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Gay & Bisex

Il posto al fiume - 01. L'incontro


di lucaxu2
02.06.2014    |    22.187    |    7 9.5
""Allora che ne dici, ti piace?" io non rispondevo, continuavo a carezzare e spalmare quel liquido che usciva da quel pezzo di carne, ormai con..."
Sono un ragazzo molto timido ho sempre dimostrato molto meno dell'età che avevo e appena diciottenne ancora non avevo mai neanche baciato una ragazza, con una voglia di sesso che mi faceva impazzire. Stavo esplodendo, non passava momento che non pensassi al sesso. Avevo addirittura cominciato a fantasticare di essere preso ed usato come una donna. Questi pensieri erano dovuti anche ai giornaletti porno che avevo cominciato a leggere per le mie seghe quotidiane. In finale mi segavo mirando cazzoni che spruzzavano sborra sulla troia di turno e segandomi mi immaginavo di essere lei e non il padrone del cazzone. Sentivo molto di più le emozioni di quel volto ricoperto di sperma e avrei voluto provarle anche io.
Purtroppo per i miei ormoni, per le mie seghe, dovevo arrangiarmi nei ritagli di tempo perchè avevo sempre qualcuno a casa. Ma quando l'estate arrivava potevo uscire a cercare un posto dove sfogarmi. Fortuna mia abitavo vicino ad un fiume un po' secco, quindi era possibile camminare lungo la riva piena di ciottoli e piena di cespugli e piante di fiume. Le uniche persone che avrei potuto incontrare erano pescatori o qualche avventuriero col cane per la passeggiata quotidiana. Durante le mie escursioni, avevo trovato un posto non molto facile da raggiungere; c'era da farsi strada tra una folta vegetazione per un paio di minuti. Piano piano le piante diminuivano e quasi al fiume c'era uno spiazzetto. Un posto perfetto se non fosse stata per l'autostrada che era giusto dall'altra parte del fiume. La strada era comunque cinque metri più alta e distante almeno venti da dove mi trovavo. Non mi impauriva, anzi, un po' mi eccitava pensare che qualcuno sfrecciando potesse intravedermi. Le prime volte, ancora non sicuro del posto, con un giornaletto porno infilato nei pantaloni per metà e per metà sotto la maglia, arrivavo e mi segavo veloce col porno buttato a terra su una pagina a caso, poi lo raccoglievo e correvo via. Col tempo iniziava a piacermi andare la a segarmi e un giorno accadde che buttando a terra il giornale porno, la pagina che si apre mostra una tipa che si fa scopare sul bordo di una strada. L'immagine mi ricorda un po' il posto dove sono e preso da una strana eccitazione mi porto al bordo del fiume e rivolto verso l'autosdrada, mi calo pantaloni e mutande fino alle caviglie e mi sparo una sega puntando il cazzo verso le macchine che passavano immaginando che mi vedessero. Ho schizzato il mio seme nel fiume in neanche un minuto, poi ripresomi di coscienza, come notando solo in quel momento che ero nudo per metà, mi son ritirato su i pantaloni di fretta e son corso via col cuore che mi batteva a mille per quello che avevo fatto.
Durante la notte quasi non chiudevo occhio ripensandoci. Decisi di farmi una sega con quel giornaletto porno ma mi resi conto che era rimasto al fiume quando me ne sono corso via e mi accontentai della mia immaginazione schizzandomi sulla pancia nel cuore della notte. Il giorno dopo decisi che me la sarei goduta di brutto nel mio posto segreto e tornato da scuola, con la scusa di andare a studiare in biblioteca, infilo di nascosto in cartella un asciugamano da spiaggia e scappo verso il fiume. Il giornale porno per fortuna era ancora li a terra. Lo raccolgo, mi guardo attorno per accertarmi della mia solitudine, stendo l'asciugamano e mi ci sdraio sopra; è una bella giornata e mi viene voglia di mettermi nudo, mi rendo conto che è bello sentire il vento carezzarmi le palle ed inoltre, il pensiero di essere visto dalle auto in corsa mi fa bagnare. Allora ormai sicuro che nessuno possa raggiungermi dove sono, mi siedo a gambe larghe ponendovi in mezzo il giornale porno e comincio a segarmi intenzionato a sborrarci sopra. Ogni tanto alzo lo sguardo verso le macchine che passano veloci sull'autostrada e mi sforzo di vedere se qualcuno, anche solo per un attimo, guarda nella mia direzione. Quando volto le pagine del porno vedo cazzoni e cazzoni che sborrano. Mi sento caldissimo e non penso neanche più a dove sono. E' la voce di un uomo che ghiacciandomi mi riporta alla realtà. Resto paralizzato a fissare il nulla con la mano ancora stretta intorno al mio cazzo duro.
