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Pensiero stupendo. Parte seconda


di Lillyrose
11.01.2024    |    3.844    |    11 9.2
"” Daniela rimase un attimo in silenzio, poi disse il nostro indirizzo..."
Daniela aveva aperto un profilo su Annunci69, mentre io ero a Londra per qualche mese per lavoro. Seguivo tutto dal sistema di video sorveglianza: vedevo e sentivo tutto quello che avveniva nella mia casa. Da quel momento lei sembrava un’altra persona, non più la mogliettina morigerata e casta, ma una donna curiosa e desiderosa. Continuava però solo a vedere i video e non rispondere alle centinaia di messaggi che le mandavano prevalentemente singoli.

Una volta si soffermò su un messaggio. Era una coppia: Luca e Anna, erano semplici e sexy al tempo stesso. Daniela continuava a riaprire il messaggio e a rileggerlo. Andò in cucina e bevve un bicchiere d’acqua, tornò in salotto e rispose. Erano online, le chiesero subito se le andasse di fare due chiacchiere su Skype. Daniela rispose di no.
Non si arresero, la volevano a tutti i costi. La schermaglia andò avanti per un po’, alla fine Daniela scosse la testa sorridendo, digitò e andò in camera da letto a prepararsi. Dopo una mezz’oretta era di nuovo davanti al notebook. Indossava un graziosissimo vestitino a fiorellini, intimo nero molto elegante, autoreggenti velatissime e decolletè
nere con tacco a spillo sottilissimo.

Lei rispose alla chiamata su Skype, comparvero un uomo e una donna sulla trentina, più o meno la nostra età. Lui si vedeva che era alto, anche se era seduto, bei lineamenti ed un naso perfetto. Indossava una camicia bianca e pantaloni neri. Anna era splendida capelli rossi e viso pieno di efelidi, indossava una specie di kimono turchese.
“Ciao Daniela, ma sempre così timida?” fece lui sorridendo.
“Non cominciare a mettermela a disagio.” disse Anna, toccandosi il naso in maniera civettuola.
“Non sono timida.”
“Non so, ma senza dubbio sei splendida.”
“Non cominciare a provarci!” fece Anna, facendo finta di essere gelosa.
“Ma che ci fa una bellezza come te da sola?” disse Luca.
“Mio marito è a Londra per lavoro, è lì da tre mesi, oramai…”
“Oh, ma non si può lasciare una donna del genere da sola…” disse Anna.
Mi prese male, non solo ci stavano provando con lei, in più se la prendevano con me.
“Daniela, facciamo così, siamo tutti di Milano. Veniamo lì, se non siamo troppo invadenti e continuiamo la chiacchierata di persona.” fece Anna, cercando di essere rassicurante.
“No, no, non è il caso, direi.”
“Non ci vuoi offrire da bere? Che sgarbata…” trillò con una vocina irresistibile.
“Ma se ci siamo appena conosciuti… “
“Continuiamo le chiacchiere davanti a un bicchiere, che c’è di male?” incalzò Luca.
Io fremevo, ero eccitato e incazzato al tempo stesso.
“Non so, no…”
“Dai, non fare la difficile, spara l’indirizzo, giuro, un bicchiere e basta. Giuro.”
Daniela rimase un attimo in silenzio, poi disse il nostro indirizzo.

