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Gay & Bisex

Un pomeriggio d'estate


di coppiaburrosa
02.04.2024    |    14.462    |    11 9.6
"Conoscevo bene il sapore di Riccardo e sapevo anche che, prima di avere un orgasmo, era capace di gocciolare abbondantemente..."
Oggi un racconto non di fantasia, ma di realtà, risalente a circa 15 anni fa.
L’antefatto è che ho avuto delle esperienze con uomini da ragazzino, ma poi più nulla fino ai 35 anni. Un giorno l’occasione ha fatto l’uomo ladro e il gusto per il cazzo è ritornato. Niente di trascendentale, giusto qualche pompino con un paio di amici, ritrovati in rete dopo i tempi dell’università. Una “distrazione” piacevole alla routine lavoro – moglie – amante.
Uno degli amici era Riccardo, persona insospettabile e perbene, con la mia stessa passione per un pompino ogni tanto. Anzi, a dire il vero, lui era già un po’ più avanti di me e ogni tanto un giocattolino, ben unto di burro, se lo infilava anche nel culo. Io ci sarei arrivato solo molto dopo.
Non è che ci vedessimo molto io e lui, una volta ogni due o tre mesi, dopo la prima rimpatriata a seguito di un contatto fortuito in una chat. Bello fantasticare di sesso con qualcuno che poi, lentamente, scopri di conoscere personalmente. Lui appena divorziato, quindi forzatamente solo in casa e ospitale, io curioso, quando ci vedevamo era per passare un paio di ore scoprendo il piacere di scambiarsi piacere, pur rimanendo fedeli appassionati del sesso femminile.
Tanto appassionati che, in un grande gioco erotico, io e la mia amante dell’epoca lo invitammo a un pomeriggio in nostra compagnia, nel quale bendato e legato è stato oggetto dei nostro piacere. Ma fu un gioco una tantum. Le altre volte ci vedevamo io e lui.
Così, quando un giorno mi scrisse un messaggio chiedendomi se fossi libero di pomeriggio, pensai al solito incontro e, potendo esserci, dissi di sì.
Arrivato sotto casa sua, solito messaggio per farmi aprire il portone, e... sorpresa. Riccardo non era solo, ma in compagnia di altri due ragazzi, più o meno della nostra età, birra in mano, chi sul divano chi sulle poltrone, davanti a un porno.
Presentazioni veloci, birra anche a me, posto sul divano, ed eccomi la, nel bel mezzo di..? per il momento di un pomeriggio tra maschi, per bere birra e vedere un porno. Tra l’altro un porno assolutamente etero, con varie fighe scopate in tutte le posizioni. Quello che era evidente è che tra loro si conoscevano, dai tempi dell’università, mentre l’ospite ero proprio io.
Fu il ragazzo seduto al mio fianco sul divano, Bruno, a rompere il ghiaccio, chiedendomi se anche a me piacesse il cazzo. Risposi di sì, sapendo che poteva essere una risposta pericolosa. Infatti, ottenuta risposta positiva, ci mise un secondo ad aprirsi i pantaloni per farmi vedere la sua dotazione. Aveva effettivamente un bel cazzo, normale per forma e dimensioni, già quasi duro. Si alzò in piedi davanti a me offrendomelo, mentre si toglieva la maglietta.
Sarebbe stato un vero peccato dire di no, quindi lo feci scivolare in bocca sentendolo crescere ed indurirsi sotto alla mia lingua.
Mi resi conto che anche Riccardo, seduto sul divano dall’altra parte, aveva iniziato a succhiare il cazzo all’altro ragazzo, Fabio, che appariva decisamente il più dotato dei quattro, con un cazzo non lunghissimo ma estremamente grosso. Anche lui liberatosi della maglietta e pronto per il gioco.
Non furono pompini tanto lunghi, entrambi si rimisero seduti (dopo essersi tolti anche i pantaloni) e scherzando dissero di voler vedere come finiva il film. Intanto però fecero spogliare anche noi, con la scusa del caldo, prima io, ricambiato nel saluto al cazzo da Bruno e poi Riccardo, che non perse l’occasione per mettermelo in bocca. Una volta tutti seduti, in effetti riuscimmo a vedere una decina di minuti di film, segandoci pigramente, finché Riccardo non si abbassò per prendermelo in bocca.
Riccardo era sempre stato bravo a succhiarlo, forse per il fatto di farlo in modo molto maschile, senza la dolcezza e morbidezza della bocca femminile, ma solo con il piacere di farlo. Un pompino senza fronzoli, una specie di sega fatta con la bocca. Bruno e Fabio furono incuriositi dalla cosa: Fabio si alzò dalla sua poltrona per avvicinarsi, guardò un attimo il lavoro di Riccardo e poi mi offrì il cazzo da succhiare. Quasi difficile accogliere in bocca la cappella, tanto era grosso, ma risultò subito soddisfacente e saporito.
Bruno invece si accomodò ai piedi del divano, tra le mie gambe e mi alzò di peso la gamba sinistra. Panico! Temetti che volesse approfittare di me, invece si limitò a leccarmi, con cura e passione, le palle, il perineo e il buchetto posteriore. Devo dire che la cosa mi piacque moltissimo e non avrei resistito a lungo, ma se ne accorsero e smisero, non Fabio che invece nella mia bocca evidentemente stava benissimo.
Riccardo e Fabio si erano sistemati sul divano, al mio fianco, e con un po’ di equilibrismo avevano iniziato un 69, Fabio sotto e Riccardo sopra. Un po’ la vista dei loro giochi e un po’, di certo, la mia lingua, fecero desistere per un po’ Bruno che tolse la cappella dalla mia bocca chiedendo un po’ di pausa. Se ne stette lì, fermo in piedi davanti a me, con il cazzo teso e lo sguardo perso, cercando di reprimere l’orgasmo. Ci riuscì, ma un piccolo rivolo di liquido denso e trasparente iniziò ad uscire dal suo cazzo. Quando la goccia stava per scendere, ci misi, d’istinto, la lingua sotto per non perderla e riuscii ad assaporare quel nettare dolce e caldo. Questa cosa lo fece imbizzarrire, tanto che mi girò di peso, mettendomi in ginocchio sul divano, petto sullo schienale e da dietro iniziò a leccarmi le palle ed il culo. Una sensazione del tutto nuova per me, nemmeno quella troia della mia amante lo aveva ancora fatto, e devo dire estremamente piacevole. Spinse la punta della lingua dentro al buchino facendomi gemere di piacere e, sinceramente, un po’ di paura temendo che volesse penetrarmi. Si limitò invece ad usare la lingua, con grande sapienza, tenendomi sull’orlo dell’orgasmo ma senza mai toccarmi il cazzo. Intanto, al mio fianco, Riccardo stava nella mia stessa posizione ma Fabio lo stava scopando. A Riccardo piaceva, lo sapevo bene anche se io non lo avevo mai fatto, però più volte si era infilato un dildo. Continuammo un po’ così, poi Bruno (che amava evidentemente guidare il gioco), li fece smettere e fece alzare Riccardo.
Disse che anche lui adesso stava gocciolando e che era compito mio ripulire tutti. Conoscevo bene il sapore di Riccardo e sapevo anche che, prima di avere un orgasmo, era capace di gocciolare abbondantemente. Lo ripulii con cura e poi anche Fabio, che tolto il preservativo aveva il cazzo in ammollo nel suo liquido. Ero soddisfatto, eccitato e mi sentivo piuttosto troia, con tre cazzi davanti a me.
Bruno se ne accorse e propose agli altri di sborrarmi addosso, a turno, dopo che li avessi succhiati. Iniziò così una specie di roulette, un cazzo in bocca a turno e gli altri due che si segavano. Nessuno pareva avere fretta, anche se tutti e tre erano al limite, ma capaci di tirarsi indietro al momento giusto. Io invece ero sempre più voglioso di sentire il fiume caldo in bocca, e succhiavo ogni volta più avidamente il cazzo di turno.
