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Mia nipote Giada. 1.L'inizio.


di ilgnaro
07.11.2023    |    36.597    |    26 9.3
"In breve venni, lei indirizzò il fiotto di sborra sui suoi seni e sull’addome..."
Mi chiamo Stefano e ho 57 anni. Ho voluto provare anche io a narrare un racconto e spero possa piacere. La storia che narrerò è basata su una mia vera esperienza, Ho cambiato nomi, luoghi e contesto, ma la sostanza è ciò che è realmente successo. Spero di poter scrivere altri racconti dopo questo.
Sono grato a coloro che volessero lasciarmi un commento. Grazie.
=====

La ragazza dell’agenzia di noleggio mi congedò con un sorriso ma il mio sguardo era rivolto alle sue tette che premevano con orgoglio sotto la camicetta.
Avevo appena consegnato l’auto dopo aver concluso una trasferta di lavoro, l’indomani, in serata, avrei preso il volo che mi avrebbe riportato a casa. Solitamente l’ultima sera di ogni trasferta mi concedo un po’ di divertimento in qualche night club o, al limite, con una escort; questa volta però, la serata l’avrei passata con mia nipote Giada, ventitreenne, in Svezia da qualche anno per studio e per lavoro. Ero permeato da sentimenti contrastanti: da una parte avrei desiderato passare la notte con una bella nordica, dall’altra avevo pure voglia di rivedere dopo parecchio tempo mia nipote.
Attesi dunque fra le corsie di un centro commerciale in cui ci demmo appuntamento e, nel frattempo, osservavo la gente, in particolare le ragazze, che passeggiavano fra le corsie dei vari negozi.
La vidi avvicinarsi, in mezzo a tante valchirie bionde, mia nipote, non altissima, minuta e mora la si notava subito.
Ciao zio!
Corse verso di me e mi saltò in braccio, la strinsi fra le braccia e la baciai sulla fronte:
Ciao bellissima, come stai?
La gente ci guardò con curiosità, i nordici non sono avvezzi a manifestazioni di affetto.
Iniziammo a parlare delle solite cose che si raccontano in occasione di un incontro, parenti, avvenimenti etc. etc… e ci recammo in un ristorante del centro per la cena.
Ci sedemmo uno di fronte all’altro, il mio sguardo indugiò sulla sua scollatura, notai il suo seno, non grandissimo ma bello sodo. Pensai: “Ma che faccio! Sbircio le tette di mia nipote?”, distolsi lo sguardo e ebbi la sensazione di un deja-vu.
La cena si svolse con tranquillità, lei, che non fece mai mistero della sua bisessualità, mi raccontò della fine di un rapporto con una ragazza più grande di lei e che ora era single.
Dopo cena salimmo sulla sua macchina per recarci nel suo appartamento: avrei passato la notte suo ospite. Durante la guida, la gonna che indossava, si sollevò mostrando le sue belle gambe che guardai con ammirazioni. Mi dissi fra me me: “Ma che fai? Sbirci le gambe di tua nipote?”, distolsi il pensiero ed ebbi ancora la sensazione di aver già vissuto quel momento.
Nel suo appartamento, piccolo ma ben pulito, ci accomodammo su un divanetto.
Scusami zio ma devo proprio guardare alla TV una puntata della mia serie preferita.
Va bene, la guarderemo insieme
Guardammo insieme la sit-com,senza capirci niente. La sentivo ridere, senza capire perchè non conoscendo la lingua. Era veramente diventata una bella ragazza.
Al termine della puntata, ancora ridendo, mi chiede:
Ti sei annoiato, vero?
Non ti preoccupare - risposi
Prese il telecomando e, puntandolo, verso il televisore disse:
In Svezia, ci sono canali che trasmettono programmi per i quali non c’è bisogno di conoscere la lingua
e sullo schermo apparve la scena inequivocabile di due donne nude che si accarezzavano
Ma dai, Giada! Cosa fai?
Come sei moralista, qui nessuno ci fa caso a queste cose. Sono parecchi i canali che trasmettono in chiaro questo genere di film
Guardi spesso questi canali? - chiesi
Si girò verso di me e fece “sì” con la testa.
La guardai: aveva gli occhi leggermente socchiusi, le labbra rosse e gonfie leggermente aperte, lessi sul suo viso il desiderio.
Questa volta non distolsi il pensiero, mi avvicinai e posi le mie labbra sulle sue:lei aprì ulteriormente le labbra e mi mise la lingua in bocca.
“Sto limonando con mia nipote!”
Con la mano iniziò ad accarezzarmi l’uccello che nel frattempo era diventato duro sotto i calzoni. Io fece altrettanto con le sue tette, le sentivo belle sode sotto la maglietta.
I nostri respiri tradivano il desiderio che avevamo l’uno per l’altra. le nostre lingue si cercavano e le nostre mani accarezzavano i nostri corpi.
