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Lui & Lei

Inaspettatamente lei, Erika 2


di CirconcisoTimido
16.10.2023    |    1.114    |    0 8.0
"Mi alzo anch'io, apro l'armadio e, baciandola appassionatamente, le porgo un asciugamano..."

Stiamo fumando con calma una sigaretta, lei in silenzio mi accarezza i capelli.
Io sto pensando a quello che è successo a noi questa sera e ho capito perché lei si è presentata all'appuntamento vestita normalmente.
Nessun particolare che potesse farmi pensare a come sarebbe finita. Lei aveva già deciso tutto. Se non fosse così non avrebbe chiesto se andavamo da me, non si sarebbe fatta massaggiare così.
Lei, facendo finta di niente, ha sempre comandato il gioco

Ora non so più cosa aspettarmi, non so se le sue parole "non pensare che finisca qui..." le devo prendere come una minaccia o cosa

Finita la sigaretta lei, ancora nuda e io ancora parzialmente vestito, mi prende per mano e ci dirigiamo verso la camera da letto.
Raggiunto il letto, mentre io mi spoglio, lei si distende prona. Ammiro per qualche secondo il suo corpo e il suo culo che rasenta la perfezione, poi mi distendo accanto a lei.
Le appoggio una mano sulla schiena e comincio ad accarezzarla.
Lei, che aveva la testa girata dall'altra parte, si gira verso me e, con un sorriso più che malizioso, mi dice che, vista la mia bravura, gradirebbe che la massaggiassi ancora un po'.
Senza esitazioni, come prima sul divano, mi misi a cavalcioni sopra di lei. L'unica differenza, questa volta, era che ero nudo e il membro eretto sfiorava il solco dei suoi glutei.

Al primo passaggio delle mie mani sulla sua schiena, ripresero i suoi mugolii di piacere.
Avevo tutto il suo corpo a disposizione, la sua pelle era velluto sotto le mie mani.
Quando mi allungavo per massaggiarle le spalle, il mio membro si appoggiava su di lei in una sorta di masturbazione ma quello che mi piaceva di più, oltre ai suoi mugolii, era poter massaggiare e giocare con il suo culo.
Penso che non passarono neanche dieci minuti, dopodiché lei cominciò di nuovo a muovere la testa a destra e a sinistra come prima, mise le mani leggermente in avanti e, quando io stavo scendendo con le mie lungo i suoi fianchi, inarcò la schiena spingendo il suo fondoschiena su di me, sul mio cazzo.
Appoggiai le mie mani sulle sue natiche e, massaggiandole, ad ogni movimento le allargavo un po'.
Poi con una mano passai tra le sue gambe a cercare la sua figa, le provocai un sussulto, era un lago.

Fino a quel momento avevo le mie gambe oltre le sue, così alzai la gamba sinistra per metterla in mezzo alle sue.
Lei capì subito e mi fece spazio allargandole e si inarcò ancora di più con la schiena
Strusciai il mio cazzo un paio di volte sulla sua figa, i suoi gemiti ora erano continui e il volume si era alzato.
Mi sistemo bene con il corpo, metto la punta del mio cazzo sulla sua figa in mezzo alle labbra e la penetro.
Da tanto bagnato che era il suo sesso, il mio cazzo entrò facilmente tutto al primo colpo.
Lei esplose in un "siii che bello cazzo"
Cominciai ad andare su e giù per la sua figa. Una sensazione magnifica, data anche dal fatto che lei, alquanto partecipe, non faceva nulla per nascondere quanto gli piacesse sentirmi dentro di lei.

Anche a causa dell'eccitazione accumulata già prima, quando eravamo sul divano, per non venire troppo presto, ogni tanto mi fermavo e, alle volte, uscivo da lei.
In uno di questi momenti di "pausa", lei prese un elastico per i capelli, che aveva al polso, e si fece, in fretta e furia, la coda.
Pensai che i capelli sciolti le dessero fastidio, mi sbagliavo. Tornai dentro di lei e cominciai nuovamente a scoparla quando, quasi subito, lei mi disse di prenderla per i capelli. Lo feci e, contestualmente e istintivamente, aumentai il mio ritmo. Le non rimase immobile, con un sincronismo perfetto, mi assecondò in questo e mi fece capire che dovevo spingere di più, più che potevo. Voleva sentire per bene il mio cazzo dentro di lei.

Non potevo resistere molto in quella situazione, sentivo che sarei venuto di lì a poco, anche perché, come se non bastasse tutto il resto, lei mi stava esortando a godere e si era portata una mano sulla sua figa e si stava sgrillettando.
Provo a ritardare l'orgasmo uscendo ancora una volta dal suo sesso per qualche secondo, poi rientro lentamente, qualche spinta ma capisco che sono arrivato al limite.
Esco dalla sua figa giusto in tempo. Il primo, copioso, schizzo le raggiunge i capelli, gli altri si perdono tra la sua schiena e il suo culo.
Lei è entusiasta e mi incita a godere più che posso.

Erika, nel frattempo, rimane in quella posizione continuando a masturbarsi. Quindi le infilo due dita dove, fino a qualche secondo fa, c'era il mio cazzo. C'è voluto veramente poco perché, tra le mie dita dentro e le sue sul clitoride, anche lei venne in un orgasmo che la fece tremare tutta.

Mi scostai da lei e mi distesi a pancia in su accanto a lei, ero esausto, stremato.
Lei si girò e, guardandomi, abbozzo un sorriso di soddisfazione che io contraccambiai
Giusto il tempo di recuperare un minimo di forze, lei si alza dicendomi che sarebbe andata a ripulirsi un po' sotto la doccia. Mi alzo anch'io, apro l'armadio e, baciandola appassionatamente, le porgo un asciugamano.
Dopo qualche minuto, avvolta nel asciugamano, esce e mi dice che sarebbe andata in soggiorno a fumarsi una sigaretta. Le dissi che l'avrei raggiunta dopo avermi fatto anch'io una doccia veloce

Fumammo e bevemmo un bicchiere di coca e, nel mentre, lei mi chiese se poteva rimanere da me la notte, perché tanto sua figlia non sarebbe tornata a casa prima dell'ora di pranzo.
Quindi tornammo a letto, entrambi nudi e coperti solamente da un leggero lenzuolo. Ci abbracciamo e ci baciamo delicatamente sulle labbra guardandoci negli occhi.
Io l'avrei fatto ancora e ancora, ma lessi la stanchezza nei suoi occhi che a malapena riusciva a tenere aperti.
La tirai a me e le feci appoggiare la testa sulla mia spalla, le dissi buonanotte e, dopo un paio di minuti, sentì che si era addormentata.
Io rimasi sveglio ancora un po', pensando alla serata, pensando a lei, a quanto le piacciano i miei massaggi e a quanto le piace fare sesso.
Pensai anche a come sarebbe andata la mattina dopo.
Alla fine mi addormentai anch'io




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