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Gay & Bisex

Aspettando te 9


di FRANK_1987
27.12.2020    |    2.995    |    1 5.4
"Non so perché non sia successo..."
Mega festa trans...gressiva

Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”

CAPITOLO 9

In questo capitolo c’e’ una scena TRANS. Vi ho voluto avvisare per non imbattermi in commenti sgraditi ed ho voluto postare il racconto in questa categoria perché e’ quella che mi identifica.

Sono quasi le due di notte di un sabato di Settembre. Questa sera, contrariamente a quanto succede di solito, non ho scopato con nessuno. Non so perché non sia successo. Evidentemente non ho trovato nessun buco tanto accogliente da infilarci dentro il mio cazzo o far infilare i loro in me. Cammino nel parcheggio sotterraneo di un supermercato rimasto aperto per dare la possibilità di posteggiare le macchine alle persone provenienti da altri paesi per assistere alla nostra festa annuale. Sono da solo e mi sembra di essere come in quei film in tv. In lontananza, una luce sfarfalla e la sensazione di aver appena ricevuto un pugno allo stomaco mi assale. Sono un maschio, faccio palestra, sono messo bene fisicamente ma la mia parte femminile a volte si fa sentire e potrebbe emergere se qualche malintenzionato ha voglia di aggredirmi come succede nei thriller o horror al cinema. Cammino velocemente per raggiungere la mia macchina ed e’ proprio in quel momento che sento il rumore di alcuni passi. Cerco di calmarmi dicendomi che sarà qualcuno che sta raggiungendo la sua autovettura per andarsene ma poi mi sento chiamare. Non e’ una voce aggressiva ma soave, quasi angelica. Quando mi volto, il mittente di questo suono melodioso mi si presenta davanti. E’ un ragazzo biondo di un’età imprecisata ma direi che e’ molto giovane. Indossa un pantalone e una maglietta bianca, ha i capelli biondi il cui ciuffo gli finisce sull’occhio destro nascondendolo e un orecchino a bottoncino che brilla grazie alle tremolanti luci del parcheggio. Si avvicina a me con fare molto femmineo. Mentre cammina, la maglietta gli si alza leggermente mostrandomi i suoi fianchi snelli e l’accenno del boxer bianco con l’elastico blu. Questa sera nessuno era mai riuscito a farmi alzare il cazzo e lui ha raggiunto questo obiettivo. Mentre il ragazzo procede ancora verso di me, i suoi occhi finiscono sul mio pacco abbondante anche se già da prima ogni tanto gettava lì lo sguardo. Quando e’ a pochi centimetri da me, mi butta le mani intorno al collo chiedendomi se ho voglia di un pompino perché durante la festa ha visto in me qualcosa che gli diceva in testa che non avrei sicuramente rifiutato. E infatti non rifiuto. Gli metto le mani sulle scapole e lo abbasso davanti alla mia patta. Lui l’accarezza per un po’ fino a liberare la mia bestia. La sega delicatamente leccandomi la cappella ed io devo poggiarmi con la schiena ad una macchina per la piacevole sensazione che il suo organo gustativo mi sta procurando. Subito dopo, se lo infila in bocca. Gli accarezzo i capelli mentre lui mi spompina ma sono le mie mani a guidare la sua testa verso il mio inguine cercando di far entrare nella sua bocca più della metà del mio pene. Cerco di accelerare i ritmi del pompino per evitare che il proprietario della macchina che ci nasconde alla vista di tutti, arrivi scoprendoci e svelandoci al resto della gente. La sua sapiente lingua e la sua meravigliosa bocca carnosa fanno il resto. Il ragazzo mi infila una mano sotto la camicia toccandomi gli addominali giocando con la mia peluria. Non ci impiego molto però a venire vista la situazione estremamente eccitante e la sua magnifica corporatura. Scarico sulla sua lingua il mio seme e lui si infila in bocca il mio cazzo ripulendolo da ogni sostanza appiccicata su di esso facendomi vedere come la sua bocca sia ormai libera da ogni traccia spermatica, segno che ora il mio liquido seminale e’ dentro al suo stomaco tonico.
