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Psicanalista e stivali rossi ep 2 di 3


di PsicanalistaSexy
16.01.2020    |    1.134    |    0 9.7
""Inculami tesoro", dice al compagno..."
Come speravo, dalla grafia emerge una personalità decisamente votata al soddisfacimento erotico, non tanto proprio, quanto soprattutto del partner.
"Avanti, sono curiosa! Ora che mi avete convinta, voglio sapere tutto!"
Inizio il feedback: " Innanzitutto sei una donna che tende a ribadire i propri concetti, lo noto dal modo in cui delinei i tagli delle "t". "Centro! E' verissimo!" Mi dice. Dai lineamenti facciali di quel viso da troia nata, finalmente sparisce la durezza. Il suo uomo le dice: vai in camerino con il grafologo a farti spiegare il resto, ma prima vieni qui.
Lei, docile, si avvicina a lui ancheggiando sui tacchi degli stivali rossi. "Toglile il perizoma" dice lui a Giorgio, che esegue senza obiettare. "Togliti tutto" dice a lei, che esegue e rimane nuda totale tranne gli stivali rossi di cuoio. "Posso tenerli?". "Certo. Ora vai col grafologo in camerino e fatti terminare l'analisi!" Noi attendiamo qui.
Le prendo la mano, già immaginandomi una sega da maestra.
Siamo soli in penombra.
Il suo fisico è statuario, di una sensualità imbarazzante.
"Allora, che cos'altro mi dici?"
"Le ficco il cappuccio della penna in bocca e le sussurro nell'orecchio: " Sai qual è il segno dal quale si evince la troiaggine?". Mentre sussurro lei mi prende la biro e la struscia sui capezzoli turgidissimi. Freme, ha come delle scosse. Le azzanno un capezzolo, lo tiro coi denti fin quasi a spezzarlo. Non si lamenta. "Con--tinua, gra..zie, mi hhh ... piacehhh... ahhhh!". Si è infilata la penna nel culo, per la verità dall'aspetto sicuramente non vergine. "Che fai - le dico- togli la penna da lì e infilala nella fighetta insieme con queste mie dita."
E' in piedi, con la penna e due mie dita nella figa. Ancora la figa non è bagnata, strano. Così ho modo di apprezzarne la consistenza delle labbra, che si inturgidiscono, finalmente. La prendo in mano, questa bellissima gnocca, sollevo la troia sulla mia mano, con la penna dentro la figa, so che le faccio un po' male. Lei geme appena e mi lecca il viso, come una gatta. Questa breve serie di intimazioni l'ha come ipnotizzata. Lo sapevo già - dalla grafia; dallo scritto emerge infatti la tendenza alla sottomissione, ma solo nei confronti di chi lei percepisce come dominante. La lascio in piedi, la troia dagli stivali rossi. Nel frattempo gli altri 2 stanno sbirciando col cazzo in mano. Il compagno mi fa un segno di "OK". Ed io proseguo la mia "scena".
"Vuoi proprio sapere qual è il segno da cui ho capito che sei puttana nel profondo? Che desideri fare la troia appena puoi?"
"Sì, dai, dimmelo, dimmelo mentre mi infili il cazzo nel culo!".
Le faccio togliere la penna dalla figa, gliela faccio leccare. Quindi gliela infilo nel culo insieme con un mio dito e poi con 2 dita. Mi fermo perché voglio evitare che la penna le si disintegri in quel bell'orifizio.
Tutto questo mentre siamo in piedi.
Le consegno la penna e le ordino di scriversi addosso una lettera "G". "Fallo tu, per favore". Il viso, un bellissimo ovale caratterizzato da un naso elegantemente pronunciato, è ora testimonianza che l'ho ridotta alla mia mercé, che attende da me gli ordini che ha capito la porteranno ad alzare con graduale estenuante procedura la vetta del piacere personale fisico e cerebrale.
Le tolgo la penna dal culo, la faccio sedere a cosce larghe sul divanetto di prova, bianco, intonato perfettamente agli stivali rossi della signora puttana dal caschetto troieggiante.
