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Gay & Bisex

educazione al cazzo 5


di pinghe69
16.11.2012    |    5.256    |    0 9.7
"Fu svegliato da una voce “ che bel culo che ci ha, è proprio figo” queste parole furono accompagnate da una risata sguaiata..."
Fabio era arrivato alla spiaggia libera, aveva steso accuratamente il telo sulla sabbia poi aveva incominciato a spogliarsi. Tolta la canottiera, il bermuda, rimase per un attimo incerto poi però si decise, fece scivolare gli slip a terra, era nudo. Solo un paio di occhiali da sole nascondevano un certo imbarazzo che lo aveva colto. Per superarlo si stese velocemente sul telo, si girò intorno per vedere se ci fosse qualcuno ad osservarlo.
Si sentì rassicurato perché esclusa la mia presenza, mi ero sistemato a una ventina di metri da lui ed ero in parte nascosto da una duna, non c’erano guardoni .
Rinfrancato, messosi supino, si fece coccolare dai raggi caldi del sole, lentamente si assopì.
Fu svegliato da una voce “ che bel culo che ci ha, è proprio figo” queste parole furono accompagnate da una risata sguaiata. Fabio girò la testa dalla parte da dove era arrivata la voce, vide due ragazzotti che sempre ridendo andavano verso la battima.
Avrebbe voluto rispondergli a tono ma ormai i due erano troppo lontani, preferì rimettersi a prendere il sole. La nudità non era più un problema.
Per la seconda volta fu sorpreso da una voce. Girò lo sguardo era uomo di colore ricoperto da una mercanzia dozzinale, borse, magliette e altri oggetti. Era fermo a circa due metri da lui, lo guardava con una sorriso sulle labbra e quando lo vide voltarsi ripeté la frase, “ vuoi comprare qualcosa?”.
Fabio pensò: l’esperienza di una storia con uno di colore gli mancava, ma quell’uomo, già di una quarantina d’anni era tutto meno che un adone, i suoi movimenti segnalavano solo stanchezza.
“non mi occorre nulla, ma se vuoi riposarti puoi sederti sul telo” gli disse mentre spostava il suo corpo per fare posto all’uomo sul telo.
L’uomo accettò l’invito, erano vicini, Fabio per parlargli si era spostato su un fianco ed ora invece del culo metteva in mostra il suo cazzo ancora semiaddormentato.
L’uomo di colore guardò Fabio con interesse,
“ hai un bel cazzo” disse nella sua parlata un po’ strascicata accompagnando la frase con un sorriso, quelle parole non avevano niente di erotico, erano frutto più di una spontanea ingenuità. Fabio sentì una scossa al suo inguine, avrebbe voluto rispondergli “ chissà come sarà bello il tu”.
Quella frase però rimase nella sua mente, non riuscì a spiccicare una parola mentre aveva voglia almeno di vedere quell’uccello nero.
La conversazione si era bloccata, i due si guardavano senza che nessuno sapesse prendere l’iniziativa e fare qualche proposta. L’uomo di colore, vista l’inutilità di quella sosta, si alzò e riprese il suo peregrinare.
Io avevo assistito alla scena dal mio nascondiglio, ero incazzato, avrei voluto gridargli:
“ Sei proprio di coccio come direbbero a Roma, prima di venire ti ho fatto una lunga predica su come ti dovevi comportare, mi hai detto convinto che avevi capito, poi fai di nuovo la figura dello scemo, ho paura di stare a perdere tempo con te. Oggi dovevi mettere in mostra la forza della tua virilità, invece ti sei comportato ancora una volta come un’educanda. Lo guardavo sconsolato, sperando che qualcosa di diverso prima o poi riuscisse a fare.
Fabio si era rimesso supino a prendere il sole, a una decina di metri da lui si sistemarono un uomo sulla cinquantina, dal fisico asciutto i capelli brizzolati, era accompagnato da una donna molto più giovane dal fisico ad anfora tipicamente mediterraneo i capelli neri, e con un seno che pensai essere una sesta misura.
