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Complici gli uomini....in 3 è meglio! (atto secondo)


di ocelot
13.01.2021    |    7.814    |    8 9.2
"E così Giò, eccitatissimo ma estremamente preoccupato, organizzò quel primo incontro tra lui, sua moglie, ed il suo collega..."
Così mi spostai in camera da letto e raggiunsi Laura.
Laura era bionda, più alta di me, longilinea, due occhi grintosi e volitivi che sembrava poterti sottomettere con uno sguardo, davvero una donna affascinante, perfino ammaliante in alcune situazioni, e dolcissima, ed era la splendida moglie del mio vecchio amico Giò,
Loro due insieme, innamoratissimi, avevano da poco scoperto i pregi del sesso in tre; era una circostanza che faceva fremere Giò solo al pensiero di veder godere Laura con un altro uomo, perché Laura in quelle occasioni saltava in un’altra dimensione emotiva, godeva sul serio….e non si risparmiava mai….
Arrivarono a giocare in tre perché un collega di Giò rimase colpito dal fascino di Laura , tanto da avere la sfrontatezza di confessare direttamente a Giò che con Laura avrebbe volentieri fatto sesso; quest’ultimo, più divertito ed orgoglioso che ingelosito, ne parlò con Laura, che invece di prendere la cosa sul ridere, o respingerla in modo fermo ed offeso, lanciò un’occhiata complice al marito, dicendo poche ma limpide parole:”Giò, perché non provarci?”.
Inutile raccontare lo stupore del mio amico, inutile anche provare a sviscerare tutti i pensieri che da quel momento presero a girargli per la mente….dai più belli, ai più brutti….ma capì che non era un istintivo meccanismo perverso, quello della moglie, non un desiderio insano di tradimento o di semplice ed effimero sfogo sessuale con un altro, occasionale partner.
Era molto di più: un gioco in due, fondato su una complicità totale e profonda.
Laura stava chiedendo a Giò di affrontare l’impensabile e con una mente unica, di fare l’amore non più solo col corpo come ormai da tanti anni, ma anche con la fusione delle loro più intime emozioni.
E così Giò, eccitatissimo ma estremamente preoccupato, organizzò quel primo incontro tra lui, sua moglie, ed il suo collega.
Me lo confessò settimane dopo, anche un po’ arrossendo, ancora decisamente emozionato e un po’ scombussolato dalla battaglia interiore tra i propri atavici valori, quelli che la nostra perversa società cattolica ci impone da secoli, e il fiume dirompente dei desideri più profondi e piacevoli.
Mi disse che l’inizio fu davvero sconvolgente...mi disse:”Tu ami perdutamente la tua donna, sai di essere suo e di esserti donato a lei per sempre, e così lei con te….poi d’improvviso la vedi nuda tra le braccia di un tuo amico, con il quale fa quello che ha sempre fatto con te….anzi di più….avevo il cuore che scoppiava nel petto, la testa che mi faceva male da impazzire...stavo sbagliando? Stavo facendo giusto? Ma quella è mia moglie, santo cielo!”.
“E quando, tra mille pensieri, vedendo quello che stava succedendo, il cazzo mi si è rizzato ed è diventato duro come non capitava da anni, mi è esploso un caleidoscopio nel cervello, e ho capito che non stavo sbagliando un bel niente! Pensa che appena Laura si accorse della mia eccitazione, mi invitò ad aggiungermi al gioco, cosa che feci subito, perdendo io immediatamente qualsiasi dubbio o blocco mentale”.
Mi raccontò che anche Laura perse le proprie inibizioni di moglie, mamma, donna rispondente ai soliti ed imperanti dettami ipocriti: col suo collega, e da quel momento, si lasciò andare per rispondere alle proprie pulsioni, ai propri desideri, alle proprie voglie, e diventò completamente donna.
E godettero….mamma mia, quanto godettero!
Quando Giò mi raccontò di questa loro esperienza (assolutamente positiva) non capii se lo stava facendo per condividere un piacere con un amico, o per coinvolgere anche me nel loro gioco.
Senza farmi troppe seghe mentali, provai a buttargliela lì: visto che vi è piaciuto, vorreste ripetere il gioco con me? Io ci starei!
Ecco come sono entrato nella loro complicità, nel loro gioco, ecco come sono arrivato a sedermi sul loro divano quella sera, fino a vedere il loro spettacolare amplesso nella doccia, ed ora nel loro letto, con Laura in baby doll che mi aspetta nella penombra.
Vi racconto come proseguì la serata.
