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Che meravigliosa Troia, la mia donna


di BisexCornuto
08.04.2021    |    34.722    |    52 9.8
"Uno glielo aveva messo in bocca ed un altro la trombava da dietro", avevo di proposito omesso quello che faceva il marito..."
Sono Pietro (nome di fantasia) e, una volta iscritto sul sito, ho cominciato a leggere storie di utenti che, in parte, erano simili a quella da me vissuta, così da invogliarmi a raccontarla.
Devo riconoscere che sono sempre stato un "porco" e, com'è capitato a tanti altri, ho iniziato a tirarmi seghe pensando a mia madre, zie e loro compagne.
Le immaginavo quando, con i loro mariti, si abbandonavano ai giochi più porci, lubrici, offrendo le loro intimità alle bocche e lingue di chi volesse abbeverarsene.
Possibile che in quei giochi e in quei momenti, le loro menti fossero sempre e solo rivolte ai rispettivi partner, cui si concedevano, o, piuttosto, spaziavano verso altri soggetti che, nel chiuso della loro intimità, divenivano personaggi decisivi per raggiungere quegli orgasmi cui anelavano?
No, non era possibili, perché, allo stesso modo come capitava a me quando leggevo o guardavo riviste di pettegolezzi, in cui erano pubblicate foto esplicite di bei ragazzi/e spesso molto discinti/e (ricordate Postal Market ?), ci si eccitava e la mente spaziava.
Confrontandomi con i compagni di scuola, capitava di farsi la sega in compagnia o, addirittura, in gruppo, sfidandoci a chi schizzasse più lontano.
Durante quei giochi, non era difficile che qualcuno proponesse la sega "a trenino", cioè io la facevo a lui, lui all'altro, fino a chiudere il cerchio con quello che la faceva a me.
Erano le prime, chiare avvisaglie della bisessualità che affiorava in noi ragazzi e, da queste a giungere al più intimo gioco del "pompino, il passo era breve.
Ovviamente il tutto non escludeva la possibilità di includere nel gruppo qualche ragazza e spesso capitava la sorella, cugina o amichetta di questo o quello.
Chiaramente si trattava di esperienze casuali, senza altri risvolti, che finivano così come erano cominciate.
Intanto, però, man mano che si cresceva, tutto diventava ancor più perverso e conturbante.
Come, ad esempio, quando conobbi Maria (altro nome di fantasia), quella che sarebbe diventata mia moglie.
La prima volta che la portai al mare, a Capocotta, spiaggia nudista vicino Roma, eravamo fidanzati.
Si era negli anni '70, cioè l'epoca dell'amore libero.
Rimasi particolarmente sorpreso dalla disinvoltura con cui lei, appena giunti in spiaggia, si sdraiò sul telo mare completamente nuda.
Io mi guardavo intorno terrorizzato, temendo che quel comportamento potesse suscitare scandalo, però ne ero eccitato e lei, quasi mi umiliò dicendomi:
"Che c'è? Ti dà fastidio che stia nuda? Ho l'indole della naturista e mi piace l'esibizionismo... se non ti sta bene, puoi voltarti da un'altra parte. Ma guardatelo...! Lui che si ritiene "porco", si fa scrupoli che la sua ragazza faccia vedere in giro la fica? Non hai mai sentito parlare di "coppie aperte"?
Insomma mi ero imbattuto in una che, in fatto di sesso, era molto più avanti di me e, nell'occasione, fui preso e trattato da stronzo troglodita, che ancora faceva caso ad una donna nuda.
Effettivamente, guardando un po' più in là, notai che c'era una signora con il marito, anche lei splendidamente nuda come anche il marito, che le spalmava crema solare sul corpo.
Essi erano persone mature, mentre la mia fidanzata aveva appena compiuto 18 anni ed io ne avevo uno in più: eravamo all'ultimo anno del liceo.
Ora, se guardate qualche foto di lei che figura fra quelle da me postate, potete vederla quanto era provocante: una perfetta femmina da letto, con un pube ricoperto da folti ricci che le ricoprivano naturalmente lo spacco della fica.
Sì, perché allora non si usava radersi e, non faccio per dire, almeno per me costituiva motivo di profondo erotismo.
Conoscevo bene l'odore che quel cespuglio conservava, perché spesso vi avevo affondato faccia e lingua per carpirne i sapori che ben custodiva, allorché eccitata.
Ed ora? Poteva non esserlo? Ben consapevole che non poteva non suscitare concupiscenza in chi la guardava?
A proposito di guardare, avevo notato che "i guardoni" non mancavano: ovviamente c'erano quelli che si godevano la vista della signora matura, che, per vero, nulla faceva per celare le sue grazie e quelli, provocati, se segavano senza ritegno.
Naturalmente la cosa inorgogliva la donna che, dietro occhiali da sole, faceva finta di non notare, ma inorgogliva ancor più il marito che, al suo fianco, forse le raccontava l'effetto che stava producendo quel suo ostentarsi.
Cominciai anche a notare un certo andirivieni di maschietti lungo la battigia antistante i nostri teli; era chiaro che quei porci si godevano le fattezze della mia Maria, e, stranamente, non provavo fastidio, anzi... la cosa mi divertiva ed eccitava.

