Prime Esperienze

Alessandra 2


di Membro VIP di Annunci69.it lavidaciula
19.01.2022    |    18.108    |    10 9.6
"Fui io a sbottonarle la pelliccia..."
Passò il tempo. Alcuni anni dopo Alessandra divenne mia moglie. Lei era sempre molto bella. E se possibile lo diventò ancora di più. Mi piaceva sempre guardarla. Soprattutto quando riuscivo a sorprenderla in momenti particolari nella nostra intimità. Nuda, naturalmente. A letto, dopo aver fatto l’amore, ancora sporca del mio seme. Al risveglio, adagiata e completamente nuda, dopo una lunga notte d’amore. Sotto la doccia, in bagno mentre faceva la pipì. E mi mostrava sempre imbarazzata la lingua.

Ma soprattutto mi piacque cominciare a coinvolgerla come moglie in situazioni molto particolari e sempre più scabrose. Lei, da brava mogliettina, mi fece fare, ma sempre fino ad un certo punto.

Come quella volta che un mio giovane collega organizzò una festa per il suo compleanno. Lui era un gran buontempone e pure parecchio vizioso e, come la sua compagna, piuttosto vistoso ed esibizionista. Pensò di dare un tocco di particolare erotismo alla serata del suo quarantesimo anno. Il birbante aveva come morosa una danese favolosa. Pure lei molto disinibita che lo aveva evidentemente assecondato in passato in tutte le sue idee e i suoi desideri. Anche quelli più piccanti e spinti!

Quando ci invitò pretese che noi mariti ci presentassimo alla festa in cravatta e boxer. Le signore, invece, rigorosamente in baby-doll.

Quando informai Alessandra, lei trasalì. “Ma è pazzo, quello lì! – sbottò subito lei – Non mi va proprio di esibire il mio abbigliamento intimo in pubblico!” “Ma dai, Alessandra! È una serata tra amici…” “Ma tu… ma tu… – aggiunse lei sbuffando – Ma tu saresti d’accordo? Io sono tua moglie. Lui, il padrone di casa, si accoppia, mi pare, con una giovane fotomodella danese. Molto più giovane di me e probabilmente molto più disinibita e disinvolta di me in certe situazioni. Sicuramente abituata a serate di questo tipo. E poi lei è solo la fidanzata… E deve essere un po’ la sua puttanella!”

“Ma Alessandra, alla festa, privatissima, ci sono anche altre due o tre coppie. Scelte in maniera molto oculata ed esclusiva.…” “Ma amore. Uffa! Non mi va… Io mi vergognerei troppo!” “Perché, Alessandra? – cercai di tranquillizzarla – Tu rimani la più affascinante e la più bella!” “Ruffiano! – sbuffò di nuovo lei sorridendo – E tu hai certamente già scelto il baby-doll che dovrei indossare… Vero?” “Certo, tesoro…. Quello che ti ho regalato io a Natale!” “Quello blu color notte? – sospirò gemendo mia moglie – Ma è cortissimo, spalancato davanti e dietro. E poi è completamente trasparente, va portato con sotto nulla o al massimo una mutandina che ben si adatti… Dovrei quindi essere in quel caso praticamente nuda, sotto! Si vede tutto e losai bene! Tu sei un maialino e me l’hai regalato apposta. Ma per te solo l’ho indossato. Sapevo che ti piaceva tanto… Vedermi così! Ma uffa! Ma in pubblico… Mostrarmi così, praticamente nuda! Davanti ad altri uomini! Ho il sospetto che a te piacerebbe proprio questo… E non ne capisco il perché…”

“Io so solo che tu saresti bellissima e la più ammirata della festa!” “Appunto! Proprio quello che tu vorresti, immagino…” Non le risposi ed abbassai tristemente lo sguardo. “Lo so, lo so… – continuò allora lei vedendomi improvvisamente rabbuiarmi – Ho il sospetto che a te piaccia tantissimo esibirmi e ancor più scoprire le reazioni che provoco in quelli che beneficiano così della messa in mostra da te voluta della tua donna.

“Ricordo bene sai quello che mi hai già confessato quella volta quando ti raccontai quella mia storiaccia che mi era capitata ai tempi dell’università! Ma allora io ero libera! Non avevo neppure il moroso che avevo appena scaricato! Ero troppo bella per un uomo geloso come era quel ragazzino! Ma sì, lo so, ora sono tua moglie. E capisco che certe cose devo anche concedertele, talvolta…”

“Allora si va? – le chiesi non nascondendo tutta la mia ansia – Dai, Alessandra, dimmi di sì!” “Non capisco questa questo tipo di festa e questo tuo particolare capriccio! – miagolò gemendo allora Alessandra – Non mi piace mica tanto, sai…” “E dai, Alessandra! – insistetti io – Vedrai che anche tu ti divertirai! Sarà una serata indubbiamente diversa…”

Lei non rispose, sollevò per un attimo gli occhi al cielo e poi abbassò velocemente lo sguardo scuotendo il capo. La risposta mi fu evidente. Aveva accettato.

“Quando? – mi chiese allora con un filo di voce – Quando è fissata la data di questa serata così particolare e soprattutto così, insomma… diversa?”La festa è fissata tra due sabati. Dopo cena, alle 11… – aggiunsi allora io velocemente – Sarà un ritrovo danzante.” “Siete proprio dei matti, voi! Ed anche dei maialini, voi maschiacci! – replicò ancora mia moglie – Ci vorreste seminude e ballerine…”

“Sono le direttive del festeggiato, amore! – mi giustificai io e continuai ad essere indiscreto – Hai intenzione di prendere un appuntamento anche con il tuo estetista? Tu vuoi essere sempre perfetta, anche nei tuoi particolari più intimi!”

Lei non rispose e mi lanciò un’altra occhiataccia… “Ma Fabio! Te lo dico subito… Proprio nuda, no! – aggiunse solo lei sbuffando – Non mi va di mostrare proprio tutto sotto il baby-doll! Quello che userei è bellissimo ma proprio cortissimo e completamente trasparente! Uffa!”

Non replicai più già soddisfatto a sufficienza e lasciai che lei si tranquillizzasse del tutto.

Passarono i giorni ed Alessandra ed io non ne parlammo più. Notavo però, con l’avvicinarsi di quel sabato sera, un crescente nervosismo in lei. Ma facemmo spesso l’amore e lei non cessò mai di concedermi tutto quello che lei sapeva bene io prediligessi. Era sempre un po’ più tesa del solito ma nello stesso tempo eccitata e lo faceva spesso un po’ furiosamente. Alcuni giorni prima del fatidico sabato volle sapere se la particolare serata era stata confermata. “Sì, amore… – le risposi – Tutto confermato. Come previsto oltre al padrone di casa e la sua danesina ci saranno altre due coppie che hanno accettato l’invito. E sono due coppie sposate…”

“Coppie sposate? – mi chiese ancora Alessandra – Più giovani di noi?” “Coppie sposate. Una parecchio più giovane di noi ed una invece nostra coetanea. Gli uomini sono tutti miei colleghi.” “Capisco… – si irrigidì un po’ lei – Vi conoscete bene allora voi uomini…”

“Sì, Alessandra. Noi uomini ci conosciamo benissimo ma non abbiamo mai avuto il piacere di vedere le nostre rispettive mogli…”

“Avrete occasione di conoscerle per bene quella sera! Mi pare di capire che è proprio quello che volete…” “Indubbiamente… tesoro! E lo sai quanto io sia fiero di te! E della tua bellezza…” Alessandra sorrise per un attimo compiaciuta ma poi brontolando e sculettando se ne andò.

Alessandra non ne parlò più. La notte prima, dopo aver fatto l’amore, volle però fare delle precisazioni. “Per domani sera va bene quello concordato. Ma voglio essere libera di indossare il baby-doll come voglio io. Mi vedrai pronta con la pelliccia sopra. Mi dovrai però sempre proteggere e soprattutto mi dovrai riportare a casa in qualsiasi momento io te lo chiedessi. Chiaro?” “Certo, amore, certo… Ma sono sicuro che tu sarai la più bella e che non mi deluderai!”

E venne la grande serata.

Cenammo e lei subito dopo scappò in bagno. Vi rimase per oltre un’ora. Poi uscì e senza che io la vedessi si infilò velocemente nella nostra camera da letto. Io mi ero già preparato indossando sotto il cappotto delle scarpe da ginnastica, una cravatta blu ed i boxer. Quelli con ampia chiusura sul davanti senza bottoncini. Sopra un paio di calzoni della tuta. A casa dell’amico li avrei tolti, come le scarpe da jogging e il lungo cappotto.

Alessandra si fece attendere parecchio. Poi, finalmente, apparve. Era particolarmente affascinante. Era impellicciata con tacco dodici ed aveva deciso di tirarsi i capelli e raccogliersi dietro la nuca. Era ancora più bella, così! Con il volto ben libero dai capelli e solare. Era leggermente truccata più del solito ed aveva scelto il bel rossetto rosa che io prediligevo. Una donna stupenda ma pure una bambolina meravigliosa! Tutta da spogliare ed ammirare!

