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Lui & Lei

Finalmente esco!


di Membro VIP di Annunci69.it queequeg
14.05.2020    |    584    |    2 8.7
"Si allarga il Culo con le mani per farmi vedere meglio, le dico che sto per venire che quella visione è troppo per me..."
Storia realmente accaduta qualche giorno fà.
Finalmente dopo settimane di domiciliari forzati dalla quarantena (sono tornato dalla Gran Bretagna ) arriva il risultato del tampone, negativo!!
Non vedo l’ora di uscire, anche solo una breve passeggiata per andare a fare un po’ di spesa. Mi armo di mascherina, guanti occhiali da sole e la tuta per stare comodo.
Vado a piedi, il supermercato è a 100 metri da casa. subito noto una fila che mi mette uno strano stato d’ansia.
Mi accodo e cerco di non pensare alla situazione surreale.
In poco tempo la coda è aumentata. Mi guardo in giro ma non riesco a riconoscere nessuno. Tutti ben nascosti dalle necessarie mascherine.
Dietro di me noto una ragazza, gioca nervosamente con il cellulare. Siamo distanti ma riesco a sentire il suo profumo. Anche lei è in tuta non sembra truccata. I capelli rossi raccolti in una coda di cavallo.
Alza lo sguardo dal telefono e per un lungo momento siamo occhi negli occhi. Non so quanto è durato ma non riuscivo a non guardarla.
Sarà colpa della quarantena ma mi ha eccitato quel suo modo di guardarmi. Si entra due alla volta siamo io e lei con due carrelli che giriamo tra i corridoi deserti. Alla cassa noto che ha fatto la spesa per un esercito. Fuori dal supermercato mi avvicino chiedendole se avesse bisogno di aiuto. Non aspetto la risposta e le prendono due cestelli d’acqua che aveva acquistato, aspetto che faccia strada.
La seguo ho gli occhi incollati nel suo fondoschiena. Sodo e tondo. Cammina piano ogni tanto si gira per controllare che tenessi il
Passo.
Guardare quel meraviglioso culo , dopo mesi di astinenza, risveglia in me voglie sopite. L’erezione si fa evidente. Aiutata dal fatto che non uso intimo. Forse è una mia impressione ma sembra girarsi sempre più spesso.
Arriviamo al portone poso i cestelli a terra e le chiedo se ha bisogno ancora di me. Finalmente sento la sua voce.
Mi chiede se gentilmente potevo aiutarla a portare l’acqua in garage.
Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte. Siamo nei sotterranei del palazzo. C’è buio e puzza di muffa. Il garage è polveroso piccolo.
Sistemo i cestelli in uno scaffale la vedo armeggiare con qualcosa quando si gira ha lo sguardo diverso. Vedo solo gli occhi ma capisco che anche lei ha voglia.
Il cazzo ormai è totalmente in tiro. Duro come il
Marmo.
“ sai che non possiamo fare niente vero?”
“ si lo so. Ma scusa mi hai subito ipnotizzato con il tuo sguardo e onestamente il tuo culo ha fatto il resto”
Chiude la saracinesca del garage.
Tutto si svolge in silenzio.
Si abbassa i pantaloni della tuta fino alle caviglie, lingerie da casa.
Si sbottona la felpa. Sotto ha solo una canottiera niente reggiseno.
Capisco che vuole che faccia la stessa cosa.
Tolgo la felpa. Rimango a torso nudo. Abbasso la tuta e finalmente il mio cazzo prende aria. Lei si appoggia su di una scrivania allarga le cosce e lentissima la sua mano comincia una masturbazione. Mi guarda fisso negli occhi. Mi accarezzo anche io. Vorrei avvicinarmi ma non mi muovo.
Si leva la canottiera Ha le tette piccolissime con due capezzoli proporzionati, turgidi. Li stimola mentre con l’altra mano ha scostato le mutandine. Non so cosa guardare. Sono in confusione. È meravigliosa.
La mia mano ormai è impegnata in una sega ritmata.
Sento i suoi gemiti. Un dito due dita. Ha la fica fradicia di umori che colano. Si sistema meglio in modo che possa avere visione anche del culo. Ha lasciato i capezzoli per stimolarlo. Ora il suo ritmo è più veloci i gemiti sono gridolini. Il bacino non riesce a stare fermo. Si sta scopando culo e fica. Gli occhi puntati sul mio cazzo. Io rallento perché sento che sto per venire e non voglio.
Vedo il suo corpo scosso da mille brividi. L’orgasmo è arrivato all’improvviso. Ma non si ferma. Anzi aumenta la penetrazione. Ha tre dita piantate nelle fica e se la sta scopando con foga. È tornata a pizzicarsi i capezzoli. Il silenzio è rotto solo dai nostri gemiti. Sento il cazzo scoppiare.
Si ferma di colpo. Scende dalla scrivania si gira, ho il suo culo a pecora davanti a me. Vedo chiaramente il buco del culo largo e accogliente.
Riprende a incularsi con due dita. Ormai sta godendo senza ritegno. Vorrei fiondarmi dentro quello spettacolo.
Continuo a segarmi davanti al suo culo. Non so quanto resistero.
Si allarga il
Culo con le mani per farmi vedere meglio, le dico che sto per venire che quella visione è troppo per me.
Si gira mi guarda e mi dice che vuole venire insieme.
Si rimette a cosce larghe e prende di mira il clitoride. Lo massacra. Mi esorta a sborrare. Mi fissa il cazzo. Non so quanti schizzi e quanta sborra mi è uscita. Lei è venuta gridando. Il
Clitoride arrossato dallo sfregamento.
Sempre senza parlare ci rivestiamo e usciamo dal sotterraneo. La luce del giorno è abbagliante. Ci salutiamo con un ciao e ognuno per la sua strada. Non so nemmeno come si chiama. Ma spero di poter tornare in quel garage senza mascherina e senza guanti
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