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Gay & Bisex

Vita di coppia 29


di FRANK_1987
18.01.2020    |    3.164    |    2 5.3
"“Mmh, com’e’ grande” “Ti piace, puttana bianca?”, mi chiede “Si, mi piace” “Volevi cazzone nero eh?” “Si, lo voglio comincia a scoparmi”, lo..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Questo capitolo e’ suddiviso in tre parti. La prima riguarda un racconto TRANS, la seconda un racconto ETERO e la terza un racconto GAY.

Tre in uno

CAPITOLO 29

Anche questa sera, io e il mio fidanzato siamo usciti. Il locale gay e’ stracolmo di gente. Siamo seduti su un divanetto mentre sorseggiamo un drink e vicino a noi si presenta una ragazza. E’ davvero affascinante e, dopo esserci scambiati un segno d’intesa, io e Mario decidiamo di portarla a casa nostra. Dopotutto, anche se e’ passato del tempo da quando ci siamo scopati l’ultima vagina, la voglia non e’ mai smessa. Arrivati nella camera da letto e dopo averla spogliata, rimaniamo a bocca aperta ma non perché la cosa che abbiamo trovato non ci piaccia ma perché non ce l’aspettavamo.

Mario e’ steso sul letto, senza pantaloni, con il cazzo svettante indossando solamente il maglione. Lei e’ invece accovacciata su di lui. Indossa una camicetta sexy e gli sta succhiando l’uccello. Io sono inginocchiato vicino alla testa del mio fidanzato che ogni tanto si prende in bocca il mio membro quando reclina il capo per il godimento che la trans gli sta dando con la sua bocca. Glielo succhia talmente così forte da sporcarsi le labbra con la sua stessa saliva. Mario le ordina di smettere e di sistemarsi sul letto. La trans lo fa mentre lui si mette un preservativo e si lubrifica il cazzo. Il culo di lei non c’e’ bisogno di prepararlo ancora, lui gliel’ha abbondantemente insalivato poco prima del pompino. Sistemata con la gamba sinistra poggiata sul letto e quella destra in alto, riceve la nerchia di Mario dritta nel culo. Lei gode e si masturba il cazzo che ha raggiunto un’interessante erezione. Io le massaggio le tette facendole ciondolare in faccia la minchia. Vorrebbe mettersela in bocca e succhiare anche la mia ma io, dispettoso, la muovo verso destra e verso sinistra senza farle centrare le fauci, almeno fino a quando non lo decido io perché poi le tengo ferma la bocca e le scopo il cavo orale mentre il mio fidanzato le tromba furiosamente l’ano. La camicetta della trans mostra tutte le sue grazie. Ha un seno che sembra naturale, non e’ rifatto ed e’ per questo motivo che l’abbiamo scambiata per una ragazza al solito locale dove l’abbiamo conosciuta poco prima di tornare a casa e alzarle la gonna indossata nonostante il freddo di Gennaio.
“Ancora, mmh, si, dai, Mario, dai”, lo incita
“Te lo sfondo questo culo”
“Infilalo dentro, coraggio, non avere paura”
“Non ne ho, troia”, fa il mio fidanzato
“Spaccaglielo”, lo stuzzico
“Glielo allargo per quanto c’ha le chiappe”
“Mmh, si, si”, sospira lei
Mario prosegue a trombare la trans. Si mette la sua gamba destra perpendicolare al corpo e la usa come perno per le sue bordate pelviche. Il culo di lei e’ leggermente sollevato da sopra il materasso e così le entra tutto il cazzo che la sta fottendo. Mario la scopa selvaggiamente e poi smette uscendo dal suo buchetto. Io la prendo per le spalle facendola alzare. La trans si siede con le natiche sopra i suoi talloni ma io l’afferro per i fianchi facendola posizionare a pecorina perché ho già foderato il mio pene che desidera ardentemente trovare un posto caldo. Lo trova subito dopo e si diverte a stare lì dentro. Con le mani ancora sopra le sue anche, mi distendo delicatamente sopra di lei baciandole una spalla. La trans piega la testa all’indietro ma Mario gliela spinge in avanti perché il suo cazzo ha bisogno di attenzioni. Non mi sono neanche tolto le scarpe ma salgo ugualmente con un piede sul materasso per trombarmi quel culo. Io non salgo mai con le scarpe sul letto. Ogni volta che vado fuori e poi mi devo rilassare, ovviamente, le tolgo sia perché molti fanno in questo modo e sia perché ho paura che sotto la suola si sia potuto attaccare qualche animaletto ed io, essendo entomofobico, ho la paura di ogni insetto. Esco dal suo buco e la faccio sdraiare supina sul materasso, io mi inginocchio e le succhio il cazzetto mentre la trans detta il ritmo del pompino con una mano sulla testa.
