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Lui & Lei

Una chat per caso


di calipposiracusano
17.07.2014    |    4.239    |    2 8.2
"Sensazioni mai provate prima, più forti di un contatto vero… Le sue mani su di me, le mie su di lei, le mie labbra che sfioravano le sue, perdendosi sul..."
…era un giorno di ottobre, avevo da poco sottoscritto un abbonamento per l'accesso ad internet.

Data la mia inesperienza avevo chiesto a mio cugino Adriano di indicarmi qualche sito dove poter provare le famigerate chat.
Lui m'indicò il sito di icqitalia e io andai per scoprire questo nuovo mondo.
Ho passato alcuni giorni a leggere quello che appariva sul monitor, per rendermi conto di cosa fosse la chat, di cosa parlava, come un bambino che scopre le cose che lo circondano.
I primi messaggi caduti nel vuoto, poi i primi saluti, i primi contatti.
Iniziavo a prendere confidenza con questo luogo, e ogni giorno che passava cresceva l'idea in me di trovarmi come in un pub, dove le persone, tra una birra ed una coca, si conoscono.

Era un giorno di ottobre quando decisi di fare una chiamata diretta, un messaggio rivolto verso uno sconosciuto…provai le stesse emozioni di quando mi avvicinavo alle persone per conoscerle, nonostante sapessi di essere nascosto dietro un monitor.
Accanto alla finestra di dialogo della chat, c'era l'elenco dei frequentatori, una lista di nomi, la maggior parte pseudonimi o nick come li chiamano in gergo, il mio era geppo, derivato da vecchi sfottò degli amici di gioventù.

Scorsi la lista, la freccia del mouse divenne il mio sguardo come quando sei nel pub e ti giri attorno per vedere chi ti circonda.
La freccia, il mio sguardo, si fermò su Sara.
Insolentemente, e con il cuore che mi batteva forte, mi avvicinai salutandola…non mi rispose subito, ma quando lo fece un fuoco mi attraversò, e anche se mi diceva di non potermi dar retta in quel momento, le dissi che l'avrei tranquillamente aspettata buon buono senza sporcare…e mi scappò un sorriso.
Restò muta per un po’ ma poi mi chiamò…

Nuovamente fui pervaso dal fuoco, non potevo credere che fosse tornata, l'istinto, qualche parola, chissà cosa la spinse a riprendermi.
Iniziammo a conoscerci raccontandoci, vita, esperienze, aspettative; in me cresceva la curiosità di questa nuova conoscenza, stranamente, tolti i primi momenti di emozione, mi sembrava di conoscerla da tempo e più parlavamo e più questa sensazione si rafforzava.
E' curioso come entrambi fossimo a casa per acciacchi vari…
Giorno dopo giorno, le nostre chiacchierate s'intensificarono, non vedevo l'ora di finire di lavorare e precipitarmi a casa per parlare con lei.

Mi raccontò di lei, del suo lavoro, io le raccontai di me, del mio lavoro, dei miei problemi.
Mi accorsi subito della sua disponibilità ad ascoltarmi, a rincuorarmi, a consigliarmi.
Cresceva in me la convinzione di trovarmi di fronte ad una persona speciale, diversa, non s'imponeva ma proponeva.
Nel mio immaginario la vedevo senza un volto ben definito ma senz'altro bellissima, focalizzando la mia attenzione sulle mani che in quel momento erano il nostro mezzo di comunicazione…
Mi disse che era la prima volta che conosceva un agente di sicurezza, mi chiese incuriosita degli aspetti meno visibili del mio lavoro, come la paura, le gioie, avvertivo il suo interesse per quello che dicevo.
M'insegnò ad installare e ad usare il programma icq per comunicare direttamente.

Decidemmo di dare un volto alle nostre immaginazioni, precisò di avere solo delle foto non molto recenti ma non importava…
Quando terminai di scaricare le sue foto, ebbi un attimo di esitazione prima di guardarle…cosa aspettarmi? Che persona avrei trovato?
Dubbi che furono fugati quando mi resi conto di adorarla per la sua mente…
Aprii tranquillamente le foto…i miei occhi videro un angelo…bella, bellissima, gli occhi azzurri come il cielo, il viso splendente come il sole, il sorriso immenso come lo spazio…
Il cuore faceva fatica a contenere i battiti portentosi che sentivo rimbombare nella stanza.
Sara si limitò a dire che non ero malaccio, facendomi sciogliere in un profondo sorriso.

Eravamo diventati buoni amici, ci si raccontava di tutto, anche le cose più insignificanti, l'importante era stare insieme. Ci dicemmo pure il tipo di profumo che usavamo…ed entrambi ci mettemmo alla ricerca…Sara trovò Diesel plus plus, io trovai Rocco Barocco 3.
Il puzzle che componeva la nostra storia andava via via arricchendosi.
Provai la chat, il luogo che in realtà non esiste, ma dove solo i pensieri, le emozioni, le anime possono entrare.
Ero lì, con i miei pensieri, le mie emozioni, la mia anima ed anche lei c'era.

Ricordo una sera, ci salutammo intorno alle 20, lei stava uscendo per andare in pizzeria; la ritrovai nuovamente poco dopo le 21, mi disse che era tornata perché gli mancavo…
Ebbi un sobbalzo al cuore, anche lei mi era mancata.
Le nostre chat si prolungavano per ore ed ore, 5, 6 anche 7 ore di fila a parlare senza mai avvertire la noia, avevamo tanto da raccontarci, si scherzava, si giocava, ero la sua mummietta…
Molte volte ho visto l'alba con lei…
Una sera, una chat come tante n'avevamo fatto fino allora, cambiò…
Lei mi disse che stava bevendo una birra, mi venne voglia e ne presi una pure io, lei ne prese un'altra, ed io feci altrettanto…
Le birre, penso, ebbero l'effetto di inibire i nostri timori, in realtà ognuno provava il desiderio dell'altro ma nessuno aveva il coraggio di ammetterlo esplicitamente…

Mi resi conto di desiderarla, con la tastiera l'ho cercata, l'ho trovata, l'ho accarezzata, abbiamo fatto l'amore congiungendo i nostri pensieri, le nostre passioni e la nostra anima.
Sensazioni mai provate prima, più forti di un contatto vero…
Le sue mani su di me, le mie su di lei, le mie labbra che sfioravano le sue, perdendosi sul collo, sul seno, immaginando la morbidezza della sua pelle, il suo odore, il suo corpo sul mio, io dentro di lei e lei attorno a me. Si immagini, ma talmente intense da sembrar vere.
Mi ritrovai catapultato in una nuova dimensione, dove non esisteva il materiale, ma solo due entità, la mia e la sua, che si fusero in un unico elemento.
Ciò di cui avevamo bisogno e che gelosamente era custodito dentro di noi aveva trovato la sua realizzazione.

E' stato come fare l'amore per la prima volta, anche più intenso, finalmente ero stato apprezzato per quello che portavo dentro e non solo per la mia esteriorità, desiderato nei pensieri, nei sentimenti, in quello che rappresenta la mia entità…
Ho vissuto Sara, in quei momenti, amandola per la sua mente, per il suo cuore, per la sua anima.
Analizzammo, in seguito, cosa fosse accaduto cercando spiegazioni molto razionali…non trovammo risposte fin quando non spiegammo l'avvenimento come un qualcosa di istintivo, non rapportabile sul piano logico…
Continuammo a chattare e fare l'amore, e più il tempo passava e più aumentava il desiderio reciproco…

Baci, carezze, coccole tutto come due innamorati e forse lo eravamo per davvero ma mai ammesso esplicitamente chissà poi perché, forse bastava saperlo dentro di noi…
Ci scambiammo i numeri di cellulare, il rumore della tastiera fu sostituito, in parte, con i suoni delle voci…
Ricordo benissimo la prima volta che ho sentito la sua voce…un mare di emozioni…un uragano di sensazioni…
Non c'era limite ai pensieri, tutto avveniva spontaneamente…e spontaneamente ci ritrovammo a fare l'amore per telefono, le nostre passioni, i nostri sogni, i nostri desideri assumevano aspetti decisamente più reali…più palpabili…
Più di prima la mia anima è stata toccata, desiderata, voluta ed io stentavo a credere a quanto stesse accadendo…

Ciò che ammiravo in Sara era il modo in cui si proponeva, mai invadente, sempre disponibile e di una dolcezza assoluta…mi sono sempre sentito a mio agio con lei…
Parola dopo parola, sguardo dopo sguardo, il suono delle voci ha lasciato spazio all'ammirazione visiva…
Era un giorno di dicembre, poco prima di natale, il destino aveva giocato con noi; sarei dovuto andare per lavoro nella sua città.
Giorni trascorsi tra angosce e paure, il terrore che tutto potesse finire da un momento all'altro, ma dovevamo farlo, confrontarci era doveroso per continuare a crescere.
Sono partito con l'auto, ho imboccato l'autostrada ed ho subito rivolto i miei pensieri a quello che sarebbe successo una volta che gli fossi stato di fronte.

