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Prime Esperienze

La prima volta in gruppo pt- 2


di 0rgesegrete
10.04.2020    |    461    |    0 9.8
"Allora iniziai a provocare la coppia di nuovi amici sfidandoli: “chi di voi è più troia?” All’unisono risposero “Io” poi Pier aggiunse..."


E così Davide dopo la nostra serata di sesso, ci chiese il permesso di portare la sua ragazza. Che impertinente...
Fissava Pier e sottecchi cercava la mia aprrovazione. Pier sorrideva, ma senza rispondere ho capito subito che la scelta stava a me. Pier temeva la mia reazione ed io sinceramente non sapevo che dire, l’idea mi eccitava ma non ero pronta a vedere il mio uomo con un’altra donna, una sconosciuta poi... e se fosse stata bellissima? Sarebbe stata per me una minaccia... per me per le mie certezze... ma al contempo la cosa mi faceva bagnare, dissi a Davide, “tu sei il nostro schiavetto! Puoi portare la tua ragazza, ma sii pronto... comanderò Io!” . Pier sorrise, lo guardò e disse “è lei la padrona!”. Davide chinó il capo esclamando “sono ai vostri ordini”.
Ci baciammo e Davide andó via. Passò all’incirca una settimana, eravamo a cena al Bolognese, al centro di Roma, Pier mangiava la sua cotoletta al tartufo, io insalata di gamberoni, quando al tavolo di fianco si sedette Lui, Davide con una ragazza dall’aria sbarazzina, mora, non molto alta, magrissima con un abitino corto che non nascondeva nulla. Ci salutammo, un po imbarazzati, finchè Davide non disse alla ragazza “Elena, lei è Marina, la padrona dell’altra sera e lui è Pier” ... capii che era già tutto ... organizzato! Pier, sempre lui!!! Lo odio! Ma quanto mi eccita... Elena si sedette affianco a me, parlammo di noi. Mi disse che studiava giurisprudenza in. Ina università privata della capitale, una figlia di buona famiglia di quelle che mi sono sempre state un po sul cazzo... malgrado la mia giovane età sono un’imprenditrice che si è fatta da sola, e questo mi ha fatto venire ancora di più la voglia di vedere la ragazzina sottomessa. Finita la cena, decisi che dovevo essere Io a gestire la situazione, li invitai a proseguire la serata a casa nostra che è a due passi dal ristorante.
Passeggiammo, gli uomini avanti e noi dietro, l’atteggiamento di Pier con Davide era molto complice, lo abbracciava e gli palpava il sedere, voleva che lei vedesse chi comandava.
Arrivammo a casa, Pier ci portó in terrazzo, si sitemó in poltrona e si accese un enorme sigaro cubano. Noi lo osservavamo, fece un cenno a Davide che prontamente si inginocchiò e prese a slacciargi i pantaloni e a tirargli fuori il sesso già duro. Noi ragazze guardavamo questa scena eccitate, ma incerte sul da farsi. Pier godeva di quella fellazio, ma ci fissava intensamente, poi mi disse di prendere un pacco che era all’ingresso, lo presi e lo portai in terrazzo, lo aprii e dentro trovai una specie di mutanda con due grossi falli di plastica, uno strap on. Un fallo andava nella figa di chi lo indossa. Allora mi avvicinai a Pier lo baciai, abbassai il pantalone di Davide e lo lasciai con le terga scoperte, vidi che Elena ci guardava eccitati e si toccava il piccolo seno. Sculacciai Davide, gli poggiai il fallo di plasica all’ingresso del suo buco, glielo strusciai, vedevo crescere la sua eccitazione allora mi rialzai, mi tolsi il vestito, non avevo le mutande, rimasero tutti sorpresi, indossai il mio regalo e mi sedetti sulla potrona difronte a Pier. Avevo anche Io un bel cazzo ora ed allora ordinai ad Elena di succhiarmelo. Lei obbedì senza fare accezioni, si inginocchio difronte a me e prese a succhiare quel fallo di gomma, mentre la sua testa faceva su e giù il fallo nella mia figa si muoveva e mi dava piacere, la situazione mi eccitava ancora di più, Pier evidentemente eccitato e soddisfatto del pompino che Davide gli stava praticando mi guardava, felice con il suo sorriso beffardo... di chi la sa lunga. Voleva che gestissi io la situazione. Allora iniziai a provocare la coppia di nuovi amici sfidandoli: “chi di voi è più troia?” All’unisono risposero “Io” poi Pier aggiunse ... “principianti, mettevi a pecora che mia moglie (mi chiama spesso così anche se nn siamo sposati) vi vuole inculare!”