“Se sai usare così la bocca figuriamoci che gran bel culo accogliente che hai. Quando mi dai il piacere di scopartelo?”, gli chiedo
“Non lo so. Nei prossimi giorni sono molto occupato”
“Lavori?”
“Non ancora”
“Quindi studi?!”, domando
“Si”
“E cosa studi all’Università?”
“Cosa ti fa credere che io vada all’Università?”, mi risponde lasciandomi il dubbio di una sua minore età
E’ capitato quasi a tutti di scopare con una persona più grande di noi quando eravamo adolescenti. Io ho perso la verginità con mio nonno Ugo nella sua fattoria quando avevo 15anni e lui 59anni suonati. Spesso, in tutti questi anni, mi sono ritrovato in una situazione simile ma al contrario. Ero io, come anche questa sera durante il pompino, quello più grande tra i due partecipanti all’amplesso. Non credo che ci sia molto da scandalizzarsi, in fondo la prima volta che ho fatto sesso con un minorenne e’ successo quando ne avevo 18 e lui appena 14. Vi ricordate di Michele, il fratello polacco della moglie di mio fratello Salvatore? Proprio lui. Anche se non ero ancora del tutto maggiorenne perché il furbetto si era fatto scopare poco prima della mezzanotte in modo da non crearmi problemi e angosce dovute a una qualche perversione nascente in me. Ma poi dopo il raggiungimento della maggiore età, l’ho scopato, eccome se l’ho scopato. Come avrei potuto rinunciare ad un culetto bianco e sodo come il suo? Il giorno dopo e’ domenica. A pranzo ci siamo tutti. C’e’ anche mia sorella Claudia con il marito Agostino, sempre elegante e bono e sempre il mio desiderio più recondito. Siamo riuniti per salutare la partenza di Elvira, Pietro e Carmen che la sera dovranno ritornare nella loro città, ma non il pomeriggio. Questo lasso di tempo lo impiego per scopare con le due donne. Ormai tutte e due sanno che vado a letto con entrambe e da un bel po’ scopiamo insieme. Ogni buco della 60enne viene riempito del mio cazzo mentre la ragazzina si lascia solamente scopare la figa. Dice che farsi infilare un cazzo nel buco posteriore le fa senso ma sono sicuro che non vuole farsi scopare da me per via delle mie dimensioni aspettando che ritorni a casa per farsi sverginare l’ano dal suo ragazzo che, credo, debba avere una dotazione minore della mia. Ma non la biasimo. Anche se il nonno aveva 25cm di cazzo e li ha usati delicatamente per scoparmi ed io avrei usato la stessa accortezza con lei, e’ più che normale la paura di Carmen, posso capirla perché e’ una cosa che accomuna donne e uomini. Dopo una bella sessione di sesso etero, salutiamo i parenti di Rafael che li accompagna all’aeroporto dopo aver terminato le loro vacanze. Seduto sul letto, il telefono squilla. E’ Camillo che mi chiama dopo avermi mandato un messaggio con un indirizzo scritto sopra.
“Di chi e’ questo indirizzo?”, gli chiedo
“Del mio amico che voleva organizzare quel particolare incontro. Quello al quale non vedi l’ora di partecipare anche tu”
“Quand’e’?”
“Stasera”
“Stasera? E me lo dici solo adesso? Devo prepararmi, farmi la doccia eccetera”, gli rispondo sembrando una donna, una vera donna in preda ad una crisi di livello estetico “posso almeno sapere chi saranno i partecipanti?”, continuo incalzandolo
“Non posso, e’ una sorpresa. Tu hai detto che hai provato di tutto, vediamo se e’ vero”, mi risponde stuzzicandomi un po’
Sono ancora in tempo per presenziare all’incontro organizzato dall’amico di Camillo. Non voglio fargli fare una brutta figura non presentandomi e poi voglio dargli la dimostrazione che e’ vero che e’ provato di tutto nella vita perché lui, nella sua ultima frase, ha insinuato che io abbia detto il falso. Mi faccio la doccia velocemente ma insaponando e lavando a fondo la mia zona pelvica e il culetto. Indosso una maglietta bordeaux, un pantaloncino bianco e delle sneakers con il collo alto.
