Prime Esperienze

College


di isaenrico
09.01.2023    |    5.019    |    0 9.6
"Improvvisamente espose dentro di me, una, due, tre volte..."
Il college era molto bello. Grandi spazi verdi, camere piccole ma carine, un po’ spartane forse. L’ideale per chi, come noi, voleva passare un’estate di studio e divertimento, conoscendo tanta gente nuova da varie parti del mondo.
L’unico problema erano le docce, che funzionavano maluccio. Io ero stata fortunata, la mia cameretta era una di quelle che avevano la doccia funzionante, tanto che spesso permettevo ad altre ragazze del mio corso di venire da me a fare la doccia. Un giorno però la richiesta mi arrivò da un disperato ragazzo un po’ più grande, veniva da Monza ed era al college per un corso intensivo di inglese, non era quindi un giovane studentello spiantato come noi.
La sua doccia non funzionava oramai da giorni, faceva caldo, un caldo inusuale per Cambridge, e lui sentiva la necessità impellente di una doccia. L’avevamo conosciuto io e le altre mie 2 compagne di corso alla mensa, e ci era subito stato simpatico.
Si presentò un tardo pomeriggio, io ero sola in camera a studiare. Lui mi sembrava un tipo affidabile e così, quando mi chiese di venire a farsi la doccia da me, non mi preoccupai più di tanto. Mentre era sotto la doccia io studiavo in camera, intenta sui miei libri. Non mi eccitava più di tanto l’idea che ci fosse un maschio nella mia doccia, tanto che mi ero quasi dimenticata della sua presenza.
Ad un certo punto notai un’ombra vicino alla porta del bagno e alzai lo sguardo istintivamente, non mi ero neppure accorta che l’acqua della doccia aveva smesso di scrosciare. Lui mi guardò e disse con un sorriso malizioso: “ciao!”. Io stavo per rispondergli quando lo sguardo si fermò sul suo accappatoio che indossava forse con esagerata nonchalance. Era infatti parzialmente aperto e ne fuoriusciva il suo gioiello di famiglia. Lui si accorse che il mio sguardo si era posato lì e sfrontato (e idiota) disse: “ti piace?”.
Nel 99,9% dei casi io lo avrei ignorato o mandato affanculo. Come minimo. Ma, non so perché, non mi venne. La vista non mi era affatto dispiaciuta e, senza pensarci due volte mi ritrovai in piedi, ad avanzare decisa verso di lui. Il baldo ragazzo non si aspettava certo la mia mossa e si irrigidì un po’, probabilmente sospettando un mio schiaffone di risposta, se non la mia corsa verso la portineria per denunciare il molestatore. Notai quindi il suo stupore quando mi arrestai placida di fronte a lui, lo guardai negli occhi e poi mi accucciai ai suoi piedi, con lo sguardo che ora si rivolgeva al suo arnese.
Non so dire cosa mi prese ma lo volevo fare. Era un bel cazzo. Depilato, vigoroso, con una bella forma e di notevoli dimensioni. Non ne avevo mai visti di così grossi. Profumava di doccia, e subito mi accorsi che la carogna aveva usato il bagnoschiuma della mia amica (evidentemente lo aveva lasciato lì durante una delle sue docce), quello il cui profumo mi eccitava da morire. Amica che, fra l’altro, mi ero già scopata più volte in quella cameretta…..
Ora ero accucciata davanti a lui, con il viso all’altezza del suo arnese. Lo annusai, sapeva di buono, di maschio. Lo toccai e iniziai a leccare, dolcemente, con leggeri colpi di lingua sulla cappella. Lui era teso, rigido, immobile. Immagino credesse di star sognando. Poi iniziai ad allungare le leccate, colpi sempre più lunghi e profondi, fino a prendere in bocca l’intera cappella. Poi spinsi più in fondo, in un perfetto effetto “gola profonda”. Lo inghiottii completamente, e sentii che la sua consistenza stava cambiando…..
Quando lo estrassi iniziò a crescere sempre di più, diventando ben presto una dura asta che si rizzava davanti ai miei occhi. Lo accarezzavo, succhiavo e leccavo avidamente, dai testicoli fino al glande, e ritorno. Ogni tanto facevo un giochino che mi ha sempre divertito: infilavo la lingua leggermente nell’apertura uretrale, giocando con il buchino. L’effetto era come sempre notevole. Lui oramai ansimava come un pazzo, emettendo suoni gutturali sempre più intensi. Non passò molto tempo che mi afferrò di fretta la testa spingendomi via dal suo cazzo. “Aspetta” mi disse concitato: “sto per venire”. Io alzai lo sguardo verso di lui e guardandolo negli occhi gli dissi. “E’ un problema?” e mi rituffai sull’asta. Era sempre stato un mio pallino sentire il cazzo che esplode dentro di me. E non volevo perdermi lo spettacolo. Non dovetti aspettare molto. Mentre lo stantuffavo alla grande sentii che si contraeva, sempre più ritmicamente. Poi pulsava sempre di più, lui si agitava, tanto che dovevo tenerlo a forza con le mani per farlo stare dentro alla mia bocca. Improvvisamente espose dentro di me, una, due, tre volte. Dovetti inghiottire in fretta o sarei soffocata, ma lui continuava a venire dentro di me, e più io inghiottivo e più lui veniva.. Sentivo il sapore acre del suo sperma e la cosa mi eccitava da impazzire. Mi stava piacendo, una vera goduria.
Alla fine si placò, si rilassò e lo sentii meno contratto. Più disteso. Continuai a succhiarlo con piacere, fino a farlo uscire di nuovo dalla bocca. Lo bacia e leccai con passione, mentre lui emetteva suoni incomprensibili. Temevo stesse rischiando l’infarto!
Poi alzai lo sguardo verso di lui e gli chiesi con un sorriso beffardo: “piaciuto?” Lui mi guardava con aria stranita, aveva la bocca spalancata e non riusciva ad emettere alcun suono. Un’espressione di estrema beatitudine gli ricopriva il viso. Si, mi sa che gli era piaciuto…..
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