“Eccomi! – sussurrò un po’ affannata – Fatto tutto. Vado bene così per il mio marito?” “Certo tesoro, sei semplicemente fantastica!”

Uscimmo, scendemmo in garage e ci mettemmo in macchina. Pochi minuti ed eravamo a casa di Tommaso.

Eravamo stati gli ultimi ad arrivare e lui ci accolse con un gran sorriso. “Benvenuti! Gli altri sono già arrivati! Greta è ancora di là, in bagno. Fra qualche istante ci raggiungerà anche lei.”

Lui ci esibì un elegante boxer nero attillatissimo ed una cravatta egualmente nera. Ci indicò subito la stanza adibita a spogliatoio. “Là vi potete mettere a vostro agio. Vi aspettiamo di là per il drink di benvenuti.”.

Entrammo nello spogliatoio ed io freneticamente mi tolsi tutto il superfluo e rimasi in cravatta e boxer come mi era stato richiesto. Non vedevo l’ora di vedere mia moglie in baby-doll! In particolare quel baby-doll che adoravo! La vidi tentennare per un po’, evidentemente impacciata. Fui io a sbottonarle la pelliccia. Gliela tolsi e gliela appesi vicino alle due pellicce che probabilmente erano delle altre due donne invitate. Mi apparve, come aspettavo, un’Alessandra stupenda. Il baby-doll che le avevo donato le stava magnificamente. La fissai e la guardai tutta. Fu allora che lei sospirò a lungo.

Sbuffò e mi fissò negli occhi. “Va bene così, amore? Ma mi hai già vista così, tu… Tante volte! Sono solo un po’ truccata, colorata… E sei molto orgoglioso della tua mogliettina, vero? E scusami, ma proprio nuda… Sotto… No! Non mi andava… Beh, ho dimenticato il reggiseno ma ho voluto tenere sotto almeno la mutandina. Ma come ben vedi tutto è tanto, tanto trasparente… Insomma! – continuò sospirando e parlando tutto di un fiato tradendo tutta l’ansia che evidentemente aveva per l’esibizione che stava per compiere di là – Ho eseguito le direttive del padrone di casa e così sono praticamente nuda! Uffa! Mi si vede quasi tutto! Spero che basti… E che gli altri maschietti si comportino da gentiluomini… Che non mi scrutino troppo e che non mi mettano così troppo in imbarazzo. C’è il mio marito presente e certe cose non le ho mai fatte!”

Le accarezzai il volto e la guardai tutta. Effettivamente il suo baby-doll completamente trasparente e spalancato davanti e dietro offriva in visione il suo splendido corpo. Il seno era praticamente scoperto e la trasparenza permetteva di apprezzare i suoi bei capezzoloni rosa. Mi sembrarono appuntiti e con i miei due indici glieli sfiorai. “Dàiiii, Fabio, non cominciare! Mi mandi in confusione già adesso, così! La scollatura davanti, larga e profonda scopriva pure l’ombelico e lasciava intravedeva il sottilissimo elastichino blu del microscopico perizoma che io stesso pure le avevo regalato. Pure piccolissimo e trasparentissimo, appunto. Molto poco, ma si intravedeva appena, un accenno del magico triangolino di peluzzi della sua fica. Le feci fare una piccola e lenta piroetta per ammirare in prima visione il suo lato B. Lei sbuffò ma si prestò al giochino.

“Posso andare? – mi chiese Alessandra – Ho superato l’esame del marito?” Lei aveva un culetto da sballo e lo mostrava integralmente. Il filetto del peri si era infatti maliziosamente già infilato tra i suoi rotondissimi glutei. Se davanti il triangolino del peri le permetteva un po’ di nascondere il suo sesso, dietro Alessandra era veramente praticamente nuda. Come avrei voluto io! E lei lo sapeva di esserlo. “Uffa, amore! Mi vergogno, Fabio, tantissimo… A farmi vedere così! Da alcuni tuoi colleghi, poi… Se almeno fossero degli sconosciuti!”

La presi allora per mano per farle superare l’evidente imbarazzo ed uscimmo dallo spogliatoio. Lei quasi si aggrappò a me. Suo marito!

Entrammo nella sala dove gli altri già avevano iniziato la festa. Due donne ballavano. Una si esibiva in un sensualissimo ballo da sola. L’altra si dimenava incollata strettissima a suo marito. Greta invece, con un bicchiere pieno tra le mani, baciava con gran passione il suo uomo. Era incollata a lui. Non potei non notare i particolari baby-doll che tutte e tre le donne indossavano. Greta aveva scelto un baby-doll lunghissimo fino alle caviglie. Scollatura però vertiginosa e schiena completamente scoperta. Ma, soprattutto, bianchissimo e completamente trasparente. La giovane danese sotto non aveva assolutamente nulla. Era nuda e sapeva di esserlo. Non era proprio imbarazzata e già visibilmente molto eccitata. I capezzolini appuntiti la tradivano…

La donna che ballava stretta al marito vestiva un baby-doll nero pizzato che pure regalava trasparenze totali. E questo, a differenza di quello di Greta, era molto molto corto. Sembrava una piccola canottierina che regalava in quel momento la vista di uno splendido lato B completamente scoperto. Rotondissimo e sicuramente ben sodo! Naturalmente, quando suo marito le avrebbe permesso di staccarsi dal suo strettissimo abbraccio la splendida moglie, a causa del cortissimo indumento intimo indossato, non avrebbe non potuto regalare a tutti noi maschietti la fantastica visione della sua fica.

Infine, la terza giovanissima donna, si dimenava in un sensualissimo ballo davanti al suo giovane marito spaparanzato su una poltrona. E l’erezione che il boxer appena nascondeva un po’ era la prova di tutto il suo apprezzamento per l’esibizione che gli regalava la mogliettina! Anche lei vestita solamente di un microscopico baby-doll bianco completamente trasparente. Anche lei, come le altre due donne, non aveva indossato nulla sotto. Nè reggiseni, nè tanga o perizoma!

Alessandra era impallidita vedendo tutte le altre donne già nude! “Ma Fabio! – esclamò – Ma cosa fanno? E sono tutte praticamente già nude. Io non voglio fare quegli spettacolini e mostrarmi nuda come loro! E guarda come sono già su di giri i loro uomini…”

“Ma Alessandra… Indossano tutte e tre degli splendidi baby-doll. Come il tuo. E seguono le direttive del padrone di casa, amore!” “Ma sono completamente nude! – ribattè ancora lei – Io non volevo…”

Ci avvicinammo a quello che era il bar e versai un abbondante dose di Martini in un bicchiere che poi avvicinai alle labbra di Alessandra. “Ma Fabio! Quanto me ne hai messo! Così mi ubriachi! Non voglio! Voglio rimanere lucida…. Non mi fido tanto… Né di te né dell’ambiente…”

Ma lentamente riuscii a farle bere tutto. Fino all’ultima goccia.

Cambiò il ritmo della musica ed uno sfrenato ritmo spinse tutti a ballare. Anche Alessandra, inizialmente un po’ imbarazzata, si fece travolgere dalla musica. E lei sapeva ballare molto bene!

La festa decollò. Tra balli sfrenati e lenti sdolcinati. Ballai a lungo con Alessandra. Il suo corpo e il suo profumo mi stordirono. Saperla bellissima e quasi nuda in mezzo ad altri uomini mi eccitava e non riuscii a controllare una gran bella erezione che solo parzialmente i boxer nascosero! Mi venne proprio duro! Cominciai a muovere le mani dietro il suo culetto e lentamente iniziai a sollevarle il leggerissimo gonnellino del baby-doll. “Ma Fabio! – mi sussurrò all’orecchio – Cosa fai! Non fare così! Vuoi che mostri il mio culetto a tutti? Sei già troppo eccitato, tu! Lo sento sai il tuo coso! Ce l’hai già duro! E me lo fai sentire! Eccome! Non sono una santa!”

Io risi di gusto e la invitai a lasciarsi andare. Poi facemmo una pausa. Le feci bere ancora un po’ di un altro intruglio preparatomi dal padrona di casa. Lo offrì personalmente a mia moglie strizzando l’occhio a me…. Non seppi mai cosa contenesse… Ma gli effetti, poco dopo, furono evidenti Lei lo sorseggiò tutto. Lentamente ed un po’ sospettosa. Poi ci adagiamo sul divano. Lì, lentamente, iniziai ad accarezzarla e baciarla. “Dai, Fabio, ti prego… – sussurrò lei – Non fare così. Non voglio! Non siamo nella nostra camera da letto! Non così davanti a tutti! Anche se mi sento molto accaldata e un po’ strana… Non so cosa mi ha fatto bere Tommaso, ma ho molto caldo e mi sento un po’ alterata ed un po’ troppo euforica per i miei gusti…”

Improvvisamente si avvicinò il più giovane degli invitati trascinandosi letteralmente dietro la mogliettina che aveva già gli occhietti trasognanti. Lui era del resto bellissimo e mostrava un fisico semplicemente perfetto. Senza indugi chiese ad Alessandra di ballare con lui. Mia moglie, sorpresa e turbata dalla visione di quello splendido esemplare di giovane maschio in calore, mi interpellò con lo sguardo. “Vai pure, cara! Io rimango qui e ti aspetto!” “Ti lascio Eliana, mia moglie… – aggiunse lui – Se ti va…” “Certo, sarà un piacere! – risposi subito invitando Alessandra ad accettare l’invito – Ma tu… – aggiunsi con tono complice – Mi raccomando! Comportati bene con mia moglie e non maltrattarla!”

