Racconti Erotici > tradimenti > Moglie, estetista, porca e...
tradimenti

Moglie, estetista, porca e...


di Membro VIP di Annunci69.it Vash88
25.10.2022    |    10.968    |    2 9.9
"Non perse tempo ed iniziò a spalmarmi con il bastoncino la cera incandescente sul petto..."
Ci stuzzicavamo ormai da un po', lei adora il sesso, il marito adora "vederla" godere ed io adoro le situazioni stimolanti.
Insomma, un mix esplosivo.

Ci stavamo conoscendo e ci scambiavamo ormai abbastanza indiscretamente informazioni, contando sul riserbo dell'altro.
Lei fa l'estetista in un centro estetico in provincia e finisce spesso alle 19 tra un trattamento e una ceretta.
Avevamo già fantasticato via chat su questa situazione ma la cosa non era diventata spinta come avrei voluto.

Un noioso pomeriggio lavorativo mi balenò un'idea, che mutò subito in fantasia.
Chiamai il centro estetico e chiesi se Lucrezia (ndr: il nome è di fantasia) era disponibile nel tardo pomeriggio per una ceretta.
"Vorrei farla con Lucrezia perchè son già stato da voi tempo fa e mi son trovato davvero bene"
"Non c'è problema, va bene alle 18:30? E' l'ultima slot libera prima della chiusura"
Così prenotai lasciando numero e falso nome.

Naturalmente quel pomeriggio non lavorai e fui investito da una quantità inaspettata di dubbi e domande.
"Ho fatto una cazzata? Devo avvertirla?"
"Forse meglio annullare"
"Invece sarà elettrizzante, ma lei come la prenderà? Io che farò?"
Insomma fui lì lì per far saltare tutto ma alla fine la voglia prevalse...

Arrivai con 15 minuti d'anticipo senza entrare ma sondando con fare circospetto le vicinanze come dovessi programmare un colpo a Fort Knox.
Poi, facendo un bel respiro e con tutti i "coglioni" del caso varcai la porta e come per magia la tensione svanì.
In fondo ero un "casuale" cliente, in un "casuale" centro estetico per una "casuale" ceretta, forse era il caso di rilassarsi.
Mi presentai alla collega/receptionist che depennandomi dall'agenda mi fece accomodare in uno stanzino, foderò il lettino con la carta, mi invitò a spogliarmi nella parte sopra, a distendermi e mi disse che Lucrezia sarebbe stata da me a minuti.

Naturalmente eseguii con naturalezza e mi distesi fissando il soffitto e canticchiando la canzone in filodiffusione.
Nell'intimità di quello stanzino mi sentivo tranquillo ed avevo riacquistato tutta la mia consueta sicurezza.

Poi all'improvviso sentii bussare e dopo qualche secondo sbucò Lucrezia...
Il suo sguardo e la sua mimica urlarono stupore, timore ma non paura.
Con uno movimento fulmineo richiuse la porta, come per nascondermi e sussurrando talmente piano che praticamente lessi il labiale disse "Che cazzo ci fai qui?!"
"Sono qui per la ceretta" risposi a bassa voce sornione
"Ah sì?! Non credo che ti piacerà" e si affrettò a preparare cera e strumenti per la tortura...

Non perse tempo ed iniziò a spalmarmi con il bastoncino la cera incandescente sul petto.
Il mio viso certo non tratteneva il fastidio ma mi feci forza e non dissi una parola.
Poi il primo strappo che invece che esser tirato rapidamente ed in un sol colpo fu rallentato e fatto a più riprese.
"Ahia! Malissimo" dissi io, tentando di rappresentare il mio dolore ed afferrando con le mani il bordo del lettino per farmi forza.
Il supplizio proseguì tra una smorfia di dolore, la sua indifferenza ed uno strappo volontariamente più doloroso del dovuto.
Bella idea di merda...

Poi d'un tratto, inaspettatamente, sentii che il sui inguine di tanto in tanto sfiorava la mia mano aggrappata al lettino...
Prima timidamente e quasi per caso, poi più insistentemente e palesemente volutamente.
Forse avevo esaurito la mia pena o forse ero io a farle pena...
Iniziò a strusciare la sua patatina contro la mia mano, sempre più insistentemente, tanto che anche se era coperta dal classico pantalone da estetista, ne sentii il calore...
Ora sì che si ragionava, ecco la porca che conoscevo...

La cosa mi diede immediata eccitazione e la mia mano, da chiusa ed attaccata al lettino, diventò aperta con il palmo all'insù, impegnata in un dolce e sinuoso massaggio.
Il tessuto dei pantaloni non doveva essere molto spesso e Lucrezia ripose gli strumenti di tortura e si abbandonò alla mie palpate.
La mia mano sprezzantemente scivolò dentro ai suoi pantaloni tenuti su da un lento cordino e poi dentro alle sue mutandine che sembravano un sottile paio di perizoma...