“Succhiami il cazzo, bocchinaro”, fa lei
“E’ una vera delizia”
“Peccato che mi piaccia solamente prenderlo nel culo perché avrei scopato molto volentieri il tuo”, mi dice la transessuale
“Anche io l’avrei voluto”
“Va beh, che ne dici se ti scopo io?”, fa Mario
“Affare fatto”, gli risponde lei
Mario si stende sul letto mettendosi un altro preservativo. Lei si sistema su di lui poggiando i piedi sul materasso. Sposta il culo vicino al cazzo e con la mano destra lo guida al suo interno. Lo fa assestare un attimo e poi comincia a cavalcare. Il mio fidanzato la tiene per le chiappe sollevandogliele per poi farle ricadere così da penetrarle le viscere. Ogni tanto tiene gli occhi chiusi. Sta davvero godendo come un porco. E dire che quando sono stato io a contattare delle trans appena abbiamo cominciato a incontrare nuove persone, lui non voleva farci sesso, aveva detto che si limitava solo a guardare ma poi ha finito per scoparsele tutte e due e cercarne altre, soprattutto di recente. La transessuale saltella felicemente su una giovane minchia che la sta fottendo. Io mi sdraio tra le cosce di Mario e gli lecco le palle, risalendo con la lingua sulla metà asta che non e’ entrata nel pertugio posteriore finendo per lambire il perineo di lei e anche il suo cazzo quasi molle. La trans si poggia con le mani all’indietro sul materasso. Così può dare la possibilità a Mario di fotterlo ancora più energeticamente l’ano facendo muovere la mia lingua su ogni parte anatomica del corpo finendo per non capirci più niente segando anche il mio cazzone. Lui la spinge violentemente facendola cadere sul letto, poi si inginocchia al suo fianco, si toglie il preservativo e farcisce le sue tette con tanta crema bianca.
“Mmh, che buona”, fa lei giocando con la sborra di Mario per poi infilarsi un dito in bocca
“E’ di tuo gradimento?”
“Ha la giusta gradazione salina che piace a me”
“Sono contento, puttanona”
“Vuoi assaggiarla anche tu?”, mi chiede la trans
“L’ho già fatto molte volte, ti lascio l’onore”
“Ma mi dispiace non condividere l’essenza del tuo ragazzo insieme a te”, fa lei accattivante “vieni, unisciti a me”, continua lusingandomi
“Ok, se proprio ci tieni”, le dico mentre mi sdraio sul suo petto con la testa
“Si, così, leccami le tette sporche dello sperma del tuo ragazzo, ti piace?”
“Tantissimo, peccato che non possa uscire il latte da questi capezzoli”
“Eh, adesso vuoi troppo. Accontentati di quello che hai”
“Ma fantasticare, aiuta”
“Naturalmente”, mi dice baciandomi
“Dio santo, siete davvero eccitanti”, ci dice Mario “ma ora e’ il tuo turno di sborrare”, continua
Non ci penso minimamente, voglio ancora godere del culo della transessuale quindi la giro sul fianco destro, mi stendo dietro di lei e dopo aver messo il secondo condom, la penetro. Lei mi mette una mano sulla chiappa sinistra mentre io l’agguanto per il fianco destro e l’abbraccio per il collo con l’altra mano trombandola. Mario si sega il cazzo che ormai ha raggiunto il limite e non gli si drizza più però ancora rimanda alla sua testa un’eccitazione, leggera ma sufficiente per fargli portare la mano sul suo inguine. La trans gode mentre io la sto trombando. Le prendo il cazzo, glielo masturbo e finalmente sborra anche lei sul suo ombelico. Ha la mano impiastricciata di sborra ed io gliel’afferro ripulendola sapientemente e poi le lecco anche l’addome e il cazzo. Proseguo a trombarla spietatamente, voglio farle male e non mi interessa di lasciarle una buona o una brutta impressione, tanto non ho la minima intenzione di rivederla ancora. Esco dal suo culo e mi poggio con la schiena alla spalliera del letto. Lei mi si avvicina gattonando e mi prende in bocca la minchia. Le da due o tre pompate e poi fa eruttare il mio sperma sul mio pube uscendo in tempo dalla mia bocca. Non so perché l’abbia fatto ma adesso mi sta ripulendo tutta la peluria che circonda le mie palle che sono indolenzite per il troppo lavoro svolto stasera. Mario si avvicina a noi e tutti e tre ci baciamo prima di separarci.

Nevica. La manda giù come se non ci fosse un domani. Maledetto riscaldamento globale. Sono contento che l’inverno alzi la voce e si comporti come si deve comportare ma proprio stasera doveva cadere tutta la neve che non era caduta l’anno scorso? Stasera che avevamo un appuntamento io e Mario, con una ragazza conosciuta sul sito di incontri. Una 19enne tutto pepe che non vede l’ora di farsi sbattere dai nostri cazzi. Fortunatamente questa perturbazione dura poco, le strade vengono presto liberate e l’incontro viene portato a termine.

Mirella sta inscenando uno spogliarello davanti ai nostri occhi. Io e Mario siamo seduti sulle poltrone di casa nostra l’uno di fronte all’altro e la guardiamo contorcersi ammicando. Si leva la camicetta rimanendo in reggiseno e anche la gonna si sfila mostrandoci le sue autoreggenti. Ha l’intimo color nero che fa spiccare la sua pelle bianchissima. Si siede su Mario e gli si struscia addosso. Il mio ragazzo sfiora delicatamente il suo seno con la bocca. Mirella si inginocchia davanti a lui giocando, cercando di sedurlo, di fargli credere che voglia baciarlo, che stia per fargli un pompino ma poi si alza e si avvicina a me. Si siede sulle mie gambe al contrario, muovendo il suo delizioso culetto sulla mia patta. Con le mani all’indietro me la tocca ed io riesco a tastarle il seno prima che faccia come con Mario, facendo rimanere a bocca asciutta anche me. Si alza in piedi fra noi due e si toglie il reggiseno. Sia io che Mario riusciamo a vederglielo di lato mentre lei twerka e poi finalmente si gira. Si sfila le mutande liberando la sua passera depilata e si sdraia sul divano massaggiandosela con le dita asciutte oppure umide di saliva. Io e Mario finalmente possiamo iniziare a spogliarci mostrando alla ragazza le nostre nerchie di 19cm e 17cm facendogliele guardare con lussuria. Non capita tutti i giorni di vedere una ragazza del genere sedurti in questo modo e non capita di certo essere alla presenza di due gay che si eccitano davanti ad una vagina. Alcuni di voi potrebbero identificarci come bisessuali ma non lo siamo. Siamo due omosessuali aperti a tutto, ci piace ogni cosa ma quello che ci fa impazzire di più e’ il cazzo. Un bel cazzo che fa dentro e fuori dal nostro culo.
“Venite voglio succhiare le vostre minchie”, fa Mirella “voglio proprio vedere se due gay sanno reggere il confronto di scoparsi una figa invece che il culo di un altro maschio”, continua punzecchiandoci “su, che cosa state aspettando, ricchioncelli?”, ci apostrofa
Mentre noi ci alziamo dalle poltrone, lei si inginocchia a terra e si prende in bocca le nostre banane. Succhia prima la cappella a tutti e due contemporaneamente, poi si mette in bocca quella di Mario, la mia e le alterna nelle sue profonde fauci. Le scopiamo la bocca mettendo le nostre mani sulla nuca. Lo facciamo anche quando prende in bocca la minchia dell’altro. Io le spingo la testa contro il pube di Mario che poi le spinge la testa contro il mio. Le tocchiamo anche il seno che, sebbene, sia quello di una 19enne, appare leggermente floscio. Ma e’ possibile che sia perché la forza di gravità non riesce a sostenere il peso delle sue tette naturali. La prendiamo da sotto le ascelle portandola verso il divano e gettandola su di esso. Noi ci inginocchiamo davanti alla sua patata e gliela lecchiamo una volta io e una volta Mario. Quando e’ pronta, lubrificata sia naturalmente che con la nostra saliva, Mario si mette un preservativo e le entra dentro. I sospiri di Mirella vengono offuscati dal mio cazzo con il quale le scopo il cavo orale oppure glielo sbatto sulla lingua. Il mio fidanzato si aggrappa alla mammella destra della ragazza e la usa come cardine per le sue spinte oppure gliela strizza e agita al vento. Poi si china su di lei baciandola mentre si lavora il mio cazzo. Sentire una bocca maschile confrontata con quella femminile, mi fa ritornare un attimo in me. Mi fa ricordare quello che stiamo facendo, che e’ una cosa contro natura per due omosessuali ma quando Mario smette di toccarmi la cappella con la lingua lasciando che sia solo Mirella a prendersene cura, ritorno ad essere quella persona che mi piace essere, ossia un ragazzo che vuole sperimentare ogni cosa senza fermarsi.
“Si, scopami…aaahhh…che bello…siii”
“Sei così calda”, fa Mario
“E tu così dannatamente bravo a scoparti una fica, finocchietto”
“Siamo o non siamo come quegli eterosessuali che ti fottono?”, le chiedo
“Meglio. Essendo voi donne nell’inconscio sapete come far godere una vera donna”, mi risponde Mirella e non ha tutti i torti
Mario si toglie dal buco della ragazza facendomi prendere il suo posto. Il mio cazzo foderato da un condom e intriso di lubrificante, entra ed esce dannatamente bene dalla vagina di Mirella. Le tengo le game allargate per le ginocchia in modo da farle aprire tutto il buchetto ma non c’e’ bisogno di farlo. Ogni volta mi dimentico che la vagina e’ elastica, che si adatta ad ogni dimensione del cazzo e non c’e’ bisogno di allargarla maggiormente perché lo fa di suo. Mario si mette alla sua destra e le da il cazzo da succhiare. Sono genuflesso per terra, senza un cuscino sotto le ginocchia che iniziano a farmi male e il cazzo esce fuori dalla patata di Mirella. Lo ungo con un po’ della mia saliva e di nuovo lo faccio scomparire al suo interno. Le schiaffeggio le tette facendola mugolare. Oltre alla vagina, che suscita in me un desiderio trasgressivo, il seno e’ la cosa più bella di una donna per me. Vorrei toccarlo a chiunque mi passi accanto se questo non significasse andare in prigione, ecco perché quando mi scopo una donna o una trans, voglio mettermi i suoi capezzoli in bocca così come faccio con quelli di Mirella abbassandomi leggermente su di lei. Esco dalla sua passera e la faccio posizionare a pecorina con le ginocchia su un cuscino poggiato a terra e le braccia adagiate sullo schienale del divano. Le do una sputata che ci infrange contro il coccige. La vedo mentre si trastulla la patata con una mano sperando che io la penetri ancora proprio lì ma quando lo sputo finisce per depositarsi nell’incavo del suo culetto, con una piccola pressione le sono dentro.
“Brutto figlio di puttana, mi fai male”, esclama
“Sshh, rilassati e non sentirai niente”, le dico
“Esci dal mio culo, ricchione”
“Ora sei tu il nostro ricchione e ti scopiamo anche nel culo”, le fa Mario
Il mio fidanzato la tiene ferma per le braccia in modo che non possa divincolarsi ma non ce n’e’ bisogno. Io le premo la testa facendole urtare la fronte contro lo schienale e questo mi da la consapevolezza che Mirella non si muoverà, che non potrà sottrarsi alle spinte che do contro il suo buco di culo. Ma d’altronde non ci mette niente ad abituarsi ad avere un intruso che entra senza permesso in un orifizio creato soltanto per espellere rifiuti corporali. La ragazza inizia a muovere il suo bacino contro il mio pube scopandosi da sola. Mario smette di tenerla per le braccia picchiettandole la faccia con il suo cazzo ma senza infilarglielo in bocca. La sta facendo impazzire proprio come lei ha fatto con lui durante lo spogliarello quando gli faceva credere che a momenti glielo avrebbe spompinato e che invece poi non l’ha fatto. Afferrata per i fianchi, viene martellata analmente dalla mia minchia. Vedo sparire nel suo foro anale la maggior parte dei miei centimetri, quella mia carne venosa e pulsante. Dopo diverse spinte che le ho dato, alcune dolorose altre lievi, escono smettendo di scoparla cosa che poi fa Mario. Anche lui la sbatte poderosamente nelle budella ed io mi faccio lucidare la minchia. La sento bagnata perché nel preservativo stava sudando e ora lei si ritrova la bocca che sa di lattice e sudore. Gliela levo dalle fauci e mi masturbo davanti al suo viso. Mi guarda provocatoriamente con la lingua di fuori aspettandosi il mio nettare che poi arriva copioso sul suo organo gustativo. Mirella ingoia quasi ogni schizzo per volta, come se fosse davvero una professionista. Mario smette di penetrarla e la fa sedere sul divano strattonandola. Le sborra successivamente sulla fica spalmandole il suo seme sul clitoride temendo che voglia penetrarla per cercare di metterla incinta ma invece non lo fa.
“Che dire, ragazzi?!”, fa Mirella “siete degli esemplari unici. Come ho goduto con voi, non mi e’ successo con nessun altro”, ammette
“Avevi ragione. Il nostro essere donna dentro aiuta”, le dico io accavallando le gambe facendoci una sonora risata
“Anche tu sei stata brava”, interviene il mio fidanzato “più di ogni troietta che ci siamo fatti fino a questo momento”, le dice portandola al settimo cielo

Anche Gennaio e’ trascorso, siamo arrivati a Febbraio. E’ il mese di Carnevale e anche io e Mario vogliamo mascherarci. Vogliamo trasformarci in delle troiette dopo che una transessuale e una donna hanno beneficiato dei nostri cazzi. Ora e’ tempo che sia il nostro culo a divertirsi un po’. Per fare ciò, ci affidiamo ad un giovane di colore originario dell’Africa centrale, più precisamente dello Zambia. Lavora nella raccolta dei rifiuti porta a porta e quasi ogni mattina mi affaccio dal balcone o dalla finestra per vederlo. Lui e’ contento che io lo faccia e accetta di divertirsi con noi.

Fadi e’ in piedi in mezzo a noi. La sua pelle scura fa risaltare ancora di più il suo striminzito slip rosso bello gonfio. Io e Mario lo baciano accarezzandolo lungo il corpo mentre lui si limita a strofinare le sue possenti mani di due colori sulle nostre schiene. Anche il mio fidanzato ed io siamo nudi indossando solamente i boxer di colore nero. Il ragazzo dello Zambia e’ un pezzo d’ebano stratosferico. Ha due spalle enorme, una bella bocca carnosa, i capelli alla Bob Marley e un cazzo, che abbiamo tolto dagli slip, di 24cm. Ci inginocchiamo davanti a lui come segno di venerazione e gli prendiamo immediatamente il membro in bocca. Prima lo succhia Mario, poi io e dopo lo facciamo simultaneamente leccandogli i lati della sua asta. Ci avviciniamo al nostro letto ed io mi posiziono supino mentre Fadi si inginocchia e inizia a leccarmi il buchetto. Il mio ragazzo invece e’ posizionato a pecorina, pronto per ricevere le stesse attenzioni. Il ragazzo di colore, dopo aver insalivato per bene la mia rosellina, ci infila dentro il pollice e fa roteare le altre dita sfiorandomi le palle mentre mi sego. Poi si sposta verso Mario e infila la sua faccia tra quelle chiappe. Muove la testa come se stesse quasi per mangiarsi l’ano del mio ragazzo che mi bacia con la lingua. Fadi si mette un preservativo, unge il suo cazzone africano con il lubrificante e poi si avvicina alla mia rosellina tappandomela.
“Mmh, com’e’ grande”
“Ti piace, puttana bianca?”, mi chiede
“Si, mi piace”
“Volevi cazzone nero eh?”
“Si, lo voglio comincia a scoparmi”, lo incito
“E se invece stessi così?”, mi risponde Fadi senza muoversi minimamente “per farti un dispetto”, continua guardandomi negli occhi
“No, scopami invece”
“Dai, scopati il suo culo”, gli fa Mario dandogli uno schiaffo sulla chiappa sinistra
“Stai al tuo posto, troietta”, lo rimprovera
“Mmh, abbiamo trovato pane per i nostri denti”
“Pene, direi”, e faccio ridere il mio fidanzato
“Adesso ti scopo, sei contento?”
“Si, e scopami forte”
“Va bene, brutta zoccola”
Fadi poggia la gamba sinistra sul materasso e anche le mani iniziando a muovere lentamente il suo bacino contro il mio culo. Il progressivo aumento delle sue spinte fa si che la mia bocca si spalanchi sempre di più. Ho le gambe in aria mentre me le tengo per l’interno delle ginocchia e non posso masturbarmi ma ci pensa il mio ragazzo a dare piacere alla mia nerchia mentre l’africano da piacere al mio culetto con il suo cazzo smisurato. Spinge come un pazzo, ma in fondo sono stato io a dirglielo sebbene vorrei che usasse un po’ di delicatezza in più. Sembra che stia usando la sua minchia scura come un piccone che deve arrivare al tesoro che e’ nascosto dentro di me, cioè la mia prostata, che io considero il punto G degli uomini. Una volta che viene trovata, stata sicuri che godrete come dei matti. Proprio come succederà a me adesso. Ma sul più bello, Fadi toglie il suo cazzo dal mio culo e si avvicina a Mario che smette di leccare il mio e si posiziona con gli avambracci sul letto in modo da inarcare di più la schiena e aprire meglio il suo foro. Lo zambiano poggia le sue mani sui glutei del mio fidanzato e spinge il suo pene dentro di lui ed io mi inginocchio facendomi succhiare. Ora Mario sembra un pollo allo spiedo. Ogni tanto, il ragazzo nero come la notte, gli tocca la schiena scontrandosi con la mia mano che invece scende sulle chiappe allargate di Mario.
“Vieni qua”, mi fa Fadi
“Dove?”
“Qua, sopra la schiena del tuo ragazzo”
“A pecorina come lui?”, gli chiedo
“Si, così mi scopo prima uno e poi l’altro”, mi spiega “almeno non perdo tempo perché vi voglio castigare a dovere”, prosegue
L’africano esce dal culetto di Mario e io mi posiziono sulla schiena del mio fidanzato. Ho il cazzo schiacciato con la sua pelle e le mani poggiate sul materasso impossibilitato a segarmi. Lui invece riesce benissimo a farlo ma non me ne preoccupo perché quando Fadi entra nel mio culo e si muove avanti e indietro, la mia minchia viene strusciata sulla schiena di Mario simulando una masturbazione. Con il mio fidanzato ci baciamo e lo zambiano mi tocca la schiena schiaffeggiandomi il culo. Lo fa così forte e velocemente che in un attimo ho le chiappe rosse come era lo slip che indossava lui poco prima. Uscito dal mio culo, entra in quello di Mario. Io mi sollevo da sopra la sua schiena ma rimango comunque posizionato a pecorina con il mio buco del culo oscenamente aperto proprio di fronte la faccia di Fadi che prende a leccarmelo. Ora posso masturbarmi, ma con questa posizione comincia a farmi male la schiena e devo per forza sedermi sul letto. Finito di scopare Mario, l’africano si distende accanto a me invitandomi a sedermi sulla sua minchia. Saltello felicemente su quel bastone nerissimo e poi sborro sui suoi addominali. Mario ripulisce ogni goccia spermatica e anche la mia cappella sporca. Poi si solleva facendomi succhiare il suo pene e viene dentro la mia avida bocca, felice di assaporare l’essenza che da quasi 8anni fuoriesce da un pene che ormai conosco in tutti i suoi dettagli anche ad occhi chiusi, con una benda sugli occhi e stando al buio.
“Volete la mia sborra, puttanelle?”, ci chiede Fadi
“Si, la vogliamo”, rispondiamo all’unisono
“Allora spostati che ve la do”, mi dice facendomi alzare da sopra il suo cazzo mentre si solleva sul letto come un colosso e noi ci inginocchiamo ai suoi piedi “siete davvero delle zoccole, delle troie mai viste prima d’ora”, ci insulta ma noi non ci offendiamo perché e’ la verità “eccola che sta arrivando”, ci avverte “bevete, bevete, finocchi”, continua
La crema di Fadi e’ densa e cremosa come quella della maggior parte degli esponenti della sua razza. La assaporiamo quasi litigandocela e quando finisce, la tristezza prende il sopravvento sulla felicità che stavamo vivendo in quel momento. Il ragazzo si sdraia sul letto mentre il pene gli si ritira ritornando a dimensioni più consone anche se rimane comunque molto più lungo rispetto ai nostri da mosci. Non sazio di cotanta meraviglia, glielo prendo di nuovo nelle mie fauci e glielo succhio. Non riesco a farglielo indurire ma lui mi prende comunque per la nuca spingendo la mia faccia contro i suoi peli pubici. Dopo aver lasciato la presa, il suo cazzo e’ ancora adagiato sulla mia lingua e un getto caldo di piscio mi riempie il cavo orale. Lo mando giù prima che mi esca dalla bocca e possa sporcare il letto anche se Fadi, mi da il tempo di deglutire la sua bevanda per poi darmene altra. Mario, che ha capito cosa stiamo facendo, gli accarezza il corpo e gli preme in corrispondenza della vescica per far uscire altre urina. Per due volte, sdraiati sul materasso, mi sono fatto riempire la bocca di piscio da un ragazzo di colore. Le ultime gocce vengono schizzate sulla mia faccia e anche un po’ tra i miei capelli. Dopo esserci divertiti e lavati, Fadi ci saluta. Ritorna ad essere il netturbino che fino a poco fa ci salutava soltanto anche se qualche volta passa da casa nostra per scaricare le sue palle dentro le nostre fauci così come ha scaricato precedentemente l’immondizia dentro il furgone che la raccoglie. Non c’e’ niente di più bello che farsi scopare da un cazzo grosso soprattutto se di colore.

FINE CAPITOLO 29

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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