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Pensiero stupendo


di Lillyrose
06.01.2024    |    9.093    |    14 9.5
"Infilò la cappella in bocca, facendo entrare buona parte del dildo in bocca..."
Mia moglie, Daniela, mi era sembrata sempre la rappresentazione della castità, praticamente disinteressata al sesso. Lo faceva giusto per accontentarmi, la vita coniugale sotto quel punto di vista era piatta, monotona.

Un giorno tornai a casa e ebbi una prima impressione strana, guardando di sfuggita la porta di casa, non riuscivo a capire che ci fosse di strano. Guardai bene e mancava completamente la serratura, entro precipitosamente e vedo delle cose fuori posto. Erano entrati i ladri.
Controllo bene, non mancava nulla di grosso, un po’ di soldi, ma non molto, un centinaio di euro al massimo, ma non avevano preso nessun oggetto. Credo avessero sento qualche rumore. Anche i gioielli erano al solito posto.
Daniela sarebbe tornata molto più tardi, allora decisi di non dirle nulla, feci per sistemare la serratura al fabbro e rimetto tutto in ordine.

Qualche giorno dopo, per sicurezza sempre all’insaputa di Daniela, faccio mettere un sistema di video sorveglianza audiovideo, così da potere controllare tutta la casa.
Nei periodi successivi non successe nulla e mi tranquillizzai.

Dopo circa un mese sul lavoro mi dicono che avrei avuto un’importante promozione, ma avrei dovuto lavorare per qualche mese in una filiale a Londra. Io tenevo tantissimo a quella promozione. Daniela non la prese molto bene, ma alla fine la convinsi.

Partii per Londra, voi non avete idea, ma è davvero pesante l’astinenza. Cercai di rimediare con qualche film porno, con qualche prostituta, ma non è la stessa cosa, alla fine ti senti molto più solo di prima. Mi ricordai delle videocamere e pensai che poteva essere intrigante vedere di nascosto Daniela mentre si spogliava.
Iniziai a segarmi mentre vedevo mentre si sfilava le mutandine, a volte se le odorava. Non lo aveva mai fatto davanti a me e questa cosa mi eccitò parecchio.
Me lo prendevo in mano e mi diventava sempre più duro. La guardavo e il cazzo mi si gonfiava, come fosse stata una sconosciuta. Tiravo giù la pelle per scoprirmi la cappella e poi me lo menavo senza ritegno, sbarrando copiosamente.

Una volta vidi che stava cercando qualcosa al notebook. Girava in rete, alla fine arrivò su un sito porno, era Annunci69. E dire che con me era castissima.
Sì fermò a guardare qualche profilo, poi aprì un video. Era una coppia seduta su un divano, lei gli poggiava la mano sulla coscia, poi salì su e gli tastò il cazzo. Avrei immaginato che Daniela chiudesse scandalizzata il video, ma non lo fece.
Mise anche lei la mano sulla sua coscia, e anche la sua salì su. Di primo impulso tirai un pugno sul tavolino. Eccheccazzo, con me faceva la difficile… Di guardare film porno non se ne parlava neanche, e dire che glielo avevo proposto un sacco di volte, ma mi diceva che ero un porco.
Anche io però mi tastai il cazzo, poi lo tirai fuori, era durissimo. La lei della coppia lo stava pompando e Daniela aveva le mani nelle mutandine, non l’avevo mai vista così, si toccava anche le tette, si stringeva i capezzoli, strizzandoli forte.
La tipa succhiava alla grande un cazzo di notevoli dimensioni che sembrava non finire più. Poteva essere di ventidue centimetri. Oramai mi sono fatto l'occhio.
Un cazzo drittissimo che puntava verso il tetto. E Daniela che faceva? Che faceva? Si leccava le labbra! Guardava quel gran cazzo e si leccava le labbra. Schizzai. Daniela tirò le punte dei piedi in avanti e gemette e venne.
Poi ebbe un soprassalto, sembrò ridestarsi da un sogno, chiuse velocemente il notebook e fece uno strano gesto con la mano, quasi a volere cancellare tutto quello che era successo, quasi non fosse stata lei.

Il giorno dopo ci ritornò, però su Annunci69. Cominciò a cercare più approfonditamente, ma mentre girava, si toccava, pregustando il piacere. Trovò un video di suo gradimento, venne sia lei che io.