Fabio aveva la testa girata dalla parte opposta e quindi non vide i nuovi venuti. Dal mio punto di osservazione invece potei vedere l’interesse dell’uomo per quel corpo nudo che si crogiolava al sole come una lucertola.
I due si spogliarono, ambedue rimasero solo con lo slip, Lei mise in mostra due tette che eccitarono il mio cazzo, non solo per l’elasticità di quella carne ma per due capezzoli che si staccavano per dimensione e colore da quei globi che al sole sembravano di madreperla.
Fabio, girandosi vide finalmente i nuovi arrivati, e rimase turbato alla vista di quel seno. Il suo cazzo risvegliato ebbe un sussulto svettando in tutta la sua potenza.
Stranamente questa volta non provò imbarazzo per quella sorprendente erezione, rimase a guardare senza pudore la coppia. Lei non mostrò particolare interesse mentre l’uomo rimase chiaramente eccitato a quella rigida visione, con uno sorriso ebete puntava l’inguine del mio amico e quando gli sguardi si incrociarono fece un cenno di saluto a cui Fabio rispose con un gesto della testa. Si era creata una strana situazione. Fabio era attratto dal seno della donna, la sua conseguente erezione invece arrapava l’uomo. Forse quello strano triangolo avrebbe tolto Fabio da quella sua cronica incapacità a comunicare.
Quel gioco di sguardi, sarebbe continuato all’infinito se non fosse stato per l’uomo che venne vicino a Fabio per chiedergli se avesse del fuoco poiché la moglie voleva fumare.
“Purtroppo no, ma credo che sulla spiaggia anche senza il fumo si possono avere occasioni per vizi più piacevoli e socializzanti” fu la risposta di Fabio accompagnata da un sorriso.
L’uomo guardando senza vergogna il cazzo di Fabio con il suo solito sorrisino ebete:” ha completamente ragione, spero che riusciremo a scoprirli insieme, se permette mi presento, io mi chiamo Paolo la mia donna Desirèe”.
“Sono Fabio, il nome della sua donna è veramente appropriato” accompagnò questa frase con un sorriso d’intesa a cui Paolo prontamente rispose:
“Desirè ama quelli che piacciono a me, spesso ce li dividiamo” e di nuovo scoppiò a ridere.
Fabio ormai preso da questo gioco di parole guardando verso il suo inguine : “ qui ce ne è per tutti, a lui basta trovare un buco accogliente”
Paolo continuando a sorridere “ con noi ne troverà a sazietà. In ogni caso visto che si è creata una spontanea amicizia perché non viene a sdraiarsi accanto a noi.” Fabio si alzò raccolse il telo se lo portò sulla spalla, era di fronte a Paolo, nudo sempre con il suo cazzo in tiro , con fare cameratesco lo prese sottobraccio, e” andiamo a conoscere quel fiore di Desirèe” .
“Desirè, guarda, ti piace questo nuovo amico? Non aveva da accendere ma ha tante altre cose interessanti:” dice Paolo rivolto alla sua donna.
“Ciao Desirèe, sono Fabio, Paolo mi ha gentilmente invitato” non andò avanti, con lo sguardo si era perso in quelle belle tette , avrebbe voluto fare un simpatico apprezzamento di quella dolce abbondanza ma non gli vennero le parole. D’altra parte il suo sguardo era più eloquente di qualsiasi discorso. Se Fabio le guardava le tette, Desirèe aveva lo sguardo fisso su quel bel cazzo ritto. “Resta sempre così” disse ridendo.
“Se non sempre, di certo ci resta a lungo, quando è eccitato a volte tira talmente che mi solleva” fu la mia risposta.
“Veramente interessante, è vero Paolo?” disse rivolta al suo uomo. “ Se non lo fosse non l’avrei invitato” fu la laconica risposta.