Arrivò per primo all’orgasmo Riccardo, probabilmente perché lo conoscevo ed ho intuito il momento per infilarmelo in bocca fino alla base e contemporaneamente accarezzargli le palle con una mano. Riccardo aveva sempre degli orgasmi molto abbondanti con uno sperma molto fluido con un sapore molto delicato. Il primo schizzo mi riempì la bocca e nel prendere fiato il rivolò mi colò sul mento e sul petto, il secondo schizzo abbondante come il primo mi riempì di nuovo la bocca e inondò ancora di più il mio petto e la mia pancia, fino a scendere in un rivolo sull’inguine, a fianco delle palle, eccitandomi ancora di più. Chiusi le labbra per non perdere il resto, altri schizzi meno abbondanti dei primi due ma che mi riempirono ancora e ancora la bocca. Quando Riccardo estrasse il cazzo dalla mia bocca, non feci in tempo a leccare le ultime gocce dalla cappella che Fabio prese il suo posto, schizzandomi la prima gettata in faccia.
Fu uno schizzo improvviso e non troppo abbondante, più denso di quello di Riccardo e più caldo. Aprii la bocca per accogliere il cazzo di Fabio ma non feci in tempo a toccarlo con la lingua che arrivò un secondo schizzo, con meno forza, quasi un rivolo continuo, interminabile, che si mescolò con quello di Riccardo arrivando sul mio pube, caldo e denso. Lo sperma di Fabio era più forte, con un sapore che ricordava il pesce crudo ed a ogni scossone usciva abbondante, arrivando sulla lingua e poi colandomi addosso. Riuscii a ripulirlo fino all’ultima goccia, rimanendo quasi senza fiato.
Bruno sembrava divertito dalla scena, continuava a masturbarsi in piedi alla mia sinistra, finché prese il posto di Fabio davanti a me e mi chiese di leccarlo. Obbediente come un cagnolino iniziai a leccare la grossa cappella dura finché ne uscì uno schizzo di sperma, piuttosto denso e molto caldo, che mi finii sul naso. Sembrava quasi tutto finito, per qualche lungo momento continuai a leccare il cazzo di Bruno assaporando quello strano sperma denso e dal sapore indefinito, piuttosto dolciastro, finché Bruno emise un rantolo e mi esplose in faccia e in bocca una raffica di schizzi, via via sempre più liquidi.
Oramai il mio stato era decisamente penoso, coperto di sperma ed eccitato fuori misura. Bruno mi diede da ripulire la cappella de suo cazzo, oramai quasi moscio e poi si sedette a terra tra le mie gambe, aprendole e leccandomi tra le palle e le gambe, dove fino a poco prima scorreva lo sperma. Riccardo, con cui avevo più confidenza, mi succhiò il naso e poi mi passò la lingua sulla bocca, non un bacio ma una azione di pulizia. Fabio invece si tenne in disparte, con il cazzo in mano e accarezzando il culo di Riccardo.
Bruno salendo dall’inguine e Riccardo scendendo lungo il mio ventre inondato si incontrarono sull’asta del mio cazzo, ricoprendola a piena lingua. Riccardo mi prese il cazzo alla base, tirandolo indietro, per farlo svettare e per offrirlo a Bruno, che con maestria mi leccava solo il prepuzio. Cercai di resistere un po’, ma alla fine scoppiai anche io in un orgasmo liberatorio. Il primo schizzo mi arrivò quasi in faccia, tanto era la pressione dell’eccitazione, i successivi finirono nella bocca di Bruno, che nel frattempo aveva avvolto completamente il mio cazzo pulsante. Mi sembrò che l’orgasmo durasse un tempo infinito, anche perché Bruno non mollava la presa tenendomi il cazzo interamente in bocca, mentre Riccardo lo stringeva con le dita stringendomi anche le palle.
Bruno fece scivolare il mio cazzo fuori dalla sua bocca, si rialzò lentamente venendo verso di me e fece colare il mio sperma sul mio petto, mescolandolo con gli altri. Anche Riccardo si rialzò, in piedi vicino a Fabio, entrambi menandosi il cazzo fino a schizzarmi addosso di nuovo, per la seconda volta.
Finalmente si alzò in piedi anche Bruno che disse ridendo: “Birra e doccia o doccia e birra?”
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