“Mamma io esco”, grido raggiungendo la porta
“Dove vai così di fretta?”, mi domanda
“A scopare con qualcuno”, fa Rafael appena tornato all’aeroporto “non senti quanto profumo si e’ messo addosso? Ha idea bellicose”, prosegue imitando un gesto con il bacino simulando una scopata mentre io lo guardo in malo modo e sua moglie lo picchia sul pettorale sinistro
“Si, vado a scopare”, gli dico per ripicca
“Non fare tardi e soprattutto...”
“Proteggiti”
“Bravo. Da quando ti sei lasciato con Mario e ti dai alla pazza gioia ho paura”, fa mamma pensando che con Mario e con gli altri io usassi il preservativo mentre a volte non lo facevo
Nella macchina di Camillo, cerco di pressarlo facendomi dire chi saranno gli altri partecipanti all’incontro ma mi svela solamente la presenza di un amico del suo amico e niente più. Penso che sia un incontro di sesso gay ma non capisco come possa meravigliarsi additando il rendezvous come qualcosa che io non posso aver mai fatto visto che in tutta la mia vita, ho scopato maggiormente con gli uomini. Magari faremo delle cose più spinte, più proibite come il BDSM, non so. Mentre parcheggiamo la macchina davanti ad una grande villa, un’altra fa la stessa cosa avvicinandosi alla nostra. Ne esce un ragazzo di 24anni con i capelli e gli occhi neri, una barbetta di due o tre giorni che fa un tutt’uno con la capigliatura indossante una maglietta a giromaniche grigia e un pantaloncino color panna. Saluta Camillo come se si conoscessero da sempre o magari e’ così e poi fa lo stesso con me stampandomi un bacio in bocca. Mi lascia un po’ perplesso ma poi apro le labbra facendo entrare un po’ della sua lingua mentre molta della mia finisce in lui. Quando entriamo nella villa il padrone di casa viene ad accoglierci a braccia aperte. E’ un ragazzo anche lui di 24anni, con i capelli castani, gli occhi azzurri e veste con una camicia grigia scura e uno jeans anch’esso scuro di un color che va sul nero. Ha una bocca estremamente carnosa ma non e’ rifatta, si vede benissimo che e’ naturale, e i capelli impomatati.
“Devo sono gli altri?”, chiede Camillo facendomi capire che non saremo solamente io e gli altri tre uomini presenti nel salone che scoperanno
“Sono di là, in piscina”, risponde il proprietario di casa
“Non vedo l’ora di scopare”, esterna il ragazzo incontrato fuori casa visibilmente su di giri “ho tutto qua dentro”, continua indicando uno zainetto che tiene sulla spalla destra
“Perché non raggiungiamo gli altri?”, gli domando
“Sei curioso?”, fa Camillo
“Voglio solamente capire chi sono “gli altri” visto che non mi e’ stato raccontato niente di più”
“Sono uno schianto”, pronuncia eccitato il ragazzo che ci ha fatti entrare “vi assicuro che non avete mai visto così tanta roba in vita vostra. Seguitemi”
L’abitazione e’ di proprietà dei suoi genitori che però non la usano quasi mai e lui la usa per organizzare festini con chiunque gli piaccia. Ci accompagna nel salone mentre io mi guardo intorno. E’ una casa in stile americano, come quelle che si vedono nei telefilm dedicati ad un pubblico adolescenziale. Una scala che sembra la struttura del Dna si inerpica prorompente in mezzo al salone raggiungendo il secondo piano della villa ma noi invece usciamo in piscina.