"Ciao bellezza. Che bella sorpresa trovarti da queste parti". Mi volto per vedere chi fosse e un cazzone di almeno 20 cm quasi mi acceca con la sua cappellona. Il tizio, un uomo forse di una sessantina d'anni, aveva il cazzo in mano e tenendomelo puntato contro si segava lentamente a poco più di 10 centimetri dalla mia testa. Preso come ero dai miei pensieri non mi ero neanche accorto che qualcuno mi si fosse avvicinato così tanto. "Normalmente vengo qua a pescare, è un bel posto" cominciò a parlare l'uomo con naturalezza, continuando a puntarmi quell'arnese e muovendo il bacino un po' in avanti per avvicinarmelo di più al viso. "Stamani ero passato di qua per controllare la zona e ho notato quel giornale porno. L'ho sfogliato un attimo ma dovevo tornare a casa per pranzo da mia moglie, così l'ho ributtato in terra per guardarlo durante le mie giornate di pesca. Quello sguardo veloce però mi aveva eccitato e ho deciso di tornare per vederlo con calma e magari segarmi un po'. Mi ero già tirato il cazzo fuori nel viottolo per venire qua ma appena sono arrivato mi hai lasciato di sasso. Stavo per girare ed andarmene mentre già avevo fatto sparire il cazzo nei calzoni, ma mi sono reso conto che eri talmente preso a fare la troia per tutti quelli sulla strada che non ti eri neanche accorto di me. Allora mi sono ripreso il cazzo in mano e mi sono avvicinato per vedere meglio che facevi. Non aver paura, non voglio farti male. Voglio solo segarmi insieme a te. Che c'è, fai la troia e non hai mai visto un cazzo vero?" dicendo questo smette di menarselo e togliendo la mano il suo cazzo saetta indietro verso la pancia e me lo mostra in tutto il suo splendore facendolo ondeggiare davanti ai miei occhi. Era un cazzone come quelli che vedevo nel giornale porno. Stava accadendo davvero? Il mio sguardo seguiva ipnotizzato la cappella dalla quale era uscita una goccia trasparente che ora stava scendendo percorrendo tutta l'asta fino a scomparire nella peluria delle palle. Senza riuscire a togliere gli occhi da quell'obelisco, in trance, come se mi rivolgessi al suo cazzo dico "In realtà no, solo su questo giornale e a dire il vero non ho neanche la ragazza e sono ver..." e in quell'attimo mi ammutolisco vergognandomi di quello che stavo per dire, ma rimango a bocca aperta ad ammirare le goccioline trasparenti che continuano a scendere e a lucidare il cazzo di quell'uomo mai visto prima.