Ero fermo nel parcheggio, appoggiato alla macchina, nell'attesa che lei arrivasse, quando l'ho scorta da lontano…indossava una salopette di jeans ed aveva un giubbotto blu lungo, gli occhiali da sole, il marsupio in spalla e veniva verso di me.
Ha accennato un sorriso mentre si avvicinava…
Tutto così incredibile e tutto così reale...
Sono sicuro che quando ci siamo visti la prima volta i miei pensieri fossero uguali ai suoi, due mesi passati a chattare, poi le telefonate, tutto questo racchiuso in quella persona di fronte a noi...
Finalmente avevo davanti a me, davanti agli occhi, la donna per cui i miei pensieri corrono, il mio corpo vibra, il mio cuore batte forte…
Un attimo durato un'eternità…il suo sguardo che ha percorso la mia anima, alla ricerca di quello che ci aveva avvicinato…e poi il contatto…sperato e temuto da entrambi…

Pian piano il sogno che da sempre aveva caratterizzato, almeno in parte, quest'incredibile storia andava sbiadendosi lasciando spazio alla realtà…ero davvero con Sara…per davvero gli avevo stretto la mano…per davvero l'ho guardata negli occhi…per davvero avevo sentito il suo intenso e bell'odore…
Il suo viso…il suo corpo…mai mi era capitato di assistere ad un esplosione di armonia fisica cosi eccezionale per quanto semplice.
La cosa che mi lasciò stupito e che non era solo incredibilmente bella esteriormente ma coniugava quel suo aspetto con quello ancora più bello ed entusiasmante che era la sua persona interiore.

In quei giorni ci siamo guardati tanto da non renderci conto del mondo che ci circondava…eravamo su di un pianeta tutto nostro…io, lei e nessun altro…
I nostri pranzi, le cene, abbiamo assaggiato quasi tutti i ristoranti della città, in realtà erano tutti pretesti per stare insieme, volevamo cibarci solo di noi.
Una sera in particolare, all'improvviso, Sara ha cominciato a parlarmi più approfonditamente di lei; mi ha raccontato dei suoi problemi, delle sue difficoltà facendomi partecipe di un pezzo della sua vita fino ad allora per me sconosciuto.
Mi sono sentito vicinissimo a lei, mi dimostrava la sua fiducia confidandosi con me, ho provato grande stima.

Dopo la cena ci siamo ritrovati in auto, si parlava, quando lei si è avvicinata a me con una guancia e l'ha appoggiata sulla mia.
Una scintilla, nel vero senso della parola, ci ha fatto sobbalzare e poi sorridere facendoci riflettere sul fatto che in realtà potesse essere un segnale.
Ci riavvicinammo con discrezione e cominciamo ad accarezzarci con le guance, poi incrociammo le mani e ci studiammo attraverso loro.
Passammo ore con le mani a cercare i più piccoli particolari, espressioni di forza, giochi, insomma stavamo scoprendoci.

Ancora guancia a guancia iniziammo ad inseguirci con le labbra, mi avvicinavo, la sfioravo, fuggivo, lei mi inseguiva, mi sfiorava e fuggiva.
Il desiderio di averla, aumentava momento dopo momento, e quel sottile gioco dell'inseguirsi non faceva altro che accendere la passione.
E quando le nostre labbra smisero di rincorrersi, incontrai la sua anima, sentii le sue labbra premere contro le mie, la sua lingua venire a contatto con la mia.
La passione ci travolse, le sue mani percossero il mio viso, le spalle, il petto, soffermandosi sui capezzoli e cerchiandoli con le dita mi fece provare intense emozioni.

