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Prime Esperienze

Gli imprevisti di quella prima volta


di Monelladolcissima
17.12.2022    |    14.497    |    16 9.8
"E un pullover che mi scaldo' , quando il vestito di tulle nero era ormai scivolato in fondo al sedile posteriore..."
Mi tremavano le mani, e questa cosa mi sorprese. Io e lui andavamo spesso fuori, e non sempre per serate " tranquille" . Ci piaceva inventare nuove situazioni. Ci stuzzicava superare quei limiti che nel passato avevamo vissuto come normalità. Ma se ti affacci la prima volta su altri orizzonti poi è sempre più intrigante vedere dove si può atterrare insieme. E così ci prepariamo alla serata. Indossai un vestito nero, quasi del tutto trasparente e mi truccai in modo diverso dal solito. Ero davvero pronta? Volevo davvero farlo? Per molte altre donne di certo era già una esperienza conosciuta e assaporata. Per me era veramente tutto molto nuovo. Uscii dal bagno e con un sorriso malizioso esclamai: " Sono abbastanza provocante? Sarai invidiato stasera? Lo senti anche da lì il profumo della mia eccitazione?"
E fu allora che vidi nei suoi occhi un misto di espressioni che non sapevo decifrare. Avevo sbagliato in qualcosa?
" Tesoro che succede?"
" Cazzo quanto sei porca! Ho già il cazzo duro solo a guardarti. Stasera avrò un bel da fare a tenerti lontano da quei porci eccitati. E tu colerai come una fontana."
Caspita, l' outfit andava bene . E allora perché quello sguardo strano?
" Abbiamo un problema. Cioè io ho un problema. E di conseguenza anche tu"
Ecco ora davvero non ci capivo più nulla.
" Hey vuoi dirmi che cavolo hai? E non sei nemmeno pronto? Mi hai fatto fare tutto di corsa e sei ancora in accappatoio! "
" Ho scordato la custodia con la camicia per stasera. Ma dove cazzo ho la testa? La frenesia di venirti a prenderti, di rivederti mi ha mandato fuori di testa "
" Ma come ? E ora cosa indossi? La camicia ci vuole mannaggia!"
" Eh tesoro che posso farci? Andrò così. Giacca nera e pantalone nero ma pullover "
Io tutta in tiro e lui col pullover. E che dovevamo fare? Rinunciare? Eh no! Ormai l'eccitazione era alle stelle. E avevamo anche confermato la prenotazione. La prendemmo a ridere e salimmo in macchina. Fuori un freddo assurdo. Quella città è bellissima anche a gennaio, ma il mio abbigliamento striminzito era insufficiente a coprirmi. Fortunatamente il locale sarebbe stato riscaldato e " caldo ". Mentre pensai a questo la sua mano destra era sulle mie cosce e indagava sulle calze . Se ne accorse e un sorriso diabolico gli illuminò il viso. " E tutto il resto amore mio, lo hai indossato?"
Mi sentivo sensualissima anche se quel intimo era un po' scomodo, e non solo per le calze. Dovetti bloccare la sua mano perché era già sul bordo dello slip minuscolo, e non volevo capisse quale avessi scelto.
" Secondo me sei già bagnata. E non vedi l'ora di metterti alla prova vero ?"
Così per distoglierlo da quel pensiero di indugiare nella mia fica calda mi avvicinai a lui ,col mio viso sul suo petto. Pensava fosse voglia di tenerezza. Ma capì ben presto che avevo voglia di prendere in bocca il suo cazzo già duro. " So che non lo farai davvero. Sei scomoda, la macchina sportiva non ti aiuta ahaha "
" Stai zitto e guida"
In un attimo tirai giù la zip e la mia mano era già piena della sua eccitazione. Il suo odore mi invase le narici. Adoravo il suo profumo. Mi faceva diventare una cagnolina assetata del suo padrone. La posizione assunta mi scopri' le gambe e il bordo di pizzo delle autoreggenti balzò ai suoi occhi. Sentivo il suo cuore battere forte e la cappella rossa pulsare nella mia mano, mentre la mia bocca si avvicinava piano piano.
Di solito amo essere molto lenta all'inizio, per torturarlo e tenerlo sulle spine. Ma quella sera fu diverso. Non volevo che avesse il tempo di capire e lo accolsi tra le labbra in un attimo. Sussultò, e sospiro ' . Fui avida, fui vorace. Lo ingoiai con una voglia tremenda. Lo tenni un po' in bocca stringendo la mano , breve pausa, e poi lo spompinai velocemente.
" Dai tesoro fermati, mi sporcherò. Lo sai che adoro quando lo prendi in bocca come una troietta ,ma stasera voglio stare carico e sai perché!"
In effetti aveva ragione , ma era così bello e gustoso portarlo al limite.
Mi fermai, un po' dispiaciuta ma comunque stuzzicata all' idea di ciò che avremmo avuto dopo.
Parcheggiò l'auto. Non conoscevamo quel locale . Sicuramente aveva ancora il cazzo un po'duro e lo capii dai suoi occhi e dal colore delle sue labbra.
" Che stronza che sei, ti avrei preferita senza mutandine. Hai voluto mettere lo stesso l'intimo e più tardi la pagherai "
" Ok dai andiamo dentro , si gela qui fuori"
" Che cazzo ridi? Lo so, lo so. Il pullover, basta dai "
Cominciammo a ridere di brutto ed eravamo noi, così , sempre complici.
Il suono della musica, il buio della sala mi stordirono un po' . Le nostre dita intrecciate, i passi all'unisono. Sui tacchi alti sculettavo un po'. Ero provocante sul serio perché sentii addosso gli sguardi di alcuni uomini.
Cercammo un divanetto e ordinammo da bere. Accavallai le gambe, il pizzo appena fuori dall'orlo del vestito. Pian piano mi sentivo a mio agio. Fabrizio mi cingeva la vita con un braccio e mi accarezzava e mi sorrideva. Era felice, ed io con lui. Una coppia affiatata, e non per finta. Un paio di coppie bevevano e si baciavano. Alcuni uomini da soli camminavano avanti e indietro, curiosi ed eccitati. Ero pervasa da una forte curiosità ed un eccitazione insolita. Non avevo davvero un'idea precisa di cosa sarebbe successo, ma era divertente non saperlo. Mi strinsi a lui, cercai la sua bocca. Le luci soffuse, l'atmosfera invitante, gli sguardi degli altri creavano un perfetto clima predisposto al sesso. Fu allora che presi la sua mano, che era sul mio ginocchio, e la portai sul mio slip . Lo guardai fisso negli occhi per capire la sua espressione.
" Uno slip di perle, che zoccola la mia bambina vogliosa. Sei fradicia." Le nostre lingue si intrecciarono e la voglia salì a dismisura. Mi prese dai fianchi e mi fece sedere su di lui. Ero su di giri e lui più di me. Mi accarezzò la schiena, su e giù lentamente.
" Tesoro si sta avvicinando un uomo. Se ti piace lasciati andare e gustiamoci la serata"
" Buonasera. Posso farle i complimenti per la Sua signora "?
" Buonasera a Lei. Grazie mille. Lei è molto gentile. Io sono Fabrizio, lei è Luana, la mia fidanzata "
" Sono Fabio, piacere di conoscervi "
Non lo avrei mai immaginato così. Immaginavo uno scambio di frasi, di quelle di rito diciamo. Però mi piacque quel fluido procedere.
Si sedette accanto a noi, a quel punto cercai di mettermi seduta sul divano ma Fabrizio mi disse " Resta così amore, è tutto ok" . Vidi che si sorridevano. Evidentemente era scattata qualcosa, e il tizio mi piaceva.
Elegante e disinvolto, belle mani e una bocca carnosa che già immaginavo tra le mie cosce e sui miei capezzoli. A quel punto lui mi accarezzo' la nuca e Fabrizio cominciò a baciarmi il collo. Ero stordita. Era stranamente bello. Non ebbi paura di vivermi quel momento nuovo e inatteso. Ora le mani che mi accarezzavano erano di entrambi. Fabrizio si staccò dalla mia bocca e mi fece voltare verso quello sconosciuto. Il mio respiro accelerò, le cosce tremarono, gli slip sempre più bagnati e il cazzo di Fabrizio sempre più duro su di me. Sentii i capezzoli esplodere, turgidi oltre il tulle del vestito che era già sollevato sulle cosce.
Ero davvero io quella ? O stavo immaginando tutto ?
Anche vedere altre persone che si toccavano, e si baciavano, e si corteggiavano sotto gli occhi di tutti era avvolgente e coinvolgente.
Guardai Fabrizio senza dire nulla. Avevo la pelle d'oca, le guance in fiamme, gli occhi lucidi . Lui mi guardò e mi strinse dolcemente.
Fabio aspettava un nostro cenno di approvazione.
" Amore , tutto bene? Vuoi restare o andiamo via "?
Restammo. E fu incredibile. Bevemmo e parlammo. E sempre più sciolti vivemmo momenti unici
Mi presero tutti e due, prima su un divano più appartato, poi in una stanza privata e poi in auto , fuori nel parcheggio.
Quegli orgasmi non li scorderò mai. Le loro mani su di me, le nostre lingue, i loro respiri, quegli affondi bollenti, le mie cosce tese, i seni leccati, baciati e mordicchiati. Si cambiò posizione, si giocò molto. Ero esausta, ero in preda alle vertigini.
Finimmo che era l'alba. Una notte straordinaria, una coppia e uno sconosciuto, in una sintonia che non è semplice spiegare. Un ricordo indelebile.
E un pullover che mi scaldo' , quando il vestito di tulle nero era ormai scivolato in fondo al sedile posteriore.
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