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Io e lo zio Matteo II


di Soundserio
08.08.2014    |    12.969    |    0 9.6
"Cercai di prenderglielo tutto ma non ce la feci..."
Era mercoledì sera quando il telefono di casa squillò.
-"Pronto?" Dissi alzando la cornetta
-"Ciao Sergio, sono lo zio Matteo, c'è tuo padre?" Si sentì dall'altra parte del telefono
-"Ei, ciao zio.. no in questo momento no, non c'è nessuno. Sono usciti con la mamma per alcune commissioni"
-"Ah non sai a che ora ritornano?" Disse lui
-"Non saprei, credo tra un'oretta. Serve qualcosa di urgente zio? Risposi
-"No, niente di urgente, si trattava solo dei lavoretti che stiamo concludendo nella casa al mare della zia Valentina. Ma gli dirò di persona direttamente questa domenica a pranzo. Ci sarete?" Mi domandò
-"Si credo di si, papà diceva che questa settimana non sarebbe voluto mancare" Risposi io
-"Va bene Sergio, allora di a papà che ho chiamato e che ci vediamo domenica"
-"Sarà fatto zio. Allora ci vediamo domenica"
-"A domenica, ciao Sergio!" Mi salutò
-"Ciao zio" Ricambiai io
Quando chiusi il telefono mi resi subito conto dell'erezione che mi provocò sentire zio. Dopo domenica scorsa non faccio altro che pensare a lui, a noi nel letto della camera degli ospiti a fare l'amore per la prima volta. Al suo petto villoso, alla sua bella pancia tonda e al suo cazzone. Avrei voluto domandargli mille cose, dal giorno dall'accaduto non abbiamo avuto modo di incontrarci e parlare, non sapevo se gli fosse piaciuto, se voleva rifarlo con me o se pensava che fosse stato uno stupido errore da non ripetersi. Non sapevo niente, ma volevo rivederlo e toccarlo ancora, non restava altro che aspettare domenica mattina, che infatti arrivò in fretta.
Erano le 11.30 quando papà urlò di darmi una mossa che lo zio era arrivato ed era di sotto ad aspettarci in auto. Diedi un ultimo schizzo di profumo, mi guardai il culo bello sodo allo specchio e uscii dal bagno per raggiungerli. Quando arrivai in auto salutai lo zio con un certo imbarazzo, ma lo feci come sempre "Ciao zio, come va? tutto ok?" stringendo la sua grande mano e dandogli due bacini sulle guance. "Tutto apposto grazie, tu in forma?" rispose lui senza guardarmi negli occhi mentre mi sistemavo nel sedile posteriore. "Si, tutto ok. In formissima!" Risposi. Durante il viaggio cercai il suo sguardo dallo specchietto, ma non ci fu, infatti rimasi un po' deluso e preoccupato, avevo paura che non volesse più vedermi o che avrebbe dovuto dirmi molte cose non belle, oppure era semplicemente preso dal discorso dei lavori da fare con papà che non pensò a me. Va be, io mi sedetti in silenzio nell'angolo fino alla fine del tragitto. Quando arrivammo a casa erano le 12.15 circa, il pranzo era sul tavolo, la zia Laura e la mamma ci aspettavano, oggi c'erano con noi anche la zia Valentina e lo zio Maurizio, un altro gran pezzo d'uomo, ex militare. Salutati tutti ci sedemmo a mangiare, chiacchierai un po' con la zia Valentina, che non vedevo da tempo, e con lo zio Maurizio del più e del meno, ma contemporaneamente continuavo a pensare allo zio Matteo che ancora non mi aveva degnato di uno sguardo. Decisi di andare al bagno con una scusa per vedere se anche lui voleva raggiungermi, ma niente da fare. Lo zio non si mosse di un passo, rimase sempre seduto a tavola a parlare con gli altri. Quando arrivò l'ora del caffè e del solito nostro pisolino pomeridiano, tutti decisero di andare a fare il solito giretto di campagna per alleggerire lo stomaco, lo zio Matteo invece, decise di rimanere a riposare come al solito. Io lo guardai, ma lui niente, ne sguardi ne domande. Non sapevo che fare, non volevo trovarmi nei guai con lo zio, pensavo che avrebbe voluto farmi una ramanzina, ma allo stesso tempo volevo di nuovo assaggiarlo. Decisi di rischiare, rimasi anch'io a casa.
