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ZIA PIERA E LA CUGINETTA


di gino31f
09.08.2011    |    91.979    |    1 8.9
"Queste parole furono una frustata per me e grazie alla giornata precedente che mi aveva svuotato un bel po’ di sborra dalle palle, iniziai a cavalcarla..."
Mi ero trasferito, avevo lasciato Palermo e nella nuova citta’ non conoscevo nessuno, vivevo nella casa di mio zio Alfonso(48), zia Piera (39) e la cuginetta Beatrice (Bea 18,) una famiglia felice, almeno così sembrava; lo zio era funzionario in regione, la zia insegnante e la cuginetta all’ultimo anno delle superiori, io frequentavo il 2 anno di università e sarei stato loro ospite fintanto non trovavo un sistemazione migliore.
Era molto che non li vedevo anche perché non venivano in Sicilia da 3-4 anni ricordavo che la zia non era niente male ma la figona che avevo trovato non sembrava neanche lei; faceva palestra, era molto tonica, curava molto l’abbigliamento, il trucco e i vestiti, insomma una gran bella donna: 167 cm di altezza 52 kg , 3^ abbondante di seno e un culo sporgente e sodo da far perdere la testa.
Bea era la copia della mamma solo che aveva i capelli neri e una 4^ misura.
Non volevo fare passi falsi anche perché nessuna delle 2 aveva fatto capire di essere interessate a me, di sicuro non mi frenava il fatto che era la moglie di mio zio dopo che mi ero scopato la sorella di mamma (ZIA FRANCESCA).
La svolta la diede l’influenza della cuginetta. La classica influenza stagionale che per lei è stata particolarmente virulenta, infatti doveva fare delle punture e siccome i genitori non erano capaci mi chiesero se sapessi farle io; con un certo imbarazzo risposi di si, allora la zia decise per tutti che avrei provveduto io a farle. devo dire che vedere il culo della cuginetta non mi dispiaceva e logicamente ne approfittavo scoprendolo il più possibile e massaggiandolo bene dopo.
Era fin troppo evidente che la cuginetta gradiva il massaggio, infatti al III giorno mentre massaggiavo la sentii sospirare, ormai ero certo, le piaceva e ci provai subito. feci scivolare la mano in mezzo alle cosce e cominciai ad accarezzargli dolcemente la figa, lei aprì un po’ le gambe per facilitarmi la manovra gli allargai leggermente le grandi labbra e infilai il mio medio tutto dentro
nello stesso momento lei si girò a guardarmi ed allungò la mano verso il mio cazzo che già si svegliava. appena lo prese in mano, anche se da sopra la tuta, si accorse della consistenza e con voce già abbastanza eccitata mi disse “è grosso” ed io “si, e pure buono... perché non lo liberi e lo assaggi?". mi abbassò immediatamente la tuta e guardandolo mi fece i complimenti dicendomi che era pure bello, dopo di che lo fece sparire per una buona metà in bocca cominciando un pompino da vera professionista che, vuoi per l’astinenza, vuoi per la bravura, mi porto’ dopo appena 10 min all’orgasmo. gli dissi che stavo sborrando e lei accellerò i movimenti, le venni in bocca e lei non ne perse nemmeno una goccia e dire che era tanta, mi ripulì per bene e mi diede un bacio facendomi assaporare i residui della mia sborra dalla sua bocca.
Di sicuro la voglia non si era assopita cominciai a leccargli la figa, volevo restituirle il piacere che mi aveva dato, cosa che avvenne dopo pochissimo: si inarcò e venne nella mia bocca.
Il mio cazzo era tornato di ferro e volevo scopare ma mi bloccò subito, mi disse che era vergine e tale voleva rimanere, deluso pensavo che avrei potuto chiederle un altro pompino a questo punto, ma un’altra novità mi attendeva, infatti continuando mi disse che di figa era vergine ma se volevo potevo scoparmi il suo (stupendo) culo. Immaginate la mia sorpresa mi dava il culo volentieri ma non la figa, si puo’ chiedere di meglio?
