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Le infinite strade dell'amicizia


di Membro VIP di Annunci69.it Potassio69
01.04.2024    |    401    |    1 9.0
"Io la pompavo con vigore sempre più infoiato dicendole che era una troia, dimenticando qualsiasi remora legata al nostro rapporto di amicizia ventennale..."
La serata era stata molto piacevole. I miei amici Francesco e Lara erano stati come sempre una compagnia divertente e avevamo bevuto più del solito nel ristorante di proprietà di Francesco. Eravamo tornati con i ricordi ai tempi dell'università che avevamo frequentato insieme. In realtà ci conoscevamo dal liceo e già da allora avevamo costituito un trio di amici molto affiatato. Avevamo fatto insieme diverse vacanze e la nostra amicizia si era cementata negli anni grazie ad oltre venti anni di frequentazione.

Ci eravamo anche persi di vista per alcuni tratti della nostra vita, spesso a causa del fatto che uno o più di noi avevamo avuto dei fidanzati più o meno duraturi che, di fatto, avevano allontanato la traiettoria delle nostre vite. In un modo o nell'altro, comunque, eravamo tornati sempre insieme quasi attratti da una calamità. Anzi, dopo la fine di una storia di Lara o di Francesco o anche mia, l'incontrarsi di nuovo diventava un'opportunità per psicanalizzare le ragioni della chiusura del rapporto e, poi, una volta sdrammatizzato lo stato d'animo del neosingle di turno, ne approfittavamo per cazzeggiare brindando copiosamente alla ritrovata amicizia.

Nonostante questi venti anni vissuti molto intensamente e spesso in maniera anche promiscua, soprattutto durante le vacanze in Grecia o in Spagna, quando ricordo che avevamo dormito tutti e tre nello stesso letto, non c'erano mai state davvero occasioni in cui avevamo trasceso il rapporto amicale. Eppure motivazioni ce ne sarebbero state: Lara era una ragazza stupenda, piena di vitalità, ma anche molto disinibita, almeno stando a quello che ci raccontava dei suoi rapporti con i fidanzati; Francesco, dal canto suo, non era un adone, ma aveva una sensualità innata che faceva presa su molte delle donne che incontrava e, a volte, anche su qualche maschietto che lo provava ad abbordare durante le nostre serate al ristorante. Per quanto riguarda me, Lara diceva che ero un bell'uomo anche se non riuscivo a catalogarmi in quella categoria. Mi vedevo più come una persona mediamente interessante con un'arma segreta: un cazzo di 20 centimetri che spesso aveva stupito le donne con cui ero stato e che non erano rimaste particolarmente stupite dalle chiacchiere a cena.

Quella sera qualcosa di strano era nell'aria. Come dicevo, avevamo bevuto più del solito e poi avevamo lungamente parlato di quanto lunga fosse stata l'astinenza di Francesco e di Lara che da oltre un anno erano single. Mi avevano preso in giro perchè, invece, io resistevo nel rapporto con una donna, Giovanna, un pò più grande di me e che loro definivano scialba. Ridevano perchè sostenevano che era meglio essere single come loro e masturbarsi ogni giorno piuttosto che fare sesso con una donna così poco attraente sia mentalmente che fisicamente. Io mi ero difeso dicendo che, invece, Giovanna a letto esibiva una sensualità inattesa per cui loro due avevano voluto conoscere i dettagli più intimi. Contro la mia volontà, ma sostenuto dall'alcol, avevo raccontato loro della passione di Giovanna per l'anale e che spesso lei preferiva farsi montare a pecora direttamente nel culo fino alla mia sborrata senza che mi concedesse accesso alla sua patatina. Lara diceva che questa cosa era assurda, mentre Francesco, ovviamente, sosteneva che questa porcata lo avrebbe eccitato tantissimo. Io, come al solito, avevo fatto da mediatore tra le posizioni dei due amici per cui da un lato dicevo che Lara aveva ragione a dire che sarebbe stato bello per Giovanna e per me fare più spesso del sesso 'ortodosso', dall'altro dicevo che Francesco aveva ragione nel dire che questa richiesta oscena di Giovanna era, per un maschietto, una molla sessuale fortissima. Da Giovanna il fulcro della discussione passò ben presto a Lara e alle sue voglie sessuali. Lei si era schernita e sembrava reticente a raccontarci le sue pratiche e le sue fantasie perchè le sembrava una cosa troppo intima. E noi, invece, la incalzavamo per che proprio con due amici con cui era così intima da vent'anni avrebbe voluto lasciarsi andare raccontando i più intimi desideri di donna adulta e disinibita.