La fece alzare da divano. Alessandra era indubbiamente imbarazzata per quell’invito così repentino di quel giovane uomo ma non ne era troppo dispiaciuta! Anzi! Era indubbiamente orgogliosa di essere stata la prima scelta di quel bellissimo maschietto.

Il ragazzino prese allora con noncuranza per mano mia moglie che un poco sculettando lo seguì in un angolo un po’ più buio del salone. Non li vidi più…

“Scambisti? – mi chiese subito a bruciapelo la giovane donna il cui marito si era appena appartato con mia moglie – Noi qualche volta…” “No, mai fatto… – risposi subito sorpreso – Mia moglie non vuole!” “Neanche io volevo all’inizio. Poi lui, un po’ alla volta, mi ha convinta…”

“E adesso? Lo fate spesso?” “Sì, abbastanza. Anche qui lo facciamo spesso alle feste che organizza Tommaso…”

Pensai a quello che forse poteva succedere per la prima volta ad Alessandra. Ma non ne fui preoccupato. Anzi!

Noi due continuammo a conversare ancora per un po’. Eliana si avvicinò sempre di più e mi fece apprezzare il suo profumo! Alessandra e suo marito erano scomparsi… Non li vedevo più… Improvvisamente lei mi sorrise ed allargò lentamente le gambe mostrandomi senza alcun pudore la sua fica. Era pelosa la giovane donna ma proponeva un triangolino di peli nerissimi molto curato. “Mi vuoi eccitare? – le chiesi immediatamente – Lo sono già! E parecchio…” “Lo vedo, lo vedo… – replicò subito lei fissandomi nella patta dei boxer – Sei proprio in tiro e mi pare che tu abbia una certa voglia… Sbaglio?”

Effettivamente la visione della sua fica nerissima mi aveva eccitato e l’avevo già bello duro. Il glande arrossato fuoriusciva un po’ dall’apertura dei boxer. “Vuoi che ti aiuti almeno un po’? – mi chiese allora lei con voce flebile – Lo so che abbiamo poco tempo a disposizione ma mio marito è bravissimo ad intrattenere le mogli degli altri! Anche tua moglie lo sperimenterà… E lui è bravissimo in particolare con le inesperte… Come mi sembra sia tua moglie…”

“E a te cosa ti piacerebbe farmi? – le chiesi con un po’ d’ansia – Vedendo qui tutte queste belle passerine in mostra… Ho tanta voglia, adesso! E sono anche pieno…” “Ma io ho voluto mostrarti per bene in esclusiva la mia… L’hai apprezzata parecchio, mi pare!|E mi dici che sei anche pieno… – aggiunse lei maliziosamente – Mmmm…. Proprio pieno, pieno… E magari ne fai tanta… Tanta, tanta?” “Tantissima! – le risposi subito accarezzandole le labbra con il mio dito indice – E tanto calda!” “Wow! – replicò subito lei – E magari anche buona…” “Ti piace la sborra? – le chiesi allora spudoratamente a bruciapelo – E magari anche la bevi? Tutta?” “No, tesoro… – mi rispose lei sottovoce – Non mi piace tanto lo sperma ma se l’uomo lo vuole proprio… Tu lo pretenderesti? Io non scappo, come fanno certe mogli… Insomma, ti piacerebbe prprio sborrarmi in bocca?” “Oh sì, Eliana! Non vedo l’ora… Ma fai presto, però… Potrebbero tornare… Tuo marito e mia moglie!”

Lei non aggiunse altro. Si guardò un attimo attorno e mi fece un sorriso. Si sollevò il baby-doll per mostrarsi completamente nuda e per farmi apprezzare ancora meglio la sua fica e tutto il suo corpo nudo. Poi se lo levò velocemente rimanendo così nuda e tutta per me! “Certe cose mi vengono meglio se sono nuda, tesoro! Ma tu, non aver fretta! – aggiunse lei con un sorrisetto molto malizioso – Tua moglie avrà sicuramente qualcosina da fare anche lei a mio marito! Te lo ripeto… Lui è bravissimo a far lavorare le donne! Soprattutto quelle che certe cose non le hanno mai fatte prima e che all’inizio sono impacciate!

“Ma adesso dimmelo! Ti piace guardarmi la passerina e vedermi nuda mentre lo faccio, vero? – aggiunse con un filo di voce – Sarà più facile per me farti spruzzare e per te venire…” Quelle parole ed il pensiero che mia moglie fosse costretta in quel momento a fare forse la stessa cosa a sua marito mi incendiarono.

Lei infilò una mano nel mio boxer. “Wow! – esclamò spalancando gli occhi – Com’è duro! Ce l’hai quasi come il mio giovane marito!” Con l’altra mano mi abbassò la mutandina. “E com’è bello! Sei proprio un bel maschiaccio!” “Grazie! – le borbottai – Ma adesso ti prego… Fai presto!”

Fece cenno di sì con il capo. Avvicinò la bocca al mio glande. Socchiuse gli occhi e subito spalancò la bocca. “Oh sì, così! – gridai – Prendilo adesso così tutto in bocca!” Lo fece ed iniziò lentamente a segarmi con la bocca. Lo faceva con gli occhi spalancati e fissandomi. Sentivo la sua lingua leccarmi la cappella e tormentarmi il forellino da dove sarebbe zampillata molto presto la mia sborra. “Accarezzami le palle! Le senti? Sono piene, piene… Di sborra! Tutta per te.”

Lei annuì, emise dei gemiti ed iniziò ad accarezzarmi anche le palle. Ma poi volle fare di più. Per qualche secondo interruppe il pompino ed iniziò una lentissima sega. Con la lingua invece mi leccò le palle e con la bocca invece mi succhiò avidamente le palle dopo averle prese una alla volta dentro la sua bocca sempre ben spalancata. “Oh sì, Eliana! Come sei brava con la lingua e con la bocca!”

Allungai un braccio e misi una mano sulla sua fica. Era bagnata fradicia. Le piaceva troppo quello che stava facendo. Senza pensarci troppo le infilai un dito in fica. Ma non solo. Un altro dito, il medio, lo sospinsi dietro nel buchino del suo culetto. Le feci un po’ male. Eliana si irrigidì per qualche secondo. Non se l’aspettava che volessi profanare anche il buchino del suo culetto. Gemendo si inarcò per qualche secondo. Poi si rassegnò alla doppia penetrazione e sempre di più si bagnò. La sentii colarmi sulla mano i suoi liquidi. Godeva e tanto! E riprese a spompinarmi. Prima lentamente poi sempre più velocemente. Le bloccai la testolina con le mani per farle capire che non avrebbe potuto scappare. Lo spinsi fin giù, fino in gola. Sentii alcuni gemiti. Era tutto molto bello e probabilmente aveva iniziato ad assaporare qualche goccia della mia sborra.

Sentii che stavo per sborrare. Glielo dissi, senza indugi per prepararla ai miei sborroni. “Eliana! – le urlai – Adesso! Adesso ti sborro in bocca.” Lei annuì con il capo e con gli occhi socchiusi. Alla prima sborrata la vidi strizzare gli occhi ed emettere un lungo lamento. Fu la prima di una lunga serie ed ad ogni spruzzo lei emetteva un gemito. Vidi la sua bocca gonfiarsi. Le avevo riempito subito proprio tutta la bocca. Ma era indecisa a fare l’ingoio. Non le piaceva evidentemente il sapore e la consistenza della mia sborra. Ma subito dopo si rassegnò. La sentii abbandonarsi in un lungo lamento e poi la vidi avere dei conati di vomito e dei colpi di tosse. Stava per vomitare la mia sborra.

“E no, Eliana, non sprecare il mio seme! Bevilo! Bevilo tutto, fino all’ultima goccia.” Lei di nuovo annuì in silenzio. La vidi ingoiare facendo delle smorfie di disgusto. Non le piaceva proprio il mio sperma.

Gli schizzi non finivano mai e poi cominciai a colare sperma. Volevo depositarla sulla sua lingua tirata tutta fuori. Finito pretesi l’ultimo oltraggio. “E adesso pulisci tutto. Con la lingua!” “Sei proprio un porcellino! – protestò allora lei con la sua bocca ancora strapiena della mia sborra – Mi stai trattando con una schiava!”

Ma lo fece lamentandosi di nuovo un po’. “Che puzza! Il tuo sperma puzza veramente tanto ed è anche tanto amaro, sai!”

“Ma tu fai pompini sublimi!” “Grazie! – rispose lei un po’ imbronciata – Li faccio meglio di tua moglie? Ma tu ne fai veramente troppa di quella roba! Ma anche mio marito ne fa tanta, sai…. Anche tua moglie forse l’ha già ora sperimentato!”