Erano tutti e tre sdraiati, Fabio in mezzo, alla destra Desirèe, alla sinistra Paolo. Ogni volta che veniva interrogato, Fabio doveva girarsi dall’una o dall’altra parte mostrando all’interrogante il suo scettro sempre in tiro.
Di nuovo la situazione si era cristallizzata, decisi di entrare nella compagnia per darle una scossa. Mi alzai e raggiunsi i tre.
“ Ciao Fabio, mi dispiace disturbarti, perché vedo che sei in ottima compagnia, ma ho bisogno di chiederti una informazione” dissi rivolgendomi al mio amico.
Fabio rimase per un attimo incerto, poi si alzò e rivolgendosi agli altri rimasti sdraiati: “scusatemi, è un mio caro amico a cui non posso rifiutare niente” mi venne vicino e mi baciò sulle labbra. Risposi al bacio . “ Da solo non riusciresti a gestire questa situazione, insieme riusciremo a gestire questa coppia arrapata” gli sussurrai nell’orecchio, Fabio subito si dimostrò accondiscendente.
“Questo è Pinghe, spero che non vi dispiaccia se si siede con noi?
Paolo e Desirèe che nel frattempo si erano seduti, guardando con interesse il mio inguine già in parte eccitato all’unisono: nessun problema, anzi è un piacere”.
A questo punto Paolo rivolgendosi a Desirèe con una voce enfatica: “ i nostri nuovi amici dimostrano come si deve stare in piena libertà, coraggio scacciamo ogni pudore, lasciamo che ogni centimetro della nostra pelle possa godere del sole e della brezza “ così dicendo si tolse gli slip e subito anche Desirèe lo seguì. Paolo mostrò un cazzo del tutto normale, certamente inadeguato rispetto alle nostre aste infuocate, Desirèe mostrò una fichetta giovane completamente depilata che si stagliava su un bel monte di venere. A quella vista il cazzo di Fabio e il mio, sebbene già in tiro, ebbero un ulteriore sussulto.
“Perché non andiamo a fare un bagno una bella nuotata ci rinfrancherà tutti” dissi in un momento in cui le nostre chiacchiere si stavano perdendo nel nulla.
“io però non so nuotare” disse dispiaciuta Desirèe.
“nessun problema, hai qui due provetti nuotatori che saranno felici di insegnarti a stare a galla, sempre che Paolo Acconsenta!” mi precipitai a precisare.
Paolo: “anch’io ho bisogno di un istruttore, voi mi date sicurezza, questa volta impareremo a nuotare tutti e due” disse rivolto alla sua donna.
Ci addentrammo lentamente nell’acqua tenendoci per mano, appena l’altezza dell’acqua arrivò sotto le belle tette di Desirèe, lei mostrando paura si aggrappò a Fabio schiacciando la sua carne morbida contro il suo fianco. Anche Paolo si fece più appresso a me ma la reazione del mio inguine non ebbe la stessa intensità.
Fabio si era subito compenetrato nel suo ruolo, prese Desirèe per la vita e rassicurata l’aiutò a stendersi a pancia in su nella posizione classica del morto. Gli teneva una mano sulla nuca e una su quel bel culo ad anfora. “ allarga le gambe così protrai galleggiare meglio” le suggerì il maestro interessato. Lei ubbidiente le allargò e la mano di Fabio scivolò verso il basso , con le dita era arrivato su quella fica implume. Paolo pretese da me che l’aiutassi a mettersi nella stessa posizione, lo dovetti accontentare, una mia mano lo sosteneva dalla nuca, l’altra andò a fare conoscenza con il suo culo. Se il suo cazzo non era nulla di eccezionale, il suo culo aveva una carne elastica le sue chiappe erano due sodi meloni, non tendeva a dilatarsi verso l’esterno ma verso l’alto. Senza ipocrisie feci scivolare la mia mano del solco fino a sentire un buchetto vibrante al contatto con le mie dita. Giocavo con Paolo ma non perdevo di vista Fabio sempre più arrapato. Ormai doveva averle messo le dita dentro la fica perché lei si era del tutto rilassata. Aveva immerso il braccio dalla parte di dove stava Fabio e sebbene non potessi vedere ebbi la certezza che gli aveva preso il cazzo in mano. Ancora fui più certo che Paolo avesse fatto la stessa operazione con il mio. Infatti aveva preso a masturbarmi lentamente. “Non ti disturba, vero!?” disse con un fare ipocrita. Per tutta risposta gli infilai un dito in culo.