E, sicuramente, inorgogliva ed eccitava anche la mia Maria che, con sfrontatezza, prese a piegare le gambe ed ad allargarle, per mostrare bene tutta la sua fica aperta, ormai completamente bagnata e gli umori vaginali che le fuoruscivano formavano magici riflessi sotto i raggi del sole.

Intanto il sole si faceva sentire e, quindi, suggerii a Maria di andare in acqua.

Non se lo fece ripetere e, alzatasi in piedi, in tutta la sua fantastica nudità, mi precedette in mare.
Appena la raggiunsi, ecco la classica doccia creata dallo schizzare acqua su di me da parte di lei. La lotta a base di schizzi d'acqua, proseguì finché le saltai addosso e cademmo abbracciati.

Fu l'occasione per carezzarle la vagina; due dita le entrarono dentro senza difficoltà, segno che era ben lubrificata: la "porcella", dall'alto della sua prosopopea, si era eccitata a farsi vedere nuda e quella ne era la prova.

Giocammo ancora un po', e lei mi saltò in braccio, cingendomi con le gambe il busto: in quella posizione il mio cazzo, in evidente stato di eccitazione, venne a trovarsi all'ingresso del suo scrigno magico e lei, con un rapido colpo, se lo introdusse tutto dentro (sono abbastanza ben dotato, come si vede dalle mie foto del profilo), lanciando un gridolino di piacere, quando avvertì che le urtava l'utero. In quella posizione ci baciammo a lungo in un lungo sensuale gioco amoroso, che proseguì fino a farmi riversare, in una successione di violenti schizzi, una buona dose di sborra dentro la sua vagina.

In molti, dalla riva, soprattutto maschi aitanti, si stavano godendo lo spettacolo, e molti presentavano i cazzi dritti e alcuni si li segavano: la nostra performance era stata di sicuro gradimento e vidi che, anche Maria, se ne sentiva soddisfatta e inorgoglita.

Ad un certo punto notai che la signora, che fino ad un attimo prima ci aveva guardato, segando con una mano il cazzo del marito, si alzò dal telo e, invece di andare verso il mare, si mosse verso le dune, seguita dal marito.
Ero incuriosito... volevo vedere cosa avrebbe fatto quella donna... forse la "pipì"?
Appena tornati a riva, lasciai Maria da sola ad asciugarsi al sole e mi diressi dove avevo visto scomparire la signora ed il marito.

Li ritrovai, poco dopo, e lei era intenta nella "fellatio" di un gran bel cazzo, mentre il marito ed altri tre maschi guardavano, menandoselo.
Ritornai un po' sui miei passi e guardai verso Maria.
Un uomo le si era seduto accanto e le parlava; lei sembrava solo ascoltare.
Allora tornai dalla signora: che spettacolo! Era carponi con un cazzo in bocca ed un altro che la scopava da dietro.
Intanto il marito, con la sua bocca, stava preparando un altro cazzo per la moglie.
Me ne scappai e tornai da Maria... non volevo fosse infastidita oltre, da sconosciuti.
Mentre mi avvicinavo a lei, vidi il bellimbusto che si allontanava, con il cazzo duro in mano.

Appena vicino, lei mi arringò:
"Ma dove cazzo eri finito? Ti sembra normale abbandonare la tua ragazza, nuda, su una spiaggia"?
"Scusa, amore, ma avevo visto quella coppia matura defilarsi oltre la duna ed ero curioso di vedere cosa potessero fare lì... se sapessi...: lei stava chiavando sotto gli occhi del marito... uno glielo aveva messo in bocca ed un altro la trombava da dietro", avevo di proposito omesso quello che faceva il marito.
Al che lei:
"E che t'aspettavi? Pensavi che fossero andati lì per pregare?"
Ed io: "Ma hanno l'età dei nostri genitori..."
"E allora?" proseguì lei. "Secondo te a quell'età non si scopa più? Cosa ci verrebbe a fare una "signora" su una spiaggia, tutta nuda, se non per cercare chi se la trombi"?
"E tu... allora...."?
"Già, anch'io, amor mio, e fortuna che son giovane ed ho così tanto tempo per spassarmela".
Ecco spiattellata la filosofia pragmatica di quella che era ancora solo la mia fidanzata. Avrei dovuto lasciarla al suo destino?
No, quel suo modo franco, disinvolto e, perché no, sfrontato, fece ancor più breccia nel mio cuore.
Sentivo di amarla e l'amai ancor più, quando le sentii dire:
"Mentre eri via, un tipo mi ha agganciato e mi ha corteggiato. Ha uno stupendo cazzo, bello grosso, forse più del tuo, proprio come piacciono a me. Ora mi sta aspettando anche lui dietro la duna. Io mi avvio, perché mi va di gustarmelo, quando ti sarai ripreso dallo spettacolo fornito dalla signora, raccogli le nostre cose e mi raggiungi".
Restai basito da quelle parole; quindi anch'io, già bisex, sarei stato "cornuto"?
Ormai amavo alla follia quella ragazza e, mentre avvertivo crampi allo stomaco, le cosiddette "farfalle", piegai i teli e mi incamminai verso la duna.