Lo disse forse per dispetto e per provocare la mia gelosia. Non immaginava proprio che anzi il sapere mio moglie sborrata in bocca da un altro mi eccitava ancora di più.

Si ricompose rimettendosi il baby-doll e riabbassando un po’ il gonnellino. La sua fica pelosa era sempre ben in evidenza ed umida. Come qualche traccia della mia sborrata sul suo mento ed ai lati della bocca. Si ripulì frettolosamente quasi completamente. Qualche minuto dopo riapparvero mia moglie e suo marito.

“Tua moglie è un’ottima ballerina! – disse lui con aria un po’ stralunata – Spero di poter avere un’altra occasione con lei!” “E tua moglie è una splendida conversatrice! – aggiunsi io – E’ un piacere chiacchierare con lei e poter parlare di tutto! Alla prossima!

Appena allontanatisi scrutai mia moglie. La notai subito alterata, tutta rossa in viso e parecchio scompigliata.

“Problemi, tesoro?- le chiesi fingendomi preoccupato – Sei tutta spettinata ed agitatissima! Eliana si è rivelata una donna molto simpatica! Lui no?” “Noooo! Proprio no! Ed ho il sospetto che tu lo tu lo immaginavi! È stato un maiale. E tu sapevi anche questo, vero? Sono certa che tu conoscevi le serate scambiste organizzate da Tommaso!”

“L’ometto ha iniziato facendomi prima dei discorsi molto strani…” “Strani? – finsi io incredulità – Strani come?” “Sì, mi ha fatto strani discorsi e mi ha chiesto cosa pensassi dello scambismo di coppia…” “E tu cosa gli hai risposto?” “Che conoscevo quella porcheria, ma sicuramente non l’avevo mai fatta e che probabilmente non mi mi sarebbe piaciuto provarla allora.” “Capisco. E poi cosa è successo?”

“Mi ha incalzata con altri discorsi sempre più strani e parecchio sporcaccioni. Non soddisfatto ha insistito dicendomi che non ero più una bambina, che sbagliavo e che avrei dovuto provare certe cose. Almeno una volta nella mia vita. Insomma, mi ha tormentata! Senza farmi replicare mi ha poi trascinata nell’angolo più buio della stanza. Ha iniziato a stringermi un po’ troppo. Con le mani ha indagato dietro sotto il mio baby-doll. Dal suo respiro che aveva iniziato a diventare affannato, percepii che stava indubbiamente apprezzando le rotondità del mio culetto. Non soddisfatto di ciò davanti invece ha incollato il suo uccello già duro sul mio pancino, cercando di strusciamelo sul mio sesso. Per far ciò mi ha sollevata un po’ quasi di peso, mi ha fatto prima stare sulle punte dei piedi e poi quasi aggrappata a lui e soprattutto con il mio culetto sorretto ed alzato dalle sue robuste mani.”

“Era molto grosso, Alessandra?” “Ma Fabio! Mi ha coltao di sorpresa! Io non volevo e tentando di svincolarmi glielo ripetevo continuamente! Ho anche cercato di ritirarmi da quella posizione così audace. Sembrava mi scopasse in piedi con io appesa al suo sesso… Almeno un po’! Comunque sì! Se ti interessa ce l’aveva piuttosto grosso e grande. Oltre che duro. Per qualche istante è riuscito a farmelo sentire proprio per bene. Sei soddisfatto, ora?” “Non del tutto! E’ finito così?” “No, Fabio, non è finito così!” “Ah no? – insistetti mostrandole tutta la mia curiosità – Lui è andato avanti?” “Sì, Fabio, sì…. Lui ci sa fare, indubbiamente con le donne… E tu lo immagini come!” “Ossia? – insistetti io allora invitandola a continuare ed a raccontare – Il gentiluomo ha continuato?” “Lui si è confessato eccitatissimo avendo capito che io quelle cose non le avevo mai fatte prima! Ed era vero! Non mi ero mai trovata in quella situazione e con mio marito lì vicino… E gliel’ho detto di nuovo. Non volevo…. L’ho minacciato che avrei urlato se non si fosse fermato…” “Quindi? – la incalzai – Continua, tesoro, continua…”

“Uffa! Mi ha quasi trascinata nell’angolo ancora più buio e nascosto del salone. Io non volevo, ma…. Forse l’alcol, la musica, essere mezza nuda… Mi sono lasciata un po’ andare e non ho urlato! Lui si è così accorto che stavo vacillando. E lui era anche molto bello e sapeva di piacere alle donne! Tanto bello! E soprattutto tanto maschio! Mi ha baciata, cogliendomi di nuovo di sorpresa. Con frenesia, lasciandomi senza fiato e bloccandomi contro la parete. E così in quella posizione, schiacciata su muro e sollevata da terra mi ha sollevato completamente il baby-doll. Ha sghignazzato quando ha scoperto che sotto indossavo la mutandina… A differenza di tutte le altre donne che partecipavano a quella festa! Ma io gli ho replicato che io non ero una puttanella come le altre!”

“Le mutandine che ti ho regalato io! E tu, Alessandra? – la pressai – Non hai a quel punto protestato?”

Alessandra abbassò il capo. Era evidentemente in difficoltà a raccontare queste cose a suo marito. La turbava e la confondeva poi la mia curiosità così indiscreta. Non riusciva a giustificare il piacere che non ero capace di nasconderle sentendo ciò che mi raccontava.

“No, amore, non ho più protestato! L’alcol, lui e tutto il resto mi avevano mandata veramente in confusione. Non ho reagito, nè urlato… Lo so! Dovevo farlo perché sono tua moglie! Scusami, amore…” “Capisco, amore….” “Ma lui ha così inteso la mia resa come accettazione. Mi ha infilato la mano negli slip e me li ha abbassati con forza fino alle ginocchia. Ha così potuto guardare la mia fica. L’ha contemplata in silenzio mentre era così completamente a sua disposizione… Mi ha toccata dappertutto mentre mi dimenavo tutta. E più mi sentiva bagnata e più lui si eccitava.”

“Ti sei allora eccitata, amore – le chiesi quindi io – Ti è piaciuto quel tipo di violenza?” “”Un pochino, Fabio, ma non volevo che lui se ne accorgesse! Temevo si sentisse giustificato nel continuare…”

“Sei troppo femmina Alessandra per nascondere certe cose! – la giustificai allora io – Lui certamente si è accorto di quanto ti piacesse essere toccata, scoperta ed assaporata da lui in tutte le tue parti più intime del tuo corpo!” “Sì e ne ha approfittato immediatamente! Ed a lungo…”

“Cosa fece, amore?” “Ma amore! Sei sicuro di volere che io ti racconti anche questo? Non mi piace! E mi sento tanto in colpa” “Sì, tesoro, lo voglio! – la incalzai io – Voglio sapere tutto!”

“Io ero in confusione totale ed ero in sua balia. Allora lui si è abbassato il boxer ed ha voluto che gli guardassi l’uccello. E poi ha voluto che gli dicessi che era bello e grande…” “Glielo dicesti, Alessandra?” “Sì – rispose lei abbassando gli occhi – E più di una volta…. Lo voleva lui! Insisteva! Voleva proprio sentirselo dire da me e più volte! Con le mutandine abbassate appena sotto le ginocchia… E quel ventre piatto, muscoloso… Insomma lui era veramente bellissimo. Tutto!”

“Allora mi ha chiesto di più. Mi ha invitata ad accarezzarglielo. Io, turbatissima per quella richiesta, mi sono rifiutata e l’ho minacciato di nuovo di chiamare te, mio marito. Eri lì vicino, con sua moglie… Allora lui si è spazientito e si è messo stranamente a sghignazzare. Mi ha detto che probabilmente tu eri impegnato a fare certe cose con sua moglie! E allora, anche perché confusa da quelle parole, mi ha preso con forza una mano e me lo ha messo in mano. Era grande, duro e pulsava. Sono rimasta sorpresa da quelle dimensioni e dalla prepotenza dell’uomo. Ormai era sù di giri e non riuscivo più a calmarlo e bloccarlo. Mi sono ritrovata con il suo enorme uccello in mano! Sempre più alterato ha aggiunto allora che non ero più una bambina e che anzi ero una donna sposata. Mi ha chiesto di mostrargli come sapessi fare certe cose…” “Quali Alessandra?” “Non lo immagini, Fabio?” “Dimmi, amore, dimmi….” “Uffa! Fabio! Ma prima mi ha chiesto se facevo a te i pompini!” “E tu cosa hai risposto?“ “Sì! Ma solo a te che eri mio marito! – gli ho risposto seccamente – E a nessun altro! Allora lui si è alterato ulteriormente. Con la sua mano ha blocato la mia mano che teneva stretto il suo uccello. Quindi ha iniziato a scoparmi la mano!”

“Cominciasti praticamente a segarlo, amore?” “Sì, Fabio, Proprio così! Ma io non volevo fargli una sega! Ero paralizzata! Ma era lui che se la faceva così fare da me. Mi teneva stretta la mia mano ferma tra le sue dita e lui allora entrava ed usciva dal palmo della mia mano!”