“Guardate che spettacolo”, esclama mostrandoci quattro ragazze sedute a bordo piscina o sopra alcune sdraio
“Ma sono ragazze”, dico rivolgendomi a Camillo
“Non proprio. Sono trans”, mi svela “lo so che hai fatto sesso con uomini e anche con alcune donne ma non credo che tu abbia mai scopato una trans”, prosegue mentre io lo fisso con uno sguardo che gli suggerisce il contrario “hai fatto sesso anche con le trans?”, mi chiede sconvolto
“Te l’avevo detto che avevo provato tutto”
“Ma non immaginavo che fossi andato a letto anche con le trans”, si meraviglia “senza offesa, ma che razza di gay sei? Sei anomalo”, sbotta
“Forse sono diventato bisessuale o addirittura pansessuale”
“Quando si comincia?”, domanda il ragazzo incontrato davanti alla villa
“Quando volete voi. Sceglietene una e poi scambiatevela”, spiega il proprietario di casa
“Ora ti faccio vedere che razza di gay sono”, faccio verso Camillo dandogli una leggera spinta avvicinandomi poi ad una transessuale dalla pelle bianchissima seduta su una sdraio dove mi accomodo pure io e inizio a limonare con lei
Mentre limono la trans con la pelle bianca come il latte, Michel, il padrone di casa, Danilo, il ragazzo visto davanti alla villa, e Camillo si avvicinano ognuno ad una transessuale iniziando a baciarsi e a toccarsi dappertutto. Anche Corinna, che mi sta letteralmente praticando un tampone in gola con la sua lingua, si tocca in ogni parte del corpo soffermandosi sul mio cazzo ancora avvolto nei pantaloncini ma che non tarda a prendere aria quando le sue bianche dita mi abbassano la zip e spostano verso destra il boxer. Sono un po’ turbato perché credevo si sorprendesse per la mia dotazione ma capisco che deve averne visti parecchi, anche più grandi, d’altronde, e’ successo anche a me. Mentre Corinna mi succhia il cazzo, le altre tre, Adriana, Clelia e Soraya, liberano quelli di Camillo, Danilo e Michel. I centimetri di Camillo ormai li conosco benissimo mentre quelli di Danilo e Michel sono una novità piacevole alla vista dato che misurano rispettivamente 19cm come il mio e l’altro 20. Non so che cosa mi stia eccitando di più, Corinna che mi succhia il pene oppure guardare quei meravigliosi pali che tanto vorrei provare. Oppure mi eccita il fatto che sono due giovani ragazzi che non si fanno scrupoli a scopare con chiunque, persino con delle transessuali facendomi ricordare che la mia prima volta con una persona provvista di tette e cazzo e’ stata più o meno alla loro stessa età. Quando tutti e otto siamo nudi, aiutati dalle luci della piscina che illuminano a giorno il posto, iniziamo a scopare. Corinna e’ una trans mingherlina e riesco a prenderla in braccio facendola impalare sul mio bastone che le entra quasi tutto nel culo perché, in braccio a me, può aprire meglio il suo buco. Anche gli altri tre uomini presenti si scopano le loro trans. Danilo e’ seduto a bordo piscina e Adriana e’ seduta naturalmente su di lui, Camillo sta scopando Soraya a pecorina mentre lei si aggrappa ad una sdraio e Michel, il proprietario della peccaminosa villa dalle eccitanti labbra carnose, sta fottendo Clelia anche lui a pecorina sui gradini della piscina mentre il culo di lei viene bagnato dall’acqua che il pube di lui le sbatte contro ad ogni spinta del bacino. Ci baciamo tutti come se stessimo facendo l’amore e non sesso occasionale con l’ennesimo partner appena conosciuto. Almeno per me e’ così perché il bacio mi eccita ancora più di una scopata.
