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Gay & Bisex

Sotto la tonaca. (secondo capitolo)


di SergioMessina
23.10.2023    |    12.928    |    7 9.1
"Ho già fatto troppo a succhiarlo a questo prete maiale e zozzone..."
(Il racconto è la continuazione del primo capitolo).

Per tutta la strada, da casa di Renato alla canonica, venne assalito da molti dubbi. Malgrado facesse domande a Renato, lui era sempre evasivo e non chiariva un bel niente.

"Vedrai, ti piacerà. Io non ti posso dire nulla, fa parte del gioco e comunque il prete non vuole che si parli di ciò che facciamo, quando non lo stiamo facendo. Fuori da quella situazione è tutto un altro mondo, e lui ci tiene a conservare i suoi segreti e quelli degli altri. E' come un vincolo di confessione".

Il festino, nella strana camera del prete, era già iniziato. I presenti erano già 4 più il prete. Con sollievo vide che non si trattava di ragazzi che frequentavano la parrocchia. Sarebbe stato parecchio imbarazzante.
Forse conosceva solo uno, ma di vista. Lo aveva visto insieme al prete qualche volta, ma non ci aveva scambiato mai manco una parola.
Erano tutti seminaristi, poi gli chiarirono. Più che altro suoi coetanei intorno ai 20 anni, tranne uno che doveva averne almeno 30 o 35.
Due più due fa quattro, e considerato che il prete insegnava al seminario, era naturale che i suoi "amichetti" venissero da li. Perché non ci aveva pensato prima?

Gentilezza a profusione, anche esagerata per certi versi. Il prete si avvicinò con un piattino pieno di pasticcini.
"Ecco prendi gioia, quello alla banana è il più buono. Ma sono tutti squisiti devo dire".

Il festino andò avanti per un poco come una normale riunione tra amici. Si parlava del più e del meno. Il prete, sempre al centro dell'attenzione, faceva battute ed era il centro della discussione.

Poi le cose cambiarono. Il prete iniziava a dire cose sempre più inopportune e spinte. Sembrava si fosse ubriacato, anche se in effetti da quel festino erano banditi gli alcolici. Si rivolgeva spesso verso di lui con un sorrisetto ammiccante.

"Allora bello ti è piaciuto il pasticcino alla banana?"
"Lo sai vero che questa festa è la tua e che siamo qui tutti per accoglierti nel gruppo?"

Detto ciò iniziò a sospirare ed a toccarsi il pacco, come suo solito. Ma questa volta proprio insistendo molto come a volerselo indurire.
Certo il suo abito talare pesante non aiutava, e fu così che lo sollevò tutto fino all'ombelico, portando all'aria il suo cazzone nero e peloso.
Questo gesto diede il via a tutti gli altri presenti. Il primo a spogliarsi del tutto fu Renato, poi seguirono tutti gli altri. Solo uno rimase con una canottiera, ma senza le mutandine. Per il resto erano tutti completamente nudi ed alcuni iniziavano a toccarsi tra di loro. Quello più grande, insieme ad un altro imberbe e parecchio effemminato, si baciavano in bocca con voluttà.
Malgrado Renato lo invitasse a fare come loro, non lo fece. Troppo imbarazzato dalla situazione, anche se lo eccitava enormemente.
Poi fu il prete a prendere iniziativa. Lo strinse per il polso, gentilmente ma anche perentorio, e lo fece sedere a fianco a lui.

"Senti, noi qua siamo tutti amici, e vogliamo che sei amico pure tu. Faremo un piccolo esperimento, per capire se possiamo essere amici oppure no, ma da parte tua ci vuole una certa disponibilità e volontà di farlo. Lo vedo che non aspetti altro che buttarti pure tu nella mischia, e vedo pure che ti piace parecchio Renato. Ma fino a quando io non gli darò il permesso, lui non si concederà mai. Capisci? Bando alle timidezze quindi, e se vuoi giocare devi saperlo fare sul serio".

