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La scoperta del sesso - Capitolo Due


di Membro VIP di Annunci69.it Educata_Mente
10.07.2023    |    11.701    |    3 9.9
"E proprio all’inizio delle natiche due nei neri che risaltano sul pallore della sua pelle..."
Questo è il seguito del racconto. Come ho già scritto nel primo capitolo l'ispirazione per questo mio racconto è stata la lettura di alcuni racconti di Monica e Giorgio, che non ringrazierò mai abbastanza.
Mi piacerebbe conoscere i vostri giudizi e vi ringrazio fin d'ora per tutti i consigli che mi vorrete dare o per qualsiasi correzione vorrete suggerirmi.

Capitolo Due

Dopo l’uscita di scena di Bea rimango in mezzo alla camera completamente inebetito. Sono ancora nudo e non so se andare in bagno così conciato o se indossare i boxer.
Decido di andare così come sono e in cuor mio spero di incrociare Bea in bagno.
Mi avvicino alla porta del bagno e vedo da sotto la soglia della porta che la luce è accesa. Apro delicatamente la porta e chiedo: “Bea, posso entrare?”
“Certo Teo entra pure” mi risponde lei. Supero la porta e mi dirigo verso il water. Mi accorgo che anche lei è completamente nuda. E quindi sono costretto a sedermi, viste le condizioni non proprio rilassate del mio pisello, per evitare di schizzare tutta la tazza.
Mentre faccio la pipì osservo da dietro Bea. Ha un fisico incredibile. Il suo culo sembra disegnato. Noto il leggero segno dell’abbronzatura sulle natiche. Le fossette di Venere. E proprio all’inizio delle natiche due nei neri che risaltano sul pallore della sua pelle.

Guardo lo specchio e vedo che lei mi osserva di riflesso. È sexy anche mentre si lava i denti.
Finisco di fare pipì, mi alzo e dopo aver tirato lo sciacquone mi siedo rapidamente sul bidet.
E sento Bea che mi dice ridacchiando: “Bisogno di un bagno freddo?”.
“Beh non solo, principalmente igiene personale prima di andare a dormire” le rispondo io.
“Hai già sfogato?” mi chiede con voce un po’ sommessa.
“No”. Mi alzo mi asciugo per bene e mi dirigo verso il lavandino. Mi lavo le mani e osservo nuovamente il corpo di Bea riflesso sullo specchio. I suoi seni, la pancia, il pube liscio.
“Ti piace quello che vedi Teo?” mi domanda sorridendomi dolcemente.
“Bea”
“Teo, non preoccuparti. Forse sarò un po’ diretta ma il modo in cui mi guardi mi fa impazzire” mi dice delicatamente.
“Non mi sento osservata in maniera sporca, mi sento osservata con stupore, meraviglia. Ed è una sensazione bellissima”.
“Cosa ti piace di più? Ti prego dimmelo” mi chiede quasi supplicando.
Decido di essere diretto anche io.
“Prima di stanotte avrei detto i tuoi capezzoli. Ma dopo stasera dico la tua patata. Mi ha sconvolto vederla così. È la cosa più bella che abbia mai visto”.
“Oh Teo. Urca. Così mi fai perdere il controllo definitivamente” mi dice lei quasi con sofferenza.

Si avvicina a me e mi fa girare. Siamo uno di fronte all’altra. Mi prende le mani e mi guarda negli occhi.
“Chiudi gli occhi” mi domanda con una voce calda e suadente.
Seguo la sua richiesta e chiudo gli occhi.
Si appoggia sul mio petto con i suoi seni e sento distintamente i suoi capezzoli durissimi sulla mia pelle. Il mio pene eretto si poggia proprio sulla sua patata.
Avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra: “Riesci a percepire quanto sono eccitata Teo?”
“Si Bea. Sento i tuoi capezzoli, ed è incredibile”.
“Anche per me è incredibile sentire il tuo cazzo sopra la mia figa” mi dice con una voce molto calda.
“Tieni gli occhi chiusi e non pensare a niente. Goditi questo momento” aggiunge lei.
Sento che si stacca da me.
Qualche istante dopo sento la sua mano stringere delicatamente il mio pisello.
“Bea?” le domando quasi impaurito.
“Teo, non dire niente. Non pensare a niente. Chiudi gli occhi e assapora questo momento” mi dice lei con fermezza ma con tutta la premura di questo mondo.
E dopo quelle parole rassicuranti sento le sue labbra sulla mia cappella.
“Bea che fai?” le chiedo intimorito.
“Teo non guardare e non fare niente”.
Altro bacio però più avvolgente. Questa volta non dico niente ma sento una pulsione fortissima sul basso ventre e un calore intenso sul viso.
Altro bacio e le sue labbra sono dischiuse sulla mia intera cappella.
Mi trattengo dal dirle qualcosa ma ansimo per l’eccitazione. Non avevo mai provato nulla di simile.
Quarto bacio. E sento la sua lingua avvolgere la cappella.
“Oh Bea” esclamo io quasi tremante per il livello del piacere che sento.

Pochi istanti dopo si appoggia nuovamente su di me. I suoi capezzoli sembra che vogliano incidermi il petto talmente sono duri.
Si riavvicina al mio orecchio e tenendomi le mani mi sussurra: “Fino ad ora ho sentito soltanto io quanto sei eccitato. Mi sembra giusto che senta anche tu quanto lo sono pure io” e così dicendo appoggia la mia mano sul suo sesso.
Sento due lembi di pelle caldi e lisci. Con le dita sfioro le sue grandi labbra.
“Oh sì Teo. Lo senti quanto sono calda lì sotto?” mi chiede lei sempre sussurrandomi all’orecchio.
“Si, Bea.” Le rispondo quasi meccanicamente.
“E vorresti sentire quanto sono bagnata lì sotto?” mi chiede con estremo desiderio.
“Ho paura di venire Bea. Sto impazzendo. Non resisto più” le dico la verità.
“Non preoccuparti di questo tesoro mio” e così dicendo accompagna un dito della mia mano nella sua vagina.
Io ho i brividi per il piacere che pervade il mio corpo.
“Senti quanto sono bagnata. Toccami Teo. Sono così grazie a te” mi dice con una voce vogliosa.
Io inizio a muovere il dito dentro il suo sesso. E lo sento scivolare e sento il clitoride.
Lo sfioro un paio di volte e lei mi blocca subito. “Se mi tocchi lì urlo per il piacere. Penetrami con il dito” mi sussurra all’orecchio.
Non perdo tempo e vado avanti e indietro con il dito dentro la sua figa. Lei mugola di piacere e mi stringe tra le labbra il lobo dell’orecchio. Mentre la penetro sento un suono strano come quando provi ad afferrare qualcosa di viscido. Mi lecca il collo e l'orecchio.

Tutte queste emozioni non riesco più a fermarle. Sento il brivido finale. Ho superato il punto di non ritorno.
“Bea non resisto più. Sto per sborrare. Scusami” le dico quasi disperato.
“Tranquillo amore mio vieni sopra la mia gamba” e così facendo si discosta un po’ da me. Afferra il mio membro che inizia ad lanciare fiotti di sperma sulla pelle della sua coscia. Io sento contrarre i muscoli della pancia. Mi porto il dito in bocca e assaggio gli umori di Bea. Sono ancora più inebrianti di prima.
“Teo ma quanta ne hai?” mi chiede Bea.
Non riesco a risponderle.
Quando finisco di eiaculare la guardo. Lei ha lo sguardo rivolto al mio pene e alla sua gamba.
Mi guarda finalmente negli occhi. Mi sorride.
“E bravo il mio ometto” e aggiunge subito: “Guarda qui come mi hai conciato la coscia. Se non mi fossi staccata con la bocca mi avresti affogata” mi dice schioccandomi un occhiolino e poi un bacio sulle labbra.

“Ti è piaciuto di più entrare dentro di me o quando tu sei entrato nella mia bocca?” mi chiede mordicchiandosi il labbro inferiore.
“Bea non ci ho capito molto stanotte. Ho delle fitte allo stomaco che non ho mai provato”. E continuo: “È stato tutto bello. Sia quando mi hai leccato li sotto sia quando mi hai fatta entrare dentro la tua patatina.” Sono un fiume in piena e proseguo: “Eri caldissima e bagnata. Ma come era caldissima la tua bocca quando me lo hai preso in bocca. E poi quando mi hai leccato la punta pensavo di venirti in faccia”. Mi sentito paonazzo in viso ma non provavo più vergogna o imbarazzo.
“Ho percepito che stavi per concludere ma volevo farti sentire quanto ero eccitata. In realtà quanto lo sono ancora. Ma volevo sentire il tuo dito dentro di me.”
“E inoltre volevo vederti venire. Mi eccita tantissimo vedere un uomo che viene per me. Grazie a me.”
“Ti è piaciuto sentire il mio sapore direttamente dalle tue dita?” mi chiede lei.
“Si Bea.”

Lei mi abbraccia forte e mi bacia il collo e la guancia.
“Mi è piaciuto tantissimo vederti ciucciare quel dito ricoperto dei miei umori”.
“Bea?”
“Dimmi amore”
“Vorrei che questa cosa ricapitasse.” Le dico senza pensare alle conseguenze.
“Teo non possiamo programmarla. Ma ti prometto che non farò nulla per impedire che possa avvenire di nuovo” e insiste: “Tutto quello che è successo mi è piaciuto farlo, e mi piacerebbe veramente tanto se capitasse di nuovo. Ma non possiamo decidere di farlo accadere. È stato così potente proprio perché è venuto all’improvviso . Inaspettato.” Conclude lei accarezzandomi il viso.
“Ok. Grazie” le dico io.
“Ora laviamoci e andiamo a dormire”.
Lei mette una gamba dentro la vasca e aprendo il getto dell’acqua rimuove i grumi del mio sperma dalla sua gamba. Io la imito e lei mi punta il getto dell’acqua sulla mia gamba. Mi pulisco dai grumi che mi aveva trasferito lei quando mi ha abbracciato.
“Lavati anche la cappella Teo” mi suggerisce.
Io mi sporgo verso l’interno della vasca e scopro il glande mentre lei lo innaffia con il getto d’acqua.
Ci asciughiamo per bene e ci guardiamo intensamente negli occhi.
“Ti voglio bene Bea” riesco a dirle.
E lei di rimando con voce flebile: “Anche io tesoro. Anche io”.

Usciamo dal bagno e ci diamo un bacio veloce sulle labbra seguito da un buona notte e sogni d’oro.
Ancora scosso dalle emozioni il sonno mi rapisce subito e mi lascio trasportare in questa notte calda, calda in tutti i sensi.
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