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In albergo, un nuovo amico.


di bogol
04.05.2022    |    13.670    |    17 9.6
"Ricasca sul letto, e io con lui, impalata su quel cazzone che vibra sussulta e sento che erutta il suo sperma nel profondo della mia pancia..."
Questo racconto è, come tutti i miei racconti, un episodio realmente accaduto, e risale a tanti anni fa, quando ero un vero travestito. Non c’erano gli annunci su internet ma si usavano giornali tipo Fermoposta.

Mi sono preparata con cura, depilatissima, pulita e profumata, ho anche fatto un clistere per avere l'intestino libero. Ho indossato le calze autoreggenti, perizoma, una guepiere attillata a rete, e la parrucca nera, e naturalmente le scarpe col tacco a spillo. Sopra ho messo una vestaglia.
Sono pronta, in una stanza d'albergo, ad aspettare S. il ragazzo che mi scoperà stasera. Non vedo l'ora che arrivi, è più giovane di me di alcuni anni, mi è sembrato al telefono molto caldo e deciso. Mi ha detto di avere un bel cazzo grosso, e la cosa mi ha eccitata. Sembra davvero arrapato all'idea di chiavarmi, così come io sono davvero arrapata dal pensiero di farmi scopare da lui.
Sa il numero della stanza, deve bussare alla porta alle nove precise. Sarà puntuale? Io dalle otto sono già pronta, con l'acquolina in bocca e il culo palpitante...

Alle nove precise sento bussare. Avevo lasciato socchiuso, quindi dico "avanti", mentre mi alzo, e mi piazzo davanti alla finestra, la stanza è in leggera penombra, ma ci si vede abbastanza bene. La porta si apre e lui entra.
"Ciao." mi dice, un po' impacciato.
"Ciao" rispondo,"accomodati..."
Chiude la porta e si fa avanti. E' alto quasi come me, moro, viso simpatico. L'espressione è tutt'altro che impacciata, e mi decido ad agire, non siamo lì per fare conversazione, quella la si potrà fare dopo semmai. Sicché mi giro di spalle, e mi sfilo la vestaglia, facendola cadere in terra.
"Come ti sembro?" dico sottovoce.
"Hai due gambe fantastiche..." mormora lui.
Ne approfitto per restare ancora un po' di spalle, anzi mi abbasso sporgendo il culetto, per dargli agio di osservare la mia schiena e il mio fondoschiena. Da dietro so di essere molto attraente, è un altro mio punto forte insieme alle gambe.
"Sono di tuo gradimento?" insisto, sempre sottovoce.
"Altroché, sembri una vera porca..." mi risponde.
"Ma io sono una porca..." dico, e mi giro, mi inginocchio in terra mentre lo sospingo verso il letto.
Ora è in piedi davanti al letto, e io sono inginocchiata davanti a lui. Incomincio a sbottonargli i pantaloni, e intanto gli dico:
"Volevi una troia, no? Eccola..."
"Cazzo..."
In breve libero un cazzo bello grosso, ma ancora un po' moscio, devo iniziare a darmi da fare con la bocca. Del resto la voglia mi sta stordendo, basta io comincio, sono una troia porca e golosa!
Avvicino il viso al suo pube, sento l'odore di maschio, che voglia che ho! Impugno quel cazzo, e inizio a leccare le palle, risalgo verso l'asta, e la lecco, la bacio e la succhio di lato, intanto sento che sta crescendo. Continuo a leccare e a succhiare, e sento che lui continua a crescere, È grosso davvero, quest'idea mi spinge a prendere in bocca il glande, sempre leccando arrivo su, spalanco la bocca, È enorme mi riempie tutta la bocca. Lo succhio golosa, passo la lingua intorno, succhio dolcemente e provo ad ingoiarne quanto posso, sento che si gonfia ancora, È incredibile! Ho la bocca spalancata, le mascelle tirate al massimo, è davvero enorme! Do un risucchio e lo tiro fuori lentamente, assaporandone la consistenza, voglio vederlo.
E' enorme! Una bestia gigantesca!
"E' grandissimo..." dico stupefatta.
"Te l'avevo detto..." fa lui compiaciuto.
"Non pensavo che potesse essere così..." dico, mentre lo osservo da vicino, e lo tocco con le mani. E' largo, e anche lungo. Mi piace vederlo e toccarlo, lo sto palpando con devozione, quel gigantesco monumento alla virilità mi eccita da morire.
"Non ne hai mai preso uno così, eh?" dice lui.
"Prenderlo? Non ne ho mai visto uno così..." dico sorridendo.
Passo la lingua vogliosa su quel glande paonazzo e gigante, mentre con le mani accarezzo quella mazza calda e dura.
"Non so mica se posso prendere un affare così..." dico sottovoce, mentre sto in adorazione di quel cazzone.
"Prova..." dice lui.
Già, ci ho pensato anch'io a provare. Quel cazzo mi spaventa e mi affascina allo stesso tempo.
Cazzo, come mi piaci, cazzone mio, certo che ci voglio provare, ho una fifa tremenda, ma voglio provarci. Intanto continuo a carezzarlo, sono proprio come ipnotizzata, è irresistibile, desiderabile, si io ci voglio provare.
Dico a S. di sdraiarsi sul letto, e lo aiuto a spogliarsi del tutto, mentre tengo d'occhio quel cazzone. Ora è nudo, sul letto, col suo enorme cazzo dritto davanti a me. Lo guardo, è bello, me lo voglio godere, e riapro la bocca, ricomincio ad assaporarlo con golosità. Che bello, così grande, duro, morbido, caldo, enorme, gigante, mostruoso, saporito, lo lecco, lo succhio, mi piace mi riempie la bocca. Provo a mandarlo in gola, mi sento soffocare ma insisto, sono arrapatissima.
"Sei brava..." mormora S. quando affondo per la seconda volta il glande nella mia gola.
Continuo per non so più quanto tempo, fino ad avere la bocca infiammata e le mascelle doloranti, finché è S. a fermarmi:
"Se continui così me ne vengo." mi dice con voce soffocata.
"No!" esclamo, "voglio provare a prenderlo."
Lui fa per alzarsi, ma lo fermo:
"Stai giù ti prego, lascia fare a me. Voglio farlo, ma è davvero enorme, e devo vedermela da sola, io e Lui..."
"Ti piace il mio cazzo?" dice S., "vuoi farti sfondare il culo?"
"Mi fa impazzire, voglio farmi sfondare tutta, voglio provarci almeno... ma lascia che sia io a farlo altrimenti mi ammazzi." rispondo, dando qualche carezza al palo bollente.
Vado al tavolino e prendo la pomata, quindi ritorno al letto, mi piazzo davanti al cazzone, di spalle, e mi sfilo il perizoma.
Inizio a ungermi l'ano, massaggiando con le dita, lubrificando e infilando le dita, per cominciare ad aprirmi. Dopo un po' sono pronta, almeno spero. Ungo per bene anche il glande. E' ora di provare. Sono eccitatissima, ho il cazzo duro, meno male che sto di spalle e S. non lo vede. Ma sono anche spaventatissima, spero di non fare una cazzata, questo cazzone mi sembra davvero enorme, ce la farò a prenderlo senza rompermi nulla? Certo se sento troppo dolore mi fermo subito, ma devo provare, solo la vista di questo palo mi sconvolge, mi sento le tempie che pulsano, DEVO farlo, se è vero che sono una grande puttana devo prendere questo cazzo nel mio culo!
Respiro profondamente, quindi mi abbasso e poggio l'ano sul glande. Lo sento caldo e duro, oltre che grandissimo. Io inizio a spingere con il culo, come se dovessi cagare, e mi abbasso forzando il palo ad entrare, mentre mi allargo le chiappe con le mani.
Mi sento spaccare, un dolore fortissimo mi fa smettere, ma non è nulla, si tratta del classico dolore iniziale, un po' amplificato per via delle dimensioni del cazzone che stavolta bussa alla porta.
