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Non male per non essere agosto


di lucaxu2
25.12.2021    |    6.901    |    4 7.6
"Se non mi convinci ti tolgo il giocattolo che ancora stringi in mano e me ne vado per sempre..."
Sono al parco seduto sulla panchina dove abbiamo stabilito di incontrarci. Di me sai solo come sono vestito ed io di te conosco solo la foto del tuo bel cazzo postata su internet. Non é tardi ma é giá buio ed inoltre a causa del covid ci sono poche persone nel parco. Sono emozionato ed impaurito allo stesso tempo per quello che sto per fare. Ho detto ad uno sconosciuto su internet che mi sarebbe piaciuto provare a succhiargli il cazzo fino a farlo venire schizzandomi in bocca. Lui per tutta risposta mi ha detto che se veramente lo volevo, avrei dovuto aspettarlo seduto ad una panchina al parco xxx dopo le 22. É il terzo giorno che vengo al parco vestito come mi ha detto ed aspettando che qualcuno mi si avvicini dicendomi la frase segreta che ci avrebbe fatto riconoscere. Anche stasera sembra che nessuno si faccia vivo quando invece sento alle mie spalle una voce dirmi: "Non male per non essere agosto". Non potevo crederci. Mi sono paralizzato sentendo la nostra frase segreta. Volevo girarmi ma ero paralizzato e sono solo riuscito a rispondere la mia battuta per farmi riconoscere a mia volta: "Ha ragione signore, ci starebbe bene un bel gelato da leccare." Sono rimasto seduto ed immobile a guardare il prato deserto di fronte a me mentre alle mie spalle i passi dello sconosciuto si facevano sempre piú vicini. Ho capito che anche lui indossava una tuta quando ho sentito il suo cazzo molle attravero la stoffa premere e strofinarsi sulla mia nuca. "Io qua ho qualcosa di megio del gelato, sei ancora disposto a provarlo?". Sentivo il suo cazzo che prendeva consistenza dietro la mia testa mentre in lontananza passava una bici. Ero paralizzato dalla paura di essere visto ma lui non curante di questo fatto lo sento che si abbassa la tuta e spostatosi un po' di lato mi appoggia il cazzo ormai barzotto sulla guancia. Sento il suo cazzo indurirsi mentre lui si divertiva a spalmarmi sulla guancia le prime abbondandi goccie di presborra. Io continuavo a fissare immobile il tipo con la bici che adesso si era fermato per rispondere al telefono. "Tranquillo non avere paura, é troppo lontano per riuscire a vederci ed inoltre é impegnato a parlare e tra non molto se ne andrá. Sono tre sere che passo e ti vedo qua seduto ma prima di incontrarci volevo essere sicuro che saresti stato convinto. Quindi smetti di fare storie, dimostrami che non mi hai fatto venire qua per niente e comincia a fare ció che ti dico altrimenti me ne vado e non torno piú. Continua a guardare il tizio in bici e con trnquillitá mi prendi il cazzo in mano e mi fai vedere quanto ti piace sentirlo crescere."

La paura di perdere per sempre la possibilitá di provare a vivere le mie fantasie é stata piú forte della paura di essere visto dal tipo con la bici e come un automa ho alzato la mano sinista verso il mio viso e sostituendomi alla sua ho finalmente impugnato il suo cazzo ed ho cominciato a segarlo lentamente mentre me lo strusciavo sulla guancia ormai fradicia di presborra. Lo sconosciuto dietro di me doveva essere anche lui molto eccitato dalla situazione perché il suo cazzo non smetteva di colare. La mia mano é completamente bagnata e scivola tranquilla sul suo cazzo che ormai diventato duro, supera di qualce centimetro il mio viso. "Brava troietta, vedi che ti stai sciogliendo? Adesso tira fuori la lingua e senza girarti troppo, mentre continui a segarmi, lecca via la presborra che mi stai facendo colare." Tolgo lo sguardo tal tipo in bici ed abbassandolo vedo il suo cazzo per la prima volta dal vivo. In riealtá non riesco a vederlo per intero, solo la parte che spunta di fianco al mio viso. Il resto posso solo immaginarlo mentre continuo a stringerlo nella mano. Noto una goccia di presborra che inizia a penzolare attaccata da un filo alla sua cappella lucida. Con la mano mi premo il cazzo sulla guancia, spalanco la bocca e tiro fuori la linuga girandomi appena qualche centimetro e riuscendo a raccogliere la goccia sulla lingua prima che finisse in terra. Vorrei girarmi per poterlo succhiare meglio e vedere per intero quel cazzo tanto desiderato ma non posso rovinare tutto ed eseguoi quindi i suoi ordini. Mi sforzo di allungare la lingua il piú possibile e finalmente riesco con la punta a raggiungere la cappella per leccare via quello che riuscivo. Per un attimo mi stavo scordando del tipo in bici e quando rialzo lo sguardo lo vedo che finalmente se ne sta andando via. Penso che adesso il gioco sia finito e che possa girarmi, ma quando sto per farlo, lo sconosciuto con nu movimento rapido mi infila un cappello in testa fino a farmelo scendere davanti agli occhi in modo da non farmi vedere niente e mi dice. "Per il momento ti stai comportando bene ma non credo che ancora ti meriti di vedere il mio cazzo ed il mio volto. Devi prima dimostrarmi che vuoi arrivare fino in fondo e che sai essere ubbidiente. Adesso mentre io sto attento a chi passa voglio sentirti dire quello che mi hai chiesto su internet e mentro lo fai mostrami quanto lo desideri. Se non mi convinci ti tolgo il giocattolo che ancora stringi in mano e me ne vado per sempre."

Ero completamente nel panico. Avevo quel cappello davanti agli occhi che non mi faceva vedere niente ed ero in balia delle fantasie di uno sconosciuto. Ero tentato di andarmene ma il fatto che non riuscissi a togliermi il suo cazzo di mano mi dimostrava che non era quello che volevo. Quindi mi decido ma non vedendo niente, l'unica cosa che ancora mi facesse capire dove fosse lo sconosciuto era il cazzo che mi ostinavo a stringere. Giro la testa e con la mano mi aiuto a guarnire la sua cappella con le mie labbra. Lo tengo stretto solo con bocca mentre con le mani a tastoni mi giro mettendomi in ginocchini sulla panchina per avere finalmente facile accesso al cazzo che stavo adesso leccando mentre lo tenevo in bocca. Lo agguanto con due mani e mentre lo sego dolcemente lascio che la sua cappella si stropicci sulle mie labbra mentre gli parlo. "Per favore signore non se ne vada, faccio tutto quello che mi dice ma per favore non se ne vada. Ho bisogno di provare ad esaudire le mie fantasie e per farlo ho bisogno di qualcuno che mi guidi. Ha fatto bene a bendarmi, mi puó anche legare se lo crede necessario a non farmi scappare ma per favore mi faccia provare ad ingoiare tutto il suo cazzo. Si lasci succhiare fino a quando non sente il bisogno di farmi spalancare la bocca per sborrarci dentro."

Mi vergognavo da morire di quello che avevo appena detto ma gli occhi bendati mi aiutavano ed inoltre per rendermi credibile non ho smesso un attimo di segarlo e dargli leccatine alla cappela mentre gli parlavo. Siamo rimasti qualche minuto in silenzio con io che continuavo a giocare con la lingua sul suo cazzo e quando ho spalancato la bocca convinto di poterlo succhiare mi ha fermato dicendomi. "Non ancora. Mi é piaciuta la tua idea di legarti ma per stasera ho altre cose in mente, voglio lasciarti la libertá di fermarti ed andare via in qualsiasi moimento. Io non sono qua per costringerti a fare niente. Ma ovviamente anche io voglio la mia libertá di potere smettere e se non fai quello che ti dico il gioco si ferma e me ne vado. Detto ció vediamo se hai capito. Adesso molli questo cazzo che ti piace tanto, ti alzi e ti fai cadere pantaloni e mutande fino alle caviglie." Non volevo ma lo faccio. Smetto di leccare il suo cazzo me lo tolgo di mano e l'attimo dopo sono in piedi, braccia e mani lungo i fianchi e cazzo e culo accarezzati dal vento. Bendato e mezzo nudo in un parco pubblico aspettavo da uno sconosciuto il permesso di potergli succhiare il cazzo. La paura che qualcuno potesse avvicinarsi ed addirittura riconoscermi si stava impadronendo di me, ma i miei pensieri vengono subito interrotti dalla sua voce "Molto bene. Noto che il tuo cazzetto infreddolito é anche tutto bagnato ma sappi che non siamo qui per soddisfare i tuoi piaceri. Hai il permesso di godere solo se te lo concedo e se vieni senza il mio permesso verrai punito. Spero che hai capito perché non ripeteró mai nessuna regola che ti diró di seguire, come ovviamente sarai punito in caso ti dovessi ripeterti il solito ordine piú di una volta. Adesso raccogli con un dito la tua presborra dal tuo cazzetto e mentre lo lecchi ti metti in ginocchini sulla panchina con le gambe lagre piú che puoi. Sforzati che se non son contento ti faccio togliere del tutto pantaloni e mutande."

Ormai non mi frega piú niente di dove sono o di cosa stia facendo, sono eccitatissimo e mentre eseguo i suoi ordini mi ritrovo a ginocchia divaricate sulla panchina col culo appoggiato sui talloni ed il cazzo adesso ritto e gocciolante di presborra. Non vedo ma so che mi sta guardando mentre la raccolgo con un dito portandomela sulla lingua. "Molto bene, vedo che cominci a capire e che ti piace quello che stai facendo. Adesso supplicami come meglio credi." Nonostante il freddo della sera mi sentivo un fuoco e non capivo piú niente. Ero in balia delle mie stesse emozioni e mi sono lasciato andare. Mi sono piegato appoggiando il petto sullo schienale della panchina alzando la testa verso di lui, poi mi son portato le mani dietro sulle chiappe allargandole mostrando il buco ad i possibili passanti del parco. "Sono qua stasera per lasciarle usare la mia bocca con il suo bel cazzo e sborrarci dentro, ma come vede, sono a sua disposizione e puó fare di me quello che vuole" Finita la frase sento due mani afferrarmi la testa. Riesco appena in tempo a spalancare la bocca per ingoiare il suo cazzone. Lo tirava poco indietro per poi rispingere ancora forzandomi la gola sempre un po' di piú. Non era violento nel farlo, anzi si muoveva molto lenamente ma ogni volta che lo tirava fuori cercava poi di spingerlo sempre piú a fondo. Lo ho lasciato fare cercando di respirare con il naso ma quando con la cappella mi toccava la gola mi veniva da tossire. Ha tentato di passarmi la gola con la cappella dieci volte ma invano, mi son sentito togliere il cazzo di bocca e adirato mi ha detto. "Non so se ho voglia di perdere tutto questo tempo con te, sono giá tre giorni che non mi faccio una sega per poterti riempire la faccia e la bocca di sperma come mi hai chiesto, ma mi stai deludendo. Voglio darti un'ultima possibilitá e per aiutarti anche un incentivo. Adesso ti togli pantaloni e mutande e me li dai. Poi ti faccio provare da solo ad ingoiare il mio cazzo. Se ci riesci allora ti faccio contento e ti lascio godere del mio cazzo fino a che non ti riempio di sborra, ma se non ci riesci ti lascio qua a cercare i vestiti e me ne vado."

Non volendolo fare arrabbiare oltre, molto velocemente mi son tolto da quella posizione scomoda e, mentre lo supplicavo di farmi riprovare a succhiarlo, son rimasto nudo per metá con solo le scarpe indosso dalla vita in giú e mi sono alzato in piedi porgendo nel vuoto le braccia tese con i miei indumenti. Me li sono sentiti strappare di mano seguiti da due distinti rumori di cespugli. Mi son sentito afferrare le mani e mi ha fatto impugnare di nuovo sul suo cazzo. "I tuoi vestiti per il momento li ho tirati uno qua ed uno la tra i cespugli. Cerca di impegnarti se vuoi che ti aiuti a trovarli." Mentre lo ringraziavo di farmi riprovare, senza mollare il suo cazzo stretto in una mano, son riuscito a trovare una estremitá della panca e mi ci son messo seduto allargando le gambe. Quindi tirandolo per il cazzo con la mano, me lo sono portato a stare in piedi fra le mie gambe. Con una mano me lo sono infilato in bocca e mentre facevo avanti ed indietro con la testa gli ho agguantato le natiche per spingerlo verso di me tutte le volte che io andavo verso di lui sforzandomi di farmi affondare sempre di piú il suo cazzo in gola. Ho continuato cosí senza dire una parola, strozzando i colpi di tosse che mi veniva di fare, fino a quando ho sentito finalmente la gola aprirsi ed il suo cazzo scivolarci dentro. Ho provato un po' fastidio ed ho indietreggiato ma ho subito con le mani e la testa ricominciato a premere il cazzo oltre la gola e sorpreso mi sono ritrovato col naso appoggiato alla sua pancia. Sono rimasto cosí qualche secondo per fare abituare la gola poi lentamente lo ho sfilato ed ho riprovato ancora. Mi é sembrato addirittura di ingoiarne di piú quando ho sentitole labbra toccargli le palle. Me lo sono ingoiato tutto una decina di volte e poi contento gli ho detto "Visto signore? Ci sono riuscito! Lo ho ingoiato tutto piú volte. Le sta piacendo? Mi sto finalmente meritando il suo cazzo e la sua sborra?"

Senza farlo replicarle con le mani sulle sue chiappe mi sono spinto di nuovo tutto il suo cazzo in gola. Non so perché ma non mi dava piú fastidio e dopo almeno cinque minuti di quel trattamento, stavo riuscendo a farlo anche lentamente facendolo gemere di piacere massaggiandogli la cappella con la gola. Ero cosí contento di essere riuscito in quella impresa che mi sono sfilato il cazzo di bocca e segandolo ho cominciato a leccarlo e baciarlo pregandolo di riempirmi di sborra. Con fare brusco mi ha tolto le mani dal cazzo ed ha afferrato la mia testa. Ho capito subito cosa volesse e mi sono lasciato inforcare la gola dal suo cazzone. Lentamente si divertiva a scoparmi le tonsille fino a quando ha deciso che potevo riprendere fiato. Ha sfilato il cazzo dalla mia gola trascinandosi dietro fili di saliva che mi ha spalmato sulla faccia con la cappella mentre mi parlava. "Sono appena arrivate due persone che si sono messe a sedere su di una panchina dove prima c'era il tipo con la bici al telefono. Non avere paura, in questa posizione non riescono a vedere niente, ma comunque a me non importa, anzi, se vuoi che continuiamo a vederci sappi che se mi va di farmi vedere mentre ti sborro in faccia oppure di vedere mentre altri ti sborrano in faccia tu lo fai e sempre dimostrandomi piacere nel farlo. Detto questo adesso puoi dirmi se devo andarmene oppure, tenendo gli occhi chiusi, ti togli il cappello, apri la bocca con la lingua di fuori e lasci che mi diverto a schizzare sborra dove mi va".

Non ci penso su neanche un secondo, mi tolgo il cappello tenendo gli occhi strettamente chiusi ed incrociando le mani dietro la testa lo supplico di sborrarmi addosso dove preferisce. Resto a bocca aperta e lingua in fuori in quella posizione ma mi sento afferrare i gomiti e vengo girato un po' verso destra. "Dato che hai acconsentito cosí velocementea a fare tutto ció che ti dico, ho cambiato idea, voglio capire se é vero o se lo dici solamente perché non aspetti altro di assaggiare la mia sborra. In questa posizione che ti ho messo se quei due a sedere laggiú guardano verso di noi non avranno dubbio di quello che stai facendo." Come risposta allungo le mani e gli afferro il cazzo segandolo dolcemente dandogli qualche leccatina. "Faccia come vuole mio signore, sono ormai succube del suo volere" Detto questo spalanco la bocca e mentre lo sego velocemente lascio che la cappella si accarezzi sulla mia lingua. Pochi attimi di questo trattamento e sento il suo cazzo esplodermi sulla lingua ed un grosso getto di sborra che mi si riversa in bocca seguito da un altro ed un altro ancora.

Mentre cerco di ingoiare mi toglie il cazzo di mano per continuare a segarsi e mi ordina di riaprire la bocca continuando a schizzarmi in faccia, sugli occhi, sulla fronte e sui capelli per poi riappoggiarmi la cappella sulla lingua in modo da non farmi perdere neanche gli ultimi schizzi. Non mentiva quando mi aveva detto che aveva un sacco di sborra da farmi assaggiare. Mi sentivo la fronte gocciolare, gli occhi neanche volendo li avrei potuti aprire ricoperti di sborra come erano e dalla faccia la sborra mi stava scivolando giu verso il mento. "Tranquillo, intanto ingoia quello che ti ho schizzato in bocca" mi dice mentre col cazzo raccoglie la sborra dal mio viso. "Manda giú tutto e riapri la bocca che non sprechiamo niente." Detto questo con dovizia mi ha fatto ciucciare via dal suo cazzo tutte le goccie di sborra che é riuscito a raccogliere con la cappella. Il resto si é divertito, sempre con il cazzo, a spalmarmela sul viso come fosse una crema di bellezza poi stranamente, sento che mi rimette il cappello per ricoprirmi gli occhi."Sei stato bravo ma purtoppo sul finale ti stai dimenticando qualcosa di importante e sono costretto a punirti. Avrei voluto che mi guardavi negli occhi mentre ringraziandomi ti segavi per poi sborrarti in mano e farmi vedere come leccavi via la tua stessa sborra dalle tue dita, ma non ti meriti di godere per la tua dimenticanza. Se vuoi che ci rivediamo voglio che fai un video mentre te ne vai di qua. Non mi importa quello che succede o se si vede bene ma devi registrare mentre vai da quelli sulla panchina a chiedergli una sigaretta. Ovviamente non voglio che ti pulisci piú di quello che ho giá fatto io col mio cazzo e se ti danno una sigaratta lasci che ti aiutinino ad accenderla cosí magari notano le chiazze di sborra che hai in faccia. Se vuoi rivedermi mandami il video e scrivimi anche il motivo per cui ti sto punendo. Vedi di non sbagliare perché altrimenti non ti risponderó neanche. Adesso metti le mani dietro la testa, allarga le gambe e conta lentamente fino a 20, dopo di che potrai toglierti il cappello dagli occhi rivestirti ed andartene."

Lo sento allontanarsi alle mie spalle ma continuo a contare, seduto sulla panchina a gambe larghe, molto probabilmente rivolto verso la panchina con i due tizi seduti. Quando riesco a levarmi il cappello dagli occhi ci metto un attimo a mettere a fuoco ma mi accorgo subito di essere solo. Quando le figure prendono forma vedo seduti in lontananza due ragazzi che stanno fumando guardando il telefono. Sono lontani, ma se curiosi avessero usato lo zoom del telefono per vedermi meglio? E se anche lo sconosciuto si fosse divertito a riprendermi? Anche il freddo adesso comincia improvvisamente a farsi sentire e cercando di scacciare tutte le paure che mi stavano montando in testa, mi guardo attorno alla ricerca dei miei vestiti. Noto i pantalani della tuta a circa dieci metri da me, ma adesso, con gli occhi aperti e quei ragazzi di fronte, ho stupidamente paura di essere visto e decido di raggiungere i pantaloni a gattoni. Opto di lasciar perdere le mutande e, finalmente vestito faccio partire la registrazione sul telefono me lo metto in tasca e mi incammino pensieroso verso i ragazzi alla panchina.

Potrei andare a casa ma adesso voglio scoprire se questi ragazzi mi abbiano visto oppure no. Soprattuto voglio sapere se lo sconosciuto mi abbia ripreso col telefono, ma se non gli mando questo video sicuro non avró modo di chiederglielo. Mi ritrovo cosí in poco tempo di fianco alla panchina dove due persone, ad occhio venticinquenni, stavano fumando guardando qualcosa sul telefono di uno dei due. "Scusate. Avete mica una sigaretta per favore?" I due mi guardano con indifferenza e questo mi rincuora, poi uno mi porge il pacchetto e mi avvicino per estrarne una. "Avete mica anche da accendere?" L'altro sbuffa un attimo ma tira fuori un accendino e me lo porge acceso. Mi chino per accendere la sigaretta e lascio che la fiamma mi illumini il volto. Ci metto un attimo ma quando la fiamma si spenge e li guardo ringraziandoli noto sui loro volti un'espressione di stupimento. Faccio finta di niente, li saluto e me ne vado. Il cuore mi batte a mille e mi incammino veloce verso casa. Quando mi ricordo del telefono ancora acceso in tasca sono ormai quasi arrivato. Lo prendo per spengerlo e mi vedo nella camera selfie ancora accesa con la stessa faccia stupita che avevano quei ragazzi poco fa. Il mio volto era una inequivocabile maschera di sperma un po' secco e un po' no. Pure se non mi hanno visto fare quello che ho fatto, non hanno certo avuto dubbi nell'immaginarselo penso.

Spengo il video ed ancora piú veloce vado verso casa cercando di ricordare le persone che avevo incrociato tornando e se in qualche modo anche loro avessero notato lo stato in cui ero. Finalmente arrivo a casa e mi butto subito in doccia. Ripenso a tutto quello che é successo ed il cazzo mi torna duro. Con una mano lo afferro per menarmi rapido e ripensando alle parole dello sconosciuto mi sborro in mano e me la lecco via come veleva farmi fare lui. In quel momento capisco dove avevo sbagliato. Non lo avevo ringraziato! Ancora squassato dall'orgasmo appena avuto mi assciugo rapido e vado a trasferire il video appena fatto sul computer. A parte la mia faccia coperta di sperma alla fine non si vede molto, ma si sente che ho fatto quello che mi aveva chiesto e quindi decido di lasciare la parte finale della mia faccia per farlo ancora piú contento. Mi connetto al sito dove ci scriviamo, allego il file e lascio scritto. "Ha ragione signore quando mi punisce, non succederá piú. Non so come possa essermi dimenticato di ringraziarla per avermi fatto vivere questa magnifica esperienza. É stato molto paziente con me e mi é piaciuto molto eseguire i suoi ordini e poter assaggiare la sua sborra che ho trovato molto buona. Se mi concederá ancora l'onore di darle piacere non mancheró di ringraziarla per ogni goccia di sborra che mi donerá." In cuor mio spero di non aver sbagliato niente mentre invio il messaggio col video. Cerco di scacciare i brutti pensieri per tutte le cose stupide che ho fatto stasera, spengo tutto e vado a letto sperando che mi risponda presto.
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