Alle mie parole, in un lampo capisce subito la fortuna che gli è capitata e uno strano sorriso di amicizia si forma sul suo viso "Non ti vergognare. Alla tua età è normale essere, come dire, indecisi. Ma ho visto che sei portato per il sesso, sei fortunato ad avermi incontrato. Posso insegnarti un sacco di cose sai? Tu hai bisogno di una guida. Di uno che ti mostri chi sei. L'ho capito subito vedendoti tutto nudo alla vista di tutti col cazzo in mano. Non devi vergognarti se ti piacciono certe cose. Se non hai una ragazza che problema è. Magari a te piace il cazzo. Non hai smesso un attimo di fissare il mio. Perchè non provi a toccarlo per vedere che effetto ti fa. Non c'è niente di male, anzi, pensa che fortuna che hai ad averne trovato uno vero tutto da provare." ancora con lo sguardo ipnotizzato allungo una mano verso quel palo di carne e lo stringo. Era bollente,durissimo e tutto bagnato. Toccarlo mi faceva sentire le guancie in fiamme. "Allora che ne dici, ti piace?" io non rispondevo, continuavo a carezzare e spalmare quel liquido che usciva da quel pezzo di carne, ormai con entrambe le mani per sentirlo meglio. "Hai ragione, solo con le mani non puoi giudicare. Prova ad assaggiarlo, leccalo come un gelato e assaggialo con la tua boccuccia. Succhiami via dalla cappella queste goccioline che non smettono di scendere da quanto mi ecciti. Leccalo bene tutto." Tenere quel coso tra le mie mani mi piaceva davvero, non volevo smettere più di accarezzarlo. Quell'uomo poi col suo modo naturale di parlare mi aveva tranquillizzato, e comunque solo sentirlo in mano mi aveva fatto venire voglia di assaggiarlo e così, senza mollare il suo cazzo un attimo, lo guardo e gli chiedo: "devo metterlo in bocca?". Era veramente troppo vederlo seduto ai miei piedi nudo, ancora rivolto verso la strada con le gambe larghe il porno in mezzo ed il cazzo ritto, la testa appena girata di lato che mi guardava dal basso verso l'alto col mio cazzo nel mezzo che teneva in mano quasi a venerarlo. "Certo altrimenti come fai a dirmi se ti piace o no se non lo assaggi". Sentivo che avrei potuto fare di lui quello che volevo e ho avanzato quel che bastava per strusciare il cazzo sul suo viso mentre me lo impugnava stretto alla base. Doveva essere un bello spettacolo anche per i fortunati che vedevano la scena passando dalla strada. "Lo vedi che lo vuoi. Fai tanto il timido ma sei ancora qua nudo alla vista di tutti e non smetti di stringere e accarezzarmi il cazzo, dai apri la bocca, prova a fare come quella troia nel tuo giornale, con la strada un po' più vicina sarebbe proprio uguale. Chissà che magari qualche camionista riesce davvero a vederti passando mentre sei seduto ai miei piedi che mi succhi il cazzo. Lo so che ti piace, ho capito subito che dentro sei una troia e che ti piace anche esibirti, hai solo bisogno che ti aiuti a lasciarti andare." Ormai ero partito di testa ascoltando le sue parole e con quel cazzone che non smetteva di bagnarmi tutta la faccia strusciandosi da una guancia all'altra. Non ho resistito più, ho fatto come mi diceva, ho aperto la bocca e ho lasciato che mi scivolasse dentro. Gli ho succhiato la cappella come il più buono dei lecca lecca poi me lo sono tolto di bocca e gli ho detto. "Sapere che mi possono vedere mi fa sentire impaurito ed eccitato allo stesso tempo, ma avevi ragione, mi piace, grazie di avermi fatto provare il tuo bel cazzo" e senza pensarci su me lo sono rimesso in bocca. "Brava la mia puttanella, è bastato proprio poco, ero sicuro che ti sarebbe piaciuto, hai solo bisogno di una mano ma adesso ci sono io che ti aiuto. Ti faccio diventare la mia troia personale. Il mio giocattolo del piacere. Adesso ci sono io che ti insegnerò tante belle cose e a godere nel far godere. Tu sei fatto per questo, sei troia dentro e te lo dimostrerò. Come prima lezione imparerai a farti usare la bocca da un cazzo qualsiasi tipo il mio come se fosse una fica e a succhiarlo fino a berne tutta la sborra. Alle troie come te capita spesso quindi è bene che ti abitui al sapore, ma a giudicare da come mi stai leccando via tutta la presborra sono sicuro che ti piacerà anche quella." quindi mi afferra la testa e comincia a scoparmi la bocca lentamente cercando di infilare più cazzo possibile ad ogni affondo. "per essere la prima volta non te la cavi male, farai contenti un sacco di cazzi con questa gola profonda che hai. Se avessi più tempo te lo farei ingoiare fino alle palle ma mi hai eccitato troppo e sto per sborrare. Avremo tempo per farti imparare ad ingoiare un cazzo per intero, adesso mi voglio godere la tua prima sborrata in bocca" detto questo mi allontana dal suo cazzo dicendo "svelto tira fuori la lingua!" eseguo rapido e lui ci appoggia la cappella ordinandomi di segarlo senza mai perdere il contatto con la lingua. Quindi incrocia le mani dietro la testa rilassato lasciando a me il compito di farlo sborrare, "ecco così bravo, voglio schizzartela tutta in bocca, stai attento a non perderne neanche una goccia e non ingoiare finchè non te lo dico. Devi assaporarla bene la tua prima sborrata in bocca. Dovresti ringraziarmi per queste cose che ti insegno, potresti addirittura chiamarmi professore. Anzi da oggi per te io sarò il professore e tu per me sarai Michelina. E' deciso, con questa sborrata io ti battezzo Michelina la maialina." I primi schizzi sono usciti proprio mentre finiva la frase gridando Michelina la maialina, ed ha continuato a schizzare sborra fino a riempirmi la bocca quasi a colarmi dai lati, non è stato facile neanche tirarla tutta dentro senza che uno schizzo mi finisse per sbaglio sul viso. Un vero battesimo da troia. Son rimasto ad aspettare con la bocca aperta piena di sborra e la cappella appoggiata alla lingua fino a che contento mi ha detto: "Adesso chiudi la bocca, assapora bene la mia sborra, ingoia e ringraziami Michelina." Chiudo la bocca che quasi la sborra mi esce dai lati ormai mischiata anche alla saliva, la sento vischiosa sulla lingua e sul palato, a piccoli sorsi la mando giù assaporandola come mi era stato chiesto e rispondo "Grazie professore, mi è piaciuto molto il suo cazzo e anche la sua sborra, sono pronto ad imparare tutto quello che vuole insegnarmi." "brava la mia troietta apprendista, vedo che impari in fretta, bene che mi dai del lei, ma basta parlare al maschile. Con me sei Michelina e devi rivolgerti a me come se fossi una troia, sei portata per farlo, vedrai che col tempo ti verrà naturale. Devo anche dirti che sei stata fortunata fino in fondo perchè hai avuto anche uno spettatore. Presa come eri dal mio cazzo, non ti sei accorta che quel camion la di fronte è fermo da un pezzo. Ho notato che si è fermato per pisciare e che ci ha visti. Secondo me si è fatto una sega anche lui guardandoti mentre mi succhiavi o forse si sta ancora masturbando, è ancora seduto nella cabina che ci guarda. Fai vedere quanto sei brava, impara a finire di fare i pompini, puliscimi bene la cappella dalle ultime gocce di sborra, succhia via tutto da brava troia. Devi lasciare il cazzo lucido quando fai un pompino, lo devi succhiare e leccare come se volessi non finisse mai di spillare sborra" sapendo ora del tizio nel camion mi vergognavo un po' ma ho comunque rimesso in bocca il cazzo del professore per ripulirlo dagli ultimi residui di sborra. "brava la mia troia ubbidiente. Adesso continuiamo la lezione di esibizione. Voglio che continui cosa stavi facendo prima che arrivassi, ti devi fare una sega mentre quello nel camion ti guarda ma lo fai col mio cazzo in bocca e voglio anche che ti sborri in mano. Poi un po alla volta la metti sul mio cazzo e la lecchi via." Faccio come mi dice, mi rimetto il suo cazzo in bocca e riprendo a segarmi consapevole che una persona mi stava guardando. Il solo pensiero di quello che stavo facendo mi ha fatto sborrare in un attimo, sono bastati pochi movimenti che la mia mano si e riempita di sborra calda. "Sei proprio una maialina Michelina, ti eccita così tanto farti vedere da quel camionista quanto sei troia, che hai goduto subito. Addesso fagli vedere quanto ti piace la sborra. Usa il mio cazzo per leccarla via." Ora che ho sborrato non riesco ad alzare lo sguardo verso il camion per la vergogna, ma non posso disubbidire al mio professore. Avvicino quindi la mano piena di sborra al suo cazzo e ci inzuppo la cappella dentro poi la succhio leccando via la mia stessa sborra. Ripeto l'operazione varie volte cercando di ripulire via tutta la sborra dalla mia mano. Il cazzo del professore ovviamente non è rimasto immobile e ogni ciucciata per ripulirlo della mia sborra me lo faceva crescere in bocca sempre di più. "Me lo hai fatto tornare duro da quanto ti piace leccare il cazzo Michelina. E lo sai cosa deve fare una troia come te quando vede un cazzo duro? Deve svuotargli le palle!" Detto questo finisce di pulirmi la mano dalla sborra col suo cazzo e me lo rificca in bocca più in fondo che può. "Adesso ti scopo questa fica che ti trovi al posto della bocca e ti scarico tutto diretto in gola.° Senza neanche darmi il tempo di reagire mi afferra la testa e la usa come se neanche esistessi. Mi sta leteralmente scopando in bocca. Lo sfila e lo riaffonda sempre di più. Lo sento farsi strada nella mia gola ad ogni affondo. La sborrata di prima gli ha dato resistenza e piano piano è riucito ad infilarmi tutto il cazzo in gola bloccandomi la testa col naso schiacciato sulla sua pancia. "Ecco Michelina così, tutto in bocca. Sei la mia studente modello, impari proprio in fretta". Detto questo riprende a pistonarmi la gola non curante delle mie lacrime e della eccessiva salivazione. Dalla strada intanto cominciavano a farsi sentire i primi colpi di clacson delle macchine che passavano vedendoci, e anche il camionista strombazzava col suo camion. "Brava michelina, all'inizio è un po' dura mi immagino, ma vedrai che col mio aiuto imparerai ad usare la gola come una fica e il culo meglio di una troia. Ti farò imparare a godere nella vergogna di essere vista per quello che sei, una troia. Stai già facendo contenta un sacco di gente la sulla strada. Non puoi vedere ma il camionista adesso è fuori che guarda toccandosi il pacco." Col professore che continuava a sbattermi le tonsille ho potuto solo girare lo sguardo, ma è bastato per vedere il camionista sul ciglio della strada che coperto dal suo camion si segava guardandoci. A quel punto una scossa dal cervello è scesa fino al mio cazzo ancora moscio dalla sborrata precedente e ho fatto appena in tempo a metterci la mano sotto che la sborra ha cominciato ad uscire senza che neanche mi toccassi. La mia mano era di nuovo piena di sborra e a quella scena il professore si è talmente eccitato che ha cominciato a scoparmi la gola velocissimo, poi con un grido mi ha piantato in gola tutto il cazzo, ho sentito che si ingrossava ancora di più ed ha cominciato a schizzare diretto nel mio stomaco. Potevo distinguere ogni schizzo dalle pulsazioni del cazzo nella mia gola. 7 schizzi tutti nello stomaco, poi lo ha sfilato fino a lasciarmi in bocca solo la cappella avvolta dalle mie labbra per farmi gustare gli ultimi due che mi si sono fermati sulla lingua. Sapevo già cosa dovevo fare ed ho continuato a mungere, succhiare e bere sborra da quel cazzo fino a che non usciva più niente. Infine senza smettere di maneggiargli il cazzo, mi sono portata alla bocca la mano che teneva la mia seconda sborrata e l'ho leccata via tutta dicendogli "grazie professore". "Di niente Michelina, sono molto contento che mi hai ascoltata, avevo ragione a dire che alla fine ti sarebbe piaciuto. Per oggi la lezione termina qui. Io devo andare ma domani alle tre sono qua a pescare. Se ti va ho tante cose ancora da insegnarti. Oggi sei stata bravissima e sono sicuro che se vuoi e se mi ascolti imparerai tante belle cose. Buona giornata Michelina, spero che passi di qua domani." Detto questo se ne va sparendo tra i cespugli lasciandomi seduto a terra come mi aveva trovato. Son rimasto li così nudo ancora per un po' avvolto tra mille pensieri. Il suono delle trombe del camion che se ne andava mi risveglia dal mio torpore e guardando il camionista che se ne va salutandomi con la mano dal finestrino, raccolgo i vestiti, mi ricompongo e torno a casa col sapore di sborra che ancora mi riempe la bocca.
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