Devo rilassare gli sfinteri, devo farcela e riprovo. Poggio di nuovo l'ano sul glande, e mi abbasso, spingendo lentamente, sempre allargandomi al massimo le chiappe. Mi sento squartare, il dolore è pazzesco, ma sento anche che lo sfintere sta cedendo. Mi ritraggo di nuovo, sto sudando, il culo mi fa male, ma mentre metto altra pomata sento col dito che si sta aprendo.
Insisto, mi riabbasso sul glande, poggio l'ano e lentamente spingo, cerco di aprirmi. Sento che il glande sta entrando, è caldissimo e durissimo, gigante... lentamente lo estraggo, rialzandomi, ma stavolta mi riabbasso subito. Entra, sta entrando, lo sento che si fa strada in me, mi sta sfondando, anzi mi sto sfondando da sola! Sento il culo che si apre, le pareti anali che si allargano, il retto che si riempie!
Mi appoggio con le mani ai bordi del letto, ai lati delle gambe di S., mi fermo per riprendere fiato, sto sudando.
"Ce la stai facendo, sei proprio una grade troia!" mi dice lui, mettendomi le mani sui fianchi, "hai un culo caldissimo, sfondata, sei una puttana..."
"Stai fermo, fammi continuare da sola." gli dico, e lui non si muove, ma tiene le sue mani sui miei fianchi, e questo mi piace.
Il mio arrapamento aumenta, lentamente mi tiro su, sfilando il cazzone, mi sento svuotare come se facessi una grande cagata, ma quando il glande sta per uscire ricomincio a scendere, spingendo, e allargando le chiappe più che posso, stavolta senza mani, perché mi tengo poggiata al letto.
Lo sento entrare, sento il retto che si riempie di nuovo, il cedimento delle pareti è piacevole, ho ormai il pisello moscio, ma il piacere sta salendo in me. Mi calo su quel cazzone un altro po', con una mano provo a sentire quanto mi sta dentro e mi accorgo che l'ho preso quasi tutto. Allora mi appoggio nuovamente sulle mani, e mi fermo.
Sono sudata e tremante, ma soddisfatta. Adesso mi sento davvero una puttana sfondatissima.
"Sei tutto dentro di me... ti sento, col tuo cazzone bellissimo" mormoro con voce rotta dall'arrapamento, "restiamo un altro po' così, fammelo godere..."
"Si goditelo questo cazzone mio, mi sa che ora ti posso scopare, sei una troia, lo vedi come ti ho rotto il culo?"
"Si, mi hai sfondata, ma aspetta ancora un po', fammi abituare..."
Mi godo questa sensazione di sentirmi piena, sfondata, posseduta all'inverosimile, e tremo di piacere e di paura al pensiero che S. mi scopi. Mi sento stracolma di cazzo fino al limite e ho paura... decido di mettermi sopra io, e scoparmi da sopra, almeno all'inizio. Finora infatti mi trovo ancora fuori dal letto, con i piedi in terra, poggiata col culo sul cazzone e le mani sul letto. Anche per questa scomoda posizione sto soffrendo.
"Adesso scopiamo, ma mi metto sopra io." dico mentre lentamente mi sfilo quel palo enorme. Mentre esce mi sento svuotare, mi piace, e quando è tutto fuori sento il desiderio di avere di nuovo il culo pieno. E' difficile descrivere a parole certe sensazioni, il culo si può dire pieno quando c'è un cazzo dentro, invece con quell'affare enorme non so neanche come descrivere quello che provo.
S. si tira sul letto anche con le gambe sistemandosi supino, io salgo sul letto, mi pongo a cavalcioni delle gambe di S., poggiando un ginocchio e restando con un piede sul letto. Quindi mi appoggio sul glande e spingendo mi abbasso lentamente. Stavolta entra con meno fatica e maggiore goduria da parte mia, quando lo sento tutto dentro abbasso anche l'altro ginocchio, e stringo le gambe contro quelle di S.
Inarco la schiena, e poggio le mani davanti a me, sulle cosce di S. Nel fare questo movimento il cazzone mi affonda dentro, e io mi godo il piacere di sentire il retto che si dilata all'inverosimile per ricevere tutta quella carne calda.