“A quel punto era difficile scappare, tesoro…” “E’ vero, Fabio! E lui soffriva tanto. Come tutti i maschietti che vogliono liberarsi e che non riescono a farla! E lui stava per venire, ma non ce la faceva…” “Sei stata cattiva, allora…” “Ma amore! Io ero tua moglie e non volevo mosturbarlo! E lui era stato così prepotente… La sua bellezza e il fatto che piacesse a tutte le donne non lo giustificavano! Come l’aver scoperto che lui piaceva anche a me e che mi ero eccitata… Senza volerlo…”

Io la guardai. Alessandra era veramente imbarazzata per quello che soffrendo mi stava raccontando ma mi fece capire che lei non si era preoccupata di quello che lui le aveva fatto intendere su sua moglie e su quello che lei avrebbe potuto fare in quel momento a me, suo marito. Mentre anche lui pretendeva da lei, mia moglie, che gli regalasse il piacere!

“Ma poi, Alessandra, come è finita?” “Lui, un po’ alla volta si è calmato ed ha cambiato tono. Vedevo però che soffriva sempre di più. Il suo glande era viola e sembrava esplodermi in mano. Poi ha cominciato a gemere, poi a sospirare e, soprattutto, ha lasciato libera la mia mano. Mi sono ritrovata con la mano libera ed immobile su quell’uccellone fremente. Lui non si segava più così da solo, sfruttando la mia mano. Fu allora che lui me lo ha chiesto.”

“Cosa, tesoro? – chiesi allora io ben immaginando la domanda – Sono curioso…“ “Voleva prima vedermi per bene completamente nuda. Vedermi così inginocchiata davanti a lui! E poi, venire….” “Ti convinse, allora, a spogliarti proprio completamente nuda per lui?” “Io gli ho risposto che mi aveva vista e toccata già abbastanza…” “E il resto?” “Amore, stava soffrendo tanto… Mi faceva veramente pena…”

“Insomma, Alessandra, l’hai fatto sborrare?” “Ma uffa! Fabio! E va bene! L’ho fatto venire, Fabio…. Il suo bellissimo corpo nudo vibrava dal desiderio!” “Come, amore mio, come l’hai fatto venire?” “Gli ho liberato il glande abbassando lentamente il prepuzio con l’indice e il pollice. Ho fatto così due o tre volte, piano. Mi ha pregato di continuare proprio così, mi ha chiesto di nuovo di inginocchiarmi davanti al suo uccello e di guardarlo mentre gli facevo quella splendida sega.

“L’ho accontentato perché lo sentivo pieno di voglia e pronto, anzi prontissimo. Non ce la faceva più! L’ho invitato soltanto di non sporcarmi troppo, sul viso e tra i capelli… Evidentemente dicendo ciò l’ho eccitato troppo. Non ho finito la preghiera che lui è esploso. Mi ero appena inginocchiata davanti a lui e mi ero in quel momento ritrovata il suo uccello davanti agli occhi!

“Il primo schizzo del suo seme si è infranto proprio sulla mia fronte. Che schifo! Ho cercato di schivare il resto dell’eruzione ma intrappolata tra le sue mani non ce l’ho fatta e sono stata prima colpita dai successivi fiotti del suo sperma sulle guance e nel naso. E poi ancora in un occhio e sulle labbra serrate. Oh sì, lui avrebbe voluto anche spruzzarmela in bocca, quella robaccia! Ma io non ho voluto ed ho resistito! Il maialino mi aveva però tenuta bloccata, mi aveva fregata e mi aveva completamente ricoperto il volto del suo bianchissimo e densissimo seme. Quando i fiotti, gli schizzi e le colate si sono arrestati gli ho detto che era stato proprio un bel mascalzone a ridurmi in quelle condizioni! Come potevo tornare di là in mezzo alla gente? E gli chiesi pure se era stato molto orgoglioso della sua opera!

“Lui ha voluto allora pure guardarmi intensamente nei miei occhi socchiusi e ancora pieni dello sperma che mi aveva appena schizzato anche lì e vedere per bene come effettivamente mi aveva ridotta! Con il broncio ma il mio bel visetto completamente ricoperto del suo bianco e denso seme! Mi sono sentita umiliata per quella esibizione ed ho usato il suo boxer per ripulirmi frettolosamente. Ero molto infastidita ed arrabbiata. Adesso sai tutto, amore! Tu lo immaginavi, vero, tutto questo? Ma mi vuoi ancora?” “Ma amore, ti sei fatta anche sborrare in faccia! – esclamai sentendomi un po’ responsabile e fingendo compassione per lei – In quel modo! Ti ha devastata! Non pensavo che lui ci riuscisse….” “Mi ha preso un po’ in giro ed ha approfittato della situazione…. Ma tu? Dimmelo… Sei arrabbiato con me? Mi perdoni? Mi farai scontare qualche punizione in futuro? Ma io… Ma io mi sono fidata! Di te, partecipando a questa festa e di lui… Mi sono ripulita, però, adesso…. Anche se mi sento addosso il puzzo del suo sperma…. Uffa….”

Non feci altre domande. La invitai a ballare. La musica era molto dolce e le luci soffuse. Ci abbracciammo e ci baciamo a lungo. Le sentii effettivamente addosso l’odore dello sperma di un altro. E pure percepii quando la baciai nella sua bocca il sapore acre della sborra che lui gli aveva schizzato anche sulle sue labbra rimaste serrate. “Scusami… – miagolò lei – Me ne ha fatta proprio tanta addosso e avrebbe voluto anche dentro! Ma io non ho proprio voluto provare il suo liquido seminale!”

Presto ci accorgemmo che attorno a noi la festa era completamente degenerata. Solo un paio di metri più in là Tommaso e Greta ballavano strettamente avvinti. Greta, però, era indubbiamente completamente nuda. Anche Alessandra se ne accorse. “Hai visto, Fabio?” “Sì, Alessandra, ho visto…” “Ma lei è tutta nuda!” “È una gran bella donna, Greta…” “Ma Fabio! Vorresti che mi spogliassi anch’io? E che davanti a tutti ballassi nuda con te?”

Io non le risposi ma la baciai ancora con estrema dolcezza. La sentii affannata e fremente. E lo fu ancor di più quando le altre due coppie si misero a ballare vicinissime a noi. Tutte e due le donne avevano deciso di imitare Greta. E ballavano strusciandosi nude incollate ai loro uomini. Volevano evidentemente provocare Alessandra che era molto imbarazzata ed evidentemente in difficoltà per quella situazione creatasi.

Sentii Alessandra irrigidirsi. “Oh no! Ma che fanno? Non mi piace… Non ce la faccio così…” “Evidentemente è un’abitudine in queste feste, Alessandra!” “E tu, Fabio, che ne pensi? Lo sapevi, vero?” “Dove ci sono belle donne e molto disinibite certe cose possono succedere…”

Ripresi a baciarla, piano, piano. E contemporaneamente l’accarezzavo. Con le mani mi infilai sotto la gonna del baby-doll ed accarezzai dolcemente il suo culetto. “Fabio, ti prego, non fare così… Non voglio… Ma non sono neppure una santa. E lo sai bene, uffa!”

Sentii infatti il suoi capezzoloni inturgidirsi. Le abbassai allora una spallina del baby-doll ed un seno fuoriuscì. “No, Fabio, non farlo… Ti prego… Non voglio che mi vedano tutti. Mi ha già vista lui, uffa!”

Non le risposi ma le tormentai i capezzoloni sempre più duri ed appuntiti. Lei emise un primo sospiro mescolato ad un gemito.

Poi ebbe un sussulto e mi sussurrò nell’orecchio. “Fabio! Oh no! Guarda, guarda cosa fanno quelle tre! Ma sono proprio tre sgualdrinelle!”

Mi girai ed osservai la scena. Le tre donne, come ad un ordine prestabilito, avevano rotto gli indugi e tutte e tre avevano contemporaneamente abbassato i boxer ai loro uomini. Si erano quindi inginocchiate in contemplazione degli uccelli dei loro uomini. Per pochi istanti… Ed i cazzoni erano tutto e tre ritti ed in tiro!

Alessandra era sconvolta da quella scena. Non aveva mai visto tre uccelli duri e pulsanti. E tutti in una volta sola! Greta iniziò a spompinare con frenesia il suo Tommaso. Eliana, invece, guardandomi provocatoriamente, cominciò lentamente a segare con la sua bocca il suo uomo. Come fece l’altra donna con una certa energia e violenza. E lei preferì fissare Alessandra. I tre uomini subito raggiunsero la massima erezione. Tutti gli uccelloni erano in tiro e… pronti!

“Fabio, ti prego, sono in difficoltà! Non voglio vedere… E soprattutto certe cose in pubblico non le ho fatte e non le farò mai… Io no!”

“Ma tesoro! Non fanno nulla di male! Stanno regalando il piacere ai loro uomini!” “Ma lo faccio anch’io questo. Ti ho fatto godere in tutte le maniere e in tanti posti! Ma io non voglio che altri mi guardino mentre ti faccio venire! E qui tutti lo stanno per fare!”

“E se a me piacesse? E se a me piacesse che tu li guardassi?” “Ma te l’ho detto, uffa! Io quelle cose non le faccio però! E cosa dovrei guardare, adesso?” “Come lo fanno, tesoro…” “Adesso? Qui?” “Sì, qui, adesso!”

