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Una Storia Di Lussuria - 6


di LustSmallLady
03.01.2023    |    6.749    |    9 9.7
"Poi lo ingoiammo e riprendemmo a baciarci con passione..."
Premessa: tutti i personaggi ivi descritti sono di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Chiedo inoltre scusa per i vari errori di battitura che possono essermi sfuggiti.


Un giorno di Ottobre, approfittando di un weekend a casa da sola, andai a suonare a Severino. Ma lui non venne ad aprire.
Al suo posto venne alla porta una donna di mezz'età, sovrappeso, dai capelli rossi tenuti cortissimi e gli occhi nocciola. La conoscevo, era la donna che abitava al piano sopra Severino, quella che chiamava la rompi cazzo.
Era avvolta da un lenzuolo, probabilmente preso velocemente. Capii subito cosa stava succedendo e il perché Severino non fosse venuto alla porta.
"Alla faccia della rompi cazzo" pensai, iniziando a intuire il vero motivo del nomignolo.
"Che vuoi? Chi sei?" Disse, scocciata.
"Io… Cercavo Severino…" dissi, non sapendo nemmeno come giustificare il mio esser lì.
Dalla porta del corridoio vidi apparire Valentino, nudo come mamma l'ha fatto, col cazzo durissimo e la cappella rossissima.
"Ah, sei tu. Severino non c'è oggi, ma se vuoi giocare con noi… " disse, prendendosi il membro in mano ed iniziando a menarselo lentamente. Sentii una scossa al basso ventre, fissando il movimento della sua mano.
"Ah, allora è lei quella che urla ogni weekend " disse la donna, squadrandomi da testa a piedi. Si fece poi da parte per farmi entrare. "Son proprio curiosa di vedere cosa sa fare" disse infine.
Mentre la donna chiuse la porta, Valentino mi si avvicinò e mi salutò con un bacio profondo e bagnato. Iniziò poi a palparmi il culo da sopra i jeans, e io non opposi resistenza. Mi prese per mano e mi portò in camera da letto, seguiti dalla donna.
"Lei si chiama Monica" mi disse poi.
Monica non disse nulla. Si limitò a togliersi il lenzuolo e a buttarlo sul letto.
La vidi finalmente nuda. Come avevo immaginato aveva lo stomaco prominente e la doppia pancia. Il seno era grande ma cadente, e il culo un po' floscio. La figa era però completamente depilata.
"Dai, fatti vedere anche tu" mi disse poi, sedendosi sul letto.
Iniziai a spogliarmi, e Valentino mi guardava voglioso, senza smettere di giocherellare col pene.
Una volta nuda, Valentino prese posto sul letto, sedendosi a gambe larghe, e io mi avvicinai, inginocchiandomi davanti a lui.
Monica mi osservava curiosa.