'A me piacerebbe essere scopata da due uomini!' questa di punto in bianco l'affermazione di Lara che ci lascio a bocca aperta. Sapevamo che lei fosse particolarmente attratta dagli uomini e che da lei sprigionasse una forte carica sensuale, ma mai avremmo immaginato che tra le sue fantasie ci fosse addirittura quella di un trio. La sua affermazione ci lasciò per un attimo in silenzio mentre lo sguardo di Lara passava da me a Francesco e viceversa. Noi due maschietti non sapevamo che dire, forse perchè entrambi eravamo impegnati a dissimulare l'erezione che io avevo sicuramente e che intravedevo anche nel bozzo sotto i jeans di Francesco. Lei incalzò dicendo: 'E' una fantasia che ho da molti anni, ma che ho sempre represso perchè non mi è mai capitato di trovarmi in una condizione di confidenza forte con un mio fidanzato ed un altro uomo.'. Francesco ruppe il silenzio maschile dicendo: 'Certo, a fare sesso a tre ci deve essere una forte intesa tra le persone, oltre al fatto che i tre si devono piacere e si deve creare la situazione adatta, per cui rischia di essere un'occasione più unica che rara.'. E Lara a bruciapelo: 'Un'occasione rara proprio come tra noi tre stasera!'. Mi andò quasi di traverso il sorso di rum che avevo ordinato a fine cena. Guardai Francesco che guardava a sua volta per terra. Quindi guardai Lara che mi guardava intensamente come ad avere supporto per quella sua idea totalmente inattesa. Dissi timidamente: 'In effetti se proprio ci deve essere una situazione ideale per una cosa a tre, noi stasera qui siamo in una condizione perfetta.'. Francesco sembrava interdetto, mentre Lara sembrava ringalluzzita e su di giri. Si alzò e si diresse verso i bagni guardandoci intensamente mentre si allontanava.

Rimanemmo soli Francesco ed io e gli chiesi: 'Secondo te faceva sul serio o è una delle sue solite cazzate?'. Francesco rispose: 'Non lo so, ma ho fatto fatica a non venire nei pantaloni quando ci ha detto quella cosa'. 'E ora che facciamo?' dissi io. Francesco, senza battere ciglio, disse: 'Seguila nei bagni e poi quando esce, a destra della toilette, c'è una porta che conduce al mio ufficio nel retro. Ci incontriamo lì. Vediamo se faceva sul serio o meno.'. Mi alzai e mi avviai nella direzione indicata da Francesco e quando ero quasi nei bagni mi trovai Lara che tornava verso il tavolo. La presi per mano e la condussi nell'ufficio di Francesco. Questo era arredato con una grande scrivania, un piccolo archivio ed un grande divano di pelle.

Ora eravamo soli Lara ed io. Eravamo stati tante volte soli, ma mai come quella volta, con la tensione erotica successiva alle sue parole che si tagliava con un coltello. Lara si inginocchiò, prendendo l'iniziativa, e mi abbassò la cerniera dei pantaloni liberando il mio cazzo che aveva immediatamente risposto alla situazione inturgidendosi e bagnandosi. Conoscevo Lara da vent'anni e riconoscevo in lei una bellezza superiore, quasi angelica, ma mai avrei immaginato che dietro quella patina di bellezza perfetta e quasi eterea si nascondesse una pompinara così eccezionale. Aveva preso possesso del mio cazzone con una maestria da troia navigata sputandoci sopra e leccandolo dalla punta alle palle. Lo ingoiava per quasi tutta la sua lunghezza colando molta saliva per terra e sulle sue stesse mani. Facevo fatica a non sborrare subito in quella sua bocca calda e profonda. Mentre mi sbocchinava si era tolta la camicetta ed il reggiseno e aveva esposto quei seni turgidi con dei capezzoli enormi che avevo già visto una decina di anni prima durante una vacanza in barca quando giocammo a fare i nudisti e quando avevo colto lei che di sottecchi guardava il mio cazzone. Avevo rimosso quel ricordo.