“Vieni”, mi rivolgo ad Adriana per poterla scopare visto quanto mi stiano eccitando i suoi versi e le sue faccine mentre viene scopata da Danilo
“Subito”, fa lei mentre smette di saltellare sul cazzo che la stava scopando
“Vai a farti fottere da lui”, dico a Corinna quasi come se la stessi allontanando perché non mi sia piaciuto fottermela
Ma non e’ così. Il suo buco mi ha dato piacere ma se voglio scopare Adriana e’ solo perché voglio farmele tutte. Camillo, continuando a scopare Soraya a pecorina, viene raggiunto da Danilo che, nella stessa posizione, si tromba Corinna. I due sembrano molto affiatati, quasi se si conoscessero da una vita intera eppure, vista la differenza d’età, potrebbero essere padre e figlio. Si congratulano tra di loro per le scopate che stanno fornendo godimento ai loro membri dandosi il cinque e ridendo sguaiatamente. Non si preoccupano che i vicini possano sentirli sebbene la casa sia un po’ isolata ma pur sempre circondata da altre villette. Io mi inginocchio davanti ad Adriana e le succhio il cazzo. Le sue mani bagnate di acqua mi bagnano i capelli quando le usa per guidare la mia testa contro il suo pube ma poi smetto, l’afferro per un braccio facendola posizionare a pecorina e le entro dentro. Sono molto irruento nelle spinte e lei deve aggrapparsi ad una statua di cemento piantata nell’erbetta che circonda la massa d’acqua nella quale Federica Pellegrini si divertirebbe un sacco. Prima non ho potuto usare tutta la mia forza scopandomi Corinna perché la tenevo in braccio e lasciavo che fosse lei a impalarsi da sola sulla mia banana ma ora voglio dimostrare ad Adriana che, nonostante tutti e due abbiamo il cazzo, il maschio sono io. Michel, intanto, continua anche lui a divertirsi con Clelia scopandola a bordo piscina dopo averla posizionata a pancia in su sul freddo marmo che circonda quell’abbasso pieno di H2O. Scopando Adriana mi aggrappo ai suoi fianchi e lei, con la mano destra, si sega il cazzo rimpicciolito a suon di ormoni. Quando con le mani salgo fin sopra il suo costato raggiungendo le tette, appuro che i suoi capezzoli sono turgidi per colpa dell’acqua che si sta rinfrescando sul suo corpo perché ogni tanto un leggero spiffero di vento quasi autunnale ci rigenera asciugando gli sforzi delle chiavate.
“Minchia che culo che hai”, esclama Michel mentre fotte Clelia mandandomi su di giri perché, nonostante lui e Danilo abbiano 24anni, sembra il più piccolo
“Scopami, scopami”, grida lei mentre saltella facile su un giovane di 20cm seduta comodamente su di lui che e’ steso su una sdraio
“Ci diamo il cambio?”, chiede Camillo a Danilo
Tutti e due escono dai culi delle trans. Mentre emerge dall’acqua con il suo magnifico corpo massiccio, peloso, muscoloso e ora anche bagnato, mi viene quasi voglia di farmi scopare, di uscire dal sedere di Adriana ormai già collaudato dal mio cazzo e far provare gioia anche al mio facendomi fottere da Camillo. Dopotutto, e’ l’ultima volta che ci vedremo e avrei preferito un modo diverso per salutarci ma invece lui inizia a scopare Corinna tenendole alzata la gamba destra proprio in direzione della mia visuale come se volesse dirmi che questa sera saranno solo lei e le sue amiche a beneficiare del suo pene. Cerco di mandare via questi pensieri dalla mia mente scopandomi Adriana e soffermandomi sul cazzo di Michel che entra ed esce da Clelia. E’ così grande che ogni volta che lo sfila e infila nel deretano della trans, smembra che un pezzo gli rimanga dentro per quanto e’ lungo. Danilo prosegue a scoparsi Soraya messa a 90° su un asciugamano steso a terra mentre Corinna si aggrappa alla ringhiera dei gradini della piscina per cercare di sostenere il peso di Camillo e ammortizzare meglio le sue bordate. Io invece mi siedo facendo penzolare i piedi nell’acqua gustandomi quelle che sembrano le riprese di un film porno. Anche il padrone di casa finalmente ha cambiato buco da perforare. Ora sta stantuffando quello di Adriana perché Clelia e’ andata in casa, in cucina per la precisione, a prendersi qualcosa da bere. Quando ritorna da noi, i miei tre amici smettono di scopare le trans che si siedono a bordo piscina dove ero precedentemente seduto io e si fanno succhiare i cazzi da noi. Io succhio quello di Clelia, Michel quello di Adriana, Camillo quello di Soraya e Danilo quello di Corinna. Poi ci diamo il cambio mantenendo sempre le stesse coppie. Ora sono le transessuali a leccarci e succhiarci i membri ma non sono le sole parti del corpo a ricevere piacere con le loro lingue perché ci leccano anche i buchi dei nostri culi tutti rotti.