Dopo un’oretta erano tutti a casa mia, Daniela e Anna sul divano e Luca su una sedia, distante. Erano molto distesi, durante la videochiamata non avevano fatto alcun accenno sessuale, credo per mettere Daniela a suo agio. Anna stava accanto a mia moglie, parlavano del più e del meno. Le poggiò la mano sulla spalla, era delicata e amichevole. Non sottolineò il gesto, lo fece un maniera delicata. Le dita si spostarono sul collo e Daniela ebbe un fremito. Continuò ad accarezzarle il collo.
“No… no.”
“Ma dai, che pensi? È solo un massaggio, sei così tesa.”
“Ma non so…”
“Sdraiati, ti massaggio solo le spalle.”
Daniela fece una leggera resistenza timida, poi lo fece. Si mise a pancia sotto e Anna cominciò a massaggiarle il collo, le dita scorrevano con dolcezza e Daniela fremette. Alzò lo sguardo verso Luca e si sentì tranquilla, vedendo che rimaneva a distanza.
Cominciai a tastarmi il pacco da fuori, mi si stava ingrossando.
Anna fece scendere un poco il vestito e le scoprì le spalle, Daniela trasalì, ma si rimise distesa. Il suo vestitino a fiori si abbassò fino alla vita. Daniela arrossì, Anna le baciò una guancia.
“Tranquilla, stai tranquilla.” poi capì le sue preoccupazioni. “Tranquilla, lui è il cattivo, rimane distante, stai tranquilla.”
Le baciò dolcemente il collo.
Tirai il cazzo fuori dai pantaloni era durissimo.
Lei sfilò completamente il vestito di mia moglie, che rimase solo con autoreggenti e scarpe. Anna massaggiava tutto il corpo, poi la mano di Anna si insinuò tra le cosce.
“No, no, ti prego, non questo no…”
"È solo un massaggio."
"Non è vero..."
“Se non desideri altro, tranquilla, proverai solo una cosa nuova.”
“No… non l’ho mai fatto…”
“Appunto.”
La mano di Anna si infilò tra le cosce di mio moglie e cominciò ad accarezzarle la figa.
“Sei un lago, tu stai morendo dalla voglia…”
Non le diede tempo di rispondere e la baciò con passione. Daniela resistette ancora un attimo, poi le loro lingue cominciarono a leccarsi fuori dalle bocche. Anna si inginocchiò e le baciò le labbra della figa. Mia moglie ammutolì e diventò rossa. Luca si alzò, ma lei lo bloccò con la mano aperta.
“Tranquilla, lui è cattivo, sta lontano. Luca, siediti!”
Riprese a leccarle la figa e mia moglie non capì più niente. Io me lo menavo fino a farmi male. Lui allora si alzò di nuovo e si mise dalla parte di sua moglie. Mia moglie protestò, ma Anna la bloccò.
“Tranquilla, faccio solo io, lui non fa niente.”
Mentre leccava la figa a Daniela, allungò la mano verso il marito e gli cercò il cazzo, glielo tirò fuori dai pantaloni, mentre scopava mia moglie con la lingua. Lei lo vide col cazzo fuori e fece per allontanarsi, ma Anna la trattenne ancora. Si interpose tra i due.
“Guarda, faccio io. Tu guardi solo.” Cominciò a baciare il cazzo a Luca, ma piano piano faceva avvicinare mia moglie, che era rossa ed eccitata. “Guarda come lo succhio, lo vedi quanto gli piaci?” Luca era seduto sul divano, la moglie lo pompava e mia moglie era finita per stare con il viso poggiato sulle gambe dell’uomo.
“Lo vedi come glielo hai fatto venire duro? Gli piaci proprio. Chissà che sta pensando adesso...” mentre pompava teneva Daniela per la mano e con delicatezza gliela poggiò vicino ai coglioni, fino a farglieli sfiorare con un dito. Luca trasalì. Il dito arrivò a sfiorare l’asta bagnata di saliva.
“Tieni la pelle giù, aiutami, dai, che c’è di male?”
Daniela sembrava ipnotizzata, le sue dita cinsero ad anello il cazzo dell’uomo.
“Non ha un bel cazzo?” La tirò piano verso il suo uomo, fino a che il respiro di mia moglie soffiava sul cazzo di marmo dell’uomo.
Stavo entrando ufficialmente nel novero dei cornuti. Anna piegò il cazzo e Daniela se lo trovò poggiato sulle labbra.
“Coraggio, vedrai che ti piacerà.” Si riabbassò e riprese a leccarle la figa, per eccitarla ancora, allora Daniela baciò la cappella. Tremò un poco, poi iniziò a leccarlo e se lo infilò in bocca.
“Guarda che troia!” feci, ma continuavo a segarmi.
Iniziò a fare un pompino che a me mai aveva fatto, cercava di infilarselo tutto in bocca. Anna si spostò davanti a lei.
“Ora ti faccio assaggiare la mia micetta.” Daniela non capiva più nulla, si trovò la figa davanti. Dapprima la toccò curiosa, con la punta della lingua, poi iniziò a leccare a fondo. Non capiva più cosa stesse facendo. Era a pancia sotto, con le sue meravigliose gambe coperte dalle velatissime autoreggenti. Ai piedini, ancora le decolletè. Sentì le natiche bagnate, con la coda dell’occhio vide che Luca la stava leccando, prima la figa, poi più su. Fece per protestare, ma l’uomo la fermò.
“Dai, leccamela. Pensa a leccarmela e non pensare ad altro.”
Luca le leccava piano il buchino, Daniela tremava, mentre Anna le accarezzava la nuca.
“Pensa a me, pensa a me.”
Luca si sollevò e le poggiò la cappella durissima sul buchino.
“No… non l’ho mai preso dietro, sono vergine.”
“Tranquilla, Luca è bravissima, ti piacerà. Leccami, non ti piace la mia fighetta?”
Daniela emise un urletto, poi poi un gemito.
Luca le poggiò la mano sul fianco e le spinse l’uccello un altro po’ dentro al culetto.
Anna si posizionò sotto Daniela e cominciò a leccarle la figa, mentre il marito le scopava il culo. Il ritmo diventò frenetico, fino a che Luca si sfilò e andò a sborrare in bocca a Daniela.
Venni anche io, mentre mi pulivo il cazzo vidi Anna che raccoglieva la sborra del marito dalle labbra di mia moglie.
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