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La monta - terza parte


di giustinos
13.04.2021    |    9.642    |    10 8.8
"“Dove cazzo vai?” Dice uno dei tre rimasti premendomi il suo piede sul petto “Non vuoi mostrargli subito quanto sei troia?” Nel mentre entra dalla porta..."
Ero li, nel piscio, circondato da quattro uomini appena conosciuti, che mi avevano usato come sborratoio.
Erano le quasi le 12:00, il campanello suona una seconda volta, il ragazzo che avevo soprannominato l’usciere, va ad aprire.
Provo ad alzarmi da quella pozzanghera.
“Dove cazzo vai?”
Dice uno dei tre rimasti premendomi il suo piede sul petto
“Non vuoi mostrargli subito quanto sei troia?”
Nel mentre entra dalla porta questo ragazzo altissimo, sui due metri, capelli a spazzola, mafrissimo e un po’ butterato in viso, occhi azzurri, ha un che di militaresco.
“Ci divertiamo qui?”
Esordisce così.
Di piedi porterà almeno un cinquanta, il sogno di un feticista come me.
Sono a terra, con quattro uomini nudi attorno a me, uno di loro mi tiene un piede sul petto. L’aria è satura di odore di maschio, l’odore che mi eccita più di ogni altra cosa. La mia erezione ne è la dimostrazione, in realtà tutti hanno il cazzo duro e se lo stanno menando.
Lo spilungone si avvicina, si accovaccia fra le mie gambe, allunga una mano e me la passa sul buco.
“Ti hanno fatto un bel lavoretto qui!”
Annuisco, eccitato!
Si alza di nuovo e si sfila la felpa contemporaneamente alle scarpe. Poi si abbassa i pantaloni assieme alle mutande, liberando il cazzo dalla morsa dei vestiti, è barzotto, bello! Non circonciso, ma la punta della cappella sbuca comunque dal prepuzio.
Si mette dritto e si massaggia il cazzo. Vorrei tanto assaggiarlo!
“Qualcuno lo tiene mentre lo scopo?”
Dice guardando gli altri
“Io sto andando!”
“Io pure!”
“Anche io, vado a pranzo!”
Si congedano tutti, tranne l’usciere!
Che ragazzo strano!
“Lo tengo io!”
Risponde.
“Benissimo!”
Risponde lo spilungone.
Tutti si spostano, compreso il ragazzo che mi stava trattenendo a terra con il suo piede. Così posso sollevarmi un po’ e appoggiarmi sui gomiti per guardarlo meglio.
“Rimani così!”
Dice e io non mi muovo.
I tre ragazzi salutano e se ne vanno.
“Ti piacciono i miei piedoni?”
“Mmm... si, molto!”
“Pure qui?”
Dice portando uno dei suoi piedi sopra le mie palle.
Lo guardo, in effetti mi eccita e annuisco.
Sulla sua faccia si disegna un ghigno malizioso e come se stesse premendo sull’accelleratore inizia a schiacciarmi le palle.
Inizio a gemere per il dolore e per il piacere.
“Posso?”
Una voce dal corridoio
“Mi hanno fatto entrare quei tre ragazzi!”
“Vieni, siamo di qua!”
Dice l’uscere
“Si sono nella casa giusta!”
Dice entrando e trovandomi nudo per terra con lo spilungone che mi schiaccia le palle col suo piedone mentre si sega e l’uscere che mi sta sorreggendo per le spalle.
Si spoglia in una frazione di secondo, ha già il cazzo duro.
Si mette sopra si me, con una gamba per lato del mio corpo, poi si inginocchia, ho il suo cazzo davati alla faccia. Anche questo è un bell’uccello.
Apro la bocca, nonostante il dolore alle palle. Lui scappella il suo cazzo sotto il mio naso, giusto il tempo di farmi sentire il suo profumo di maschio poi me lo infila in bocca, cazzo anche questo è grosso e la mascella inizia a cedermi. Spinge il suo cazzo così in profondità nella mia gola che mi va di traverso e mi sento soffocare, ma il mio naso è schiacciato sui suoi peli pubici e il sio odore mi tranquillizza e rilassa.
“Puzzi di piscio troia!”
Dice mentre inizia a scoparmi la bocca.
Lo spilungone allenta la morsa, prende un cuscino dal divano, me lo poggia sotto alla schiena per alzarmi il culo. Porto le gambe verso la mia testa, ai lati del ragazzo che sto pompando che subito le afferra immobilizzandole. Sono così preso dal cazzone che ho in bocca dal suo sapore e dal suo odore che ho il culo apertissimo, così aperto che sento l’aria entrare.
Lo spilungone ne approfitta e infila la sua cappellona nel mio buco, spingendo.
Vuoi la posizione scomoda, vuoi l’eccitazione, non mi accorgo del campanello ne dell’usciere che è andato ad aprire, finchè non torna con un ragazzo.
Li sento chiacchierare sono così preso da quella morsa, che non capisco una parola. Lo spilungone intanto ha iniziato ad assestare dei colpi come un martello pneumatico. Sento la presenza del nuovo arrivato perchè prende una delle mie mani e ci appoggia le sue palle.
