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Straordinariamente ordinari


di Farfrommoon
13.09.2023    |    11.259    |    4 9.7
"Marco poteva soltanto immaginare gli occhi di quello sconosciuto che si godevano lo spettacolo che gli era appena stato offerto ed il suo pene cominciò ad..."
Sara e Marco erano quella che si poteva chiamare “una coppia normale” una senza troppi fronzoli, senza grilli per la testa, poco appariscenti e che facevano di tutto per essere il meno possibile al centro dell’attenzione, insomma erano la classica coppia che cammina in centro la domenica pomeriggio guardando vetrine e sorseggiando un caffè al bancone del bar.
Stavano insieme da sempre, si erano conosciuti a scuola, subito si erano piaciuti ed oggi alla soglia dei quaranta il loro amore era ancora più forte.
Vivevano in una bella casa in campagna ed avevano numerose passioni, adoravano la musica i libri ed i viaggi on the road, gli piaceva stare all’aria aperta e non perdevano occasione per evadere dalla routine anche semplicemente salendo in macchina e partendo alla volta di mete sconosciute.
Pur essendo di bell’aspetto, di certo non erano tali da catturare lo sguardo delle persone, anche la loro bellezza era nei canoni standard, lui abbastanza alto, leggermente sovrappeso, capelli castani ed occhi chiari, lei alta nella media, capelli biondo cenere occhi chiari e un fisico che poteva definirsi giunonico.
Alle feste in discoteca preferivano di gran lunga le serate sul divano con serie Tv e pop corno, anziché i tormentoni estivi ascoltavano dischi in vinile di Serge Gainsbourg, odiavano i cinepanettoni ed amavano i film d’essai Francesi.
Insomma, Sara e Marco erano una coppia straordinariamente bella nella loro ordinarietà.
La loro semplicità veniva però stravolta sotto le coperte, quando si trattava di sesso infatti erano tutto all’infuori dell’ordinario. Erano due amanti focosi e passionali, adoravano tutto ciò che riguardava la sessualità, erano carnali ed affamati di quegli odori inebrianti e di quei sapori estasianti. Non esistevano tabù o pregiudizi nei confronti di nulla, adoravano provare e sperimentare situazioni e sensazioni nuove, erano curiosi ed al passo con i tempi.
Insieme avevano esplorato molto ed assecondato i propri desideri, possedevano un arsenale di dildo, plug anali, fruste, corde, e sex toys di ogni genere ben riposti nel primo cassetto del loro comò in camera da letto arredata con mobili di Ikea.
Erano andati anche oltre sperimentando la pioggia dorata, l’esibizionismo e lo scambismo. Adoravano provare piacere e soprattutto dare piacere al partner, non si ponevano mai limiti di fronte a nulla.
Erano tremendamente innamorati e nulla avrebbe mai potuto scalfire il proprio amore, nemmeno assistere mentre la migliore amica di Sara riceveva in bocca il membro turgido di Marco nel loro primo threesome con una donna, oppure guardare Sara con le gote arrossate ed un’espressione estasiata che, a pecora, riceveva nel culo il cazzo barzotto di un settantenne all’interno di un privè.
Erano dei lussuriosi e porci ma mai nessuno l’avrebbe detto guardandoli dall’esterno. Spesso si spingevano anche oltre i limiti, acconsentendo e lasciandosi trasportare da situazioni assurde al limite della decenza e del buon senso. Come quella volta in cui erano distesi nudi sul tappeto del salotto in un caldissimo pomeriggio d’estate, sul piatto del giradischi scorrevano le note di un disco di Moby mentre le goccioline di sudore scivolavano sui loro corpi caldi, le finestre erano spalancate e le tende aperte quasi ad invitare un venticello latitante ad entrare e portare un po’ di refrigerio, da fuori però proveniva solamente lo stridio incessante delle cicale nel pomeriggio infuocato. Marco aveva appena lasciato scivolare la lingua all’interno della figa bagnata di Sara, quando squillò il campanello. Si alzò e si sporse leggermente dalla finestra al primo piano per vedere di chi si trattava, era il classico uomo di colore con borsone a tracolla che cercava di racimolare qualche spicciolo.
- Lascia perdere, finisci il lavoro che avevi iniziato – gli disse la moglie sorridendo.
- Ho un’idea migliore – rispose lui con una scintilla nello sguardo
- Vai ad aprirgli così –
Ci fu un breve attimo di silenzio che si risolse con uno sguardo di complicità tra i due
- Vediamo come si comporta – continuò Marco
Sara si alzò e si diresse verso il portoncino d’ingresso completamente nuda sotto gli occhi vigili ed eccitati del marito che si nascose in modo da godersi la scena senza essere visto consapevole che stava per vivere in prima persona una di quelle scene tanto abusate nei film porno, con la differenza che non c’era un’attrice finta e rifatta ma sua moglie bella come il sole.
