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Prime Esperienze

Il tempo delle mele Da “Il diario di ANNA”


di icecool
10.07.2020    |    4.756    |    2 9.7
"Quella sera tornai molto tardi a casa, anzi albeggiava quando chiusi la porta dietro di me e furtivamente entrai in camera sperando che nessuno mi avesse..."
Mi guardavo allo specchio vestita dell’intimo nero che avevo appena acquistato.
Nella mia cameretta, nella penombra di una calda giornata estiva, mi osservano vestita di quel poco che tanto piaceva ai maschietti. Il reggiseno di pizzo nero tratteneva il mio seno tanto che un pochino veniva spinto verso l’alto, avevo una terza abbondante e questo modello le metteva ancor più in risalto, le tette, mentre lo slip mi fasciava parzialmente le natiche lasciandone fuori una buona parte. Avevo un bel sedere, bello tondo e sodo che stava su da solo, un bel culo che tanti occhi aveva catturato in ammirazione. Lo sapevo ed un po’ ci giocavo.
Ero molto carina, oltre che aver un bel fisico, insomma non passavo inosservata.
Riccardo sarebbe stato molto contento di vedermi così vestita …. o così poco vestita per meglio dire.
Era il primo ragazzo con cui mi sentivo di fare sul serio, c’erano stati altri prima di lui, ma nessuno era entrato dentro di me, con lui stavo bene e mi veniva naturale pensare che sarebbe successo.
Ci pensavo e lo volevo anche …. molte volte mi ero trovata ad esplorare la mia figa ed a godere pensando a lui, alle sue mani, alla sua lingua, al suo sesso.
Nei mesi di frequentazione avevamo approfondito la conoscenza dei nostri corpi.
Ricordo la prima volta che siamo usciti da soli e non in compagnia, siamo andati al cinema, avevamo comprato i popcorn e la coca, le nostre mani pescavano dentro il barattolo ed una volta si sono incrociate, lui ha cominciato a giocare con le mie dita ed io stavo al gioco, si intrecciavano, si toccavano, si sfioravano, un balletto di prendere e lasciare preludio a quanto successo la sera, quando riaccompagnandomi a casa, lo stesso intreccio c’è stato con le nostre lingue in un balletto sensuale di leccate, di affondi, di giravolte, di duelli all’ultimo respiro.
Dal barattolo di popcorn era poi passato al ginocchio e poi con lentezza continuò la risalita verso la fonte del piacere ma lo fermai alle porte del paradiso, non insistette, non forzò gli eventi ma mi provocò prendendo la mano che aveva stoppato il cammino verso il centro delle mie gambe e la pose al centro delle sue, sopra il suo pacco, sopra il suo sesso.
Non era la prima volta che la mia mano perlustrava quei territori maschili, la morfologia genitale dei maschi la conoscevo, non solo attraverso il tessuto dei pantaloni ma anche sentendo direttamente pulsare tra le mie mani il sesso maschile, il suo diventare sempre più grande al salire dell’eccitazione, l’ansimare ai movimenti della mia mano, che generavano piacere anche a me nel vedere quel pezzo di carne, duro ed invitante, esplodere alla fine in fiotti di liquido biancastro.
La mia mano era proprio sopra il suo pene che ancora seguiva l’andamento della coscia segno che non era ancora in piena erezione, lo strinsi un po’ attraverso il tessuto dei pantaloni e cominciai un movimento di stimolazione i cui effetti sentii ben presto.
Il suo pene si notava anche attraverso i pantaloni, lungo, grosso e duro da quello che sentivo.
Poco dopo fermò la mia mano …. la portò sotto la maglietta, sui suoi addominali, voleva allentare l’eccitazione immagino … mentre la sua, pensando che io fossi distratta, accarezzava il mio seno attraverso il reggiseno.
Sotto le mie dita sentivo la sua pelle, i suoi muscoli, sentivo le conchette degli addominali ….