Lei non rispose e si aggrappò ancora più stretta a me. La sentii fremere e quasi tremare. E guardammo insieme. Greta dopo pochi secondi fece venire con la bocca Tommaso. Lui urlò e lei si fece anche spruzzare in faccia. “Poverina… – sussurrò Alessandra con un filo di voce vedendo la devastazione a cui fu costretta Greta – Ha il visino bellissimo ma tutto pieno di sperma… Quanta ne ha fatto lui!” “Probabilmente a lei è piaciuto tanto farsi schizzare tutto quel seme sul viso dal suo uomo – aggiunsi io – Non lo credi anche tu, Alessandra? L’hai sperimentato anche tu, mi pare?” “Lei non rispose e si aggrappò stretta a me ancora di più.”

Pochi secondi ed anche gli altri due maschietti iniziarono ad ansimare. Le due donne si prodigavano a segare e spompinare entrambi i due maschi. Gli uccelli si gonfiarono ancor di più. A dismisura! Anche Alessandra spalancò gli occhi alla vista di quei due uccelli che stavano per spruzzare. Ed anche lei emise un sospiro quando vide sborrare per primo il marito di Eliana. L’uomo che poco prima anche lei aveva fatto godere! Il primo schizzo fu anche questa volta enorme e violento. Colpì anche il bel volto di Eliana, la sua donna. Sulla fronte, tra i capelli e negli occhi. La femminuccia non riuscì a nascondere un certo disappunto. Era la seconda sborrata che riceveva sul viso quella sera!

Pochi secondi e anche il terzo uomo raggiunse l’orgasmo. Anche lui spruzzò tanta, tanta sborra. Non finiva mai di schizzare. La donna, dopo aver ingoiato un gran bel numero di sborroni di lui, indirizzò gli schizzi sul pavimento e lì si formò un autentico laghetto di liquido seminale del suo uomo.

Lui, come estremo oltraggio la invitò allora a piegarsi ed a ripulire tutto. La fece chinare e prendere una bellissima posizione alla pecorina. Uno spettacolo per tutti gli uomini presenti! ‘Non vorrai mica che la padrona di casa dopo pulisca lei! – le urlò lui – E che si sporchi le dita con la sborra del tuo maschio!’ E allora lei, dopo un lungo sospiro, docilmente ubbidì. Aspirò il liquido bianchissimo e gelatinoso che il suo uomo aveva schizzato sul pavimento. Raccolse tutto lo sperma sulla lingua e così ripulì tutto!

Alessandra osservò tutto, anche quell’ultimo oltraggio che un marito aveva imposto alla propria moglie. Lei in silenzio con la lingua aveva addirittura raccolto la sborra di lui schizzata sul pavimento e l’aveva buttata giù. Tutta! Sospirando e gemendo. “Soddisfatto? – mi chiese allora agitatissima Alessandra un po’ balbettando – E’ un invito questo? Ho visto abbastanza? Tutto quello sperma di tre maschiacci!” “Non ti è piaciuto? – le chiesi io – Sono state brave le donne e molto potenti i maschietti!”

“No, non mi è piaciuto. E neppure notare la loro soddisfazione nel mostrare a me come lo facevano. L’ho visto, sai come mi guardavano mentre spruzzavano il loro seme… No! Io queste cose non le faccio. E soprattutto davanti a loro e alle loro donne! Mi porti a casa, adesso? Mi avevi promesso che mi avresti portato a casa quando te l’avrei chiesto!”

“Ma tesoro! – esclamai allora io – Non possiamo abbandonare così la festa! Tutti quanti, uomini e donne, hanno onorato i padroni di casa!” “Non capisco… – mi interruppe subito Alessandra – La mia presenza non è stata sufficiente? Mi sono anche mostrata seminuda… E qualcuno ha anche approfittato abbondantemente della mia ingenuità, mi pare…. Puzzo ancora di sperma di uno di quei maschietti… E lui mi ha anche vista per bene, mi pare!”

“No, Alessandra! Devi fare adesso ancora qualche cosina per me, il tuo maritino…” Lei mi guardò torva e socchiuse gli occhi. “E cosa dovrei fare? – aggiunse con fare sospettoso – Qualche altra porcata, immagino…” “Sì, tesoro… E mi piacerebbe che la facessi adesso qui e davanti a tutti! Mi fareste impazzire dal piacere…”

“Ma amore… Lo sai che certe cose non mi piacciono fare… – aggiunse lei sommessamente ed abbassando lo sguardo – E cosa dovrei fare, in particolare, per soddisfare questa pazza voglia del mio maritino?” “Dovresti abbassarmi le mutande, tirarlo fuori e prendertelo in mano…” “E poi? – mi chiese allora subito lei con un po’ d’affanno – Cosa dovrei fare allora con il tuo uccellone in mano?” “Dovresti iniziare a farmi una meravigliosa sega. Sì, così, in piedi… Proprio una meravigliosa sega. Come solo tu la sai fare… E mostrare davanti a tutti come sei brava a fare un segone a tuo marito! Fino alla fine, fino a farlo sborrare! Dai, Alessandra, fallo per me! Ti prego…”

Lei emise un lungo sospiro. “Non ti capisco… – aggiunse con un filo di voce – Ti ecciterebbe proprio così tanto questo? Che tutti possano vedere quanto è brava tua moglie a farti godere?”

Io annuii e lei mi offrì la sua bocca.

Lei rimase a lungo in silenzio. Dubbioso ed incerta. Poi la sentii fremere e quasi tremare per qualche secondo. Io capii la sua risposta e la baciai appassionatamente. La sentii accarezzarmi i pettorali e poi scendere giù con entrambe le mani fino ai miei fianchi. Lì infilò le dita dentro il mio indumento intimo e lentamente me lo abbassò. Il mio uccello scattò fuori come una molla e il mio glande andò ad appoggiarsi sul suo ventre coperto dal sottilissimo e trasparentissimo baby-doll.

Alessandra lo prese allora in mano ed io contemporaneamente con le dita di una mano le sollevai il cortissimo gonnellino del baby-doll. Affinché tutti potessero vedere il suo meraviglioso culetto appena protetto dal filetto del tanghino. Lei emise un leggero brontolio. Non apprezzò quell’operazione. E ancor meno apprezzò il mio tentativo perfettamente riuscito di spostare lateralmente la strisciolina di seta che assai poco proteggeva dietro le sue intimità.

“Amore, ti prego… – sussurrò subito allora lei – Non fare così… Non farmi questo… Davanti a tutti! Almeno tu no!” Incurante le accarezzai da dietro prima il forellino più piccolo e poi allungandomi ancora di più il fantastico ingresso della sua fica. Alessandra era già bagnata! La sentii allora gemere e sospirare. Intanto lei scappellava con entrambe le mani con sempre maggiore energia il mio uccello e si impegnava in una fantastica sega. Come volevo mi stava segando in piedi e soprattutto davanti a tutti. E tutti e tre i maschietti si fermarono ad assistere così lo spettacolo a luci rosse che mia moglie offriva loro.

“Ti piace, così, amore? – mi chiese allora lei a capo chino sottovoce ed ansimante – Sono brava a farlo così, vero? E sei felice che tutti mi vedono mentre te la faccio. Ma io mi vergogno tantissimo a mostrare come masturbo mio marito. E tutti e tre i maschicci se ne stanno approfittando. Guarda come sono eccitati. Tantissimo! E si toccano pure loro… Vedendo le mie mani ed immaginando…”

Quelle parole mi fecero ancor più avvicinare al momento sublime. All’orgasmo ed alla sborrata. Con due goccioline le bagnai le dita delle mani. Come pure sentii le mie dita bagnarsi sempre di più dei suoi umori che fuoriuscivano copiosi dal suo sesso ormai spalancato e soprattutto ben visibile da tutti da dietro.

“Mi hai fatto venire… – mi sussurrò allora lei – Non volevo che tutti mi vedessero così! E tu? Anche tu, mi pare, sei pronto… Amore, stai per venire… Oh sì, anche tu… Quelle goccioline, le ho sentite, sai…” “Sì, Alessandra, sei fantastica e così mi stai facendo venire! Tra poco, sborro!” “Vieni, tesoro, vieni anche tu. Quei tre sono già venuti di nuovo ed hanno voluto che io rivedessi loro spruzzare il loro sperma. Li ho proprio eccitati mostrandomi mentre ti masturbavo… Non volevo questo… Abbiamo così offerto a tutti proprio un bellissimo spettacolo!”

Non le feci terminare il lamento. “Sborroooo! – urlai facendomi sentire da tutti – Alessandra ti sborro addosso! Eccola, eccola la mia sborra…”

Tanti fiotti di caldissima sborra la inondarono. Lei sussultò e mi fece schizzare indirizzando i miei copiosi getti sul baby-doll che le copriva il pancino. Un’enorme macchia bianca di sperma sporcò il suo indumento intimo color blu notte. “Ma amore, quante ne hai fatto! – mi sussurrò a bassa voce – Come eri eccitato ed eri proprio pieno, pieno di seme. E farmelo fare davanti a tutti, poi…”

“Sei stata tu fantastica, Alessandra. E tutto il resto…” Lei allora mi mostrò la lingua e sollevò al cielo gli occhi e le mani ancora gocciolanti del mio seme.