Quel prete infernale sapeva come trattare con le persone. Non per niente insegnava pedagogia e psicologia. Riusciva a capire ogni ambito contorto della mente umana. Lo convinse.

L'INIZIAZIONE

"Vieni a me figliolo, inginocchiati tra le mie gambe".

Il rito di iniziazione si svolse senza tanti convenevoli. Il prete lo afferrò per la nuca e lo portò a stretto contatto dei suo cazzone. A quel punto succhiò, e succhiò pure bene da subito. Il prete lo coprì con l'abito, incastrandogli la testa tra il cazzo e la veste talare abbastanza stretta.
Odore di mutande sporche, anche se in realtà il prete non le portava. Era comunque molto eccitante quel cazzone duro, scuro e peloso, e tutta la situazione, con gli altri che guardavano. Estremamente umiliante, oscena e fuori dalla sua portata fino a quel momento. Ma un brivido gli correva lungo la schiena ed il cazzo gli era diventato duro duro.
Poi sentì qualcuno che gli toglieva le scarpe e subito dopo sfilargli pantaloni, mutandine, e confabulare col prete.

"Vuole che lo facciamo qui, o lo mettiamo sul letto?"

Il prete non rispose ma probabilmente fece il cenno di lasciarlo li in quella posizione, con la testa ancora coperta dal suo abito. Da li a poco sentì qualcuno che gli apriva le chiappe del culetto per individuare il buco del culo. Strofinato sopra qualcosa con una certa energia, questo qualcuno tanto fece che gli entrò dentro col dito. Entrò ed uscì più volte col dito, anche molto profondo. Poi sentì qualcosa di più grosso premere contro il suo buco del culo. Non fece in tempo a realizzare, che un cazzo gli scivolò dentro sicuro e diretto fino alle palline.

"Porca della troia, ma che cazzo mi state facendo?! Ahia! Mi hai fatto un male cane. Toglilo, toglilo subito, ti prego!".

Si alzò di scatto da quella posizione. Il tipo che gli aveva infilato il cazzo dentro era il seminarista più grande, che cercava di rabbonirlo dicendogli che non lo aveva fatto apposta ad entrarlo così di colpo. Era scivolato.

"Il culo no, non posso farmelo fare. Accidenti! Non ci riesco. Ho già fatto troppo a succhiarlo a questo prete maiale e zozzone. Non chiedetemi di più. Basta! Io certe cose mai fatte, in realtà mai manco pensato di farle. A me piace darlo, non prenderlo".

Gli sguardi erano tutti rivolti al prete, che attendevano un suo verdetto.
"Ok, per questa volta sei accettato, anche perché il cazzo ti è comunque entrato tutto dentro, e l'iniziazione è avvenuta secondo i canoni di questo gruppo. E' necessario fare questa cosa, anche perché dopo sei molto meno portato a tradire il gruppo. Dai figliolo, non farla troppo lunga, e divertiti col tuo amichetto che non vede l'ora di soddisfarti".

L'ORGIA

Era un'orgia in piena regola, come quelle che varie volte aveva visto nei filmetti porno in rete. Corpi nudi avvinghiati che scivolavano l'uno sull'altro. Lui e Renato si appartarono quasi subito su uno dei divanetti, mentre gli altri erano tutti sul lettone del prete a dimenarsi come delle anguille. Il prete, che nel frattempo si era messo tutto nudo pure lui, con la sua sagoma enorme e corpulenta, rispetto agli altri, sovrastava un po' tutto. Chi lo succhiava, chi gli leccava i capezzoli, persino uno che gli leccava il buco del culo.

Sulle prima era un poco intimidito, ma poi iniziò ad assaporare la sensazione di farlo in presenza di altre persone che di frequente buttavano un occhio. Da timido ed insicuro che era, si era scoperto pure esibizionista.
Il culo di Renato, anche se paffuto, era meraviglioso. Non aveva mai pensato di riuscire a leccare un culo, ma lo fece con estremo piacere. Renato dal canto suo gradiva moltissimo. Tra una leccata e l'altra, si soffermò a lungo pure sul cazzetto di Renato, per quanto piccolino era pur sempre piacevole. Certamente più di quello del prete.
Poi Renato prese a succhiarlo con voracità e sentiva già le palle che pulsavano.