E quella prima volta che, in compagnia siamo andati al mare. Lui e Giovanni che guidava, mentre dietro io, Sara la mia migliore amica e Francesca.
Nella vecchia uno della mamma di Giovanni, all’andata, musica, le cazzate dei due maschi e le chiacchiere di noi femmine creavano un casino allucinante.
La spiaggia libera, al nostro arrivo era poco frequentata e ci posizionammo vicino al mare.
I due maschi si tolsero subito la maglietta e restarono in costume da bagno ovviamente, tipo boxer che gli arrivavano fino a metà gamba. Era la prima volta che vedevo Riccardo quasi nudo perché pensandoci bene che differenza era stare cosi o in intimo …. poca …. e noi femmine …. tra poco ci saremmo mostrate in reggiseno e slip, cambiava solo l’ambiente che ci circondava …. osservai così da sotto gli occhiali da sole il suo fisico, le spalle, le braccia, il torace fino a scendere a quello che non potevo vedere e poi le gambe. Era fatto bene, proporzionato, muscoloso il giusto senza un filo di grasso ….
Piantarono due ombrelloni e mettemmo gli asciugamani attorno …. poi Sara cominciò a togliersi il superfluo restando in costume due pezzi …. era una bella ragazza, fisicamente ci assomigliavamo solo che lei era bionda ed io mora. Nel bikini bianco, il suo seno sembrava anche più grande e immagino che loro, sotto gli occhiali da sole, si stavano gustando lo spettacolo, conoscendo Sara anche lei era contenta …. gli piaceva piacere.
Francesca seguì il suo esempio e rimasi io …. un po’ imbarazzata …. per ultima …. via maglietta, via pantaloncino corto, mi mostrai nel mio bikini color rosso, niente di eccessivo e vistoso ma le forme si vedevano e mi parve di cogliere in Riccardo un prolungato sguardo al mio fisico.
La giornata, dopo questo primo momento di imbarazzo, filò via molto bene, tra risate, scherzi, discorsi leggeri, cibo e riposo.
Ricordo solo un momento in cui l’eccitazione mi salì quando dopo un bagno, Riccardo tornò verso gli ombrelloni dove ero rimasta solo io …. vidi il suo corpo, dove risaltavano ancor di più i suoi muscoli ed il costume, bagnato dall’acqua, era diventato aderente così da evidenziare la forma del suo pene, perfettamente individuabile su cui, nascosta dagli occhiali, posai per lungo tempo il mio sguardo …. i pensieri galoppavano nelle praterie dell’immaginazione ed il mio costume si stava bagnando tanto che presi la via dell’acqua.

Finii di vestirmi con delle autoreggenti che mi aveva consigliato la signora del negozio dove avevo acquisto l’intimo, dicendomi che quelle calze avrebbero completato in modo perfetto la mia figura.
Sopra indossai un vestitino che mi arrivava a mezza coscia e nella parte sopra si chiudeva lasciando abbastanza scoperto il decolté: Sara me lo aveva prestato e mi stava molto bene. Con una scarpa con un bel tacco, mi guardavo allo specchio girandomi per ammirarmi e compiacendomi.

Sabato sera così vestita, mi stavo ritoccando il trucco quando sentii il campanello di casa suonare e poco dopo la voce di mia madre e quella di Riccardo risuonare nell’ingresso, completai velocemente i ritocchi e scesi velocemente le scale che portavano all’ingresso.
Presi velocemente la mano di Riccardo e lo trascinai fuori verso la macchina, lui sorpreso da tutta questa fretta saluto mia mamma che ci disse “non fate tardi” . Non volevo che mia mamma cominciasse un terzo grado su come ero vestita.
Salii velocemente in macchina così come Riccardo che, prima di partire, mi disse “sei bellissima”, gli sorrisi e gli feci cenno di andare.
La serata cominciò con una cena, non nella solita pizzeria/ristorante ma in un posto più raffinato.