“Ma dai, non dire così! Mi imbarazzi ancor di più. Guardami, sono tutta sporca e piena di sperma. E tutti mi vedono così, ora! Proprio così… Ma era proprio quello che tu volevi, vero?”

Io la fissai di nuovo negli occhi che aveva abbassato. Era evidentemente in grande imbarazzo per quello che aveva fatto davanti a tutti. La baciai di nuovo appassionatamente.

A quel punto lei aggiunse a bassissima voce l’invito di riportarla a casa. Me lo rinnovò con insistenza. Questa volta ubbidii e salutati tutti gli invitati ce ne andammo. Tutti mostrarono una gran sorpresa nel non aver visto Alessandra impegnata in qualche altro gioco erotico con il suo marito. Avrebbero gradito sicuramente vederla tutta nuda come le loro mogli e probabilmente come faceva il pompino!

Alessandra, per quello che le avevo combinato, mi tenne un po’ il broncio per qualche giorno. Poi un po’ alla volta le passò tutto. Aveva fatto un’altra esperienza con suo marito molto particolare che le sarebbe stata utile in futuro. Di sicuro nei giorni successivi quando le passò il broncio e si rasserenò facemmo tanto l’amore. E lei fu spesso ancor più appassionata e si rivelò mai sazia. E sempre dopo mi chiedeva se non fossi arrabbiato per le cose che lei aveva fatto alla festa a quello sconosciuto. Anche per colpa mia, però, che l’avevo portata là!

Ed io ogni volta, sorprendendola sempre di più, la tranquillizzavo dicendole che anzi l’amavo ancora di più. Non mi sentivo offeso per quello che lei aveva concesso nella prima parte della serata ad un altro uomo e che anzi lei, poi con quella sua ritrosia nella seconda parte della serata nella quale lei in particolare era stata la protagonista assoluta, mi aveva ancora più risvegliato certi istinti.

Lei faceva probabilmente finta di non capire ma gli bastava sapere che suo marito continuava ad amarla. Sì, anche se lei aveva fatto felice un altro uomo… Fino a farlo venire, tanto! E suo marito era stato lì vicino e forse l’aveva anche previsto… Soprattutto quando lui l’aveva vista, seminuda, allontanarsi sculettando mano nella mano con quell’uomo che dopo lei era stata costretta a subire e soddisfare! Lei non avrebbe voluto, ma non aveva potuto lasciarlo così, in quelle condizioni e in quella situazione creatasi… Così ovattata e così complice… Ma lui, suo marito, non aveva visto nulla

Quella avventura non fu però mai dimenticata da mia moglie e da me. Ma soprattutto divenne la prima di altre che poi, anche casualmente, accaddero nella nostra vita ed ebbero lei, mia moglie, come meravigliosa protagonista. Tutte insieme colorarono e vivacizzarono la mia vita coniugale e la resero sessualmente fantastiche.

Continua Il mio rapporto con mia moglie proseguì felice e spensierato. Alessandra si comportava da perfetta mogliettina e come amante si concedeva sempre. Totalmente e senza alcuna ritrosia. Lo facemmo dappertutto, in tutte le maniere e senza alcun limite od ostacolo da parte sua. Aveva abbandonato il pudore da ragazzina… Era mia moglie! Mi diceva sempre di sì e, sentendosi sempre erroneamente forse in colpa per quello che aveva combinato alla festa, mi concedeva sempre tutto ed accettava di soddisfare qualsiasi mio desiderio che le esprimevo. Anche quelli più audaci e spesso vicini alla perversione.

“Mi vuoi ancora, vero, amore? – continuava a ripetermi quasi con ossessione ogni volta che le proponevo qualcosa di particolare – Mi vuoi sempre come la tua mogliettina, vero? Mi vuoi sempre nuda vicino a te nel nostro letto? Anche se sono stata un po’ porcellina quella volta…”

Si mostrò sempre disponibile a partecipare anche ai giochini più scabrosi ai quali la sottoposi. Feci sperimentare ad Alessandra più di una volta strumenti del piacere di tutti i tipi. Soprattutto vibratori di tutti i tipi. E soprattutto di tutte le dimensioni. Si sottopose così anche a doppie penetrazioni con enormi vibratori che introdussi energicamente nei suoi buchini che cominciarono a spalancarsi sempre di più accogliendo quegli oggetto che lei definiva infernali. Le provocai talvolta anche un po’ di dolore e qualche leggera infiammazione.

“Ma cosa mi fai? – mi chiedeva talvolta gemendo, ma lasciava fare – Ma Fabio! Mi fai male, così. Mi riempi e mi spacchi dappertutto!” E si lamentò moltissimo una volta quando esagerai nelle dimensioni dei due uccelli artificiali. “Ma amore! Sono strettina e mi sfondi così! – urlò allora tra gemiti e sospiri – Sono una donna! Non sono mica una cavallina, io! Mi stai devastando!” Ma poi apprezzava la mia fantasia e alla fine godeva. Tanto e senza alcun ritegno. Come piaceva a me.

Una volta, contemporaneamente alla doppia penetrazione alla quale lei molto spesso si sottoponeva ormai rassegnata, volli di più. Le misi nella sua bocca spalancata anche il mio uccello impazzito dal piacere, gonfio e pieno di sborra. E quando la sentii sussultare nel suo orgasmo le sborrai felice anch’io in bocca.

Lei, quella volta, esausta ma appagata, mi guardò dopo con gli occhi socchiusi ed evidentemente imbarazzata per la situazione vissuta. “Ma Fabio! – mi disse allora a fatica con la sua bocca ancora strapiena del mio seme e mentre i lunghi filamenti bianchissimi della mia sborra continuavano a fuoriuscire dalle sue labbra socchiuse – Guarda, amore, guarda come mi hai conciata! Mi hai riempita e sono strapiena di te! Del tuo sperma. Sì, della tua sborra! E quanta ne ho bevuta, anche! Sei il solito stallone in calore! Sei soddisfatto, ora? Ed hai voluto farmi sentire anche quegli altri due… Insieme al tuo! Non l’avevo mai fatto, così…”

Ero naturalmente felicissimo e già pensavo all’avventura successiva che le avrei proposto. Capitò molto presto.

Una sera dopo una cena fuori a casa di amici rincasammo molto tardi ed entrambi euforici. Per l’abbondante quantità di vino bevuta e per gli argomenti toccati nella conversazione intrapresa durante la cena tra tre coppie amiche. Tra amici si era parlato di molte cose ma anche, con talvolta evidente imbarazzo di qualche moglie presente, di sesso coniugale ed in particolare di certe licenze che i mariti, sotto le lenzuola, si erano permessi di prendere con le rispettive mogli.

Tra le risate generali qualche marito non si tirò indietro nel raccontare qualche avventura, molto piccante, nella quale era riuscito a coinvolgere la propria moglie.

Claudia e Rossana nel letto matrimoniale erano state naturalmente consenzienti nel partecipare ai giochini ed alle porcate che i loro rispettivi mariti avevano proposto loro. Ma in quella sede, a cena tra amici, le giovani donne non avevano ritenuto molto opportuni quei racconti a luce rosse. Arrossendo vistosamente, Claudia e Rossana non avevano potuto in certi momenti non mostrare così tutto il loro imbarazzo per quello che i loro uomini si accingevano a raccontare. Stavano indubbiamente svelando così la loro intimità coniugale. Quelle più piccanti e rigorosamente a luci rosse!

Era evidente che Claudia e Rossana, le due mogli presenti, erano soprattutto preoccupate di come sarebbero state giudicate dagli altri mariti presenti. Maschi e indubbiamente facili a dare certi giudizi! E loro sarebbero state forse considerate come delle piccole puttanelle ninfomani oltre che mogli sporcaccione! E per questo entrambe si sentivano in difficoltà oltre che in evidente imbarazzo!

Ma egualmente i mariti raccontarono. E il primo, incurante delle occhiatacce rivoltegli da Rossana, la propria moglie supplichevole affinché non proseguisse in quel racconto che così tanto violava la loro vita sessuale più privata, si lasciò andare a narrare in libertà qualche sua esperienza a luci rosse vissuta con la propria mogliettina lì presente.

E nonostante pure le proteste di Claudia, anche suo marito, non tralasciando i particolari, iniziò a metterla a nudo, così, davanti agli altri amici. E non solo… Ma anche quanto e come lei, Claudia, sapeva fare certe cose! Non mancarono i pesanti e pure volgari commenti degli altri uomini presenti. E lei, Claudia in particolare perché più giovane e fresca sposina, si sentì sempre più nuda… Anche perché suo marito non si limitò a dire, ad esempio, che a lui piaceva troppo la mogliettina completamente depilata… Ma il marito della trentenne Rossana volle raccontare di più, nonostante le preghiere di lei. E svelò la particolare capacità di sua moglie soprattutto nei rapporti orali. Erano eterni e lei, da brava mogliettina, non scappava mai. Ed alla fino Rossana era sempre molto disponibile e non disdegnava assolutamente di gustarsi tutto il seme del suo uomo!