Mi misi fra le sue gambe le posizionai un cuscino sotto la pancia insalivai per bene il buchino dentro e fuori e poi la mia cappella per farla scorrere meglio mi avvicinai e lei con voce rotta dall’eccitazione mi chiese di non essere dolce, era sempre meglio, avvicinai la cappella alla rosetta e spinsi. l’ano cedette subito, la ragazza ne aveva presi diversi di cazzi nel culo, appena entrata la punta con un sol colpo lo misi tutto dentro emise un grido soffocato, sono sempre 20cm, ma subito dopo iniziò a muoversi venendo incontro al mio pistonare. allungai la mano fra le sue gambe, aveva la figa che pisciava godeva di culo come nessun’altra fino a quel momento, voleva che le spaccassi il culo, veniva di continuo e continuava a spingere verso di me. Dopo una 20 di minuti cominciai a sentire l’orgasmo salire dalle palle, non volevo trattenermi oltre e le dissi che da lì a poco le avrei riempito gli intestini di sborra calda e infatti così è stato: venni schizzandogli dentro una gran quantità di brodo di cazzo che a lei provocò un ulteriore orgasmo.
Mi abbandonai al “riposo del guerriero dopo la battaglia” e fu lì che mi accorsi che la zia, di sicuro, aveva visto almeno una parte dell’amplesso; infatti ci stava spiando dal corridoio attraverso una porta aperta per 1/3 circa e se non mi sbagliavo aveva la mano in mezzo alle cosce la porca.
La guardai negli occhi per alcuni secondi e poi feci finta di niente. Anzi la cosa mi aveva eccitato; mi avvicinai alla cuginetta con il cazzo già semiduro e cominciai a scoparla in bocca cosa che lei gradiva molto. Il mio scopo non era di farmi fare un pompino ma di mandare in tilt la zietta.
Esagerai volutamente e trattai la cuginetta da vera troia portandola piu’ volte vicino allo strozzamento tanto mi infilavo dentro. Per fortuna della cuginetta ero molto eccitato e le sborrai in gola tutto il mio piacere con un rantolo prolungato.
La sera dopo cena aspettai che tutti si fossero seduti e mi piazzai accanto la zietta, era da pazzi ma ci avrei provato lì al buio davanti agli altri, che in effetti si riducevano alla sola cuginetta, visto che lo zio dopo 10 minuti gia’ dormiva e non lo svegliavano nemmeno le cannonate.
Appena lo zio cominciò a ronfare accostai la mia gamba a quella di zia che prima si tirò indietro ma poi la riaccostò, era certo ci stava ma come fare? Avevo voglia di scoparla lì, ma non si poteva dovevo aspettare momenti migliori, comunque qualcosa volevo subito allungai la mano che fu subito bloccata dalla sua, ma io ero più forte e scesi fra le sue cosce fino al suo intimo che con piacere mi accorsi che portava degli slip mini e non le mutande della nonna, slip che era già completamente bagnato e da sopra lo slip cominciai ad accarezzarle le grandi labbra mandandola in estasi si mordeva il labbro e godeva come una porca.
Non ho mai saputo se si fosse accorta di quello che stava succedendo, sta di fatto che la cuginetta si alzò di colpo e disse che era stanca e sarebbe andata a letto, anche perché visto che stava meglio l’indomani sarebbe tornata a scuola, non era arrivata alla porta che la zietta si appropriò del mio cazzo abbasso’ la lampo e iniziò una sega lenta e profonda che mi mandava fuori.
Avvicinai la mia bocca al suo orecchio e dopo averlo esplorato con la lingua le dissi:
“prendilo in bocca”; mi guardò con gli occhi spalancati misi la mano sulla nuca e cominciai a spingere verso il basso lei diceva no con la testa ma non opponeva nessuna resistenza alla mia spinta ed appena arrivata apri’ la bocca e lo fece arrivare fino in gola e iniziò a lavorare il cazzo come una vera professionista del pompino portandomi all’orgasmo in poco tempo e ingoiando tutta la sborra.