Al tavolo ordinammo e cominciammo a chiacchierare sulla sua nuova avventura all’università di Padova, sui corsi di studi, sull’ambiente universitario e lo provocai “chissà quante belle ragazze ci saranno?” … lui si schermì dicendomi che non ne aveva ancora vista una migliore di me ….. pensai, bravo risposta giusta …. le chiacchere continuarono finché si arrivò al dolce dove disse “ah mi ero dimenticato, stasera mia sorella è da una sua amica ed i miei sono via il weekend, abbiamo la casa per noi …..” alzai gli occhi che incrociarono i suoi, ci fù qualche secondo di silenzio dove io aspettavo che lui finisse la frase e dove lui aspettava che io dicessi qualcosa, “ok” gli dissi ben sapendo che quella sarebbe stata la serata in cui sarei diventata donna.
Dopo la cena andammo al cinema, un film discreto che però seguii parzialmente visto che stavo pensando a dopo …. Riccardo durante la visione tento di palpeggiarmi, come succedeva di solito, ma lo fermai, volevo tenere per dopo la sorpresa dell’intimo.
Non seguendo molto la trama il film mi sembrò non finire mai e il the end lo accolsi con un sospiro di sollievo.
Arrivammo a casa sua poco prima di mezzanotte ed entrammo in salotto, Riccardo accese le luci laterali in modo da avere una luce soffusa. Mi chiese se volevo qualcosa da bere ma gli dissi di no, ero molto agitata … eravamo davanti al divano e lui si portò dietro di me, mi spostò i capelli da un lato e mi bacio il collo mentre stringeva il mio corpo contro il suo. Sebbene avessi i tacchi lui era più alto di me di diversi centimetri e mi sentivo completamente avvolta da lui.
Il bacio si trasformo in veloci leccate che si spostarono al mio orecchio, mentre le mani iniziavano ad esplorare il mio corpo finendo una sul mio seno e l’altra sotto la gonna. Si era completamente avvinghiato al mio corpo, cominciavo ad ansimare sotto i tocchi delle sue mani, i capezzoli si stavano indurendo, mentre le dita che stimolavano la mia figa attraverso gli slip mi portarono a bagnarmi …..
Mollò la presa e sempre standomi dietro cominciò a slacciarmi il vestitino che poco dopo cadde ai miei piedi lasciandomi come lui mi voleva vedere.
Fece un passo indietro per potermi meglio ammirare, sentivo il suo sguardo percorre ogni centimetro della mia pelle “stupenda” disse e poi mi girò ed osservò con ammirazione anche questo lato, con le mie tette ben in mostra dal reggiseno, la curva della vita che metteva in risalto i fianchi ed il culo, le gambe inguainate dalle calze conducevano allo slip di pizzo che era parzialmente bagnato. Rimase qualche secondo ad ammirami e pensai che avevo fatto una bella scelta con quel completo.
Si avvicino e mi baciò in bocca, sentii la sua lingua insinuarsi tra le mia labbra che aprii, le nostre lingue iniziarono un balletto sensuale e deciso, lento e veloce, i nostri corpi si unirono, sentivo il mio seno spingere sul suo petto e sentivo il suo sesso sotto i pantaloni crescere.
Con un mano mi slaccio il reggiseno e mi scostò un po’ per toglierlo … le mie tette erano sode ed i capezzoli erano già duri, lui si abbasso e me ne prese uno in bocca, sentivo la sua lingua leccarlo e mordicchiarlo, che bello, mentre l’altra mano prendeva l’altra tetta, la stringeva e ci giocava, era bellissimo sentire il mio seno nelle sue mani.
Poi si inginocchio e baciandomi la pancia arrivò fino alle mutandine che velocemente tolse e caddero ai miei piedi, mi tocco una gamba che alzai e poi altra, sfilò cosi lo slip facendomi rimanere in reggicalze e scarpe, ero tutta nuda davanti a lui come mai prima d’ora, pronta ad essere scopata.