Lo riconosco! È il ragazzo rossiccio con le palle enormi, quando le ho viste su grindr le ho subito immaginate sbattermi sul viso e sulle chiappe. Due palle gigantesche, perfette! Sembrano delle uova fabergé tanto sono belle! Mi giro e avevo ragione è proprio lui.
Il ragazzo che stavo succhiando mi sfila il cazzo di bocca, il nuovo arrivato ne approfitta, riporta la mia testa a terra, lui si mette in ginocchio dietro la mia testa, poi mi apre la bocca, ci sputa dentro e come fosse il suo sex toys ci infilail suo cazzo, andando a limonare con il ragazzo che prima succhiavo e ora si sega.
Mentre mi scopa la bocca ho il primo approccio con le sue palle che mi cadono e sbattono sul naso! Come mi aveva promesso, non se le è lavate e profumano alla perfezione di sottopalla.
Mentre lui mi scopa la bocca lo spilungone da i suoi ultimi colpi al mio culo, che inizia ad essere anestetizzato da tutti i cazzi che ha già preso.
“Tieni puttana!”
Dice prima di liberarsi e riempirmi l’intestino con una nuova sborrata, anche la sua, bella abbondante. Me lo tiene piantato dentro mentre schizza, non si muove, gode solo, mentre il suo cazzo pulsa dentro di me.
Quello che era sopra di me e mi tratteneva le gambe si alza e gli va accanto così appena toglie il cazzo è pronto a sostituirlo, prima ancora che una sola goccia esca fuori lui mi ha già tappato con la sua cappella.
Il ragazzo con le palle grosse sfila il suo cazzo dalla mia bocca appoggiandomi i suoi testicoli sulla lingua.
“Belle palle amico!”
Dice il ragazzo che ora mi sta inculando.
Palle grosse schiocca la lingua e fa il cenno della pistola con le dita in segno di ringraziamento al compagno di avventura che intando affonda il suo cazzo dentro al mio culo. Mi batte un colpo sul fianco.
“Stringi un po’, altrimenti non ti riempio, sei troppo largo!”
Capisco cosa intende e cerco di fare il possibile con il buco sfondato che mi ritrovavo in quel momento.
Palle grosse si sposta, questo mi da il tempo di girarmi e guardare l’usciere che si è di nuovo seduto sul divano e si sta masturbando.
Sento arrivarmi una pisellata sulla guancia, palle grosse richiama la mia attenzione e continua a colpirmi con la sua cappella tutto il viso. Glielo riprendo in bocca.
“Vuoi incularlo un po?”
Gli chiede l’altro
“No bello! Il mio cazzo non è come le mie palle! Dopo che ci siete passati tu e gli altri il mio non lo sente! Sborreró in questo buco!”
Dice alludendo alla mia bocca, facendomi eccitare ulteriormente.
Ho ricevuto così tanti colpi di cazzo nella mattinata che non riesco più a trattenermi e senza nemmeno sfiorarmi il pisello inizio ad allagare la mia pancia di sborra.
Il ragazzo che mi stava inculando aumenta il ritmo, con una mano mi stringe fortissimo il pisello, con l’altra raccoglie un po’ della mia sborra e l’assaggia, si eccita e inizia a gemere. Contemporaneamente palle grosse ansima più forte. E come se si fossero messi d’accordo mi riempiono contemporaneamente, uno la bocca e l’altro il culo. Rimaniamo così per qualche secondo prima che si stacchino e anche dopo rimango un po’ steso, soddisfatto nella pozzanghera di piscio e fluidi maschili. Ho il culo così rotto che non riesco a chiuderlo evitando che l’enorme quantità di sborra esca fuori.
Poi mi alzo in piedi con tutto il liquido che mi cola fra le coscie.
Intontito vado in bagno a far fuoriuscire quanto rimasto dentro e a darmi una sciacquata.
Torno in salotto.
Usciere è da solo.
“Sono andati via, ti salutano!”
“Ok!”
Che cazzo ci fa lui ancora qui, son tre ore che è arrivato!
“Posso fermarmi a pranzo con te? Ti preparo qualcosa!”
Acconsento, non ho le forze di cucinare da solo.
Mentre cucina asciugo la pozza di piscio e faccio i conti. Mi accorgo che so sono presentati solo in 11, invece che i 12 previsti in mattinata!
Apro grindr, nessun messaggio.
Il solito segaiolo che non si presenta mai.
Scrivo ad una delle riserve di prepararsi per l’ultimo turno nel pomeriggio.
22 dovevano essere e 22 saranno!

Mentre riordino un po’ mi gusto ancora quell’odore di maschio rimasto, un misto fra piedi e cappella non lavati, mi viene di nuovo duro.
Mentre mi rimetto dei pantaloni e una t-shirt vedo un paio di calze sul tavolino, con un bigliettino sopra
“Voglio darti anche i piedi oltre che le palle, chiamami puttana che ti faccio divertire”
Infondo un numero di telefono, intuisco che è di Palle grosse (e così lo salvo nel cellulare).
Torno in cucina dove Usciere sta cucinando per me.

Continua...

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Titolo: La strada di L
Autore: Giu Stinos
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