Mi sento una puttana, ho il pisellino moscio, ma vibrante di piacere, e decido di iniziare a scoparmi.
Lentamente mi alzo, facendo uscire un poco il cazzone, poi mi riabbasso, sempre lentamente. La cosa mi da un piacere indescrivibile, anche S. sospira e geme dal piacere. Lo rifaccio, poi lentamente mi muovo, faccio avanti e indietro, così che il cazzo non esce propriamente, ma si muove all'interno del mio culo.
Questo mi da un piacere che mi spinge a continuare, faccio un po' avanti e indietro, poi ancora su e giù, sempre lentamente.
Sento che il culo risponde bene, mi piace da morire, e sto godendo, con quel palo enorme nella pancia. Mi muovo un po' di più stavolta, facendo avanti e indietro, e a un tratto vado in su e ridiscendo più velocemente, strappando un guizzo di piacere al mio pisello.
"Aah... si, troia, così!" esclama S.
Sto impazzendo dal piacere, mi sento una puttana vogliosa, comincio a perdere il controllo, quest'enorme cazzone in pancia mi sta facendo impazzire.
A questo punto comincio a muovermi ancora di più, il culo ormai si è adattato al palo di carne che mi riempie, e senza che si sia rotto niente.
Faccio su e giù, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente, aiutata dalle mani di S. che mi afferrano vigorosamente ai fianchi. Sto godendo dal culo, mi piace, e all'improvviso sento S. che inizia a muoversi, mi sta scopando agitandosi sotto di me! E' bellissimo, mi sento sempre più sfondata e aperta.
Adesso mi scopo decisamente, muovendomi alternativamente in su e giù e avanti e dietro, secondo le spinte che mi imprime S. e guidata dalle sue mani forti. Non credo neppure di essere io a comandare, mi muovo sulle mie ginocchia, ma è lui che mi scopa ora, dirigendomi con le sue mani e spingendo col bacino. Ogni tanto sento dei colpi particolarmente forti che mi arrivano all'intestino, quando lui spinge troppo in su, e mi è dentro completamente.
Sto uscendo fuori di testa, il culo è aperto, la pancia piena, non mi reggo più con le mani, sto appoggiata solo sulle ginocchia, faccio su e giù, mentre lui stringendomi forte per i fianchi mi solleva e mi sbatte su di sé...
All'improvviso lui mi spinge in alto, e si trattiene un attimo in questa posizione, a me sembra mancare il fiato, mi sento sfondatissima, mi sembra che il suo cazzone mi arrivi in gola.
"Ah vengo...!" esclama, stringendo più forte i miei fianchi.
Ricasca sul letto, e io con lui, impalata su quel cazzone che vibra sussulta e sento che erutta il suo sperma nel profondo della mia pancia...
Mi fermo, la schiena inarcata a godermi tutti gli spasimi di quell'enorme bestia che sta godendo dentro di me, finché sento che ha smesso di godere, e adesso oltre alla carne dura e calda mi sento piena anche di crema calda.
Lentamente mi sfilo, buttandomi sul letto di lato. Mi giro ad osservare il bestione che mi ha appena sfondata: è ancora enorme, ma va ammosciandosi, sporco di sperma e umori vari. E' bellissimo, e il pensiero che mi ha scopata mi fa godere.
Ho il culo dolorante, lo tocco è aperto, spalancato, sfondato; guardo il mio pisellino, è in semierezione, e mi accorgo che ho schizzato sperma, allora era vero che stavo godendo, mi pareva come di avere un orgasmo quando non capivo più niente, mentre ero sotto i colpi e lo sfondamento da parte del cazzone. Ed è vero, ho goduto dal culo e dal cazzo e dal cervello. Questo mi fa piacere, sono una puttana, non è la prima volta che mi capita di venirmene mentre vengo scopata, ma ogni volta ne resto piacevolmente sorpresa. Stavolta, poi, pensavo che avrei sofferto e basta, invece, non solo mi è piaciuto, non solo ho goduto, sono venuta come una troia!
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