Si alzò e comincio a spogliarsi …. ad un certo punto gli fermai le mani e continuai io …. era rimasto a torso nudo, mi avvicinai e cominciai a slacciare la cintura dei pantaloni che caddero a terra, se li tolse dai piedi e si tolse i calzini, era davanti a me con i soli boxer dove si vedeva chiaramente il suo pene completamente duro che voleva essere liberato.
Glielo accarezzai attraverso il cotone dei boxer, lo sentivo duro come un bastone di legno.
Lui mi posò una mano sulla spalla e mi spinse verso il basso …. capii subito quello che voleva …. mi inginocchiai e mi trovai con il viso all’altezza del sesso, lo mordicchi senza toglierlo dalla sua costrizione, poi abbassi i boxer e il suo cazzo scattò fuori e me lo ritrovai a pochi centimetri dalla mia bocca.
“oh bello” dissi, lo presi in mano e lo rigirai meglio per poterlo vedere da altre angolazioni “che bel cazzo che hai, grande e grosso” e lo guardai …. non sapevo da dove mi erano uscite quella parole …. non sembravo neanche più io, ma sentirlo in mano e vedendolo così da vicino mi aveva tolto ogni inibizione. Aprii la bocca e cominciai ad infilarmelo ed a leccarlo …. uh che duro, mi riempiva la bocca, sentivo quel pezzo di carne caldo e duro tra le mie labbra e con lingua comincia a leccargli la cappella mentre con la mano lo masturbavo un po’ …. non ero una esperta di pompini e qualche parola l’avevo fatto con Sara che dalle indicazioni che mi aveva dato sembrava una professoressa della materia. Continuai per un po’ e mi sembrava che Riccardo fosse soddisfatto da come reagiva alle mie stimolazioni e da cosa che mi diceva “sii brava, leccalo ancora, siii che lingua”.
Poi mi prese per mano e ci dirigemmo verso il piano superiore, verso la sua camera.
Mi fece sentire molto femminile e sexy questo percorso verso la camera, io completamente nuda con le sole calze ed i tacchi, sentivo l’aria che mi accarezzava il seno, la mia figa era completamente bagnata ed il ticchettio dei tacchi risuonava il tutta la casa.
Davanti a me il mio uomo, completamente nudo con il cazzo in erezione, tra poco mi avrebbe fatta diventare donna, per la prima volta sarei stata penetrata e posseduta da un maschio …. l’eccitazione cresceva dentro di me.
Entrati in camera mi fece sedere sul letto, poi mi distese e con le mani mi aprì le gambe.
Ero in sua balia, senza difese, la mia figa si apriva alla sua vista e lui si avvicino con la testa e cominciò a leccarla, sentivo la sua lingua perlustrarla tutta e leccarmi con insistenza il clitoride.
Bastò poco per farmi venire, inarcai la schiena e gemendo venni tenendogli la testa, la sua lingua assaporò i miei umori per la prima volta.
Ancora fremevo per il turbine di sensazioni che avevo appena vissuto, quando sentii il suo cazzo toccarmi la figa e con un rapido movimento iniziare la penetrazione, la cappella iniziava ad entrare ed io mi sentivo riempire …. entrò ancora un pò e mi sembrava che la figa dovesse scoppiarmi, mi sentivo sempre più piena ed il piacere adesso cresceva sempre più, ad ogni piccola sua spinta il cazzo entrava sempre più in profondità ed aumentava il mio piacere finché comincio ad entrare ed uscire, lo sentivo, ero piena del suo cazzo e godevo ad ogni suo affondo, sentivo il suo corpo sopra il mio, con le braccia lo strinsi a me e gli presi il culo, sentivo pompare il suo cazzo, entrare ed uscire, in modo ritmico e deciso, godevo anche nel sentirlo sopra di me, nel sentirlo godere del mio corpo, nel dargli piacere.