Ogni sera era così, fino a che una sera la vidi tornare con qualcosa in mano. Aveva un sorriso smagliante, era un pacchetto di un negozio di intimo. Io tirai il cazzo fuori dalle mutande. Non sembrava lei. Si vestì in maniera molto provocante: giarrettiera e calze velatissime con la riga dietro, dei sabot con un tacco a spillo di metallo sottilissimo e infinito e un completino di pizzo nero.
Poi indossò una mascherina nera.
Il cazzo mi stava scoppiando. Con me non si era mai vestita così. Era stupenda, altro che suorina.
Posò il cellulare di fronte a lei e mise l’autoscatto. La mano mi andava sopra e sotto sull’asta. Era durissimo ed ero eccitato da morire. Lei, no. Lei era tranquilla, ma, si vedeva, eccitata anche lei, ma padrona dei suoi movimenti.
Si fotografava in tutte le pose prima molto tranquille. Le faceva davanti a una parete bianca. Dico, davanti a una parete bianca. C’era premeditazione! E già capivo quello che aveva intenzione di fare. Nulla della casa doveva essere riconoscibile. All’inizio era semplicemente elegante, con le sue belle mani messe a croce sulle ginocchia velate dalle calze. Sembrava una nobildonna in attesa del the.
Poi aprì un po’ la camicetta, facendo vedere un po’ del suo seno, una terza non abbondante. La gonna si sollevò un po’, fino ad arrivare alla fine delle calze. Il punto del non ritorno. Continuava a scattare e a essere audace.
La mia cappella era gonfia da morire. Con la saliva mi inumidii le dita e la mano mi scivolò meglio sul cazzo. Me lo agguantavo bene e andavo su e giù con la mano. Per chi stava facendo quelle foto?
Lei aveva la gonna completamente alzata, scostò il perizoma, scoprendo una fighetta completamente rasata. Cazzo, quando se l'era rasata? La teneva aperta con due dita, anche questo lo faceva con gran classe. Le labbra completamente aperte, dischiuse al piacere. Si cercava il grilletto e lo massaggiava con voluttà. Era bagnata, si portava le dita alla bocca per assaggiarsi di continuo. Si infilava le dita dentro la figa zuppa.
Si fece le ultime foto con le dita perse dentro, a cercarsi il piacere. Poi dal pacchetto prese uno scatolo lungo. Lo scartò come fosse stato un pacchetto di cioccolatini, tiró fuori un grosso dildo. Che zoccola che era e non lo sapevo. Baciò la punta come a me non lo aveva fatto mai. Il fatto che indossasse una mascherina per le foto e la cosa mi eccitava ancora di più. Infilò la cappella in bocca, facendo entrare buona parte del dildo in bocca. Poi leccava l'asta con giù, facendo finta di cercare i coglioni.
Un pompino così non me lo aveva mai fatto. Aveva voglia di cazzo. Aveva voglia di provare un cazzo diverso dal mio. Poggiò la cappella sulle labbra della figa. Non ne aveva mai preso uno così grosso, almeno da quello che sapevo io.
Era gocciolante. La sentivo mugolare come ci fosse un uomo vero davanti. Lo chiamava, lo incitava a scoparla di brutto. Il dildo entrava tutti nella sua figa. Se lo piantava tutto, facendo restare fuori solo la punta delle dita. Se forse stato più lungo avrebbe messo tutto anche quello. E con me che faceva la santarellina...
Si mise alla pecorina potevo vederla in tutto il suo lascivo splendore. Le decoltè con tacco a spillo sottilissimo e le autoreggenti e quel dildo che le sguazzava nella figa.
Poi poggiò un dito sul buchino. Anche questo non me lo aveva mai fatto fare, inutile dirlo.
Lo inumidì bene e se lo spinse dentro tra le natiche vellutate. Entrava e usciva dal culo, mentre spompava il dildo. Tremava. Poi si affrettò sempre di più, ansimando. Si fece gli ultimi scatti, poi venne gemendo. Anche io schizzai copiosamente.
Mentre mi stavo asciugando la sbarra dalle dita, vidi lei che si stava aprendo un profilo su Annunci69.
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