La prima volta di Roby al club privé (1 parte)

(Nessun oggetto)

Roby è tesa, se ne accorge abbassando lo sguardo e guardando il passo incerto dei suoi tacchi sul marciapiede. Fino a mezz’ora fa si sentiva sexy e forte, davanti al cuba che hanno bevuto in un locale li vicino. Filippo giocava con quello spazio laterale tra il bordo delle autoreggenti e il perizoma sotto la gonna. A lei, di solito tutta per bene, piaceva sentirsi un po’ troia nelle sue mani. Come quella volta anni prima che avevano scopato appena conosciuti, lei con la sua regola che bisogna lasciarla sudare per almeno 5 appuntamenti pieni poi magari accorciamo le distanze. Lui a prima vista così precisino e invece così esplicito in quei momenti.

Son mesi che si scrivono di andare in un privè, che lui vuole farle provare sensazioni nuove. Si è sempre eccitata in quei racconti e ora che è così reale ha di fronte tutte le paure della fisicità. Se ce la farà, se non si spaventerà o sentirà obbligata.

Potesse decidere ora fuggirebbe anni luce distante, mentre si apre la porta ed entrano in uno spazio che ricorda tanto le discoteche, comprese le coppie in fila alla cassa per entrare. Ecco, non lo immagnava così, aveva paura di uno spazio vuoto e tutti gli occhi su di lei. Qua invece un cameriere serve un flute di benvenuto mentre attendono che le 4 coppie davanti terminino le pratiche per entrare. Sembrano anche belli, almeno due coppie più giovani di loro. “Secondo me la camicetta ti sta meglio se ora slacciamo questo bottone” le dice Filippo mentre apre l’ultimo bottone sopra il reggiseno lasciandolo a vista di tutti. Sorride Roby, anche così non è di certo quella più discinta della fila, la ragazza che è entrata dopo di lei ha un abito trasparente che consente di vedere molto più del necessario, si sofferma con gli occhi sui pettorali del suo compagno, perfezionati dalla palestra, così diversi dal fisico normale di Filippo. Certo quella coda di cavallo che orrore su un maschio..

Entrano e sembra in tutto e per tutto una discoteca, ok l’abbigliamento non sembra quello di un freddo gennaio ma più dell’agosto di Ibiza. Guarda meglio e nota che diverse ragazze in realtà sono in topless. La sua immagine si ferma in particolare su una coppia con lei abbracciata al suo compagno e intenta a baciare un altro uomo.

Ha un fremito, non è solo la mano sul culo che le ha messo Filippo. Non sa mai se la rassicuri o la faccia incazzare quest’aria di chi conosce già e pensa di avere le situazioni sotto controllo. Però quella vista la eccita. Pensa tra sé e sé “ho voglia di cazzo”. Sorride riflettendo che non si è mai detta di aver voglia di cazzo.

Filippo le dice all’orecchio che va un attimo a prendere da bere, un altro cuba, di non rimorchiare troppo mentre è sola. Ha un attimo di smarrimento ora, si appoggia alla colonna, le luci della pista illuminano a scatti le persone. Vede due ragazze che si baciano mentre i loro maschi le guardano. Un’altra che tiene in mano il cazzo di un ragazzo mentre un altro le massaggia il seno. O una più robusta che ride mentre la sculacciano.

Riecco Filippo col cuba, vorrebbe berlo alla goccia e poi mettergli la lingua in bocca. Beve il primo sorso e gli balla davanti. Gli mette una mano sul pacco “non lasciarmi sola, che mi perdo”. Limonano, pensa che ha voglia di farsi scopare subito da lui. Sa cosa vuole da lui, spera che le piacerà, ma “o alla fine mi scopi tu o non se ne fa niente”. “Mi dai anche il culo poi?”. “Sei tu che non te lo sei mai preso, allora come funziona qua?”. “Girati”, Dice Filippo voltandola e appongiandosi contro il suo culo, “qualcuno abbastanza figo per te in giro?”.