Ora mi pregava di toccarle i seni e di stringerle i capezzoli: 'Fammi male! Voglio sentire le tue mani su di me.' disse tra una leccata avida e l'altra. Sentivo, ad ogni sua parola, montarmi la sborra e dovevo fare una fatica tremenda a non venire. Capendo la situazione, Lara si fermò e mi chiese di stendermi sul divano. Mi salì sopra a smorzacandela e si impalò sul mio cazzo che oramai stava per esplodere. Iniziò a muoversi su e giù e la vedevo godere. Non avevo mai immaginato Lara nuda durante il sesso con un uomo, ma ora è come se la conoscessi già da una vita in circostanze del genere. Mi chiese di cingerle i seni da dietro e, di nuovo, si serrarglieli con forza. Più stringevo e più lei gemeva sbrodolandomi addosso i suoi umori. Io la pompavo con vigore sempre più infoiato dicendole che era una troia, dimenticando qualsiasi remora legata al nostro rapporto di amicizia ventennale.

Mi disse che voleva farmi godere nella sua bocca per cui si alzò, sfilandosi il mio cazzo gigante dalla vagina, e si mise a 90 gradi a spompinarmi di nuovo. Mentre gemeva assaporandomi tutto bagnato dei suoi umori, vidi entrare Francesco dalla porta del suo ufficio. Rimase estasiato dalla vista che gli si parò di fronte e si abbassò immediatamente i pantaloni tirando fuori il suo arnese già in tiro. Si avvicinò al culo di Lara in bella mostra e puntò la sua cappella sullo sfintere della nostra amica. Per un attimo Lara si fermò, girò lo sguardo dietro le sue spalle e fece un cenno d'assenso a Francesco. Il nostro amico iniziò il percorso di penetrazione del culo di Lara con grossa attenzione, mentre Lara continuava avidamente a mangiare la mia cappella. Ad un certo punto mi accorsi che Francesco aveva violato il suo buchetto perchè Lara sobbalzo. Fu solo questione di un paio di secondi e poi lei riprese a lavorarsi il mio cazzo. Vidi Francesco con gli occhi chiusi che iniziava a scopare nel culo con un ritmo sempre più elevato e sentivo Lara gemere e ansimare sulla mia cappella. Il fiato caldo sul mio sesso mi faceva perdere la testa per cui non mi tenni più e le sborrai in bocca. Vidi un rivolo di sperma colare tra le sue labbra sulla mia pancia. Francesco che oramai la scopava forte nel culo senza tenersi più, continuava a dire, quanto fosse caldo e stretto il suo buco e quanto aveva sognato di scoparsela così con me in tutti quegli anni. Lara disse: 'Allora riempimi del tuo seme così poi lo colo nelle vostre bocche.'. Francesco ascoltando quella frase da troia non ce la fece più e proruppe in un orgasmo prolungato pompando la sua sborra nello sfintere di Lara. Lara ebbe quasi contemporaneamente il suo orgasmo e iniziò a fremere tutta in preda agli spasmi del piacere. Si sfilò il cazzo di Francesco e gli ordinò di stendersi sul divano con me. Salì con i piedi sui braccioli e si allargò il buco del culo mentre noi aspettavamo sotto di lei. La sborra di Francesco proruppe dal culo della nostra amica e ci schizzò sul viso e sul petto. Non contenta Francesca ci bagnò anche con qualche goccia di piscio caldo. Scese dai braccioli del divano e baciò prima me e poi Francesco. Le nostre tre lingue si intrecciarono più volte senza una geometria precisa.

Tornammo al tavolo dopo esserci lavati e ricomposti. Dopo venti anni la nostra amicizia avrebbe preso una strada nuova ed inattesa.
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