La porta si aprì ma lui da quella angolazione non poteva vedere l’uomo, vedeva Sara in tutto il suo splendore inscenare la più normale delle conversazioni salutando l’estraneo con il suo più bel sorriso. Marco poteva soltanto immaginare gli occhi di quello sconosciuto che si godevano lo spettacolo che gli era appena stato offerto ed il suo pene cominciò ad indurirsi. Il mendicante sbiascicò alcune parole tra le cui fu distinguibile solo ‘bella donna’, lei lo ringraziò e fece una piroetta su sé stessa per mostrargli anche il lato B. L’uomo alla porta fu colto impreparato da quella inaspettata sorpresa e chiese
- Posso toccare? –
Moglie e marito si scambiarono uno sguardo carico di significato e lei offrì all’estraneo di entrare a bere un bicchiere d’acqua.
Marco rimase nascosto mentre guardava sua moglie avviarsi con quell’uomo che disse chiamarsi Asha e che ora vedeva bene, verso la cucina. Asha era abbastanza alto, con un fisico possente, una pancia abbastanza evidente ed i capelli rasati, dalla barbetta incolta bianca e le rughe intorno agli occhi si evinceva che fosse abbastanza in là con gli anni.
Solo dopo che si fu seduto e stava bevendo un bicchiere d’acqua fresca mentre continuava a fissare Sara, Marco fece la sua comparsa.
D’istinto l’uomo si alzò in piedi, al che Marco gli chiese se gli piacesse sua moglie
- Bellissima –
- Vuoi assaggiarla? –
- Si, tanto –
Ma non fu lui ad assaggiare lei, perché dopo quella risposta Sara si chinò tra le gambe dell’uomo seduto e gli sfilò i pantaloni e le mutande scoprendo un cazzo gigantesco e nero come la notte, sul suo volto si dipinse un’espressione che era un misto tra stupore e voglia, afferrò quell’enorme membro con due mani e se lo portò alla bocca. Era talmente grosso che riuscì ad accogliere solo l’enorme cappella iniziando a succhiarla e leccarla ingorda facendola diventare lucida, la assaporava, passava la lingua lungo l’asta facendolo crescere ancora di più, sembrava un cavallo.
Il marito le mise una mano tra le gambe e si accorse che era fradicia, così si sdraiò sotto di lei e la fece sedere sul suo viso. Aveva tutto il nettare che fuoriusciva dalla figa bagnata sulla faccia, e prese a leccarla e succhiarla, penetrandola con la lingua mentre lei continuava a spompinare Asha il quale stava godendo incredulo di quella fortuna.
Sara tolse la maglia all’omone, e si arrampicò sopra di lui, lo voleva dentro di sé senza il preservativo. Afferrò l’enorme cazzo e lo strofinò sulla sua vulva bagnata facendolo entrare lentamente, era enorme, sentiva che la vagina gli si stava allargando come mai prima, era una sensazione magnifica ricevere quel gigantesco palo di carne dentro di lei. Riuscì a prenderne poco più della metà, e prese a cavalcarlo.
Il marito, nel frattempo, le stava leccando il buco del culo, a pochi millimetri da quella nerchia che stava sfondando sua moglie, glielo lubrificò per bene con la lingua e poi avvicinò il suo pene, i primi tentativi di penetrarla analmente non andarono a buon fine in quanto il pisellone nella sua figa non lasciava alcuno spazio, poi lentamente cominciò ad entrare, sempre di più fino a strusciare con le palle lungo l’asta dell’africano.
Dall’interno del culo della moglie riusciva a sentire ogni movimento dell’altro uomo, sentiva chiaramente l’enorme cappella fare avanti ed indietro, sembrava quasi che la stesse strusciando direttamente sopra il suo uccello.
Sara era in estasi ed urlava di piacere.
Per evitare di venire Marco uscì e prese a leccare di nuovo il culo di sua moglie, assaporando anche la cremina bianca che scivolava lungo l’asta lucida di Asha il quale a sua volta stava per raggiungere l’orgasmo ma riuscì a fermarsi in tempo. Fece mettere la donna a pecora, le leccò la figa slabbrata e spalancata e poi cercò di infilare il paletto nero nel culo, fu un’impresa ardua che andò a buon fine solo grazie all’aiuto di Marco che spalmò una generosa dose di lubrificante. Quando la cappella fu tutta dentro Sara urlò di piacere e dolore chiedendo all’estraneo di continuare, lui non se lo fece ripetere e lasciò che la sua nerchia scomparisse dentro quel buco accogliente. Spingeva il suo cazzo fino alle palle per poi uscire quasi completamente e poi rientrare, Sara stava impazzendo di piacere, Marco le infilò il suo pene in bocca ed in un batter d’occhio la sborrò inondandola con i suoi fiotti di sperma biancastra in bocca e sul viso.
Poco dopo fu la volta di Asha, ma lui non uscì, la penetrò più a fondo che poteva e venne emettendo un urlo primordiale. Appena finito sfilò il suo membro facendo fuoriuscire rivoli di sborra dal culo allargato della donna.
Quello era stato un pomeriggio memorabile, trascorso in maniera straordinaria dalla più ordinaria delle coppie.

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