Lui & Lei

200 euro


di lasfinge
17.10.2020    |    5.405    |    0 8.9
"Il prosecco che si mescola alla wodka e le mani di lui che la spingono giù, in ginocchio..."
Non sa cosa gli prese quando li mise sul tavolo, non era da lui, non aveva mai pagato una donna, nemmeno da ragazzo quando era timido e impacciato.
Ma riavvolgiamo il nastro.
Sono passate infatti circa due ore da quando ha incrociato Barbara, casualmente, all'uscita del bagno 38 di Rimini.
Si la aveva tra i contatti social ma in pratica non si erano più visti dai tempi dell'università. Lei era molto figa allora. Bassa, è vero, a stento 1.60, ma ben proporzionata, sempre coi tacchi, una terza di seno ben evidenziata dalle scollature delle magliettine, un culetto che faceva sognare e quella frangetta innocente castana sopra due occhi color nocciola.
Erano amici allora, stesso gruppo. In realtà lui aveva una cotta incredibile che non aveva avuto il coraggio di confessare anche perché lei allora era fidanzatissima con Gianni, ricco, sportivo, praticamente perfetto e insuperabile ai suoi occhi. Il loro momento di intimità fu una notte in piscina nella casa che avevano affittato in gruppo una volta all'Elba. Lui era tornato a casa prima, si era sdraiato su un lettino in penombra, forse si era assopito e ha continuato a far finta di dormire quando arrivarono Barbara e Gianni. Ricorda l'eccitazione salire mentre ha visto Barbara sedersi su Gianni dopo essersi tolta le mutandine. Gianni che le lecca il seno mentre Barbara affonda diretta sul suo cazzo. Lo sguardo di Barbara quando voltandosi nota la sua figura che chiude gli occhi al volo. Quando li riapre lei sta sorridendo prima di gemere un pochino più forte. Tiene la testa di Gianni tra i seni mentre lo guarda e si muove sul cazzo. Fino a quando non è lei a spostare lo sguardo, scossa dai tremiti di un orgasmo fortissimo mentre Gianni le viene dentro. Quando si rivestono lui resta impassibile nel lettino, Gianni non si è accorto di nulla e a convincerlo che non è stato solo un sogno c'è solamente l'occhiolino di Barbara la mattina dopo.
Poi le scelte di vita. Per Barbara dopo Gianni, Sergio, poi uno che sembrava anziano e il matrimonio con Davide. Sempre di famiglia bene, professionista, ricco.. quello che fa per Barbara che intanto fa la signora.
Lui no, ha lasciato l'Italia, Londra prima, poi l'India, si è affermato e ha guadagnato le sue sicurezze. Anche per questo si sente strano davanti a Barbara. Alla sua bellezza che sembra un po' appassita dalle occhiaie e qualche ruga. Dal suo fascino che rimane comunque intatto, mentre risale con lo sguardo dallo smalto rosso delle dita che spuntano dagli zoccoli con la zeppa, seguendo le gambe e non potendo non notare il segno bianco sul dito che doveva portare la fede fino a poco fa.
“Barbara che bello rivederti”.
“Hey, ma sei tornato! Quanto tempo, di passaggio o fisso?”
“Vacanze estive, un modo per star vicino a mamma e papà, almeno d'estate... mi son fermato una settimana, riparto domani”.
“Ma... hai impegni? Sei di corsa?”. E' lei a rompere il ghiaccio facendo svanire l'appuntamento a cena dai genitori e accettando subito un drink in un tavolino in spiaggia.
I prosecchi mentre si affaccia il tramonto diventano due. Mentre lei gli racconta della recentissima separazione ordinano spaghetti allo scoglio. E complice l'alcol Barbara ha bisogno di parlare. Gli racconta l'imbarazzo provato quando ha scoperto che Davide non solo se la faceva con una collaboratrice, ma di come questa lo avesse raggirato mettendo lui, e anche lei, sul lastrico.
“Ho sempre cercato uomini sbagliati, forse sarei dovuta uscire con un bravo ragazzo come te, sarei stata più felice”.
“Ah avrei pagato per un'ora con te”.
Lei passa improvvisamente da un aspetto malinconico a un'aria interrogativa: “quanto avresti pagato?”.
Lui resta sconcertato “tutto quello che ho”.
“E quanto hai ora?”
“Boh, 200”.
“Beh può essere la tua occasione per scoprire come sarebbe stata quell'ora”
E' seria, troppo seria. E' un'offerta vera, lei una escort? Non può essere per piacere, Barbara ha la faccia di chi ha bisogno di quei 200. E' un corpo che ha sempre sognato, anche senza quel sorriso della notte con Gianni. Chi è lui per giudicarla? Chi è lui per rinunciare a quella notte?
Non rinuncia.
"Però mi devi guardare come quella notte", dice per cercare di mantenere un afflato romantico.
“Ti ricordi? Mi vuoi mica scopare come Gianni?
“Non saprei, se ci vede qualcuno potrebbe non essere educato come me.”