Claudia e Rossana si sentirono così veramente nude ed oggetto del desiderio degli altri mariti!

Io, pur prestando la massima attenzione ai racconti, non volli svelare nessuna delle capacità sessuali di Alessandra. I due mariti si attendevano anche qualche mia confessione erotica sulla mia bella moglie. Io li delusi.

“Ho apprezzato la tua discrezione! – mi disse Alessandra appena rincasati – Certe cose non si raccontano fuori dal letto della camera matrimoniale! E soprattutto a cena tra amici… Soprattutto alla presenza delle rispettive mogli!”

“Certo! – le confermai subito io – Io non l’avrei mai fatto… Anche perché non avrei tante cose da raccontare… Io posso solo fantasticare… Ma tu, amore, hai sentito?” “Cosa? – mi chiese subito Alessandra sbuffando indispettita e fingendo indifferenza – Cosa avrei dovuto sentire? Che una moglie è depilata e che l’altra è particolarmente brava nei rapporti orali?” “Quello che Claudia ha fatto una volta a Riccardo… – risposi allora io – E quello che invece Rossana ha accettato di fare due volte con Sergio… Sono state veramente brave e… disponibili a soddisfare in quella maniera i loro uomini!”

“Ho sentito benissimo, tutto… E tu, Fabio, ti sei anche eccitato a sentire le bravate dei maschietti, mi pare…” “Sì, Alessandra, mi sono anche un po’ eccitato… E tu?” “Ma Fabio… Ebbene sì, tesoro… Ma solo un pochino…”

Ritenni di non perdere l’occasione e la invitai a spogliarsi e di andare in camera. Nella nostra camera coniugale. Lei mi guardò con un sorrisetto malizioso e complice. Piegò un po’ di lato il capo, provocante e si mise un dito in bocca.. “Amore, che intenzioni hai? Cosa vuoi farmi fare stasera? Sei eccitato dai racconti che hai sentito e vuoi approfittare della moglie un po’ sù di giri e soprattutto un po’ brilla?” “Sì, amore…. Spogliati, dài, di là…”

Lei canticchiando andò a docciarsi e poi sculettando sparì dirigendosi lentamente verso la nostra camera da letto. Io mi recai nel mio studiolo e prelevai da un cassetto della mia scrivania gli arnesi che mi sarebbero serviti poco dopo nel giochino erotico che stavo per architettare con Alessandra. Quattro corde rosa con all’estremità quattro laccetti. Il tutto era accompagnato da una benda ugualmente rosa. Mi recai in camera da letto e trovai Alessandra che mi attendeva. Come le avevo chiesto di farsi trovare. Ero in piedi, ritta, con il capo però un po’ abbassato. Era completamente nuda e timidamente si copriva con un braccio e la mano i seni e con la mano dell’altro la fica pelosa e così completamente coperta.

Mi stava attendendo! Era stupenda in quella posa e tremendamente sexy.

“Mi volevi proprio così, vero? – mi chiese lei con voce flebile – Nuda… Proprio tutta nuda!” “Sì, tesoro, ti volevo proprio così! E adesso…” “E adesso? – mi chiese lei con voce un po’ affannata dovuta all’evidente eccitazione – E adesso, cosa vuoi far fare alla tua mogliettina un po’ brilla e stasera un po’ puttanella? Una porcata, un giochino, immagino…”

Continuai a tenere tutto l’armamentario in una mano dietro la schiena. Con l’altra mano strinsi la sua e la feci distendere sul lettone. Lei mi guardò in silenzio e non commentò vedendo subito dopo le corde e la benda che allora le mostrai. “Oh no, amore! – gemette un po’ quando le divaricai le lunghe gambe e le fissai le caviglie con i lacci ben tirati ai piedini degli angoli del nostro letto matrimoniale – Mi vuoi legata?” “Sì, amore! – le risposi ansimante mentre stringevo i nodi che le bloccarono subito dopo anche i polsi alla spalliera del letto – Ti voglio proprio così, Alessandra! Nuda sul lettone e completamente spalancata e aperta!”

Lei sbuffò un po’, fece una smorfia e poi brontolò sommessamente. Cominciò a lamentarsi ed agitarsi. “Ma amore, cosa mi fai fare… Non ho mai fatto queste cose e sono in difficoltà… Mi vergogno mostrarmi così…”

Mia moglie era bellissima così. Prigioniera mi mostrava tutto di sè. Il bellissimo seno con i capezzolini ben appuntiti svelavano il leggero piacere che stava provando in quella posizione. Il mio sguardo si soffermò poi sulla sua bellissima fica ben spalancata. Le grandi labbra, con le lunghe gambe spalancate e blocccate, erano leggermente aperte… Mi sembrò di vedere un lieve luccichio… “Ti prego, amore, non fissarmi così sulla passerina! – piagnucolò lei – Mi metti ancor più in imbarazzo!”

Io non le risposi e lentamente mi spogliai. Rimasi con lo slip e sotto sentivo l’uccello in fiamme. “Levalo, amore, levano… – sussurrò allora lei – Ti voglio nudo. Anch’io ti voglio vedere nudo, ora…” Io ubbidì e velocemente la accontentai. Era uscito duro, lungo e grosso. Il vedere mia moglie così, mia prigioniera e disponibile a soddisfare tutte le mie voglie, aveva provocato una reazione veramente notevole. Glielo appoggiai sul volto e lei mi mostrò la lingua.

Con decisione le sollevai il capo e con la benda fissata sulla nuca le coprì gli occhi. Lei brontolò di nuovo. “Oh no, non vedo più nulla. Perché mi fai questo? Sento soltanto… Ti prego… Mi fido di te. Non farmi male e porcate insopportabili. Non potrei difendermi, così… Ma sono sempre tua moglie, lo sai…”

“Non preoccuparti, amore! – la tranquillizzai – Ti piacerà!”

Senza null’altro aggiungere le appoggiai la mia cappella sull’ingresso della sua fica. Era già bagnata fradicia. Feci una leggera pressione ed iniziai la penetrai. Il mio cazzo scivolò dentro di lei. Lentamente sospinsi tutto il mio uccello dentro il suo corpo che fremeva. Prima piano e poi con energia cominciai a scoparla. Mi eccitava sentirla bloccata e costretta a subire la penetrazione in quel modo. Ma la particolare posizione alla quale era costretta esaltava anche lei. La sentii gemere sempre di più e con il bacino accompagnare il mio lento ma continuo stantuffare dentro di lei.

La scopai freneticamente e con una certa violenza. Ad ogni mio cambio di ritmo lei aumentava i suoi gemiti e sospiri. E gemeva, tanto! Evidentemente anche a lei piaceva molto quella condizione di sudditanza totale che stava subendo. E venne! Subito, da donna calda quale era! Venne molto presto e me lo urlò dandomi gran soddisfazione. “Vengo, vengo… – strepitò scuotendosi tutta e tirando i lacci che la stringevano in quella presa ferrea – Cosa mi combini, amore!” “Di più, di più! – la incoraggiai a continuare in quel viaggio nel suo piacere – Ti voglio sentire schizzare. Come farò io molto presto…”

Lei continuò a sollevare ritmicamente il suo bacino per sentire ben dentro di sé l’uccello di suo marito. Così facendo tendeva le corde che a fatica la immobilizzavano. Voleva ubbidire e godere ancora. Io la provocai. “Sei mia prigioniera! – le dissi sussurrando nell’orecchio – Ma non vedi chi ti scopa! Viaggia con la fantasia e immagina che ti stia scopando lui…” “Lui chi? – mi chiese allora lei con voce flebile ed affannata – Chi devo immaginare?” Non tuo marito! Un uomo che ti piace! O un uomo al quale tu sai di piacere e che bramerebbe di scoparti proprio perché tu magari non vuoi così! Oppure, perché no, uno dei mariti che hai sentito stasera raccontare alcune loro fantasie erotiche realizzate con le rispettive mogli! Capito, amore?”Ma amore! – rispose sorpresa e sempre più ansimante – Vuoi proprio farmi far questo? Farmi fare l’amore con un altro?” “Sì, amore, mi piacerebbe sapere che tu lo faccia!”

Ripresi a penetrarla con maggior ardore, baciandola e torturandole i capezzoli dei seni. Le mie parole e le mie continue penetrazioni aumentarono il suo piacere. Percepii il mio cazzo bagnarsi e nuotare rumorosamente dentro la sua fica grondante dei suoi umori. “Oh amore, cosa mi dici e cosa mi fai fare! – piagnucolò lei in balia dell’ennesimo orgasmo – Sto venendo… Sìììì! Di nuovo! Mi senti, vero? Sei soddisfatto ora? Mi hai fatto godere senza soste, tantissimo… Anche con lui! Come volevi tu….” “E adesso lui vuole sborrarti in bocca! – le urlai – Sì, proprio in bocca!” ” Oh no! Anche quello devo farmi fare da lui?”

Non le risposi ed estrassi lentamente il mio uccello bagnato e pulsante dalla sua vagina. Mi trascinai
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