Lei si staccò e si tolse la maglietta lasciando libere le tette: bellissime; iniziai a baciargliele e a leccarle i capezzoli che, anch’essi, tradivano il suo desiderio tanto erano turgidi.
Infilai le mani sotto la gonna e iniziai ad accarezzarle la figa, non era completamente depilata, sentivo un po’ di peluria sotto le dita.
Lei ansimava dal piacere:
Oh! Sì, mi piace!
Io dalle tette, iniziai a baciarle la pancia e, scendendo sempre di più, mi avvicinavo alla figa.
Le sfilai gonna e mutandine e la sua fighetta apparve ai miei occhi in tutto il suo splendore.
Era depilata, ma sul pube aveva lasciato una righetta di peli, molto arrappante.
Lei si sdraiò sul divanetto e io iniziai a baciarle e a leccarle la figa.
“Sto leccando la figa a mia nipote!” ancora mi stupii.
Penetrai la figa di Giada con la lingua e, ad ogni affondo la sentivo gemere dal piacere. Mi accarezzava i capelli con una mano. Mentre leccavo alzai lo sguardo e vedevo lo spettacolo delle sue tette da quell’angolazione. Con due dita si accarezzava un capezzolo.
La sentii raggiungere l’orgasmo e assaporai il suo nettare.
Mi alzai per spogliarmi. Scese pure lei dal divano, si inginocchiò davanti a me e iniziò a baciarmi e leccarmi la cappella. Mi accarezzava le palle e mi baciava il cazzo in tutta la sua lunghezza. Ogni tanto lo prendeva in mano, lo accarezzava e stantuffava e portava la cappella a contatto con i suoi seni e i suoi capezzoli.
Poi lo prese in bocca e iniziò a pomparlo.
Ancora non ci credevo: “Mia nipote mi sta facendo un pompino!”
Adesso ero io ad accarezzarle i capelli, alzavo lo sguardo e chiusi gli occhi.
Ad un certo punto interruppe il pompino e si sdraiò supina sul pavimento e allargò le gambe invitandomi a penetrarla.
Infilai il mio membro nella sua vagina e tra un affondo e l’altro la sentivo gemere. Era bello sentirsi il cazzo avviluppato dalla sua figa.
Ero sempre più incredulo: “Sto scopando mia nipote!”
La sentii venire un’altra volta:
Godo! Godo! Mi fai sentire donna… Mi fai sentire troia
Oh! sì Giada
La sua figa era sempre più bagnata. Mi mise ancora la lingua in bocca; respiravo il suo desiderio e la sua passione.
Mi invitò a sollevarmi, si mise a pecorina davanti a me e si lubrificò il suo culetto con i suoi umori vaginali:
Fammi il culo adesso, ti prego
Appoggiai la punta del cazzo all’ingresso del suo culo e iniziai a spingere, probabilmente le faceva un po’ male ma mi incitò a continuare. Dopo un paio di tentativi il mio cazzo fu inghiottito dal suo culo.
Ancora mi chiesi: “Ma sto inculando mia nipote?”
Le sue chiappe di culo erano un conforto per il mio cazzo.
Durante l’inculata, con una mano le palpavo le tette e con l’altra la masturbavo in figa. Lei urlava di piacere, era già venuta varie volte ma ancora sentii arrivare un nuovo orgasmo mentre la penetravo in figa con le dita.
Con un cenno le feci capire che anche io non riuscivo più a trattenermi e che dovevo venire.
Tirai fuori il cazzo dalle sue chiappe, io ero in ginocchio, lei si adogiò semisdraiata davanti a me: mi prese l’uccello con due mani e iniziò a farmi una sega. In breve venni, lei indirizzò il fiotto di sborra sui suoi seni e sull’addome. Poi iniziò a strusciare la mia cappella sulla sua pelle morbida come per pulirmi.
Io mi chinai verso di lei per baciarla. Mi abbracciò e mi fece capire di rotolarmi in modo che lei rimanesse sopra di me.
Ci baciavamo e ci guardavamo.
La sborra che avevo versato sulla sua pancia e sulle sue tette facevano da collante per i nostri corpi.
Restammo un po’ di tempo in questa posizione; ci baciavamo e le accarezzavo schiena e glutei.
Mi sorrise e mi disse:
Ho sempre desiderato farlo con te
e aggiunse:
Ammettilo! Anche tu desideravi, vero?
Dopo quella domanda, per un istante mi passarono davanti tutti i deja-vu di quel giorno e tutte le occasioni in cui la vedevo in costume da bagno, o in abiti sexy o semplicemente la vedevo bella e risposi:
Sì, è parecchio tempo che desideravo farlo con te. Forse non me ne rendevo conto, ma da tempo mi sento attratto da te.
Mentre rispondevo, il mio uccello riprese vigore.
Con le ginocchia alzò il bacino e, aiutandosi con una mano, infilò nuovamente il mio cazzo nella sua figa.
E ricominciammo!
“Sì, sto facendo l’amore con mia nipote!”
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