“Scopami”, mi dice Clelia
“Anche io voglio essere scopata”, fa Adriana riferita a Michel
“Infilami il tuo cazzo su per il culo”, grida Soraya verso Camillo
“Aprimi come una pesca”, viene esortato Danilo da Corinna e poi tutti insieme ci infiliamo nei culi delle trans che hanno leccato i nostri
Io mi inserisco nel retto di Clelia stesa a pancia in su a bordo piscina, Danilo fa la stessa cosa con Corinna messa a pecorina, Michel e’ invece sdraiato come Clelia mentre Adriana gli salta felicemente sul membro che fa dentro e fuori e Camillo, in piedi sui gradini della piscina, si intrufola nell’ano di Soraya che ha un piede nell’acqua e l’altro sul marmo. Non mi era mai capitata una situazione simile. Ho partecipato a diverse orge ma tutti i membri erano maschi mentre ora quelle che hanno usufruito dei nostri batacchi sono delle transessuali. Mentre fotto Clelia le accarezzo il seno rifatto e lei fa la stessa cosa toccandomi il petto. Mi piace quando una mano si intrufola tra i peli del mio torso. Tante volte ho pensato di depilarmi ma invece non l’ho fatto perché mi fa sentire più uomo soprattutto quando la parte attiva nella coppia tocca a me inscenarla. Quando Camillo, il più grande tra di noi, esce dal culo di Soraya, ci scambiamo le trans rimanendo sempre nella posizione assunta prima per non rovinare il ritmo che avevamo intrapreso. Ora il mio obelisco di carne finisce dentro il culo di Soraya. E’, perché non e’ mai capitata un’altra occasione, la prima volta che mi scopo lo stesso sedere scopato da Camillo che si sta divertendo con Clelia mentre Danilo e Michel lo fanno con Adriana e Corinna. Io chiavo Soraya con più veemenza perché sto raggiungendo l’apice del piacere e anche se godrei di più a venire nel suo culo, vorrei sporcare le loro facce da troie. Anche Camillo e Michel stanno raggiungendo il piacere e così tutti smettiamo di scopare perché Clelia, Adriana, Corinna e Soraya si tuffano nell’acqua. Camillo si siede sul freddo marmo mentre il padrone di casa si inginocchia. Il pompiere colpisce Corinna con un getto più potente mentre gli altri finiscono in acqua. Michel, invece, ne spara due belli grossi contro la faccia di Soraya e Adriana e le due amiche restanti litigano su chi di loro debba gustarsi più sborra. Dopo aver ripulito i primi due cazzi, tocca a me sborrare schizzando un getto di sperma sulla fronte di Clelia e sulle altre. L’ultimo ad eiaculare e’ Danilo il cui seme viene distribuito quasi in parti uguali tra le ragazze che a loro volte sborrano chi nell’acqua, chi sui nostri corpi. Ci buttiamo in piscina per lavarci alla bene meglio consci che il liquido al suo interno e’ comunque sporco di sborra ed al ritorno a casa ci saremmo dovuti lavare ancora.
“Mi mancherai”, dico a Camillo davanti a casa mia nella sua macchina
“Anche tu. E’ stato bello conoscerti”, mi risponde
“Ci vedremo la prossima estate”
“Spero di si. Già mi manca il tuo culo sodo e il tuo bel cazzone”, mi dice baciandoci appassionatamente per l’ultima volta
Il giorno dopo Camillo ritorna nel suo paese molisano perdendo le tracce l’uno dell’altro. Per un po’ ci siamo sentiti al cellulare facendo anche sesso telefonico ma poi i nostri impegni c’hanno allontanati definitivamente. Quando e’ andato via mi sono sentito come un ragazzo nel pieno della sua giovinezza che viene abbandonato dal suo uomo più grande per andare a vivere con una donna in un lontano e straniero paese. Ma io non voglio piangermi addosso o addirittura davanti ad un caminetto acceso. Non e’ ancora il momento, visto il caldo che fa, e non ho nessuna intenzione di starmene rinchiuso in camera senza mangiare stringendo forte a me il cuscino. Voglio uscire, voglio scopare. Voglio infilare il mio cazzo dentro ogni buco che incontrerò e voglio riempire il mio ano con ogni pene che troverò sulla strada. Se il destino non ha più voluto concedermi il lusso di avere una relazione stabile, pretendo almeno di averne altre anche di una sola notte.

FINE CAPITOLO 9

Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

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