Le tocco la fighetta, è un lago, gliela lecco e le trasferisco gli umori propri sulla sua lingua.
Mi abbasso e traccio con penna una "G" sulla sua coscia destra ed una sulla coscia sinistra, imitando la sua grafia.
Mi piace profanare questo corpo leggermente abbronzato, profumato, che tra non molto emanerà umori e sarà arricchito di sperma copioso ovunque. Sappiamo entrambi che sarà così: ce lo diciamo con gli occhi. Non resisto più non resiste nemmeno lei: dobbiamo abbracciarci ed avvinghiare le nostre lingue.
Gli altri 2 sono dentro coi cazzi in tiro. Lei mi slingua l'orecchio e mi dice che vuole che la sodomizzi a secco. E' fissata col culo, come tutte le vere porche intenditrice di cazzo. Lo dice mentre sta segando i 2 cazzi e mi guarda con lo sguardo più troiesco che io ricordi. La faccio accovacciare e le infilo il mio cazzo in gola mentre lei continua a segare gli altri 2.
Che spettacolo!
Il rumore del mio cazzo risucchiato da questa bocca mi fa impazzire, come la visione delle sue labbra col rossetto permanente strette a cerchio sul cazzo.
"Bene" - le dico mentre la stantuffo in gola - "Ora che siamo certissimi che sei una troia, scopaci tutti insieme!!"
Non attendeva altro.
Esce barcollando dal camerino, intontita dal piacere che sta provando e che le sta crescendo dentro, ma ancor più eccitata ed esaltata da ciò che sta per capitarle!
Si mette a pecora sulla pedana che il negozio utilizza per le foto sexy. Pedana nero ardesia, stivali rossi, caschetto nero, pelle abbronzata: un cocktail di sesso che attende di essere delibato.
"Inculami tesoro", dice al compagno. "Inculami, ti prego, senza ritegno e senza pietà!".
"Giorgio, sbattile il cazzo in gola!" Dico. Così facciamo una "U" rovesciata.
Mi infilo un preservativo nero, per rimanere in tema coi colori preferiti dalla troia, e chiedo al compagno se vuole che ce la inculiamo insieme.
"Mai fatto, ma c'è sempre una prima volta..." Dice.
"Noooooo! 2 nel culo! Noooo!" Dice la puttana dagli stivali rossi staccandosi appena dal cazzo di Giorgio.
"Non ora.. goooshhh. ghhff" Non riesce a terminare la protesta, perché viene riempita da fiotti di sperma di Giorgio in gola.
"Che troia che sono, uffff! Avanti, allargatemi il culo, ma subito, prima che ci ripensi!!!! Ahhhh!".
Non ho mai fatto una doppia anale prima d'ora. Giorgio ci viene in soccorso con una crema lubrificante che ci agevola l'ingresso e la penetrazione.
Lei spinge indietro, ne vuole di più. Giorgio le si accovaccia sotta la figa fradicia e le sistema un discreto fallo di gomma in figa.
E' il massimo per lei. Non chiede altro, che tutti spingiamo.
"Stringiamole le tette!" Urla il compagno.
"No, tiratemi i capezzoli, strappatemeliiii!!! Avanti, porci!! Voglio godere come una troia! E tu, Giorgio, mordimi la figaaa".
Manca pochissimo, appena il tempo di dirci "Aspettate voi, aspettatemi, non venite, vi voglio bereeee!"
Viene copiosamente, bagnando il viso di Giorgio sotto la sua figa rasata.
Ci sfiliamo dal suo culo, la giriamo sulla schiena sul pavimento, le ficco il mio cazzo in gola. Lei prende quello del compagno e me lo affianca, ci sega entrambi mentre ci succhia. Abilmente ci tiene in tiro senza farci venire subito, finché entrambi ci guardiamo e d'intesa la riempiamo di sperma in gola e sul viso, sui denti, sui seni. Ci pulisce i cazzi a lungo, lentamente, li gode come una ragazzina col gelato in bocca. Sorride, la troia dagli stivali rossi, beata, soddisfatta. Ma non è finita.........(continua)
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