porco, che amava usare la mia bocca. Si faceva fare lunghi pompini, non gli veniva molto duro ma sborrava meravigliosamente. A lui piaceva trattarmi male, mi schiaffeggiava e ogni tanto mi sculacciava, e mi insultava in ogni modo, si eccitava molto nel fare questo e anche io trovavo la cosa molto erotica.
Tra le varie cose che mi diceva insisteva sempre sul fatto che gli sarebbe piaciuto pisciarmi in bocca, e diceva che prima o poi lo avrebbe fatto, facendomi bere tutto.
Io non avevo mai avuto una simile esperienza, ma quelle cose, dette in quei momenti, mentre mi dedicavo al suo cazzo, mi eccitavano molto.
Questa nostra relazione andò avanti per qualche mese, con incontri settimanali, in cui lui usava la mia bocca come sborratoio con una sorta di routine: arrivava sempre già eccitato, mi faceva mettere completamente nudo, quindi mi colpiva, schiaffi in faccia e sculacciate. Ogni tanto mi infilava qualcosa nel culo, poi mi ordinava di succhiarlo e farlo godere. Durante i pompini mi insultava, chiamandomi troia e dicendo quello che avrebbe voluto farmi e farmi fare, anche da altri in sua presenza. E invariabilmente tornava sull’argomento, che prima o poi mi avrebbe pisciato in bocca. Era molto preciso su questo, con descrizioni e toni che mi facevano iniziare a pensare alla cosa. Ogni volta mi chiedevo se al prossimo incontro avrebbe messo in atto la cosa, e io cosa avrei fatto? Rifiutare era escluso, e poi come ho detto ci stavo pensando, quella cosa mi eccitava particolarmente.
Un bel giorno mi disse che si trasferiva, perché la moglie era andata in pensione e quindi sarebbero tornati al loro paese dato che lui era già pensionato e non avevano più nulla da fare in città. Di lui mi rimase quel pensiero, quella voglia di essere usato non solo come sborratoio ma anche come pisciatoio.
Il pensiero, uno di quei tarli che si insinuano nel cervello, passando per i genitali, mi tormentava e mi eccitava, ma non sapevo se sarei mai stato in grado di fare quella cosa perché ormai l’avevo associata a lui, al mio anziano amante.
Un giorno che la voglia mi tormentava di più, decisi di entrare in una chat che all’epoca andava per la maggiore, e di getto come nick scrissi “pisciami in bocca”. Mi sentivo folle ma estremamente voglioso. Stavo facendo una pazzia? Si, decisamente, ma proseguii.
Dopo diversi contatti che non mi convincevano, iniziai a chattare con un ragazzo poco più giovane di me, che disse che era tanto che pensava di fare una cosa del genere, ovviamente in forma attiva. Dopo tanto chattare ci risolvemmo di incontrarci, unica condizione che lui pose fu che io dovevo attendere dietro la porta completamente nudo e in ginocchio. Questo lo avrebbe eccitato ulteriormente, mi avrebbe infilato subito il cazzo in bocca, e da lì si sarebbe passati subito in bagno, prima che diventasse duro. Nessun problema da parte mia, gli diedi indirizzo e indicazioni di piano e porta. Quando suonò il citofono gli aprii, quindi mi piazzai in ginocchio dietro la porta, nudo come richiesto. Dopo pochi istanti sentii bussare con la mano e aprii la porta. Lui entrò rapidamente, sbottonandosi i pantaloni, tirò fuori il pisello e me lo mise in bocca. Era moscio, iniziai a spompinarlo con cura, ma dopo pochi secondi lui lo tirò fuori e disse “Dov’è il bagno?”. Mi alzai e feci strada, arrivati in bagno mi inginocchiai di fianco alla tazza, a bocca aperta. Lui ristette un po’, quindi iniziò a pisciarmi in bocca. Io tenevo la bocca aperta, in modo che l’urina cadeva subito nella tazza, e quando terminò lo presi in bocca, ancora gocciolante, il sapore mi colpì e scoprii che mi piaceva, tra il pensiero di fare una cosa così perversa e quel sapore nuovo ma tutto sommato noto, mi eccitai in malo modo. Iniziai a fargli un pompino con passione, tanto che lui non ci mise molto a sborrarmi in bocca. Ingoiai tutto con gusto, lui rapidamente si rivestì e andò via, io rimasi lì nudo e quasi stupefatto per quello che avevo fatto.
Adesso ero proprio una troia completa, avevo fatto da pisciatoio…! Questa cosa mi eccitava tantissimo e mi masturbai con gusto.
Però mancava una cosa, decisamente: non avevo bevuto. E soprattutto non ero stato costretto in nessuna maniera, nelle mie fantasie mi sarebbe piaciuto essere trattato da troia sottomessa e costretto a bere tutto, magari con qualche insulto o maltrattamento…
Sicché quell’episodio servì solo a far aumentare in me la voglia di fare questa esperienza, però ci volle qualche anno prima di fare l’incontro che mi avrebbe spalancato le porte di quel mondo nuovo e perverso.
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