. Davide ed Elena si alzarono levandosi di bocca ognuno il suo fallo, si guardarono e presero a baciarsi, mi unii anche io a quel bacio. Pier rimase a guardarci “su a pecora sul divano troie!!” I ragazzi eseguirono, l’uno vicino all’altra. Due bei culetti tondi, peloso quell di Davide, liscio e ancora vestito di una sottile culotte nera quello di Elena. Le abbassai subito. Odio le mutande vecchio stile e la sculacciai, Lei dimostro di gradire. Poi mi misi dietro ed iniziai a strusciare il mio fallo di gomma un po sul buco dell’uno un po sul buco dell’altra , volevo creare attesa ed eccitazione e a giudicare da come mugolavano ci stavo riuscendo bene, insomma stavo divenendo una brava padrona. Pier, oramai nudo, era appoggiato al muretto del terrazzo, che continuava a fumarsi il suo sigaro mentre si toccava il membro eccitato. La sua approvazione mi faceva piacere, vedevo la soddisfazione nei suoi occhi! Era soddisfatto di me! E questo mi dava sicurezza. Per non parlare di quanto mi eccita vederlo fumare il sigaro. Così in preda a quel sentimento di fierezza spinsi il fallo nel sedere di Davide che urlò per il dolore. Pier gli tappo subito la bocca con il suo membro. Elena si spinse verso la bocca di Davide così iniziarono un lungo pompino a due bocche al mio ragazzo, mentre io scopavo Davide, con un fallo di gomma che scopava anche me... che soddisfazione... stavo impazzendo ero sul punto di venire quando Pier decise che dovevo spostarmi, voleva il sedere di Davide per se. Indossò un preservativo e prese a scopare Davide con la sua solita violenza, a Davide gemeva, gli chiedeva di fare più piano, ma Pier non sentiva ragioni era irrefrenabile. Nel mentre decisi di riprendere il mio piacere e presi a scoparmi Elena, le piantai il fallo di gomma nella figa bagnatissima e ripresi a godere dell’altra
Metà del fallo che era dentro di me. La girai, volevo guardarla, baciarla, quello strumento di gomma ci stava dando un piacere unico! Mi ero masturbata da giovane con una mia amica, ma con uno strumento del genere ci scopavamo a vicenda, ma con la consapevolezza di due donne, sapevamo darci piacere... e che piacere!
I ragazzi smisero il loro amplesso e presero a guardarci. Pier mi venne dietro e mi penetrò. Ora in tre stavamo scopandoci a vicenda con una furia ed una foga che mi portó ad un godimento che mai prima d’ora avevo provato. Urlai e con me Elena. Un orgasmo unico nel suo genere ci baciammo, fino a lasciarci scivolare esauste sul divano. Pier prese Davide per il suo sesso e lo portó sul divano di fianco, lo fece sedere sul suo membro in erezione e continuó a scoparlo. Mentre noi ci baciavamo soddisfatte. Elena si alzò e prese a succhiare Davide mentre Pier lo scopava. Quel fondersi di corpi, lo scambio incondizionato di piacere è quello che ho sempre agoniato nelle mie fantasie ma ora è la realtà, la mia realtà. Fin quando la voce di Davide non mi riportó sul terrazzo di casa. Chiedeva a Pier “fotti lei, fotti la
Mia donna, fotti Elena!”, Pier mi guardava, voleva evidentemente il mio consenso, dissi: “scopa questa troia”. Pier si alzó in piedi quasi lanciando Davide in aria bació con passione Elena e la sciacciò sul divano, le fu sopra con tutta la sua imponenza, inizio a scoparla. Quella cagnetta godeva e urlava, ma Io, Io stavo bollendo dalla rabbia. Era più forte di me. Mi sistemai lo strap on e mi diressi su Pier. Lo infilzai con tutta la mia rabbia, ben consapevole che odiava i falli di gomma. Adesso ero dentro di lui e presi a scoparlo mentre lui scopava la ragazzina. Mi resi conto che questo gli stava dando un gran piacere, perché aumentó il ritmo della sua cavalcata e continuò così finché Elena non godette per la seconda volta. Fu solo allora che si liberó della mia presa e si alzò iniziò a baciarmi con foga e dolcezza voleva farsi perdonare lo stronzo... ma no non era abbastanza. Fu allora che vidi Davide difronte a noi al colmo dell’eccitazione, seduto in poltrona, gli saltai su! Mi sedetti sul suo membro lungo e sottille e mi scopai il ragazzino. Pier ci venne vicino con Elena e le ordinò di leccarmi. Elena si chinò su di noi e prese a leccarmi il clitoride, mentre avevo dentro il suo Davide... Pier non era geloso, tutt’altro aveva un sorriso stampato in faccia e si segava, si strizzava il suo cazzone fino a schizzarci addosso tutto il suo piacere, non contento iniziò a pisciarci addosso, in quel momento venni anche io, ancora una volta. Esausti, stanchi ci buttammo tutti e quattro sotto la doccia. Ci lavammo, ci carezzammo e ci baciammo. Ci conoscevamo da poche ore, ma ci siamo desiderati da sempre! Davide ed Elena rimasero a dormire da noi. La mattina dopo vennero a svegliarci già nudi e godemmo di nuovo. Decidemmo che avremmo ripetuto quest’incontro ma che il nostro motto sarebbe stato “più siamo meglio stiamo”... presi in disparte Davide e gli dissi desidero vedere Pier scopato da un maschio davvero dominate che lo sottometta, aiutami. Davide mi disse che aveva un amico a cui rivolgersi ...
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