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tradimenti

un ufficio molto hot


di ocelot
17.12.2013    |    22.924    |    6 9.1
"Esausti, soddisfatti, complici, ci siamo rivestiti e rassettati poco prima che arrivasse quel cornutino del suo fidanzato Renato, ignaro di ciò che avevamo..."
Il mio studio si trova in provincia di Torino al primo piano di uno stabile vecchio ma signorile. Io sono un professionista, e ricevo nel mio studio molte persone ogni giorno.
Qualche settimana fa mi è capitata una situazione che normalmente è nell'immaginario e nella fantasia di tutti gli uomini, ma che in realtà poi si verifica veramente con rarità; ve la voglio raccontare così come l'ho vissuta.
Quel giorno avevo un appuntamento con una coppia di circa 25 anni, due fidanzatini tutto pepe che venivano da me per un consulto; li avevo conosciuti ad una cena da amici, e mi avevano contattato appunto per chiedermi supporto. Avevo preferito dar loro un orario verso la chiusura dello studio, in modo da poter valutare con calma la loro situazione ed eventualmente andare avanti anche oltre l'orario consueto di chiusura.
All'ora stabilita, con puntualità svizzera, i due ragazzi, Renato ed Olga, arrivano da me, la mia segretaria li fa accomodare direttamente nel mio studio; i soliti convenevoli, due parole di circostanza, poi cominciamo a discutere del loro problema, e vedo da subito che lei, Olga, una ragazza dai lineamenti delicati, rossa di capelli, un fisico sodo messo ben in evidenza da un paio di fuseaux neri ed una camicetta bianca aperta fino al seno, mi guarda con occhi che non lasciano adito a dubbi. Si siede di fronte a me, subito divarica leggermente le gambe, mostrandomi inequivocabilmente il suo taglio sotto i fuseaux, viene avanti col busto ed evidenzia così un seno porsperoso, sodo, desiderabile.....comincio ad avere qualche problema con i miei pantaloni, che si gonfiano spinti da un'improvvisa ma enorme erezione.
Olga mi chiede gentilmente se posso chiudere la finestra, capisco subito che si tratta di una scusa per costringermi ad alzarmi dalla scrivania, ed infatti appena in piedi i suoi occhi si piantano sulla mia patta e colgo il suo sguardo che nota tutta la mia eccitazione, peraltro non occultabile. Olga si passa una mano tra i corti capelli, si lecca le labbra con delicatezza, e mi fa un occhiolino e poi, vedendo che il suo fidanzatino Renato è alle prese con la lettura di un documento, si passa la mano sulla camicetta per farla posare poi sul suo fiorellino. Capisco l'ammiccamento, così prendo il telefono, chiamo l'interno della mia segretaria, e la congedo dicendole di andare a casa e chiudere lo studio. Olga prende la palla al balzo e chiede a Renato di tirar fuori "quei" documenti indispensabili al disbrigo della loro pratica; Renato, imbarazzato, confessa di averli dimenticati a casa e di non averli con sè, per cui ambedue lo invitiamo ad andare a recuperarli. Così, Renato si alza ed esce dallo studio insieme alla mia segretaria per recarsi a casa a prendere i documenti.
Restiamo da soli io ed Olga....il cuore comincia a battere forte, i nostri sguardi si incrociano con un desiderio che straborda...Olga si alza, va verso la finestra e si appoggia al davanzale, mostrandomi un culo da sogno. "Vieni - mi dice - voglio che mi abbracci da dietro mentre guardo la città che si muove". Non mi faccio invitare una seconda volta, mi alzo, vado verso di lei, la abbraccio ed inizio a baciarle il collo. Sento le sue voglie, sento che mi vuole, con le mani le prendo il seno e le sbottono la camicetta. Mi accorgo che la troietta è senza reggiseno, cosa che mi fa infoiare ancora di più, e dopo averle aperto tutta la camicetta comincio a prenderle i capezzoli tra le dita, continuando ancora a baciarle il collo. Mi appoggio alla sua schiena, la stringo a me e le faccio sentire il turgore di un cazzo che vuole spaccarmi i pantaloni e strapparmi le mutande. Lei allora si muove sinuosamente per far aumentare la mia eccitazione, ansima sotto la tortura delle mie mani sui suoi seni e per il cazzo che spinge sul suo culetto sodo e muscoloso. "Rendimi donna, possiedimi, ti voglio" sono le uniche parole che riesce a dirmi mentre ansima eccitatissima, e dicendo così si infila una mano nei fuseaux per masturbarsi. Ovviamente glielo lascio fare per qualche secondo, poi prendo il sopravvento. Sempre restando dietro, le sfilo i fuseaux e scopro un perizoma bianco che lascia vedere tutto. Olga si appoggia sul davanzale coi gomiti, e con le braccia incrociate vedo che si masturba i capezzoli e le tette. Mi inginocchio, e mi metto a leccare con delicatezza la sua schiena, le sue natiche bellissime, il suo buchetto dietro, e con una mano le masturbo il suo caldo e umido fiorellino. "No, non così, non abbiamo molto tempo, ti prego, possiedimi, fammi sentire il tuo cazzo dentro di me", e con un'agilità improvvisa si gira, mi spoglia e palesa tutta la mia eccitazione. "Ecco è questo che desidero". Si rigira verso la finestra, e con fare inaspettatamente esperto, mi prende il cazzo e se lo infila con delicatezza dentro la sua fighetta già bagnata e pronta. "Stai fermo, ci penso io" mi dice, e prende a muoversi ancheggiando avanti ed indietro smenandomi il cazzo con la sua figa morbida con una maestria che mi fa godere come un maiale. Le mie mani sono a turno sui suoi fianchi e sulle sue tette, Olga si dimena come una forsennata godendo come una vera porca, riesce a far entrare il mio cazzo fino al fondo e poi lo fa uscire quasi completamente, lasciandosi dentro solo la cappella, per sentire meglio l'attrito della mia carne dentro la sua. Adesso urla, mi dice ancora di stare fermo, mugola e geme mentre mi prega di strizzarle le tette e i capezzoli, ed infine viene in un orgasmo squassante e devastante, durante il quale la devo tenere perchè rischia di cadere a terra con le gambe che tremano per lo sforzo. Io negli ultimi due minuti ho dovuto trattenermi per venirle dentro, pur avendo una gran voglia, perchè mi aveva chiesto prima di non farlo. Infatti, appena si riprende un attimo, si gira verso di me, mi bacia, mi sorride, si inginocchia e mi prende il cazzo tutto in bocca, mentre con le mani mi sfruguglia le palle e tutto l'inguine. Inutile dirlo, c'ho messo un minuto di orologio e non di più a venire per quel pompino così esperto. Ovviamente quell'orgasmo è stato mostruoso, le sono venuto in bocca con una serie di schizzi che a momenti la soffoca, ma lei voleva esattamente quello. E, manco a dirlo, ha voluto ingoiare fino all'ultima goccia, per mostrarmi di aver goduto di me fino in fondo. Esausti, soddisfatti, complici, ci siamo rivestiti e rassettati poco prima che arrivasse quel cornutino del suo fidanzato Renato, ignaro di ciò che avevamo appena fatto, ed abbiamo ripreso a valutare la loro pratica con estrema professionalità. Non senza ancora qualche risatina e qualche occhiata complice tra me e Olga, una donna veramente coi fiocchi.
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