Presi il cazzo di Valentino in mano, ed inizia a masturbarlo. Lui tolse subito la sua mano, lasciandolo alla mia mercè.
Non ci pensai su sue volte, ed iniziai subito a leccargli la cappella, bagnandola. La succhiai e mordicchiai, godendomi i gemiti dell'uomo.
"Che troia, ci sai davvero fare" disse Monica, prendendo posto accanto a me.
Iniziò a toccare i testicoli di Valentino, poi si intrufolò sotto di me per raggiungerli con la bocca ed iniziò a succhiarli. Io non smettevo di lavorarmi il cazzo, ed iniziai un lento pompino, facendomi arrivare il cazzo fino in gola. Quando tornavo a concentrarmi sulla cappella, Monica leccava l'asta, avvolgendola con la lingua.
Nel turbinio della lussuria le nostre lingue si toccarono. Fu uno scambio di sguardi che fece scattare qualcosa. Mi mise una mano dietro la testa e mi attirò a sé.
Mise le sue labbra sulle mie. Iniziò con un bacio casto. Sentii le sue labbra morbide aprirsi e non potei che fare come lei.
Mai avrei immaginato di baciare una donna.
La sua lingua si insinuò nella mia bocca, e cominciò uno scambio di saliva.
Valentino si alzò, lasciandoci il letto, e si mise su una sedia, iniziando a segarsi. Voleva godersi lo spettacolo.
Monica mi fece sdraiare sul letto, e si sdraiò accanto a me. Ci guardammo negli occhi prima di riprendere a baciarci con ardore.
Iniziò a toccarmi il seno, a titillarmi un capezzolo con le dita, e io gemetti sulle sue labbra. La sua mano poi discese sul mio ventre, fino ad arrivare al monte di Venere. Si fece strada fino alla fighetta già bagnata.
Aprí le grandi labbra con indice e anulare ed iniziò a passare sulle piccole labbra il medio, lentamente. Si staccò dalla mia bocca solo per catturare un capezzolo tra le labbra. Iniziai a gemere.
La sua lingua mi torturava in capezzoli, poi iniziò a lasciare una scia di baci lungo il ventre. Mi fece spalancare le gambe e si posizionò fra di esse.
"Mmh. Che profumino che hai" disse poi. Allargò le grandi labbra con i pollici e diede una leccata alla mia figa a lingua larga.
"Ah. Oddio" esclamai.
Continuò le leccate, una dietro l'altra, poi entrò con la lingua nella figa. Misi le mani sulla sua testa, spingendola contro di me.
Monica iniziò a succhiarmi il clitoride e a leccarlo, facendo piccoli movimenti circolari. Era fantastica, faceva tutto quello che mi piaceva.
Continuando a succhiarmi il clitoride inserí medio e indice nella figa. Iniziò un lento dentro fuori che mi faceva impazzire.
Con la mano libera iniziò ad impastarmi una tetta.
"N-non ti fermare… S-sei fantastica" dissi.
Non ci volle molto prima che venni. Strinsi la sua testa fra le mie gambe, e in tutta risposta tolse le dita senza smettere di leccarmi.
Sentii un formicolío salire dalla figa alla testa. Stavo per avere un altro orgasmo subito dopo averne avuto uno.
Succhiò con forza il clitoride e leccò gli umori che uscivano per l'orgasmo precedente e non resistetti più. Ebbi un secondo orgasmo che mi sconquassò. Inarcai la schiena e dovetti spingerle via la testa.
Si alzò sorridendo, e si posizionò sopra di me. Mi baciò. Sentii il mio sapore nella sua bocca.
Mentre limonavamo iniziai ad accarezzarle i fianchi e salii fino alle tette. Le presi in mano, le soppesai. Le strinsi poi presi i capezzoli fra le dita. Li titillai, li strinsi e li torsi. La sentii fremere.
Mi staccai dal bacio e la guardai negli occhi. Mi portai una tetta alla bocca e leccai il capezzolo, che divenne ancora più duro. Lei mi guardava con occhi languidi, vogliosa di avere di più. Succhiai i suoi capezzoli come una bambina affamata, e prima che potessi mettere una mano sulla sua figa, la vidi alzarsi e mettersi a cavalcioni della mia faccia, con le mani sul muro.
La sua figona si apriva davanti ai miei occhi, con le labbrone pendenti.
Non sapendo bene cosa fare mi lasciai trasportare dall'istinto.
Alzai la testa e diedi una piccola leccata alle grandi labbra. Poi mi feci coraggio e le aprii con le mani, dando un altra leccata alle piccole labbra.
Era una sensazione strana. Gli umori rendevano la figa scivolosa… E gustosa.
Mi piaceva quel sapore e leccai di nuovo. E poi ancora, golosa.
Vidi il suo clitoride ergersi, e lo leccai. Gemette di piacere, ed iniziai a leccarlo e succhiarlo, sempre con più foga.
In preda al piacere, Monica si abbassò di più sul mio viso, iniziando a strusciarsi.
"Mmh. Si, si… fammi venire, dai" disse, muovendo il bacino. A volte il mio naso sbatteva contro il clitoride, facendole lanciare urletti. Con la lingua cercavo di andare più a fondo che potevo.
"Ah, ah, si, dai. Sto per venire, dai! Succhia, tesoro, succhiami il clito!" Disse, portandosi una mano sulla figa e aprendo le labbra più che poteva. Succhiai il suo clitoride come se fosse stata una cappella, e fra una succhiata e l'altra lappavo gli umori.
Venne con un urlo liberatorio, poi quasi affamata mi baciò, succhiandomi la lingua.

"Mamma mia. Quanto siete porche. Dai. Fate venire anche me"
Valentino si era spostato di fianco a noi, in ginocchio sul letto. Monica rimase sopra di me, e Valentino mise fra le nostre bocche il suo cazzo. Iniziammo a leccarglielo, baciandoci di tanto in tanto e toccandoci le tette a vicenda.
"Troie, mi state facendo impazzire. Mmmh. Dai, succhiate"
Leccavamo e succhiavamo il cazzo di Valentino con ardore, poi Monica prese la cappella in bocca, giusto in tempo per accogliere gli schizzi di sborra.
"Aaaah" urlò Valentino, sborrandole in bocca.
Recuperai con la lingua la sborra che usciva dalla bocca di Monica. In tutta risposta la donna mi baciò con la bocca piena di sperma. Ce lo passavamo con le lingue, ci giocavamo, e lo assaporavamo. Poi lo ingoiammo e riprendemmo a baciarci con passione.
"Vado a farmi una doccia" annunciò poi Valentino, esausto. Probabilmente non era il suo primo orgasmo del giorno.

Io e Monica nemmeno rispondemmo, troppo prese dal nostro bacio. Mi guardò con occhi vogliosi. "Devi iniziare a fare visita anche a me, tesoro" disse poi.
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