Non mi sembrava una ripartizione equa, Fabio con Desirèe ed il con Paolo, muovendomi lentamente mi portai vicino al mio amico, riportai Paolo in posizione eretta , stessa manovra fece Fabio con Desirèe. Lei scivolata davanti a Fabio, dette un urlo “mio Dio non tocco” e così dicendo si aggrappò al mio amico portando le sue gambe su i suoi fianchi. Sempre tenendolo per il collo si lasciò scivolare all’indietro permettendo al cazzo di Fabio di entrare nella sua fica vogliosa. Guardò Paolo “ guarda amore come faccio ginnastica” si muoveva su e giù con il cazzo piantato dentro la sua fica . “Amore sei deliziosa, purtroppo Pinghe non ha ancora voglia di fare ginnastica con me” . Non potevo fare finta di niente, “ noi faremo un altro gioco, tu mi prenderai sulle spalle” gli dissi e lui subito mi voltò le terga. Lo feci piegare gli allargai le natiche mentre lui presomi il cazzo in mano lo indirizzò verso le sue viscere. Per alcuni minuti continuò nell’acqua quella strana goduriosa ginnastica. Desirèe e Fabio arrivarono all’orgasmo insieme, io sebbene non avessi goduto smisi in contemporanea quell’inculcata.
Ci ritrovammo tutti e quattro sdraiati su i nostri teli, felici a rilassarci al sole, Fabio era totalmente rilassato, quella trombata marina con quelle belle tette che gli battevano in faccia lo aveva pienamente soddisfatto, io al contrario non solo non avevo ancora goduto ma soprattutto non mi sembrava equo avere dovuto accontentare una persona con cui non c’era un grande feeling mentre guardando Desirèe sentivo che lei mi tirava il cazzo. Mi piacciono gli uomini ma non disdegno affatto le donne soprattutto quelle che senza pudore amano il cazzo. Muovendomi lentamente mi portai a formare una T con la testa di Desirèe. Raggiunta quella posizione, feci in modo di attirare la sua attenzione e quando il suo sguardo fu su di me mettendomi di fianco gli offrii a pochi centimetri dal suo volto il mio cazzo che sembrava un missile sulla rampa di lancio.
Desirèe capì subito il messaggio, si spostò in avanti arrivando con la sua lingua a giocare con la mia cappella, arrapato come ero, senza ritegno l’attirai verso di me, sia perché potesse meglio lavorarmi il cazzo ma anche perché volevo giocare con le sue tette e soprattutto stringerle quei bei capezzoli ritti. Il mio comportamento lungi da creare scandalo con gli altri due, invece li eccitò al punto che Fabio infilò la testa fra le cosce di Desirèe e prese a succhiarle la fica, mentre Paolo si impossessò del suo cazzo ancora semi addormentato e con la maestria della sua bocca lo fece risuscitare.
Il pompino di Desirèe fu una cosa favolosa, aveva una bocca a ventosa una lingua che sgusciava da ogni parte, mi omaggiò il buco del culo, mi leccò lungamente le palle mi insalivò tutta l’asta per poi fare sparire la mia cappella nella sua bocca fino alle tonsille. Credo che la sborrata che le feci in bocca sembrava non finire mai. Anche Fabio aveva sborrato nella bocca di Paolo. A quel punto i due si abbracciarono e baciandosi si scambiarono la nostra sborra. Nemmeno una goccia ne andò persa.
Fabio più eccitato di me li invitò per la sera a casa sua.
Continua

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