Quando gli altri erano già lontani, lo zio si distese in camera come il suo solito, ma io non trovando il coraggio, rimasi seduto fuori in cortile. Aspettavo una sua mossa, un suo cenno di vita che non arrivava, cosi passati circa 15min non ce la feci più ed entrai in camera.Trovai lo zio a petto nudo, scalzo e con addosso solo il jeans. Stava sdraiato a pancia all'aria con i riccioli che gli cadevano ugualmente sulla fronte. Era una bellezza incredibile. Non dissi nulla, mi spogliai dalla maglietta e dalle scarpe e mi sdraiai accanto a lui. Sorprendentemente, qualche minuto dopo essermi disteso, lo zio si sdraiò su di un fianco mettendosi faccia a faccia con me e mi abbracciò. Sentii mille brividi percorrermi tutto il corpo, l'eccitazione che arrivò di botto e scalzò le paure ed una vampata di calore mi attraversò l'intero corpo. Ricambiai l'abbraccio stringendolo forte a me. Lui aprì gli occhi e ci guardammo dentro l'uno all'altro, un secondo dopo ci baciammo. Sentivo le sue mani muoversi lentamente e delicatamente sul mio corpo e la sua lingua enorme che si muoveva insieme alla mia nella mia bocca. Mi baciava con tanta passione ed io ero oramai sciolto tra le sue braccia nel sentire la sua barba sfregarsi contro la mia. Stavo impazzendo. Con un balzo mi fece sdraiare sopra di lui ed iniziammo a fare del petting molto intensamente mentre continuava a baciarmi e a toccarmi. Sentivo le sue grandi mani scivolarmi sulla schiena, salivano e scendevano, mi afferravano i glutei, gli accarezzava e poi stringeva forte e mi palpava tra le chiappe. Mi sentivo suo, mi sentivo la sua donna segreta. Il suo unico amore. Mi staccai dalla sua bocca e mi alzai con la schiena tenendoci mano a mano mentre continuavo a muovermi con movimenti lenti sul suo pacco oramai gonfio mentre ci guardavamo fissi negli occhi e gli dissi "Ti voglio". Lui non rispose, mi prese per i fianchi e mi abbasso a lui baciandomi e mordendomi le labbra. Mi baciò il collo e salì sino all'orecchio sussurrandomi "Anch'io ti voglio. Non sai quanto!" e iniziò a leccarmi l'orecchio. Quando sentii quelle parole e la sua lingua calda nel mio orecchio persi completamente il controllo, la reazione fu spontanea. Iniziai a muovermi più intensamente su quel pacco gonfio e duro, dando di matto. Volevo essere domato dal mio zio ancora, dal mio stallone. Mi staccai e lo feci scendere dal letto, gli baciai tutto il petto e mi inginocchiai davanti a lui e gli sbottonai il jeans con la bocca. Gli levai subito il jeans e lo slip e mi ritrovai nuovamente davanti alla sua enorme mazza di 22cm che stava su eretta davanti a me. Non persi altro tempo, me la infilai subito in bocca come un ingordo. Aveva un cazzo da paura, enorme, profumato e con una cappella rosa gigante. Cercai di prenderglielo tutto ma non ce la feci. Lo levai dalla bocca e me lo schiaffai sul viso, poi gli leccai i coglioni e subito dopo ripresi a pomparlo per bene. Mi mise una mano sulla nuca e mi accarezzò e piano piano iniziò a spingermi verso il suo cazzo per cercar di farmelo prendere tutto. Il ritmo iniziò ad aumentare ed io sentivo la sua mazza sempre più in fondo verso la gola. Lo sentivo gemere di piacere, lo zio stava godendo, lo stavo facendo impazzire. Lo tolsi tutto dalla bocca, lo guardai e cercai di riprenderlo tutto, lui mi diede una mano, spinse forte e me lo sentii tutto in gola, sentivo i suoi coglioni sul mio mento ed i suoi peli sul viso. Bellissimo. Iniziò a scoparmi la bocca con grande forza. Mi sentivo soffocare, ma mi piaceva. Sentivo tutta la saliva colare giù dal mento e sul suo cazzone. Più me lo sbatteva e più ne volevo. Continuò cosi per un po' finché non si fermò per non venire. Mi scostò la testa dal suo cazzo e mi alzò davanti a lui per baciarlo. Non gli mollai il cazzo, continuavo a tenerlo stretto in mano e segarlo mentre mi baciava, fino a quando non mi fece girare di spalle levandomi il jeans e lo slippino e mettendomi a pecora sul lettone. Si leccò due dita ed inizio a sditalinarmi il culo mentre io ero oramai impazzito. Ansimavo e sospiravo di piacere fino a quando sentii quel cappellone farsi spazio tra le mie chiappe. Un gran dolore mi attraversò il corpo per qualche minuto. Lui fece piano ed iniziò a muoversi lentamente fino a quando non capì che io ero pronto ad essere scopato completamente. Mi afferrò bene per i fianchi ed iniziò a scoparmi come un toro, con un buon ritmo deciso. Inizia a sentire i suoi coglioni sbattere contro di me e lui ansimare di piacere. Lo zio era davvero un toro, mi scopò cosi a lungo che non capivo più niente. Si fermò a prendere fiato ed io allora iniziai a muovermi contro di lui, ingoiandolo di spalle. Mi fece fare fino a riprendere lui il ritmo sempre più forte e deciso. Con una mano mi prese per i capelli e mi tirò indietro la testa e con l'altra mi teneva forte al fianco e mi fotteva forte. Lo sentivo godere come un matto e anch'io godevo, forse urlavo di piacere ma non mi rendevo conto, sentivo lui ed i suoi coglioni continuare a sbattermi forte. Rallentò, mi tirò a sé sempre di spalle ed iniziò a baciarmi il collo e poi in bocca mentre mi penetrava piano e delicatamente ora. Mi sentivo aperto, larghissimo, ma avevo ancora voglia del suo cazzo. Me lo levai dal culo, lo feci sdraiare in pancia in su e mi ci sedetti sopra di spalle al suo viso ed iniziai a saltare su quel magnifico palo duro. Oramai ansimavo e godevo senza inibizioni. Mi sculacciava il culetto e ansimava di piacere, mi alzai e mi risedetti su quel cazzone davanti ora, faccia a faccia, iniziai a muovermi forte e veloce e gli dissi che volevo sentire il suo schizzo caldo dentro di me. Sbattevo il mio culo fortissimo su quei coglioni fino a che non sentii un urlo di piacere dello zio e la sua sborra calda che mi riempì il bucchetto. Lo baciai intensamente mentre mi alzavo piano dalla sua mazza e mi sdraiai accanto a lui. Lo baciai e gli dissi che mi piaceva. Lui mi sorrise, mi abbracciò e poco dopo ci rivestimmo e andammo in cucina a bere un altro caffè e aspettare gli altri. Tornai a casa con ancora la sborra dello zio dentro di me.
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