Erano in cinque attorno alla mia fidanzata e lei se li destreggiava come un'esperta pornodiva. Si era piazzata in ginocchio, tenendone uno per mano per sollecitarne l'erezione e spostando la sua famelica bocca da uno all'altro.
I cinque, di varia età, due sui 25/30 anni, due di media età ed uno sicuramente anziano ed esperto, ma con bella e buona dotazione, ancora ben funzionate.

Tutti la incitavano con parole che mi fecero sussultare, ma che, ho scoperto, a lei piaceva molto sentir dire. Il turpiloquio era dominante: la chiamavano troia, puttana, e lei gemeva, mentre con la bocca se li lavorava uno dopo l'altro.

Quando quello che stava succhiando, di media età, le sembrò sufficientemente duro, lo fece distendere per terra e, posizionatasi sopra con la fica grondante umori vaginali a profusione, oltre la sborra che le avevo riversato poco prima, quindi abbondantemente lubrificata, se lo infilò tutto dentro, facendosi colpire il collo dell'utero, come piace a lei.

Solo le palle del maschio erano rimaste visibili, appena sporgenti dalle grosse e turgide labbra della fica in calore di Maria.
Il maschio, sentendosi il cazzo avvolto da una fica calda, piena di umori, le disse che era una lurida puttanella, al che lei si chinò su di lui ed espose il fiorellino del suo stupendo culetto, esortando uno dei ragazzi dal cazzo duro e turgido a prenderla da dietro, perché lei era la loro troia tutta da sbattere e sfondare.
Il ragazzo andò dietro, appoggiò la cappella sul foro, che subito si dilatò, segno, pensai, che era già abituato a quell'uso, e poi, con un colpo, entrò dentro il culo della mia fidanzata, facendola gridare prima dal dolore e poi certamente dal piacere, mentre il ragazzo l'apostrofava con frasi tipo "godi zoccola rotta in culo".
Lei non potè gridare troppo, perché in bocca aveva il cazzo dell'anziano che le stava scopando la gola, e che, ogni tanto, tirava fuori il suo cazzo pieno di muco filante ed insalivato, facendosi leccare le palle. Cosa che Maria fece con gusto arrivando a prenderle tutte in bocca, risucchiandole e facendo gemere l'anziano che non si aspettava tanta esperienza da una diciottenne, quale era allora la mia fidanzata.

Sui suoi due lati, vi erano altri due che attendevano il loro turno ed erano espertamente manipolati dalle dolci e tenere mani di Maria.

Quando mi vide, lasciò solo per un attimo il cazzo che stava succhiando e disse:
"Tesoro, renditi utile! Tienimi in caldo questi due, che ho in mano".
Io subito mi gettai in ginocchio e presi in bocca i due cazzi degli aspiranti amanti della mia fidanzata, iniziando a succhiarli per farli diventare quanto più duri possibile, ma attento a non farli sborrare, perché il piacere spettava a lei, la mia fidanzata.

Quando mi accorsi che il ragazzo, che stava stantuffando con vigore le viscere di Maria, si stava contraendo per l'evidente sentore dell'orgasmo prossimo, udii anche il suo ruggito di piacere.
Infatti scaricò un abbondante flusso di sborra dentro l'intestino di Maria, che mugolava come una cagna in calore, nel sentire il getto di quel liquido bollente dentro di sé.

Il ragazzo si lasciò andare stremato sulla schiena di Maria, mentre io mi avvicinavo reggendo in mano il cazzo di uno dei due che tenevo in caldo con la mia bocca, decisamente più duro e pronto che mai.
Scostai con delicatezza il ragazzo da sopra Maria, facendogli sfilare il cazzo dal culo, ma facendo attenzione a che non fuoruscisse quanto le era stato versato dentro e permisi che la cappella di un nuovo cazzo potesse puntare sul foro che era rimasto oscenamente aperto, dall'uso appena fatto.
La mia fidanzata sentendo il nuovo cazzo vicino all'orlo del buco, ormai aperto, con una spinta di reni all'indietro, si fece penetrare, chiudendo gli occhi dal piacere e strozzando il conseguente urlo per la presenza, nella sua bocca, del cazzo dell'anziano.