Si staccò ed uscì dalla mia figa, il cazzo era completamente eretto davanti a me, luccicava, era lungo e grosso, bellissimo al suo massimo splendore, lo ammiravo e lo volevo di nuovo in bocca.
Lui invece mi girò di lato ed scostandomi un po’ una natica lo riposizionò cercando la figa …. sentii che cercava di entrarmi in culo e gli dissi “li no”, si spostò e rientrò in figa, una fitta di piacere annebbiò i miei sensi e continuò a pomparmi, osservavo che guardava il suo cazzo entrare ed uscire come ipnotizzato da quel andirivieni, “sii, che culo che hai, te lo voglio sfondare” disse, parole che mi eccitarono ancor di più “siii amore scopami, riempimi, lo sentooo, hai un cazzo enorme, siii” gli dissi.
Si fermò, “mettiti a quattro zampe” disse, mi girai e mi misi come voleva lui, mi stavo dando completamente a lui, mi sentivo nuda non solo fisicamente, nuda mentalmente, gli stavo mostrando le parti più intime di me che nessuno aveva mai visto, entrò velocemente e ricomincio a scoparmi mentre io, lì come una cagna mi facevo scopare, mi teneva per i fianchi e pompava, poi si posizionò meglio e mi prese i cappelli facendo un coda di cavallo, mi tirò dolcemente la testa indietro mentre continuava a scoparmi …. siii che bello, non mi potevo vedere ma l’immagine si materializzo nella mia mente eccitandomi ancor più, mi sentivo come una donna che stava facendo godere il suo maschio e questo mi rendeva immensamente felice.
Sentivo colpi sempre più profondi, “voglio venirti in bocca” mi disse, “voglio inondarti del mio sperma”, non avevo previsto quella situazione, non sapevo cosa fare e non dissi nulla ….
Lo sentii uscire ed venire verso il mia faccia, mi distesi sul letto e me lo ritrovai sopra il viso con il cazzo in mano pronto a venire, aprii un po’ la bocca titubante e vidi un fiotto di sperma uscire dalla punta della cappella ed arrivarmi parzialmente sulla bocca, poi un altro fiotto sulla guancia e poi l’ultimo di nuovo sulle labbra.
Vedevo il suo cazzo paonazzo pulsare ancora e Riccardo ansimare sopra di me, mi sentivo la faccia piena di sperma, piena di lui, non sapevo cosa fare, lui si avvicino ed appoggiò il cazzo alla mia bocca ed entrò, sentivo il sapore del suo sperma sulla cappella che leccai ed ingoiai.
Ci guardammo, lui sopra di me, io sotto con il suo cazzo ancora in bocca, mi sentivo donna, sentivo di avergli dato piacere e lui lo aveva dato a me ….
“sei stata fantastica” disse, sorrisi avendo ancora il suo pene in bocca “anche tu, mi piace avere il tuo cazzo in bocca”.
Mi passo un fazzoletto con il quale mi ripulii alla meglio.
Restammo un po’ abbracciati, poi “facciamo una doccia insieme” “ok” riposi io e ci dirigemmo verso il bagno.
Attraverso lo specchio guardavo i nostri corpi nudi, ancora giovani e prestanti, eravamo una bella coppia.
Entrammo in doccia e cominciammo a lavarci, lui mi insaponò tutto il corpo, era bellissimo sentire le sue mani accarezzare ogni centimetro della mia pelle.
Poi feci lo stesso io con lui e con mio stupore il massaggio al suo pene lo portò di nuovo in erezione “sei di nuovo pronto amore” osservai io “colpa tua, adesso mi tocca scoparti di nuovo” ribatte lui.
Quella sera tornai molto tardi a casa, anzi albeggiava quando chiusi la porta dietro di me e furtivamente entrai in camera sperando che nessuno mi avesse sentito.



Prossimo episodio “Eyes wide shut”
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