Entrai dunque in camera; Laura era in piedi, di fronte allo specchio della consolle a pettinarsi, e mi dava la schiena. Rimasi un attimo ad ammirarla: il suo culo sodo, i suoi movimenti, i capelli, le mani….
Poi mi avvicinai, e le feci sentire il calore del mio corpo; presi a baciarla sul collo, sulle spalle, sulle scapole, lungo tutta la colonna vertebrale, mentre le mie mani andavano davanti a sentire il turgore delle sue tette e dei suoi capezzoli, e lì rimasero a saggiare la sua dolce eccitazione.
Si sporse un po’ indietro, per appoggiarsi a me, cosicché potei farle sentire il mio cazzo bello duro contro le sue chiappe.
Le sfilai il baby doll.
Le prese un fugace fremito da farle emettere un soffocato mugolio di soddisfazione, e continuò a farsi coccolare dal mio corpo e dalle mie mani desiderose di pelle.
Il mio cazzo andò ad infilarsi in mezzo alle sue chiappe, e sapientemente Laura iniziò un movimento con le anche di su/giù per masturbarmelo, dato che pelle su pelle me lo aveva scappellato per bene, aumentando il mio turgore.
Mentre la baciavo sul collo, alzai lo sguardo verso lo specchio, e mi si presentò uno spettacolo che tengo nella mente come una fotografia che neanche morto voglio rimuovere per tutto il resto della mia vita: Laura appoggiata con le mani alla consolle da trucco, col bacino leggermente sporto indietro che aderiva ancora al mio cazzo, le tette sporgenti con due capezzoli durissimi in primo piano grazie alla schiena inarcata, e la testa inclinata di lato per prendersi tutti i miei baci voluttuosi.
E gli occhi. Gli occhi non erano chiusi, ma aperti, anzi spalancati, lasciavano intendere il suo totale trasporto in quel gioco, e mi guardava dritto negli occhi attraverso lo specchio.
I suoi occhi mi dicevano in modo inequivocabile che voleva essere presa da me subito, senza indugi, e quasi sotto ipnosi, in completa estasi, la mia mano destra scivolò tra le sue cosce a saggiare l’umidità della sua figa, che era arrivata ormai arrivata al livello giusto.
Laura era pronta: con la mano sinistra le spostai la testa in avanti, mentre con la destra la invitai a divaricare le gambe; mi inginocchiai dietro di lei, e cominciai a leccarle le grandi labbra e il culo, mentre le mani accarezzavano tutto il suo corpo, soffermandosi spesso a sollecitare la sua pancia e i suoi capezzoli. Presa da un godimento pervadente, Laura si tenne solo più con una mano alla consolle, con l’altra mano che titillava dolcemente il clitoride, per avvicinarsi ad un sicuro orgasmo.
La fermai. Volevo a tutti i costi donarglielo io, il suo giusto piacere definitivo, e non con le mani…..
Laura capì e si appoggiò subito alla consolle con i gomiti, sporgendo verso di me le sue bellissime chiappe, con le gambe divaricate per mostrarmi la via giusta attraverso la quale avremmo potuto raggiungere insieme l’estasi.
Non esitai, le infilai con calma la mia grossa cappella all’interno delle grandi labbra, cercando di varcare la soglia del piacere; Laura mi fece capire con i suoi gemiti che ero appena entrato, e che stava già godendo in modo selvaggio. Iniziò lei a condurre le danze con tutta la mia asta dentro, ondeggiando avanti e indietro, tenendosi alla consolle e soprattutto continuando a guardarmi negli occhi attraverso lo specchio. Per tenermi in equilibrio, la tenni con forza per i fianchi, cosa che le provocò un gridolino di soddisfazione. Mi scopò lei così, per qualche minuto, con lo specchio che univa i nostri occhi e i nostri sguardi, donandoci una moltiplicazione dell’eccitazione, la lasciai fare perché seguisse la propria onda di piacere, che raggiunse quando le presi i capelli e le tirai la testa all’indietro.
Quel gesto la portò ad inarcarsi ancora di più, e mi aiutò ad entrare meglio dentro la sua figa vellutata. Sentire la mia forza, la mia determinazione dentro di lei, con le mie mani che la stringevano come per non lasciarla andar via mai, gli occhi ancora uniti nello specchio, fece venire Laura con un orgasmo a ondate da costringerla a tenersi alla consolle per evitare di cadere.
Ripresasi dall’affanno e da quel totale godimento, si girò e, guardandomi ancora una volta diritto negli occhi, mi chiese quello che fino a quel giorno aveva concesso soltanto al suo uomo: di penetrarla nel culo.
E guardò dietro di me, verso il letto, dove cercò approvazione per quella richiesta.
Mi girai, e mi accorsi che dietro di noi era già presente suo marito Giò da parecchi minuti, nudo e con un’eccitazione inequivocabile, che nell’ultimo frangente si era goduto l’orgasmo della sua donna con me.
Mi raccontò poi dopo che era entrato in camera per assistere allo spettacolo, si era seduto lì sul letto masturbandosi il cazzo, che gli diventò bello grosso e turgido nel sentire e nel vedere sua moglie così coinvolta nello scopare con me.
Giò si avvicinò a noi. Io non sapevo se continuare, confesso che ero un po’ imbarazzato, ma lui si sedette a terra sotto le nostre gambe, mi disse di rispondere subito alla richiesta di Laura, e cominciò a leccarle avidamente la figa di sua moglie.
Non me lo feci ripetere: con il cazzo abbondantemente lubrificato ancora degli umori di Laura, e della mia saliva, appoggiai la mia cappella al suo buchetto, che si aprì leggermente per farmi un po’ di spazio.
Sotto gli audaci colpi di lingua di Giò, Laura si dimenò urlando il suo godimento, e mi aiutò nell’intento di fare entrare il mio cazzo: la cappella oltrepassò l’ingresso e sfondò con un colpo deciso il suo bellissimo culo.
Laura urlò ancora di più, di quel dolore che in poco tempo diventa piacere, anche perché da sotto le sue gambe Giò continuava a leccarle il clitoride senza mai smettere nemmeno un secondo (non pago, il suo caro e porco maritino le infilò anche due dita in figa per andare a stimolare anche le sue profondità). Sentivo le dita che scorrevano negli umori di Laura, e sentivo tutto il piacere di Laura.
Comodamente alloggiato nel suo culo, decisi di stantuffarle dentro tutto il mio membro, con dolcezza e decisione.
Avanti e indietro, avanti e indietro, con un tempismo da motore Mercedes, le facevo gustare tutta la mia virilità, godendo a mia volta come un riccio.
Poche manciate di secondi, e Laura, sottoposta con insistenza alle attenzioni di due maschi vogliosi e porci come me e Giò, fu sconquassata da un orgasmo feroce condito di urla.
Le contrazioni interne del suo sfintere diedero la conseguenza di stimolare ancor di più il mio cazzo, che ci mise meno di 30 secondi ad esplodere in millemila schizzi di sborra direttamente dentro.
L’esplosione del cazzo, gli schizzi di crema calda, l’amico Giò che continuava ancora imperterrito a torturarle la figa con le mani, portarono Laura ad un secondo, portentoso orgasmo, che quasi le fece piegare le gambe.
Sarebbe caduta, se non l’avessi sorretta io dai fianchi.
Ansimanti e sudati, ci dividemmo da quell’amplesso fenomenale: io seduto sulla poltrona, Laura sdraiata sul letto, Giò a quattro zampe appoggiato a terra, e dopo poco sul letto di fianco a Laura.
Il tempo di prendere fiato, di sorriderci a vicenda da buoni complici di un’ardita impresa, restava però ancora un’opera incompiuta: la soddisfazione sessuale di Giò.
Nessun problema: Laura prese in carico l’ultima voglia del marito, che aveva ancora l’asta in tiro da prima; rimanendo sdraiata, allungò una mano e gli prese il cazzo, per iniziare a menarglielo dolcemente.
Poi si girò sul fianco, continuando a segarlo, per leccargli e ciucciargli un capezzolo.
Sentendo che Giò si stava avvicinando all’apice, Laura colse l’occasione per dimostrargli tutto il suo amore: avvolse con la bocca il suo cazzo, e gli diede dei colpi decisi con le labbra, succhiandoglielo avidamente.
Sentendo contrarre tutti i muscoli di Giò, Laura gli strofinò entrambi i capezzoli con le mani, per portarlo all’orgasmo con quel bellissimo pompino.
Giò le venne in bocca, quasi la soffocò con la sua copiosa sborra bollente, in un fragoroso orgasmo.
Alla fine degli spasmi, Laura si mise seduta e mostrò a Giò di aver inghiottito tutto il suo sacro nettare.
Si baciarono esausti e sfiniti.
Il gioco era quasi concluso.
La sublimazione fu essere invitato a coricarmi nel letto insieme a loro, dove ci abbracciammo tutti e tre soddisfatti e felici.
Ci addormentammo poco dopo, con la certezza di aver goduto moltissimo, e di voler assolutamente replicare.
Laura e Giò, che coppia. Innamorati, uniti, una cosa sola.
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