I tre che stavano usando i suoi buchi da troia, si scaricarono quasi nello stesso momento dentro di lei: la mia fidanzata aveva fica, culo e bocca pieni della sborra dei suoi amanti.

Allora, coprendosi la fica con una mano per non farla sbrodolare, mi fece sdraiare sotto di lei, nella posizione del 69, arcuando per bene la schiena in modo da accogliere dentro la sua fica l'ultimo maschio rimasto.

Io, da sotto, ammiravo la penetrazione di quel cazzo, di dimensioni apprezzabili, nella fica della mia fidanzata. Penetrando tra le labbra di quella vagina, gonfie per il piacere, la stava possedendo in maniera bestiale e, mentre lo faceva, la chiamava puttana, troia, zoccola.
L' ingresso in fica fece tracimare il laghetto di sborra che si era formato al suo interno, e il tutto colò nella mia bocca: era un misto di sborra maschile con abbondanti umori vaginali, che la mia troia in calore, stava emettendo in gran quantità.
Mentre il cazzo del nuovo amante era tutto dentro di lei e le palle erano attaccate alle sue labbra, io le leccavo unitamente alla clitoride, facendo gemere Maria. Quando usciva, tirando fuori anche la cappella, per poi riaffondare con forza dentro, avevo occasione di leccare quell'asta ricoperta della sborra del precedente maschio, che aveva usato la fica della mia amata come "sborratoio". Raccoglievo con la lingua anche gli abbondanti filamenti di umori vaginali, che stavano a dimostrare il piacere che la mia "zoccolona" provava ad esser chiavata così brutalmente.

Infine il maschio si irrigidì ed il suo cazzo, completamente dentro la fica di Maria, iniziò a contrarsi ed a schizzare potenti getti di sborra dentro l'utero della mia Puttana, quasi come se volesse, se possibile, ingravidarla.
Io, assistendo a tutto questo, schizzai a mia volta, potenti getti di sborra in bocca a Maria, che ingoiò tutto, come aveva già fatto col cazzo dell'anziano.
Io proseguivo a leccare cazzo, fica e clitoride e, quando il cazzo del maschio venne fuori, lo accolsi nella mia bocca, aspirandone i residui di sborra.
La mia "troia", proprio in quel momento, ebbe un orgasmo sconvolgente, arrivando a squirtarmi in bocca, tra passionali ed erotiche urla di piacere.

Dopo aver bevuto tutta la sborra che le colava, nonché lo squirt di quella autentica "cagna in calore", ero ancora intento a leccare per bene la sua fica, per ripulirla tutta, quando lei ebbe a sottrarsi, rimettendosi in piedi e, con lo sguardo languido di chi ha molto goduto, e baciandomi con la sua bocca da "puttana", che ancora sapeva di sborra, mi guardò negli occhi esprimendo gratitudine e mi disse: "Grazie, amore mio!"

Non potete immaginare il piacere che provavo, unitamente a lei, nel vederle intorno tanti guardoni segaioli, che non si facevano toccare, ma che godevano nello schizzarle addosso tutto il loro carico di sborra, dopo averla vista all'opera.

Spesso, a completamento del loro piacere e come espressione di completo gradimento circa la performance da "zoccola" di Maria, capitava che erano anche fino ad una decina quelli che, con le loro schizzate, gratificavano Maria e lei accettava con estremo piacere i loro schizzi di sborra sul suo corpo sui suoi seni sul viso sulla fica impregnando la sua folta peluria di sperma dopo di chè, come una degna dea del sesso e grondante sborra da ogni centimetro del suo corpo, non lesinava di farsi ammirare in spiaggia.

Così ridotta e, senza alcun ritegno, andava in giro per la spiaggia quasi ad ostentare cosa era riuscita ad ottenere, per poi tuffarci in acqua e fare il bagno insieme, a volte, anche accompagnati da qualche altro maschio arrapato dalla visione della mia "baccante".

Alcuni anni dopo, finita anche l'università, la sposai (la prima notte di nozze fu trasformata in una gang) e mi son goduto la dolce condizione di "cornuto" e, si badi, da cornuto nel vero senso della parola, perché a lei piaceva mettermi le "corna" senza averne alcun sentore.
Però, a fatto avvenuto, mi raccontava ogni cosa, permettendomi di poter assaporare la crema che, di proposito, si lasciava versare sia addosso che nei suoi orifizi, dai vari amanti con cui scopava.
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