Appena ripulito il cazzo dell’ultima goccia, sollevò la testa e mi guardò fissa negli occhi, io mi alzai dal divano e rimisi dentro i pantaloni l’uccello molto lentamente, poi le dissi “domani appena torno dall’università ti rompo il culo” e andai a dormire nella mia stanza.
La mattina mi alzai normalmente, lei mi guardava sott’occhi, con la cuginetta uscimmo di casa insieme, in ascensore la porcella mi fece arrivare la lingua in gola e mi chiese se nel pomeriggio quando saremmo rimasti soli, volevo ripetere i giochini del giorno prima. Logicamente risposi che l’avrei fatto volentieri, ma il mio pensiero era alla tarda mattinata quando sarei tornato ed avrei avuto la zietta fra le mani. Quel giorno non capii un cazzo della lezione il mio pensiero era al culo della zia che per mia convinzione era vergine e che avrei rotto io.
Alle 10,30 lasciai l’universita’ e mi diressi a casa a tutta velocità già con il cazzo duro.
Arrivai in poco meno di 20 min. posteggiai la moto e salii di corsa le scale, aprii la porta curioso di come la zietta mi avrebbe accolto, era in soggiorno indossava reggiseno, slippino, reggicalze, calze e scarpe con il tacco tutto in nero, seduta sul divano della sera prima a gambe leggermente divaricate, insomma una vera troia.
Mi fermai all’ingresso della stanza e le dissi di avvicinarsi, cosa che fece ancheggiando e passandosi la lingua sulle labbra che spiccavano visto che erano rosso fuoco,non appena davanti a me le dissi di tirarlo fuori, allungò la mano , sfibbiò la cintura abbassò la zip e lo slip e lo prese in mano, ormai non ragionavo piu’, la volevo e volevo scoparla con forza la riportai al divano la feci girare e le strappai di dosso lo slip, cominciai a morderle il culo e poi a leccarle l’ano quando cominciò a rantolare appoggiai la cappella al buco e iniziai a spingere, lei cercò di facilitare l’inculata e quando finalmente le mie palle sbatterono contro di lei mi disse che ero stato il primo e che era contenta di avermi regalato la sua verginità anale visto che ero l’unico che l’aveva fatta sentire veramente “femmina”.
Queste parole furono una frustata per me e grazie alla giornata precedente che mi aveva svuotato un bel po’ di sborra dalle palle, iniziai a cavalcarla alternando movimenti lentissimi a colpi veloci e profondi riusci’ a farla gridare e venire diverse volte prima di svuotarmi in lei.
Ma di certo non era finita avevo troppa voglia e volevo godermi tutti i suoi buchi.
Infatti appena tirato fuori il cazzo dal culo lo infilai nella sua bocca che avidamente lo ripuli’ delle ultime gocce di sborra rimaste la quasi pompa lo riportò duro e pronto, la presi per i capelli e la portai in camera da letto, la buttai sul letto le allargai le cosce e la penetrai con un solo colpo di reni fino alle palle.
La penetrazione la fece venire subito e mi diede modo di tenerla sempre sulla massima eccitazione la scopavo con violenza e lei godeva di questo, anzi mi incitava ad esserlo ancora di più.
Non mi preoccupai se poteva rimanere incinta e le sborrai dentro tutto quello che mi era rimasto allagandole la figa e facendola venire come mai le era riuscito.
Mi tirai fuori la guardai e la presi per il braccio la portai in bagno la feci entrare nella vasca, inginocchiare davanti a me e le pisciai addosso, volevo renderla succube e lei voleva che lo facessi tanto che visto la sua non reazione le ordinai di aprire la bocca cosa che lei fece e indirizzai il getto dentro, con mio sommo stupore gradì anche questo e fu in quel momento che capii quanto era porca la zietta.
Pensando poi alla cuginetta, per quanto mi riguardava poteva usare il ditino per quella sera; le mie palle erano abbastanza vuote, ci aveva pensato la sua mamma.

Gino31f
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