Avevo raggiunto il paradiso, caldo, umido e certamente voglioso...
Le parti si erano invertite, ora ero io che avrei messo le mani su di lei.
Mi alzai dolcemente e la feci accomodare sul lettino, slacciai il cordino e con il suo aiuto le sfilai i pantaloni togliendole prima silenziosamente gli zoccoli dai piedi...
Non mi ero sbagliato, era proprio un perizoma quello che avevo tastato, rosso acceso, a vita alta, tanto che si distingueva chiaramente il segno dell'abbronzatura del bikini, particolare che fu come Viagra per un ottantenne e che mi tolse qualsiasi freno inibitore (qualora ne avessi).
La accarezzai, palpai e strinsi pancia, cosce e poi verso l'interno, fino alla fica...
Sollevai dolcemente il perizoma spostandolo a lato e la vidi, indifesa ed alla mia portata, come era stato il mio petto per lei qualche minuto prima.
Non mi presi neanche la briga di sfilarglielo e iniziai a massaggiare il suo clitoride, mentre lei ripiegò ed alzò le gambe per facilitarmi il compito...
Ne seguì un rapido, aggressivo ma silenzioso ditalino, sia da parte mia che avrei voluto dirle quanto me lo faceva diventare duro, ma soprattutto da parte sua che trattenne qualsiasi verso e gemito...

Avevamo raggiunto il punto di non ritorno, mi chinai su di lei e iniziai a leccargliela come alla ricerca del petrolio.
Lunghe leccate dal basso all'alto, rapidi colpi con la lingua sul clito e poi subito dentro, ad assaggiare il suo umore, finchè non conclusi con una bella leccata di ano, cosa che sapevo lei avrebbe certamente apprezzato...
Era cotta a puntino e io non lo tenevo più nelle mutande, mi slacciai cintura e pantaloni ed abbassai i boxer, liberando il pistolotto che duro e irto non vedeva l'ora.
Lei mi guardò e sorridendo passò la mano sulla fica raccogliendo umore e saliva e mi prese il cazzo, dandomi qualche colpo di una improvvisata sega, probabilmente per testare la durezza dell'arnese.
Io lo afferrai ed iniziai a batterlo sulla sua fica, sul suo clito, come un martelletto...
Sì era decisamente duro.
Poi lo strinsi e lo puntai verso il pertugio, iniziando a spingere...

Lei afferrò il retro delle sue ginocchia e strinse le gambe a sè, pronta ad essere scopata...
Inutile dire che il mio cazzo entrò come lama calda nel burro, un burro caldo, umido ed accogliente.
Lo spinsi fino in fondo, facendoglielo sentire centimetro dopo centimetro, la afferrai per il bacino ed iniziai a scoparla come si deve.
Per fare meno rumore possibile ero praticamente immobile, in punta di piedi, mentre l'unica parte in movimento era il mio bacino, intento a scoparla come uno stantuffo.
Quel che venne fuori fu una chiavata memorabile, fatta di sguardi ed espressioni di godimento ma totalmente silenziosa...

Poi mi fermò con la mano, si alzò, mi sorrise e si mise a 90, con i gomiti sul lettino...
Le sfilai il perizoma sfiorandole la fica grondante e lo rimisi dentro...
Vidi la sua schiena incunearsi dal dolore/piacere ed iniziai a sbatterla sempre più forte.
L'unico rumore lo faceva il mio cazzo, che stantuffando la sua figa fradicia produceva quel suono tanto noto che speriamo fu coperto dalla musica in filodiffusione...
Ora era lei in punta di piedi e le sue gambe erano dritte e tese, io la afferravo per il culo e la scopavo in profondità con decisione.
La visione di quel culo sodo con il segno dell'abbronzatura mi mandava in estasi, tanto che anche il suo ano perfetto, stranamente, non mi attirava...
La sua schiena formava un dolce arco e su quelle chiappe tonde e compatte avrei potuto apparecchiare.

Ero arrivato, non la trattenevo più, lo tirai fuori e dopo due colpi di numero di mano le inondai quel capolavoro mentre lo fissavo come per scolpirlo nella mia memoria per sempre...

Presi la carta e la pulii alla bene e meglio, mentre entrambi ci ricomponevamo.
Le porsi le mutandine da terra e sorridemmo, ci rivestimmo e la salutai con una carezza in mezzo alle gambe, mentre controllando di aver preso tutto uscivo dallo stanzino e lei sistemava gli arnesi della ceretta incompiuta.

Mi diressi verso la cassa tirando fuori i soldi.
"Com'è andata? Fatto male?" mi chiese la tipa
"Benissimo, Lucrezia è una garanzia. Quasi quasi piacevole" risposi sorridendo...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Moglie, estetista, porca e...:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni