Racconti Erotici > Gay & Bisex > "Andrea e... Andrea". (la prima volta) - Seconda parte
Gay & Bisex

"Andrea e... Andrea". (la prima volta) - Seconda parte


di Laocoonte
03.12.2023    |    10.220    |    32 9.6
"Lui mi prende il viso tra le mani e mi dice: “Ragazzino mi hai attratto da come ti ho visto..."
CONTINUA...

Sono in slip, mi metto una maglietta e vado. Andrea sempre con l’asciugamano in vita è sdraiato pancia sotto sul letto e mi dice:
“Dai ragazzino, sdraiati accanto a me che ti spiego il gioco. Apriamo questo libro a caso, uno dei due a turno cerca una parola e l’altro nel minor tempo possibile la deve trovare. Vince chi impiega meno tempo. Questo per tre volte consecutive. Chi perde deve fare la classica penitenza: dire, fare, baciare”. Mi sembrava un gioco cretino ma non volevo contraddirlo. Mi dice:
“Prendo foglio e penna che sono sulla mensolina dalla tua parte”. Nel dire questo striscia di traverso sopra di me e… brividi… sento che l’asciugamano si è aperto e lui ha appoggiato il cazzo sul mio sedere. Mi irrigidisco perché lo sento duro, eccitato. Cerco di non muovermi. Lui ritorna nella sua posizione. Cominciamo a giocare e per farla breve io perdo per tre volte. Devo fare la penitenza. In un barattolo ha messo tre bigliettini piegati. Ne scelgo uno: BACIARE!!! Lo guardo e…
“Cosa devo fare adesso?”.
“Devi baciare qualcuno e visto che siamo solo io e te mi devi baciare”. Mi avvicino e lo bacio su una guancia.
“No no, non così. La penitenza la decido io, mi devi baciare sulla bocca”. Rimango bloccato e un forte calore si impossessa della mia faccia. Allora lui con una mano mi prende la nuca e mi porta alla sua bocca. Brividi per tutto il corpo. Lui allora:
“Ragazzino lasciati andare, non temere, sarà bellissimo!”. Io mi sento svenire dall’emozione perché non mi era mai successa una cosa così eccitante.
Avverto come una molla che scatta dentro di me e comincio ad agire come se fossi padrone di tutto quello che sto facendo. Inizio a baciare tutto il suo corpo assaporando quegli umori e odori di maschio in procinto di fare sesso.
“Calma ragazzino, fai con calma. Cerca di assaporare tutto”. Non gli do tempo di continuare perché gli agguanto il cazzo, inizio a smanettarlo e poi me lo metto in bocca con una voracità ingorda. Era la prima volta che toccavo il pisello di un maschio ma era come se un ricordo ancestrale mi dicesse come fare. Il mio pisello acconsente perché comincia a ergersi desideroso di partecipare.
Andrea, sdraiato, con le mani sotto la nuca mi lascia fare finché si alza, mi stringe e bacia con una passione, una voluttà che mi fa sentire un fuscello nelle sue braccia. Avvicina la bocca al mio orecchio e sussurra:
“Mi hai portato a un livello di eccitazione come non mi era mai successo e adesso non puoi più tirarti indietro perché sai cosa voglio da te”. Non mi da tempo di rispondere perché inizia a baciarmi. Sento la sua lingua che cerca la mia, ci gioca, la aggroviglia, la assapora… un baciare voluttuoso che quasi mi fa perdere i sensi, ma lui col palmo della mano mi tiene la nuca così che possa godere appieno di questa estasi. Poi mi fa alzare le braccia e toglie la maglietta, mi bacia il collo e giù fino ai capezzoli, li pizzica, li mordicchia, li succhia facendomi provare emozioni inesplorate.
“Adesso girati e sdraiati perché ti voglio portare a scoprire il paradiso”. Mi bacia e mordicchia il collo poi con la lingua piano piano lungo la spina dorsale fino ad arrivare in mezzo al solco del mio culetto. Ho brividi di piacere fino alla punta delle dita dei piedi. Cosa mi sta succedendo? Mi fa mettere un cuscino sotto la pancia, mi allarga le gambe e insinua il viso in mezzo alle chiappe roteando la lingua attorno al buchetto cercando di penetrarlo con colpetti sempre più insistenti come volesse allargarlo… sì sì sìììì… è indescrivibile quello che sto provando.
È COSÌ BELLO FARE SESSO ?!?!?!
Si sdraia completamente sopra di me pelle a pelle. Il suo corpo è caldo, i suoi pettorali strisciano sulla mia schiena, sento le forme dei suoi addominali. Poi con i piedi mi allarga maggiormente le gambe i inizia a strisciare il pisello in mezzo al solco e pian piano trova il buchetto e inizia a spingere…Ho un sussulto…
“Andrea io non l’ho mai fatto, sono vergine”. Lui si avvicina al viso e mi bacia dolcemente poi mi guarda con un sorriso dolce, premuroso:
“Anch’io non l’ho mai fatto con un maschio. Lo scopriremo insieme”. Spinge più forte e sento entrare la cappella… un attimo di dolore ma il tutto è troppo bello e allora mi concentro sul mio desiderio di sentirlo dentro di me. Spinge spinge ed è tutto dentro… che sensazione meravigliosa. Inizia a scoparmi con sempre più vigore. Io sollevo e abbasso il sedere seguendo i suoi movimenti, il mio pisello striscia sul lenzuolo e la mia eccitazione è al massimo finché dal cervello parte la scarica orgasmica che arriva alle gambe e torna al cazzo facendolo eruttare in una sborrata mai provata. Mi adagio completamente mentre Andrea continua sempre più forte finché sento che anche lui sta per esplodere e allora stringo e rilasso il buchetto per sentire al massimo l’andirivieni del suo cazzo che mi sta dando un immenso piacere.
“Ragazzino ci sono…ci sonoooo… VENGOOOOOOOO…”. Sento gli spasmi del suo cazzo dentro di me che rilassa tutto lo sperma con scosse intermittenti.
Si accascia esausto sul mio corpo e mi sussurra:
“Ragazzino cos’hai in quel bel culetto che mi ha prosciugato anche il midollo spinale?”. Ci esce una gioiosa risata.
Ci mettiamo di fianco faccia a faccia. Lo guardo, mi accarezza il viso. Allora gli dico:
“Andrea, è questo fare l’amore? Se è così bello perché non lo si può fare come si desidera, come a ognuno piace di più o con la persona con la quale hai una maggiore intesa?”
“Ragazzino, io non lo so spiegare. Purtroppo ci sono tanti tabù, tanto perbenismo che ci condiziona e ci fa fare scelte anche contro il nostro volere o i nostri desideri”. Mi rilasso e vedo il barattolo della penitenza dove ancora ci sono i due biglietti rimasti. Lo prendo e apro i biglietti… BACIARE… BACIARE… Guardo interrogativo Andrea:
“Brutto farabutto imbroglione, avevi programmato tuttoooo”. Gli salto addosso e gli faccio il solletico, lui si gira pancia sotto, io gli salto sopra a cavalcioni e lo solletico sotto le ascelle poi mi giro e gli pizzico il sedere. Oh mamma quanto è bello! Glielo allargo e mi ci fiondo con voracità. Sento un odore di pulito misto agli umori di orgasmo avuto da poco. Tutto questo è inebriante.
Gli allargo le gambe e lo faccio sollevare per tirare fuori il pisello che si è già risvegliato. I testicoli sono ai lati, li lecco, li prendo in bocca e li assaporo sentendo i gemiti di lui che gode di tutto questo. Con la lingua massaggio la zona prostatica e risalgo l’asta del pene fino alla punta, lo sollevo un po’ con la mano e lo metto in bocca e intanto con l’indice stuzzico il buchetto e cerco di penetrarlo…
“Ragazzino cosa fai? Non così!”. Il suo essere maschio sembra vietargli questo…
“Non ti preoccupare, lasciami fare perché voglio darti tutto il piacere che il mio istinto mi suggerisce”.
Ritorno al cazzo, lo rimetto in bocca e cerco di ingoiarlo tutto fino alla base poi con la lingua ben insalivata gli lecco il buco per inumidirlo più possibile e col dito lo penetro piano. Solleva leggermente il sedere e capisco che gli piace. Verificato questo mi concentro sul cazzo, lo succhio con movimento ritmato e roteo il dito così da stuzzicare il buco. Sento il muscolo anale che stringe il dito. Gli piace, sì gli piace! Insisto maggiormente finché il cazzo si ingrossa ancor più e faccio appena in tempo a toglierlo dalla bocca che schizza a intervalli il culmine del piacere. Sorrido guardando la sua sborra a mucchietti sul lenzuolo e incuriosito la voglio assaggiare. Ha un sapore misto di dolce e salato. Ne prendo un po’ in bocca, mi avvicino a lui e lo bacio, dopo un po’ mi guarda interrogativo, allora gli dico:
“Sì ho in bocca il sapore del tuo seme…”.
“Ragazzino ne sai una più del diavolo. Mi stai facendo provare piaceri, emozioni, orgasmi meglio di una puttana navigata”. Mi metto a ridere soddisfatto di questa affermazione.
Per un po’ ci rilassiamo in una atmosfera di pace, benessere, soddisfazione, emozioni, turbamento, eccitazione, smarrimento, tutti aggettivi che non spiegano del tutto quello che io sto provando.
“Andrea, ti voglio ancora… voglio tutto quello che mi puoi dare”.
Lui si inginocchia sul letto e si appoggia col sedere sulle gambe e indicando il suo pisello:
“Vieni qui, guarda che anche lui ti desidera ancora, si sta già alzando. Aiutalo a ergersi del tutto e ti darò interamente quello che vuoi”.
Gli prendo il pisello in mano e inizio il movimento ritmato poi con la bocca faccio il resto. Quando lo sento completamente eretto alzo gli occhi e guardo Andrea come a chiedere… e lui:
“Adesso girati prendilo in mano, posizionalo sul tuo buchetto e fallo entrare calandotici sopra. Lo punto e piano mi ci siedo su. In quella posizione così allargata lo sento scivolare dentro fino in fondo con un piacere che mi fa pulsare le tempie. Assaporo completamente quella posizione mentre Andrea mi abbraccia e mi stringe al suo petto e le sue mani scendono fino al mio ventre, fino al pisello che già sta svettando desideroso di quel contatto. Inizia a masturbarmi con sempre più vigore e intanto ci muoviamo in un sussulto ritmato quasi all’unisono finché sento l’orgasmo avvicinarsi:
“Andreaaaa… sì sì così… continua che sto per venireeee”.
“Sì sì dai che anch’io ci sono vicino. Vogliamo arrivarci insieme, vogliamo toccare la vetta del piacere all’unisono”.
Il movimento si fa più frenetico che non ha più bisogno di essere comandato perché è naturale. Sento la mi testa pulsare e parte l’orgasmo, arriva al buchetto che lo trasmette al pisello ed esce la mia inebriante felicità schizzando il liquido fino al cuscino.
Anche Andrea:
“Sì sì così… sto sborrandoooo…”. Spinge per due tre volte più forte ed esplode perché mentre avevo l’orgasmo il mio ano ha stretto il suo cazzo volendo succhiare la sua sborra e trattenerla dentro.
Cadiamo esausti di lato. Il suo cazzo è ancora dentro di me. Spingo più forte il sedere al suo ventre perché lo voglio trattenere. Voglio sentire ogni attimo di quel momento magico di quando il pisello si ritira dopo aver raggiunto il massimo piacere.
Rimaniamo abbracciati e la sua mano mi accarezza dolcemente:
“Ragazzino tu sei nato per fare l’amore. Farai impazzire maschi e femmine ma, mi raccomando, non farti mai mancare di rispetto perché hai una tua dignità e devi sempre conservarla.
“Grazie Andrea, grazie per quello che mi ha fatto provare. Farò tesoro di questa esperienza e la conserverò tra i miei ricordi più cari”. Mi avvicino e lo bacio sulle labbra. Lui mi prende il viso tra le mani e mi dice:
“Ragazzino mi hai attratto da come ti ho visto. Non mi era mai successa una cosa così. Da subito ho desiderato fare l’amore con te e mai mi sarei aspettato che fosse così completo, così bello da farmi pensare di voler ricercare e ripetere una esperienza simile.
Guardo l’orologio e … ho mamma… sono le 3,00 …
“Andreaaa… devo andare a riposare un po’ altrimenti domattina la colazione la vai a fare in spiaggia”. Lui sorride e mi guarda mentre sto uscendo:
“Ragazzino sei una favola. Mi hai scombussolato tutto ma è stato memorabile!”.
Mi saluta con la mano ed esco con una gioia dentro che mi fa camminare quasi sollevato da terra
Riuscirò a dormire?

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per "Andrea e... Andrea". (la prima volta) - Seconda parte:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni