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Gay & Bisex

Scopato in spiaggia dal maschione bisex


di gserpe
09.04.2024    |    13.850    |    26 9.6
"Il giorno dopo mollo i miei amici e lo raggiungo..."
Lo incontrai la prima volta mentre con un amico passeggiavamo sul bagnasciuga di una spiaggia nudista molto discreta in Puglia.
Lui era con un mio compaesano camminavano con le varie borse da spiaggia e tutto il necessario per passare un pomeriggio di metà agosto in una spiaggia che non ha servizi balneari ma offre spazio, pace e discrezione.
Era bellissimo. Alto, bel corpo robusto, non grasso, ma imponente. Occhi castani e capelli schiariti dal sole. Il costume lasciava poco all’immaginazione, nonostante fosse un boxer. Era ben pieno.

Li vedemmo andar via e lasciare la roba poco lontano da dove era la nostra. Col mio amico commentammo all’istante sia il compaesano bono brizzolato (conoscevamo già le sue doti grazie a grindr) e il suo amico sconosciuto.

Ci accorgemmo subito che la “coppia” non si conosceva da molto. Lasciarono le loro cose e si diressero subito sulle dune, dove una rigogliosa pineta offre riparo e frescura. Tornarono dopo una buona mezz’ora, si salutarono e il bel giovane andò via.

Si erano conosciuti praticamente in spiaggia. Noi non eravamo così esperti, ma capimmo subito. Passavano, guardavano, facevano un cenno e andavano su. Spesso in coppia passavano alla ricerca di un terzo. Col mio amico non cogliemmo mai gli inviti e spesso eravamo “vittime” dei guardoni che si segavano mentre prendevamo il sole nudi.

Qualche giorno dopo ricevo un messaggio su grindr. Profilo anonimo. Non rispondo al saluto. Altro messaggio “ti ho visto in spiaggia e avrei voluto chiederti il numero, ma ero con una persona che conosci e non mi sembrava il caso.”
Le mie antenne si alzano, anzi la mia antenna si alza. Mi racconta che il profilo è anonimo perché è fidanzato con una donna ed è conosciuto in zona a causa del suo lavoro. Ovviamente non sono felice per la questione della fidanzata, ma non giudico, al massimo può essere una bella scopata estiva o più di una.

Parla molto bene, è intelligente e sagace, risponde a tono ed è molto simpatico. Ci accordiamo per un caffè al mare il giorno dopo, non nella spiaggia nudista ma in pubblico.
Il giorno dopo mollo i miei amici e lo raggiungo.
Il caffè rimase un caffè. La voglia di saltarci addosso era forte.
Salimmo nella sua macchina e andammo verso la spiaggia, in una zona non frequentata.
I baci bruciavano e le mani strappavano i pochi indumenti. Eravamo in piedi, lui mi prese in braccio infilandomi entrambi le dita medie nel buco, che era ormai aperto e bagnato, e mi tirò su continuando a baciarmi. Persi la testa e gemevo nella sua bocca.
Mi buttò su di un telo che avevamo portato con noi, mi misi in ginocchio e mi presentò un enorme palo che teneva tra le gambe, corredato da due grosse palle piene e dure. Un cespuglio di peli biondi copriva il cazzo e si diradava sullo scroto, è proprio da là che cominciai a leccare, risalendo verso la punta che ingollai fin dove potevo, tirai fuori, sputai la maxi produzione di saliva e mi ci fiondai portandolo a fondo e allargando più possibile la mascella.
Mi aiutò spingendo senza riguardo la mia testa provocandomi conati che mi fecero cadere la saliva dai lati della bocca.

Col cazzo così ben lubrificato mi mise a pecora e cominciò a puntare la cappella sul mio buco. Dopo qualche tentativo, qualche sputo e qualche dito, entrò prepotente dentro me e mi lacerò. Faceva male ma lo volevo, volevo lui e quel dolore che poco alla volta stava diventando un languido piacere, man mano che aumentava il ritmo e i colpi si facevano sempre più profondi.
Godevo come mai nella mia vita, eravamo sudati e pieni di sabbia ma non ce ne importava. Io avevo il suo cazzo e lui aveva il mio culo.
Mi prese dai fianchi e mi girò violentemente supino, mi baciò e con un affondo brutale riempì nuovamente il mio intestino. Pompava brutale. Un animale. Il caldo era insopportabile e dalla sua fronte cadevano gocce di sudore salato.
Il mio cazzo strusciava sul suo ventre duro ed esplosi in un orgasmo che mi tolse il respiro e per qualche secondo vidi solo dei flash di luce. Lui continuava a sbattermi. Mi prese le caviglie, se le porto al collo e mi aprì le natiche per accoglierlo meglio. Sentivo le grosse palle sbattermi sul culo è il suo cazzo gonfiarsi tra botte più sconnesse. Stava venendo “ti riempio Troia”. Esplose dentro di me almeno 9 schizzi di sborra bollente che comincio ad uscire dal mio buco e gli imbrattava il cazzo e le palle che facevano uno strano rumore ad ogni affondo. Mi baciò e rimase ancora duro dentro di me. Baci di un passionale mai provato. Cominciai a muovere il bacino, ero pronto a riprendere se ne aveva ancora voglia come mi stava dicendo il suo cazzo duro e ben piantato dentro me. Riprese a montarmi più ritmico, andò avanti per una ventina di minuti tra baci e colpi brutali che mi stavano dilaniando l’ano che bruciava pieno di sborra e mucose. “Ne vuoi altra?” Feci di sì col capo e lui in un attimo si alzò, mi prese dai capelli e mi spinse a forza il cazzo in gola cominciando a pompare forte sulle mie tonsille. Sentivo il sapore di tutti quei fluidi e cercavo aria. Cominciai a grugnire gemiti col cazzo che mi tappava la gola. Le vibrazioni lo fecero impazzire “che cazzo fai con la gola? Sborrooooooo” e la cappella aumentò in volume mentre le palle si scaricavano nella mia gola. Sentivo la sborra scendermi giù per la gola e molta mi cadeva dai lati della bocca. Lo sfilò piano e col cazzo mi ripulì il viso prima di farmelo leccare.

Continuò a baciarmi mentre mi riaccompagnava dai miei amici. Ero sfondato e sapevo di sborra e sudore. Lo salutai e appena arrivato dai miei amici mi buttai in acqua per rinfrescarmi. L’acqua salata mi bruciava a contatto col buco che era dilaniato, ci infilai due dita ed era ancora aperto e pulsante. Lo voleva ancora.

Ci vedemmo fino alla fine delle mie ferie, tra macchina e spiaggia mi sfondava come mai mi era successo.

Mi capita ancora di vederlo dopo anni e il mio culo è sempre felice.

Fine.
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