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Con il professore 2 parte


di sofy
13.05.2020    |    1.853    |    3 9.6
"Con Roby iniziammo a guardare i vestiti, ormai per comodità tenevo tutto sul suo solaio, dovevamo solo scegliere cosa era meglio per lui, lasciai che Roby..."
Vedo il ragazzino in aula in attesa presso la lavagna, lo faccio aspettare parecchio indeciso sul da farsi, lo noto leccarsi le labbra e se penso che mi ha fatto un pompino mi si indurisce subito. Avevo accettato il trasferimento dal sud sopratutto per allontanarmi dalle voci che iniziavano a girare su di me, anche in Campania infatti mi lasciai irretire da un ragazzino particolarmente voglioso ed effeminato, con l'età stavo diventando meno virile ma ancor più invecchiando i ragazzini sembravano attratti da me. Nella nuova scuola feci attenzione a non mettere mai pantaloni attillati in classe che potessero invogliare pensieri strani, sapevo di avere una dotazione non normale e gli ormoni adolescenziali dei ragazzi erano forti, ed evitavo d'incontrarmi con un solo alunno per evitare approcci, segnali ne avevo ricevuti tanti anche da alunne che però sapevo essere meno audaci dei ragazzi. Ma ormai quel pomeriggio mi ero fatto irretire dai due amichetti, sospettavo qualcosa prima dell'incontro perchè avevo avuto tanti segnali da lui in classe, e spesso a casa mi masturbavo pensando al ragazzetto che mi toccava la coscia e che aspettava un mio segno per salire piu sù. Quel pomeriggio scoprendo che erano solo in due fiutai la trappola, ma non volevo essere scortese e burbero e stetti un pò al gioco, se non fosse stato così audace e fortunato da prendermi subito il cazzo in mano, sarei riuscito ad andarmene prima di cadere sul divano, invece il ragazzino purtroppo fu deciso e io ormai conoscevo troppo bene che bocca delicata e vogliosa di sborra usano sui loro primi cazzi maturi che trovano. S'avvicina alla cattedra e con una voce da ragazzina oca mi dice cosa non aveva compreso della mia lezione, guardo il libro e m'accorgo di avere la sua mano sulla coscia vicino alla mia patta semiturgida, non mi alzo non lo scaccio, il mio pene ha già preso il sopravvento sulla ragione. Mi avvicinai alla cattedra del prof timoroso, eravamo ormai soli in aula e gli porsi il libro aperto ma con il mio "disegno invito" ancora nascosto. Guardo il libro che mi ha portato alla cattedra, giro la pagina e vedo un disegno piegato lo apro mentre sento la sua mano salirmi sopra l'eccitazione, sono combattuto forse posso ancora interrompere quelle escalation di libidine ma più il tempo passa più divento eccitato e arrendevole, le dita stanno sbottonando i bottoni, il disegno era esplicito; lui e il suo amichetto volevano farsi scopare, vedevo due scolarette sexi disinibite pronte per il loro professore, la sua mano è dentro sullo slip ho il pene duro.. Il professore non parlava, guardava fisso il disegno, ormai gli toccavo il cazzo duro e caldo da sopra gli slip,era enorme, impossibile liberarlo col il prof seduto, ma il suo silenzio era a mio favore. Dai un giro di chiave alla porta mi disse il prof, sculettai felice e chiusi, sapevamo di avere solo un 10 minuti prima che i bidelli iniziassero a pulire le aule.Al ritorno il suo pantalone era più aperto e lui meno piegato in avanti e cosi anche se era seduto riusci a scoprirgli il cazzo dallo slip e a farlo uscire per metà, eravamo alla stessa altezza, lo scapucciai segandolo all'ingiu scoprendo la grossa cappella, lo volevo succhiare!.Lui mi abbracciò, gli misi la testa sulla spalla mentre scese con due mani a calarmi tuta e mutandine noncurante del mio cazzetto duro, frettoloso e irruento mi apri le chiappe e mi penetrò a secco col dito facendomi male,"ahiii che male" gli dissi, mi zitti subito baciandomi e limonammo, il ditalino continuò profondo e mi faceva male e allora anch'io lo segai a pugno dall'alto in basso tirandogli il filetto del pene,forse sperando inutilmente che diventasse più delicato, entrò con un secondo dito e quasi gli morsi la lingua per il male, solo le nostre salive mi impedirono di urlare.per fortuna sborrò quasi subito per la sega, perchè la tanta voglia di rifargli il pompino mi era passata, comunque da rilassato mi disse che prima di rispondermi sull'invito a far sex, voleva almeno provare me seduto sul suo cazzone ma non ero pulito internamente (primo dito in profondità) e aveva fatto un altro test col secondo dito, arrossii e mi vergognai, scoprendo comunque che era un tipo diretto e deciso. Rivestito,almeno io che ero a culo nudo,rigirai la chiave della porta, prima di uscire mi disse, è tutta mattina che guardandoti la bocca lucida pensavo al pompino dell'altro giorno, estrasse il grosso pene ormai molle mi inginocchia e lo presi subito amorevolmente in bocca per poi con la linguetta ripulirlo della sborrata di prima. Il giorno potevamo deciderlo io e Roby, qualsiasi pomeriggio al prof andava bene, decidemmo per la domenica per avere più tempo,volevamo essere ambedue travestite e poi almeno io volevo coccolarmi a letto col mio grande e grosso pelosone anche dopo e la domenica era l'ideale. Con Roby iniziammo a guardare i vestiti, ormai per comodità tenevo tutto sul suo solaio, dovevamo solo scegliere cosa era meglio per lui, lasciai che Roby scegliesse e provasse ciò che voleva,gli consigliai solo di mettere una bella mutandina nera con lo spacco che non bisognava togliere, iniziava ad avere palle e cazzo sviluppati oltre che peli dappertutto e pensai che così fosse più femminile, comunque scelse calze autoreggenti nere come nero erano i vestiti scelti e anche le scarpe taccose,io invece implume com'ero avevo solo la necessità di darmi un po' di colore nel vestire essendo troppo candido di pelle, con le calze mettevo sempre il reggicalze perché sennò mi scendevano, le scelsi marroni con reggicalze rosa, sandali bianchi altissimi, le minigonne invece: bianca la mia e nera quella di Roby, che voleva anche la parrucca perché gli dava coraggio, io col capello comunque lungo decisi solo di truccarmi, mi pitturai occhi e soprattutto labbra, il prof avrebbe faticato a togliersi i segni dei nostri baci! La domenica, dopo pranzo prima di diventare trav io e Roby meccanicamente, preparammo i nostri culetti col clistere e i nostri buchini con le carotone da supermercato, e poi diventammo sissy aspettando il nostro professore. La mamma di Roby un po' sorda abituata a saperci sul solaio non sarebbe stato un problema, non doveva invece farsi sentire salire le scale dallo zio porco di Roby, anche se ora in solaio avevamo la possibilità di chiudersi dentro era meglio essere prudenti. Arrivò e sembro contento felice di vederci travestite e sexi, da vero cavaliere aveva portato una bottiglia di Sambuca da bere, avevamo già bevuto parecchio vov molto alcolico e la Sambuca ci avrebbe fatto ubriacare del tutto. Sembrò dolce e coccolone all'inizio e forse mi sbagliavo nel giudicarlo un po' violento, gia tutti e tre sul lettone lo stavamo spogliando e sbaciucchiando piano piano, di audace c'era solo il prof che aveva già messo un dito nel culetto lubrificatissimo di Roby, che mugolava al lento e dolce ditalino, senonché sentimmo' battere alla porta del solaio che per fortuna era chiusa, era lo zio di Roby, insistente, andai io a parlargli ormai lo conoscevo, mi vide figa e voleva partecipare ma assolutamente essendoci Roby non volevamo, così lo accompagnai di sotto con la promessa dopo di succhiargli l'uccello, insistette e gli feci subito il pompino mentre guardava un giornaletto porno seduto in poltrona, avevo fretta ma lui non sborrava così mi misi a pecorina, mi tocco un po' il culo trovandolo bagnato e cedevole come una figa, così mi disse, poi su mia insistenza inizio a fottermi, sborrandomi dentro poco dopo. Tornai in solaio e richiusi la porta a chiave, il prof si stava fottendo Roby, che imbavagliata non poteva urlare per il grosso cazzo, pensai lo avesse fatto per precauzione invece scopro che era legata braccia e piedi al letto e col culetto all'insù. I segnali li avevo avuti che fosse un violento, a parte i forti sculaccioni, mai un maschio alla prima palpata ti metteva un dito deciso in culo come faceva lui, per fortuna sapendo già che dotazione aveva i nostri culetti erano ben lubrificati e allargati, io poi mi ero tenuta dentro la sborrata dello zio di Robi. Così, quando arrabbiato, perché io aggrappato alla sua schiena gli dicevo di lasciare il mio amico, si girò minaccioso e mi costrinse schiacciato al muro a ricevere nel mio tenero culetto, tutta la bestia dura che aveva tra le gambe, sborrai subito di culo e mi si indurì anche il cazzo schiacciato contro il muro. Mi scopo per lungo tempo ormai non mi reggevo sulle gambe ma ero impalato sul suo cazzo e quando esplose con una sborratona incandescente sborrai anch'io sulla bianca pittura del solaio. Si calmò e sembra tornare in sé, tornando il professore dolce e premuroso che conoscevamo a scuola, passammo tutto il pomeriggio a tenerlo svuotato di sborra con pompini e culetti pronti, per evitare che tornasse l'energumeno l'ingrifato di prima, volle e ci lasciò anche lesbicare in modo che potessimo riprenderci, soprattutto a 69 io e Roby ci leccammo i martoriati buchini
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