"Vorrei che questo pompino durasse un tempo infinito, ma sento già le palle gonfie e pronte a rilasciare la sborra. Renato, forse è meglio che ti fermi, altrimenti la finiamo qui purtroppo".

Detto questo, lo fece girare a pancia sotto sul divanetto, si scappellò per bene il cazzo, lo bagnò di saliva e lo puntò sul suo buchetto del culo. La penetrazione non avvenne subito. Centellinava strofinandolo dietro, e quando vide il desiderio di Renato salire, lo entrò dentro, ma piano piano, senza fargli male.
Quello che seguì fu un susseguirsi di affondi, estremamente teneri, ma pure decisi. Cazzo enormemente duro, salivazione a mille, tanto che gli sbavò persino sulla nuca. Un forte odore di culo inebriava l'aria, ma chi se ne infischiava. Era da quando lo aveva intravisto a farsi inculare dal prete che il desiderio di farlo pure lui si era insinuato nel suo cervello e non lo abbandonava. Seghe su seghe, pensando a quanto sarebbe stato bello farlo pure lui.
Sentiva Renato fremere e godere ad ogni affondo, agevolare sempre più i suoi assalti aprendo le gambe, chiudendo e rilasciando lo sfintere per farlo godere di più.
Il prete lo aveva istruito bene. Renato, che già aveva dimostrato la sua arte con quel gran pompino favoloso, adesso dava il meglio di se pure col culo. Ne aveva un estremo controllo, come fosse una bocca.
Stava quasi per sborrare in quel modo, ma volle cambiare posizione per provare un altro stimolo di godimento. Lo fece mettere in piedi a pecorina appoggiato sul divano e si sistemò dietro di lui.
Mentre lo toccava dietro per individuare dove infilarlo, Il suo buco tutto bagnato e pulsante si apriva come un pertugio perfettamente circolare, malgrado non ci fosse più dentro il suo cazzo. Lo entrò di colpo questa volta. Renato trasalì qualche secondo, poi si sistemò meglio con le braccia e la testa appoggiate sul divano, le gambe aperte, pronto a ricevere la sua sborra. I colpi furono circa una dozzina, ma forti. E la sborra arrivò. Tanta! Un fiume di sborra.

Intanto si accorsero che gli astanti avevano fermato i loro giochi, e si erano tutti messi a guardare loro due che scopavano. Poi Renato iniziava a non riuscire a trattenere più la sborra, e disse di volere andare al bagno a sgocciolare sul water. Il prete si avvicinò ai due e si rivolse a Renato.

"Ma no, ma che sgocciolare nel bagno. Vieni qua gioia! Mica capita sempre un'occasione del genere".

Detto ciò, si sistemò dietro di lui con la bocca ad altezza culo, e gli slinguò in mezzo al sedere. Il maiale era ancora più maiale di quanto si potesse pensare. Renato rilasciò nella sua bocca una grande quantità di sperma che il porco inghiottì con voluttà fino ad esserne sazio. Poi segò con indice e pollice il cazzetto di Renato fino a farlo sborrare.
Venne con uno spruzzo abbastanza lungo che arrivò sul divano, e poi tutta una serie di grosse gocce, che scivolarono dal pene ed arrivarono sul pavimento. Il prete leccò tutto ovviamente.

Dopo quella festa, lui e Renato hanno fatto sesso tutte le volte che hanno voluto e potuto, con il beneplacito del prete, che forniva la location per i loro incontri, e qualche volta partecipava pure lui e qualche suo amico del seminario.

Quel diavolo di prete, poi iniziò a conoscerlo meglio, e tutto sommato era un buon diavolo, solo parecchio maiale e dalla sessualità esuberante ed incontenibile. Come tanti d'altra parte.
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