Finalmente Barbara torna a sorridere. Paga il conto e vanno a casa di lei. Lui non sa come rompere l'imbarazzo durante il tragitto, son meno di 10 minuti ma gli sembrano una vita mentre lei si dilunga raccontandogli di un vecchio amico che abitava nella vita che stanno percorrendo.
Lei si accende un'altra sigaretta che spegne poco prima di entrare in casa.
Sarà l'alcol, sarà la situazione incredibile, sarà che il giorno dopo si torna in India, ma una volta entrati Barbara si dirige verso la cucina del piccolo monolocale dove si è sistemata per versare una wodka. Lui appoggia sul tavolo i 200 euro e poi con passo deciso è dietro di lei.
Ha il cazzo durissimo quando si appoggia al suo culo cogliendola di sorpresa. Porta subito una mano al seno mentre con la bocca scansa i capelli e cerca il collo.
E' interdetta Barbara, sinceramente se lo ricordava tranquillo. Era stata quasi indecisa se chiedergli solamente un prestito, probabilmente avrebbe acconsentito lo stesso, però doveva rompere il ghiaccio e comunque il giorno dopo sarebbe tornato in India. Non aveva mai lavorato nella vita e si era accorta che non sapeva fare nulla che le garantisse uno stipendio. Tramite una amica aveva scoperto la possibilità di fare incontri. Aveva guadagnato 1000 euro in 3 serate una peggio dell'altra. Non le scivola via l'odore degli uomini e alla fine negli anni era sempre passata da un fidanzato all'altro. Così si è detta che o diventa routine o ogni volta è una tragedia, non chiediamoli ma guadagniamoli.
E' così stupita che quel contatto le genera un fremito inatteso. Quel timido lì capace di un gesto improvviso? Il capezzolo destro che si inturgidisce tra le dita di lui che la gira e la bacia in bocca. Il prosecco che si mescola alla wodka e le mani di lui che la spingono giù, in ginocchio. Abbassa il costume, lui ha il cazzo duro davanti a lei. Sa di mare e sa di voglia. Avvicina le labbra e le chiude intorno alla cappella.
Lui è inebriato. Quante seghe si sarà fatto nella vita sognando Barbara? E' la sua notte, son le sue fantasie. Prende la testa di Barbara con entrambe le mani. Pensa “facefucking” come la categoria di pornhub. Le lascia solo lo spazio del respiro tra un colpo e l'altro. E' come nei video lei va in affanno e gli insaliva il cazzo.
Barbara sente le piastrelle fresche sulle ginocchia, si concentra sul respiro mentre il cazzo di lui entra ed esce dalla sua bocca insalivata. E' come se non pensasse, se non a respirare. Eppure sente un fremito mentre le viene in mente che lui potrebbe sborrarle in bocca.
Lui è soddisafatto. Non si sente più lui, pensa solo che è una figata. Ha comprato una figata. Si ferma. La guarda li in ginocchio, va a sedersi sul divanetto giallo davanti a una vecchia tv.
“Vieni, continua ti prego, ho sempre sognato una tua spagnola”.
Barbara si avvicina, si leva la canottierina e il reggiseno del costume. Avvolge il cazzo con le sue tette. Lo tiene dall'altro lato con le mani. Se lo avvicina alla bocca per dargli delle piccole leccate.
“Dai ora scopami come con Gianni”. Barbara si alza, prende un profilattico e glielo mette per poi sedersi su di lui, su quel divanetto giallo così diverso da quelli che ornavano il suo salotto solo pochi mesi fa.
Si siede su di lui che le mette le mani sul viso, alzando il suo sguardo perchè lei lo guardi negli occhi mentre si impala sul suo cazzo. Barbara si morde il labbro, accetta la sfida. Si siede piano sul cazzo fino a quando non scivola tutto dentro e la riempie. Lui le mette un dito in bocca da succhiare. Lei esegue. Anche il secondo.
Si sente troia in questo momento. E' una differenza assurda dal punto di vista lessicale. Negli altri incontri era una puttana, a suo dire, oggi si sente troia, immersa in una sfida con un passato che sottovalutava.
Lui posa le dita bagnate sui capezzoli a strizzarli. Lei resiste a fatica accelerando i colpi come dovesse disarcionarlo. Si avvicina al suo orecchio e gli dice: “Vediamo se resisti quanto Gianni”.
Questo porta lui a stringere un attimo di più i capezzoli. “Lui però aveva il cazzo un po' più grosso, mio caro” dice Barbara mordendogli l'orecchio e non aspettandosi che la risposta era una mano che si sposta sul culo, un dito che le entra diretto da togliere il fiato e che sente premere contro il cazzo che ha nella vagina.
“Così siamo pari” dice lui mentre Barbara sente montare un orgasmo in atteso, erano anni che non lo provava. Un orgasmo che fa cedere anche lui. Si guardano negli occhi mentre vengono. Un sogno per lui, un passato insignificante che diventa scoperta per lei.
Passano secondi , Barbara sente gli spasmi finali del suo cazzo dentro, ha il viso contro il suo collo sudato, un sudore piacevole. Le piace il suo odore.
Lui si sente vivo. Quel passato che lo metteva in soggezione alla sua mercè. 200 euro pensa, i miei migliori 200 euro.
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