Le mie mani, passando dal suo collo, si fecero spazio nella sua maglia, e superato il reggiseno, poterono afferrare il seno.
Aveva i capezzoli turgidi ed iniziai ad accarezzarli.
Brividi intensi mi percorrevano da ogni dove, e la passione in me cresceva sempre più.
Riuscii a tirar fuori il seno dalla maglia e glielo baciai, circoscrivendo con la lingua l'ampiezza dei suoi capezzoli. Era un bellissimo seno, da vedere e da amare; lo succhiai, lo morsi, lo strinsi, lo feci mio…
Portai una mano verso il suo ventre, il suo corpo vibrava, cercai di arrivare al suo sesso, passando sotto la chiusura dei pantaloni ma lei, dolcemente mi fermò, allora poggiai la mano sopra i pantaloni, all'altezza della cerniera ed iniziai lentamente a scendere.
Questa volta non mi fermò, arrivando al suo sesso…sentii tutto il suo calore, i suoi umori l'avevano completamente bagnata e pur sentendoli da sopra i pantaloni non riuscii a non provare una sensazione fortissima.

Continuammo ad accarezzarci, a baciarci, a toccarci per ore ed ore…ci dicemmo di avere voglia di fare l'amore, ma non lo facemmo.
Restammo abbracciati per un po’, poi dovemmo salutarci erano circa le 4 e 30 del mattino, ci saremmo rivisti più tardi per pranzare insieme, prima della mia partenza per tornare a casa.
Ci rincontrammo per pranzo, parlammo dei bei giorni trascorsi tra chiacchiere, risate, scherzi e di come fossimo stati bene insieme.

Il dispiacere di doversi salutare, ma la convinzione di aver trovato un tesoro…il MIO tesoro…
Non potrò dimenticare quella stretta di mano, la sua nella mia e la mia nella sua, il calore, l'affetto trasmesso attraverso un semplice gesto.
Lo scivolar delle mani, quasi a non volersi perdere...no non potrò mai dimenticare questo...la sensazione di vivere una favola...il vento che passava tra i suoi capelli, i suoi occhi che mi passavano da parte a parte...
Ripensai molto a quello che era accaduto, durante il viaggio di ritorno, ero in auto, in quell'auto che la notte aveva ospitato le nostre passioni ed i nostri desideri.

Rivivevo gli attimi in cui me stesso aveva trovato la sua realizzazione, si era sentito amato, si era donato.
Tornai con un ricordo di Sara, un simpatico peluche che aveva pensato bene di riempire del suo bellissimo profumo.
A casa la vita riprese regolare, continuammo a sentirci regolarmente e a rivivere quei giorni.
Le sensazioni che mi aveva lasciato toccandomi mi sono rimaste addosso per molto tempo, ed ogni volta che ripenso si rinnovano anche quando annuso quel peluche…
Il destino ancora una volta scherzò con noi.
Mi ritrovai nuovamente nella sua città, ancora una volta prendemmo d'assalto i ristoranti, trascorrendo altri momenti intensissimi.

Era un mercoledì, quando mi chiese se mi sarebbe piaciuto vedere uno spettacolo ed io felice gli dissi di si.
Aveva un tailleur grigio, splendeva più del sole, era semplicemente la più bella donna che avessi mai incontrata, lo era da sempre per me, ma quella sera aveva un fascino incredibile.
Andammo in teatro, seduti uno di fianco all'altro...notavo che ogni tanto mi osservava ed io facevo altrettanto cercando di non farmene accorgere.
Ci si incrociava con gli sguardi, scappava un sorrisetto.
Poi mi si è avvicinata e mi ha dato un bacio sulla guancia.
Mi sentivo fiero ed onorato di stargli accanto e quel gesto mi aveva letteralmente conquistato.
Uscimmo dal teatro ed andammo a mangiare i nostri piatti preferiti, per me filetto al pepe verde, per Sara filetto all'aceto balsamico.

Usciti dal ristorante ci fermammo in una piazzetta a parlare, ma ben presto fummo abbracciati, uniti da subito nel desiderio di possederci.

Bacio dopo bacio, carezza dopo carezza…la voglia di volare ci ha fatto fondere in un'unica entità…la mia anima ha incontrato la sua…il mio cuore ha incontrato il suo…
La mia pelle sulla sua, le mie labbra seguivano i lineamenti del suo viso, la studiavo, la respiravo, la stavo amando.
Il suo odore intenso mi esaltava, e più mi addentravo nella conoscenza del suo magnifico corpo e più i miei sensi si intensificavano.
L'ho baciata sul collo, prendendo la sua pelle tra le mie labbra, succhiandola e mordendola dolcemente, spostandomi da una parte all'altra, sfiorandola con la punta della lingua, tanto da lasciarle un piccolo strato umido per poi soffiarci delicatamente.

Sentivo le sue mani accarezzarmi la testa, stringermi…
Le mie mani, dopo averle tenute tra i suoi capelli, sono scivolate lungo la schiena ed hanno raggiunto il magnifico seno, lo hanno accarezzato, ho sentito i suoi capezzoli innalzarsi, ci ho poggiato le labbra, avvertivo la loro consistenza mentre con la lingua ne stuzzicavo la punta.
Le sue mani si rafforzavano, cercava di stringermi i capelli…la sentivo ansimare e partecipare a quella sorta di rito.
Ho sentito le sue mani spostarmi, e le sue labbra hanno cominciato a percorrermi…il collo, il petto, i capezzoli.
Delicatamente sfiorava il mio corpo, le sue mani accompagnavano i miei sensi verso l'estasi.

Sentivo le sue morbide labbra scendermi sul ventre, mentre le mani accarezzavano il mio sesso separati solo dai boxer…
Vibravo come una corda di violino e quando ho sentito le sue mani spostarmi i boxer e prendermi, una sensazione esplosiva mi ha invaso.
Il cuore tirava come un treno impazzito, mentre lei mi conquistava anche con le labbra.
In quel momento ho dovuto riscrivere il significato di sensazioni, una marea di emozioni mi hanno assalito, qualcosa che non aveva spiegazioni in parole e che nemmeno il più illustre scrittore avrebbe potuto descrivere.
Le ho fatto scivolare una mano dietro la schiena, scendendo verso il fondo schiena, passando sotto il suo slip verde marino, e ho conquistato il suo sesso.

Sentivo tutto il suo calore, i suoi umori, e pian piano l'ho fatta mia. Avere il suo sesso nella mia mano equivaleva a farmi volare…con le dita l'ho accarezzato, sentendone la morbidezza, scoprendolo un po’ alla volta, facendo delle mie dita i messaggeri dei miei desideri, della mia voglia di scoprirla, entrando dentro di lei, il suo calore quasi scottava…
Il desiderio di averla era incredibile, l'ho fatta spostare e mettere di fronte a me.
Lei era poggiata sulla schiena, era con il reggiseno, lo slip e le calze autoreggenti, le ho preso il seno ed ho iniziato a baciarlo nuovamente, giocando un po’ con i capezzoli.
Ho assalito l'ombelico, le ho fatto un po’ di solletico, e sono sceso verso il suo sesso…
Le ho baciato l'interno coscia e stavo per fare altrettanto con il suo sesso, ma lei mi ha fatto capire di non volere ed io non ho insistito, mi sono limitato a baciarla ai fianchi sentendone però l'essenza.
Ho avvicinato il mio ventre al suo e mi sono fatto avvolgere da lei.

Un calore intenso, emozioni fortissime, esaltavano ancora di più i miei sensi.
Abbiamo cominciato a muoverci con armonia per assaporarci fino in fondo, cercavamo il piacere l'uno dell'altro e così è stato.
Ansimavo e lei altrettanto, aumentando in tal modo sensazioni già fortissime, il suo respiro mi dava la misura del suo piacere…
Le ho messo le mani sui fianchi per dar maggior ritmo al nostro amarci…
Averla di fronte, osservare il suo corpo vibrare dal piacere, il suo seno cosi perfetto, vedere il mio sesso avvolto dal suo, leggere il piacere sul suo viso, vedere le mani stringere la base su cui poggiavano, ma soprattutto il fatto che stavamo facendo l'amore erano veramente l'emozioni più intense che mi siano capitate di vivere.
Troppe le emozioni, mi hanno tradito facendomi consumare in breve tempo.
Ci siamo ritrovati abbracciati, nessuno parlava, era bello il silenzio che ci circondava, sembrava parlare per noi…

Coccolandoci, accarezzandoci abbiamo vissuto gli attimi seguenti
apprezzando ancora le sensazioni che poco prima avevamo provato…
Erano le 4 e 15 di un giovedì, ci saremmo rivisti per pranzare e salutarci…
Dopo pranzo, l'ho accompagnata in ufficio, ci siamo salutati, lei è scesa dall'auto e si è recata verso l'ingresso dello stabile.
Ho messo la retromarcia ed ho fatto manovra per uscire dal parcheggio, quando ho visto la sua testa spuntare da dietro il muro, uno sguardo, un sorriso per dirci…a presto tesoro mio…
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